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Autore: __minority    01/03/2010    2 recensioni
Frank cominciava a perdere quella sicurezza che l'aveva accompagnato fin li. Ma non poteva succedere, non doveva, non doveva avere dubbi. Era giusto. Se l'era ripetuto per tutto quel tempo. Non poteva tirarsi indietro. Non ora.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Green Day, My Chemical Romance
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Comincio col dire che questa storia è davvero stupida :°D e ringrazio tutti quelli che avranno la forza di leggerla! E’ uscita grazie al commento di una mia amica (“Io prendo Billie, Frank piange e Gerard sposa il prete!”) così la mia mente malata ha deciso di mettere su carta questa storia :D bè buona lettura, have fun!

 

.CONFUSION.

 

Ding-dong.

I dodici rintocchi delle campane risuonano minacciosi nella notte buia, mentre la sagoma scura di un pipistrello passa velocemente su quella chiara e brillante della luna piena. Questo era il clima ideale per la cerimonia, esattamente come lo aveva sognato Frank per mesi e mesi. Tutte le fantasie su come sarebbe stato questo giorno, e ora lo stava vivendo, ancora non ci credeva. Era davvero felice, non vedeva l’ora di stringere la mano del suo amore. A questo pensiero, gli si contrasse lo stomaco per l’ansia e la paura. E se si fosse dimenticato qualcosa? Se avesse sbagliato qualcosa? Non osava pensarci, solo l’idea gli gelava il sangue.

-Come sto?-

-Frankie, te l’ho detto cento volte, sei perfetto, smettila di preoccuparti per niente.- disse, brusca una donna dai capelli neri come quelli del figlio.

-Scusa, mamma, è che sono nervosissimo.-

-Scusami tu, anche io sono nervosa.- e gli schioccò un tenero bacio sulla guancia.

__

-Ma sei proprio sicuro?- chiese una voce maschile, dolce, ma estremamente preoccupata.

-Gee, sono sicurissimo! La fede va sull’anulare! Smettila con queste domande idiote, per favore, cerca di rilassarti adesso.-

-Scusa, Billie, ma cazzo sono troppo agitato, fanculo!-

Due paia di occhioni verdi si incrociarono e i proprietari dei due mari color smeraldo sorrisero e si abbracciarono.

-Stai tranquillo, andrà tutto bene, vedrai.- lo rassicurò Billie Joe, il suo migliore amico.

-Okey, okey, andrà tutto bene, d’accordo- ripetè Gerard, più per calmare se stesso, che per altro.

Prese un ultimo grande respiro e si avviò, verso il piccolo altare.

__

Che serata triste. E che due coglioni.

Adesso per colpa dei capricci di quei due froci doveva anche fare gli straordinari, fanculo.

Certo, però, forse non è giusto chiamarli “straordinari”, dato che lei è una sacerdotessa. Però, che cazzo, è sempre del lavoro in più!

Certe volte proprio non capiva com’era arrivata a fare un lavoro così demenziale come quello.

Ogni volta se lo chiedeva e non trovava mai la risposta giusta.

Che vita di merda.

Si tolse le cuffie, dalle quali usciva un gran frastuono di chitarre, bassi e batteria, e si avviò verso un’altra notte di lavoro.

__

Si guardò intorno, completamente a suo agio a differenza delle altre (poche) persone.

Un cimitero. Davvero originale come luogo per un matrimonio. E in più, era notte. Lei amava la notte, la faceva sentire protetta e tranquilla. Il nero tutt’intorno era come una morbida coperta che la avvolgeva.

-Siamo pronti?- chiese Susan, la sacerdotessa, allo sposo, che notò, era davvero un gran bel ragazzo. Alto, con un bel fisico, occhi verdi e capelli neri, lunghi. Davvero carino.

Cercò di scacciare questi pensieri non adatti a lei e inforcò gli occhiali dalla montatura rossa. Diede un’occhiata ai presenti, studiandoli.

Gerard, lo sposo, era di fianco a lei, che aspettava in ansia l’inizio della cerimonia. Di fianco a lui c’era un altro ragazzo davvero…figo, il testimone dello sposo, che si chiamava Billie Joe. Dio, davvero stupendo, quasi di più dello sposo. Occhi verde scuro, stupendi, capelli biondo cenere con la ricrescita nera, ben visibile. Un po’ basso, d’accordo, ma pur sempre bellissimo. Aveva un orecchino all’orecchio sinisto, un semplice anellino argentato.

Poi c’era il testimone dell’altro sposo, un ragazzo bassettino e con un po’ di pancetta, con una faccia da mezzo matto, occhi vigili e truccati di nero, con un paio di bacchette da batterista in mano.

