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Autore: langdon    03/03/2010    4 recensioni
«Dai! Oh, si, così! » La voce di Gustav proveniva distintamente dal salotto dell’appartamento, stanza che era meta del Kaulitz cattivo e di Georg, nonché custode delle numerose consolle dei ragazzi. «Ehi, Gus, non ti scopare la Play!» esclamò beffardo Tom, fine come sempre. In confronto a lui, le farfalline delicate che in primavera volteggiano sui fiori sono degli elefanti. [...]
Genere: Commedia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doccia

 

Doccia

La prima volta che aveva richiesto il suo aiuto aveva pensato che fosse solamente un caso isolato, perché era disperata. Cosa che aveva pensato anche la seconda, la terza, e la quarta volta. Alla quinta, aveva pensato che forse le serviva uno stilista personale.

Ora, alla … bè, aveva perso il conto di tutte le volte che aveva richiesto il suo aiuto; comunque, quella volta si ritrovava costretta ad ammettere che non c’era nessuno meglio di lui, se era una questione di stile.

Semen si stava fissando allo specchio da circa mezz’ora, e non riusciva proprio a decidere che cosa indossare per gli Hecho Award. Ed Era proprio per quello che aveva fatto chiamare Bill. Quel Bill.

Bill Kaulitz, con il quale condivideva l’appartamento  da quasi tre mesi –con il gemello cattivo, l’orsacchiotto puccioso e l’Adone tedesco annessi – per colpa di suo zio/nonché manager David, Bill era diventato il suo stilista personale.

Era vero, vivere con  i Tokio Hotel non era il massimo se eri una ragazza precisa –soprattutto se eri anche solamente una ragazza – ma aveva i suoi risvolti positivi.

«Mi ha chiamato, Milady?» Sbuffò la voce acidamente acuta di Bill, appena comparso sulla porta della camera della ragazza. Giocava tanto a fare lo scocciato, ma tanto si notava che si divertiva come un matto ad usare la coinquilina come “barbie gigante”.

«Che cosa mi metto?»

«Per me puoi anche rimanere così!» disse malizioso Tom, che passava proprio in quell’istante di fronte alla camera di Semen.

In effetti, il povero pervertito con gli ormoni allo sbando non aveva proprio tutte le colpe. E che cavolo, non si può mica dargli sempre torto: Semen se ne stava tranquillamente in biancheria intima, con la porta aperta, in una casa abitata da tre uomini.

Tre, perché Bill non contava. Era come una sorella, per Semen. Niente vergogna, quindi, tra loro.

«Già, io concordo!» si aggiunse Georg, a dar manforte a Tom.

Un lieve rossore si fece spazio sulle guancie della ragazza, che afferrò subito il primo paio di scarpe che aveva sotto mano e le lanciò contro i due ragazzi, che si dileguarono sghignazzando.

Bill si portò istintivamente le mani perfettamente smaltate alla bocca . «Eresia!» aveva gli occhi spalancati, e l’espressione di uno che sta per avere un collasso per mancanza di ossigeno. Semen gli si precipitò accanto, preoccupata. «Hai osato tirare le scarpe di Dior che ti ho regalato per Natale!»

 

******

«Dai! Oh, si, così! » La voce di Gustav proveniva distintamente dal salotto dell’appartamento, stanza  che era meta del Kaulitz cattivo e di Georg, nonché custode delle numerose consolle dei ragazzi.

«Ehi, Gus, non ti scopare la Play!» esclamò beffardo Tom, fine come sempre. In confronto a lui, le farfalline delicate che in primavera volteggiano sui fiori sono degli elefanti.

«Deficiente!»

«Oh, GusGus! Mi fai fare una partita?» lo pregò Georg, sporgendo il labbro, cercando di imitare la smorfia che faceva sempre Bill quando voleva ottenere qualcosa.

«Levatelo dalla testona! »

 «Dai, GusGus

«Neine!» rispose imperterrito il biondino, che nel frattempo si era lanciato di nuovo all’inseguimento dell’autovettura virtuale che precedeva la sua, cercando di conquistare il primo posto sul podio della Formula Uno.

«Stà a vedere come si fa!» Sussurrò il rasta a Georg, che nel frattempo si era lasciato sprofondare nel divano.

«Come se tu ci riuscissi…» rispose il suddetto bassista, che era già nella fase di sconforto “GustavQuandoSiImpuntaNonMiFaGiocareAllaPlay”. Riuscivano entrambi ad essere estremamente infantili tutte le volte, nonostante avessero quasi più di quarant’anni divisi per due.

«Gusti… » Cominciò Tom persuasivo, con la migliore delle voci suadenti, che di solito usava per rimorchiare le ragazzine in piena tempesta ormonale.

«Tom, la risposta è no anche per te!»

«Ti lascio usare la doccia per primo, per una settimana» ribatté risoluto, pregustando la vittoria.

Vittoria che non tardò ad arrivare, visto che il batterista non poté rinunciare a quell’occasione, offerta su un piatto d’argento. Tom, alle volte, era peggiore di Bill: riusciva ad occupare il bagno per ore intere, dato che al contrario della principessina non aveva tutto quello che gli serviva anche in camera.

Il rasta si vide praticamente lanciare il joystick tra le mani, e si esibì in un sorriso sornione, mentre Gustav si dileguava nella sua camera, onde evitare qualsiasi ripensamento del ragazzo.

«Il bagno per una settimana? Per primo? » Sussurrò esterrefatto Georg, che guardava a bocca aperta l’amico.

«Io ho detto “la doccia”. Può usare quella in giardino, se vuole!»

 

 

 

 

 

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Wow. La prima storia che pubblico. Una shot demenziale, lo riconosco, e mi scuso xD

Beh, che dirvi…. È stata scritta un sacco di tempo fa, quando uscì Scream, più o meno. A quel tempo era così che mi immaginavo quei quattro scellerati. Semen è solo una poveraccia ficcata lì a caso xD
Spero vi sia piaciuta.. non fa ridere, lo so. Ma mi piaceva, quando l’ho scritta, davvero.

   
 
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