Mi
alzai dalla sedia e proseguii fuori dalla
caffetteria come un automa,fino a quel momento la rabbia verso
quell’arpia mi
aveva sostenuta dandomi la forza di combattere e prendere delle
decisioni,ma
improvvisamente mi sentivo come svuotata senza una meta,avrei solo
avuto voglia
di stendermi sotto le coperte e non alzarmi più.
Aprii
la portiera dell’auto e
mi accomodai sul sedile del guidatore
fissando con sguardo trasognato il biglietto per parigi e la chiave del
fantomatico appartamento,una nuova vita lontano da tutto ciò
che avevo imparato
ad amare,anche se non ero cresciuta a Rino mi era innamorata di quella
città
caotica non appena vi avevo messo piede e adesso … ma volevo
veramente andare
via? Non ero mai stata il tipo che indulgeva troppo sulle proprie
disgrazie
,era Venerdì mattina decisi che sarei andata via per un week
end, quello che ci
voleva erano due amiche … due sorelle piuttosto, divise per
motivi di lavoro ma
unite anche a kilometri di distanza,non avevo accennato a Rose e Bella della mia relazione con
Jasper aspettavo la
nostra solita rimpatriata trimestrale per poterne parlare di
presenza,ma adesso
c’era altro di cui discutere. Presi il cellulare dalla borsa
e composi il
numero di Bella,a quest’ora pensai guardando
l’orologio sulla plancia dell’auto
doveva essere in pausa pranzo.
“
Pronto Alice cara! Come stai!? “
“
Bella … senti,io ho bisogno di te e Rose …
“
La
voce assunse immediatamente un tono meno
gioviale sentendomi così giù,sicuramente avrebbe
voluto tuffarsi dentro la cornetta
per venire a vedere di presenza come stavo,sorrisi mestamente.
“
cosa succede Alice,stai bene?qualcosa che non và
con James forse “
“
Ehm è una storia lunga per questo ho bisogno di
parlarvi,saresti libera questo week end? “
“
certamente tesoro,sono liberissima,parto stasera
ci vediamo alla baita … Ah Alice,non preoccuparti per Rose
la informo io ti
aspettiamo d’accordo?tieni duro tra poco saremo insieme e
risolveremo tutto
come abbiamo sempre fatto “
“
grazie Bella, sentirselo dire mi rasserena un po,’
a più tardi “
Interruppi
la comunicazione prima di scoppiare in
lacrime al telefono e accesi la macchina per ritornare a casa,avrei
preparato
un borsone velocemente e mi sarei diretta in aeroporto per prenotare un
volo
per il Montana,lì io Bella e Rose avevamo comperato una
baita,era il nostro
rifugio segreto un posto dove ritirarci a leccare le ferite nei momenti
bui e
in questo momento mi trovavo proprio in un abisso di
oscurità.
Erano
passate tre ore da quando Alice aveva
risposto al telefono,adesso lei non c’era più
… le parole che mi aveva detto
per telefono riecheggiavano nella mia mente agitandosi come api
impazzite nella
mia testa e pungevano tanto forte da avere voglia di piangere mi
sforzai di
dargli un senso “ non cercarmi,non chiamarmi “
“ se non torno fra una settimana
non tornerò affatto … “ non sembrava
nemmeno la mia lingua,io non volevo capire
quelle parole perché farlo mi avrebbe annientato. Mi alzai
dalla poltrona e
affondando le mani nelle tasche dei pantaloni mi diressi alla
finestra,tutto
quello che aveva fatto mia madre aveva l’unico scopo di
separarci,sicuramente
Sarah non sapeva di prendere parte a quella messa in scena orchestrata
ad arte.
Scoppiai in una risata sarcastica,pensare che ero convinto che si fosse
davvero
pentita,che sarebbe arrivata addirittura a scusarsi,dei colpi alla
porta mi
fecero voltare.