E i pochi invitati, la madre di Frank, la nonna e il fratello di Gerard e due ragazzi, vestiti nello stesso modo, di nero, con una giacca con i particolari e le cuciture bianche. Uno dei due aveva un piercing al labbro inferiore, capelli biondi e uno sguardo minaccioso. L’altro aveva una faccia simpatica e dei capelli ricci, tantissimi capelli ricci, che gli facevano una testa enorme e gli conferivano un aspetto buffo.

-Si, dovremmo essere pronti…Credo.- rispose Gerard, incerto. Era davvero agitatissimo, come mai prima d’ora. E se stesse facendo la scelta sbagliata? Forse era ancora presto. Forse conveniva aspettare…

-Allora possiamo comincia...NO! Aspettate, manca ancora una persona!- esclamò Susan, agitata. Cazzo, se ne era quasi dimenticata! Mancava la sua assistente, non potevano procedere senza di lei.

-Chi manca?!- esclamò Gerard, preoccupato.

-La mia assistente! Non si può procedere senza di lei.- spiegò la ragazza.

-Assistente?! E da quando le pretesse hanno delle fottute assistenti?!- intervenne Billie Joe, in modo decisamente calmo e gentile.

-Ehi, ciccio, vedi di controllarti, che non siamo qui ad aspettare che Bill Kaulitz si tagli i capelli. Io sono qui per lavorare, quindi se ti vanno bene le mie condizioni, okey, se no, fuori dai coglioni.- rispose Susan decisa.

-Okey, d’accordo, scusi.-

-Dammi del tu, per favore, non sono mica tua nonna! E poi non sono una pretessa, ma una sacerdotessa.-

-Okey, okey, ma tornando a noi, a cosa serve un’assistente? Non si può fare senza?- chiese Gerard.

-No.-

-Perché mai?-

-Perché è la mia assistente! Non ho mai operato senza di lei.-

-C’è sempre una prima volta.- disse Billie Joe.

-Non posso.-

-Certo che puoi.-

-No.-

-Si.-

-No.-

-Si.-

-No.-

-Nessun uomo può mangiare cinquanta uova.-

Silenzio.

Erano tutti rimasti scioccati dall’affermazione del ragazzo con le bacchette da batterista.

-Ma che fottuti problemi hai?- esclamò Billie Joe, ridendo. –Dio, mio Gee, penso che non ti sposerai tanto facilmente!-

-Dai, cazzo, pretessa, non può farlo senza l’assistente?-

-Sacerdotessa! E comunque no. E datemi del tu!-

-Per favore! Io mi devo sposare!-

-Non lo so…-

-Per favore, so che puoi-

-E va bene, ma se sbaglio qualcosa non è colpa mia!-

-Perfetto, grazie mille!- esclamò Gerard felice.

Susan prese un bel respiro e si fece forza. Sarebbe stato alquanto strano senza la sua fidata assistente. E aveva intenzione di dirgliene quattro appena il matrimonio sarebbe finito.

-Allora, cominciamo!- esclamò la sacerdotessa, richiamando all’ordine i presenti.

-Lo sposo può entrare!-

Detto questo, partì una musica di sottofondo, musica di pianoforti, e un ragazzo bassino arrivò da dietro un grande albero.

Frank era agitato come non mai, e camminò a testa bassa fino al punto prestabilito, dei fianco al suo futuro marito. Quando sentì la mano di Gerard che si avvolgeva alla sua, alzò lo sguardo e incrociando quello di lui diventò improvvisamente calmo, tranquillo, sapeva solo che amava quel ragazzo più di qualsiasi altra cosa al mondo e con lui si sentiva in pace.

-Allora, siccome è tardi e tutti abbiamo sonno,direi di saltare i particolari e le varie promesse inutili, tanto si sa,vi tradirete prima o poi.- disse Susan, decisa a non perdere tempo.

I due sposi si guardarono confusi. In che mani erano capitati?

Gerard riportò lo sguardo sulla figura di lei,e improvvisamente si sentì come se stesse bruciando dall’interno, un fuoco lo stava divorando.

-Vuoi tu, Frank Anthony Iero, prendere Gerard come tuo legittimo sposo?-

-Si, lo voglio.- disse lui, con le lacrime agli occhi.

-E vuoi tu, Gerard Arthur Way, prendere Frank come tuo legittimo sposo?-

Lui non sentì la domanda. Notava solo la bellezza di Susan, il luogo e il tempo sembravano distorcersi all’inverosimile e solo quando Frank cominciò a stringergli la mano, riuscì ad uscire da quella specie di trans.

