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Autore: Stray cat Eyes     17/03/2010    14 recensioni
Akane, gli uomini e la cucina: alle origini della leggenda.
(Perché ci sto prendendo gusto, con le variazioni sul tema.)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Years ago, when I was younger'
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[Men ’n’ cookery]




Akane non aveva mai avuto poi molto savoir faire con gli uomini.
Da bambina, naturalmente, il problema non si poneva: da maschiaccio forzuto quale era sempre stata, era accolta abbastanza volentieri dai maschietti del vicinato o dai compagni di scuola - tranne, ovviamente, quando l’indispettito sfidante di turno le prendeva di santa ragione da lei. In quei casi l’orgoglio maschile le chiudeva le porte in faccia, e per quello c’era ben poco da fare.
Dilemmi effettivi non ne aveva avuti se non quando, nella pre-adolescenza, i primi sintomi di diversità avevano iniziato a farsi sentire. In quel periodo i ragazzini cominciavano ad interessarsi alle amichette in maniera nuova, e talvolta i più intraprendenti davano il via al più impacciato dei corteggiamenti.

Era stato allora che Akane Tendo si era trovata in seria difficoltà.

Quei “posso portarti la cartella?” o “oggi ti offro io il pranzo” le sembravano, più che inviti, dei subdoli tentativi da parte degli ometti di prevaricare le ragazze e di imporsi con la propria (presunta) virilità, il che per lei era qualcosa di assolutamente inconcepibile.
Sicché aveva ben pensato di chiedere consiglio alle sue sorelle maggiori: e mentre Kasumi, pregna di un materno profumo di cibo, l’aveva rassicurata dicendole che erano situazioni normalissime e che nessuno voleva privarla di qualsiasi tipo di libertà, Nabiki - sgranocchiando patatine e racimolando yen - le aveva semplicemente messo in mano una rivista.



Gli uomini vanno presi per la gola.




Campeggiava in prima pagina, quella scritta, insieme a scatti rubati ad attrici più o meno famose e foto di dolci, ai quali la più piccola di casa Tendo non aveva dato molto peso.
Quella definizione le era bastata a capire che si stava comportando esattamente come avrebbe dovuto, e fu proprio per questo che i successivi due pretendenti che le si mostrarono furono presi per la gola e scaraventati oltre il cancello della scuola.
Si era sentita alquanto soddisfatta di sé, la dolce Akane; sfortunatamente, però, il preside e la sua famiglia (esclusa Nabiki, che alla notizia aveva riso di gusto) non erano stati dello stesso avviso.

Quando le chiesero il perché di quel suo comportamento, la ragazzina mostrò loro la rivista, sino ad allora custodita gelosamente nel cassetto della scrivania.
“Ma Akane, hai frainteso,” le aveva pazientemente spiegato Kasumi. Quell’espressione indicava che gli uomini vanno conquistati grazie alla buona cucina, e la premurosa sorella maggiore le aveva promesso di insegnarle a preparare qualche pietanza tra le più semplici, tanto per cominciare.
Akane, inizialmente ferita e un po’ umiliata, aveva poi accettato di buon grado.

Così, avvolta in un grembiule per evitare guai, aveva appreso le prime nozioni di cucina.
“Qualsiasi cosa tu decida di cucinare, sorellina,” le aveva detto Kasumi, nella sua innata dolcezza, “che sia con amore - con passione. D’accordo?”
Il sorriso della sorella maggiore aveva funto da incentivo e Akane, sebbene un po’ confusa, si era impegnata con tutta se stessa per seguirne le direttive. Il problema vero e proprio, però, era stato ancora una volta l’interpretazione personale. La ragazzina aveva fatto i suoi bravi calcoli: passione uguale impeto, e quell’innocente uguaglianza aveva mandato a monte la buona riuscita di ogni singolo piatto.
Nell’impeto, Akane usava zucchero invece del sale, peperoncino dove andava la cannella e la sua cucina si era fatta nel tempo sempre più pericolosa - anche se nessuno aveva avuto cuore di farglielo notare.


Ma, come accade nelle favole, un bel giorno l’incanto si spezzò: il baldo giovine col codino le aveva detto chiaro e tondo che non apprezzava i suoi pur deliziosi manicaretti (per quanto l’avesse fatto con altre parole), e così Akane - onde evitare forti ondate di tristezza - era tornata alla vecchia scuola di pensiero.

Gli uomini vanno presi per la gola. E strozzati.
Con amore, ovviamente.









*


L’insperato successo (?) di His glasses (noi amiamo Tofu-sensei! *-*) mi ha dato il coraggio necessario a pubblicare anche questa.
Potete ben vedere che è più lunga e che si è portata via una fetta abbondante della mia pazienza, visto e considerato che i personaggi della Takahashi, oltre che i più comici/demenziali al mondo, sono (almeno per me) i più difficili in assoluto da caratterizzare in una fanfiction. Soprattutto in una rielaborazione fantasiosa come questa - cavolotti se è difficile! Sul serio, a me è venuto il mal di testa. @_@

In ogni caso, OOC o non OOC, noia o non noia, vi ringrazio tantissimo per aver letto! ^^


  
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