-Ehm…io…- non sapeva cosa dire. Non credeva fosse la decisione giusta. Non da prendere adesso.

-Ehm…Frank…Se mi sposi, Vorresti seppellirmi? Vorresti portarmi fino alla fine?- chiese Gerard, titubante. Non sapeva da dove gli erano uscite quelle domande, ma gli sembrava giusto chiedere.

-Gee…cosa…?- Frank non riusciva a spiccicar parola, tutto questo era un incubo. Gerard lo amava. Gerard doveva dire si.

-Porco Dio, Gee! Dì quel fottuto si e sposatevi! Che cazzo ti vengono le frasi fatte in questo momento?!- esclamò Billie Joe, con il suo solito tatto. Non capiva che Gerard stava vivendo un conflitto interno.

-Non capisci, Billie.- disse Gerard, staccando la propria mano da quella del suo fidanzato. –Non era una frase fatta, voglio sapere la risposta.- disse, guardando Frank, in attesa di una risposta.

-Ehm…- Frank non sapeva cosa dire, era sconvolto.

-Gee! Non è un interrogativo ma una lezione imparata nel corso del tempo E' qualcosa che non puoi prevedere ma alla fine è giusto che sia andata così.- disse Billie Joe, tutto d’un fiato.

-Non ho capito quello che ha appena detto Billie…Parlerò di polli!- esclamò il testimone di Frank e tutti lo fissarono. Doveva avere dei problemi seri.

-Ma tu sei un fottuto idolo!- esclamò Billie Joe, ridendo.

-Allora! Avete intenzione di sposarvi o cosa?- chiese Susan che non ci stava capendo più una cippa.

-Certo che ci sposiamo! Vero, Gee?- chiese Frank, facendo il labbrino.

-No…scusa Frankie, non posso. Io amo lei!- e detto ciò si avventò sulla sacerdotessa che, piacevolmente sorpresa ricambiò il bacio del ragazzo.

-Oh, Dio, Gee, tu non ce la fai.- disse Billie Joe, guardandolo come per dire “hai un così bel fidanzato, e devi andare a farti una pretessa?”.

-Gee! Ma io ti amo!- esclamò il povero Frank, che nel frattempo era scoppiato il lacrime.

-Ma io amo lei, non te Frankie, perdonami.- disse il moro, staccandosi da Susan.

-Oddio, ragazzi, wow!- esclamò la ragazza, stordita dal bellissimo bacio.

E in mezzo a tutto questo trambusto si sentì un’automobile arrivare e un clacson suonare.

Quando l’automobile arrivò sotto la luce della luna, si fermò e ne scesero due figure.

-Eccoci! Scusate il ritardo!- esclamò una voce femminile.

-C’era molto traffico e…Ehi, cosa sono queste facce da funerale?- chiede un’altra voce, maschile questa volta.

-Fidata Assistente! Finalmente sei arrivata!- Susan abbracciò la ragazza, contenta.

-Pansy! Perché eri appiccicata allo sposo?!-

-Ehm…è successo che…ehi! Ma lui chi è?- chiese, indicando il ragazzo sceso dalla automobile insieme alla Fidata Assistente.

-Lui è un mio amico, si chiama Mike, l’ho portato per te! Visto che sei single ho pensato che potesse farti piacere, però a quanto pare non hai avuto bisogno del mio aiuto…- disse, guardando Gerard. –Ehi, ma perché quello piange?- chiese, indicando Frank.

-Mi ha lasciato!- piagnucolò il ragazzo.

-Che bastard…oh! Caspita!- esclamò l’Assistente Fidata, notando Billie Joe e spogliandolo con gli occhi. –Ma tu sei…wow!-

-Dici a me?- Billie Joe, dal canto suo, sembrava alquanto spaventato dalla reazione dell’Assistente.

-Mike! Prendi la rete!- esclamò la ragazza, in preda all’eccitazione.

Mike risalì sull’automobile e ne uscì con un’enorme rete da pesca, che porse alla sua amica.

-Scusa, ma io voglio vivere i bei momenti della mia vita!- esclamò l’Assistente e detto questo lanciò la rete addosso a Billie Joe, che impietrito dal terrore rimase intrappolato.

-Fammi uscire fottuta pervertita! Aiutami, Gee!- urlò il ragazzo. Il suo amico, però, non corse in suo aiuto perché troppo impegnato a intrattenersi con la sacerdotessa.

-Bene! Io e il figo qui, nella rete abbiamo intenzione di partire per la Giamaica! Qualcuno vuole venire con noi?- chiese l’Assistente. –Pansy? Vuoi?-

-No grazie, credo che mi stabilirò in Calabria con il mio Gee! Divertitevi!- e detto questo tornò dal suo nuovo ragazzo.

-Nessuno ci fa compagnia?- urlò l’Assistente al resto dei presenti.

-Veniamo noi!- esclamarono i due ragazzi vestiti uguali, in fondo a tutti. E’ sempre stato il nostro sogno andare a vivere insieme in Giamaica!- disse uno dei due, con gli occhi che gli brillavano.

-Bene! Allora si parte!-

-Si parte, una minchia! Lasciami uscire!- urlò il povero Billie Joe da dentro la rete.

-Spiacente ciccio, ma se ti lascio uscire, scappi-

-Cosa? E questo come ti viene in mente? Io ti amo, pensavo lo sapessi!- esclamò il ragazzo, scandalizzato.

-Davvero? E allora perché non la smetti di imprecarmi contro?-

-Perché non posso partire senza il mio orsacchiotto! Jackiiiiiie! Dove sei?!- urlò con gli occhioni verdi pieni di lacrime.

-Oh minchia! Il suo orsacchiotto!- urlò Gerard, lasciando quasi cadere Susan. –Vado io, Billie! Non ti preoccupare, Jackie sta bene!- e partì via correndo.

-Gee, amore! Dove vai?- chiese Susan.

-Torno subito, non ti preoccupare! Nel frattempo accarezza I capelli a Billie, se no diventa un’ossesso!-

Così, Susan e l’Assistente si misero ad accarezzare i capelli morbidissimi del ragazzo, mentre l’Assistente fissava il suo nuovo amore con occhi pieni di perversione.

-Sai cosa farò, ciccia?- chiese Billie Joe alla sua fidanzata. –Mi tatuerò il tuo nome sul braccio! A proposito…qual è il tuo nome?-

-Ricordo il viso

Ma non riesco a ricordare il nome

Ora mi domando quale sia il suo nome.- disse la ragazza, con fare misterioso.

-Ah…capisco…- mentì Billie joe.

Nel frattempo Frank continuava a piangere, disperato, appoggiato a una delle lapidi del cimitero. Ancora non gli sembrava vero. Gerard, il suo Gerard era stato davvero così stronzo? Lo aveva lasciato?

Mentre pensava, sentì un braccio che gli avvolgeva le spalle.

-Ehi, tutto bene?- chiese Mike.

-Bene? No! niente va bene! Gee, il mio Gee, mi ha lasciato!- Scoppiò di nuovo a piangere e si lasciò cullare dal ragazzo.

-Che stronzo, non capisce cosa si perde.- disse, scoccando un bacio a Frank.

-Grazie…- mormorò lui, arrossendo violentemente.

-Prego, nanetto.-

-Ehi, fanculo!-

-Scherzavo, scemo.- e lo abbracciò forte.

-E lo scontro con il tuo bacio, che ha reso tutto così difficile…- mormorò Frank.

-Cosa?-

-Niente.-

__

-Eccomi! Ho trovato Jackie!- esclamò Gerard, trionfante, quando tornò dagli altri.

-Oddio, finalmente! Non ce la facevo più ad ascoltare le smancerie di quei due!- si lamentò Susan, correndo in contro a Gerard.

-Il mio orsacchiotto!- urlò Billie Joe, appena vide Jackie. Lo afferrò al volo e lo riempì di baci e coccole. –Quanto mi sei mancato Jackie! Devo raccontarti un sacco di cose!-

E detto questo si mise a parlare fitto, fitto con il pupazzetto, mentre l’Assistente richiudeva la rete e chiamava l’aereoporto per prenotare il volo diretto in Giamaica.

-Bè, direi che si è risolto tutto per il meglio.- disse Susan.

-Si…ma Frank e Mike che fine hanno fatto?-

-A questo posso rispondere io.- intervenne la madre di Frank. –Li ho visti in atteggiamenti sconci dietro una lapide, e sono scappata.-

-Perfetto, allora! Tutto si è risolto per il meglio no?- chiese Gerard.

-Si penso di si. Ora possiamo partire per la Calabria, amore?-

-Certo! Italia! Arriviamo! Yeppaaah!-

E così, vissero per sempre felici, contenti e PUNX!

 

THE END

 

Eccoci arrivati alla fine spero che qualcuno sia riuscito ad arrivare senza qui senza rimanerci secco xD vabè i personaggi di questa storia non mi appartengono e bla bla bla non scrivo a scopro di lucro u.u che altro dire…Susan sarei io XD e l’Assistente la mia amica che mi ha dato l’idea per questa stupidissima storia. Spero che vi sia piaciuta visto che io mentre scrivevo non smettevo di ridere XD i’m stupid u.ù

  
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