<<
Avanti >>
<<
Jasper ? >> la rossa testa di Sarah
fece capolino attraverso la porta
<<
Sarah accomodati >> tornai alla
scrivania indicandole una delle sedie di fronte
<<
Sei riuscito a metterti in contatto con
Alice? >>
<<
no … ha detto che ha bisogno di un po’ di
tempo per riflettere >>
<<
mi dispiace … io non sapevo niente di
tutta questa storia! >>
<<
chi te ne ha parlato? >>
<<
quando sei scappato per inseguire
Alice,tuo padre e tua madre hanno cominciato a litigare allora victoria
mi ha
portata a prendere un caffè e mi ha raccontato tutto,senti
devi credermi,non
era nelle mie intenzioni farti rompere con la tua ragazza,volevo solo
passare a
salutarti >>
<<
lo so Sarah,non importa,sono convinto che
troverò una soluzione >>
<<
te lo auguro … adesso devo andare, ho il
turno in ospedale >>
Uscì
dalla stanza,fissai la porta chiusa sentendo
montare dentro una rabbia profonda,stare con Alice era stato diverso da
qualsiasi altra relazione avessi mai avuto,ero certo che lei fosse
“quella
giusta” e non l’avrei lasciata fuggire
così facilmente,avrei lottato,lottato
per vincere,afferrai la giacca e mi precipitai verso l’uscita.
“
Si avvisano
i signori passeggeri che il volo 30148B in partenza per Devenport
è stato
spostato al gate numero 2”
La
folla che riempiva l’aereo stazione sfrecciava
attorno a me, mentre mi facevo strada verso il banco prenotazioni.
<<
Buongiorno posso avere un biglietto andata
e ritorno per Missoula,montana >>
La
signorina alla reception annui e prontamente
controllò i database per verificare i voli disponibili
<< il prossimo è in
partenza fra trenta minuti va bene? >>
<<
si grazie >> Attesi che espletasse
tutte le procedure e con i miei due biglietti mi diressi al gate
dell’imbarco.
Il
viaggio fu veloce e rilassante,riuscii a dormire
e riprendere un po’ di lucidità,alle otto di
venerdì sera posteggiai la mia
auto presa a noleggio davanti al cottage illuminato sulle Rocky
mountains,scesi
dalla macchina ,presi il mio borsone e nemmeno due passi dopo mi
ritrovai
circondata da Rose e Bella,avevo trattenuto il dolore fino a quel
momento e
come una diga che cede all’improvviso mi ritrovai in
ginocchio piangendo
disperatamente come non avevo mai fatto prima.
<<
Alice,su dai vieni dentro,Bella puoi
preparare del caffè … temo che
c’è ne servirà parecchio
>>
Il
piccolo salotto rustico era riscaldato dalle
alte fiamme che ruggivano nel caminetto,mi sedetti sul divano e mi
raggomitolai
stringendo le ginocchia al petto,pochi minuti dopo Bella ritorno con
delle
tazze di caffè fumante per tutte e tre.
<<
Bene >> disse mettendomi la mia
tazza fra le mani << adesso è il momento di
dirci tutto,fino all’ultimo.
>>
Presi
un profondo sospiro,asciugai le lacrime e
raccontai le ultime due settimane,le più belle e le
più dolorose della mia
esistenza.
Quando
terminai il mio racconto fissai lo sguardo
in quello delle mie amiche e le vidi tranquille,la cosa mi
lasciò interdetta.
<<
cosa dovrei fare ? >> chiesi
<< io non vorrei affatto lasciare Rino è la
mia città,mi piace vivere lì
>>
<<
Alice cara? >> Rose si sporse dalla
poltrona in cui era seduta per prendere una delle mie mani fra le sue
<<
io e Bella siamo giunte alla stessa conclusione ascoltando il tuo
racconto,secondo noi Jasper non voleva assolutamente farti soffrire,lui
ti ama
sciocchina,coma ti ha detto al telefono la vostra storia era ancora
troppo giovane
per aver avuto il tempo di raccontarvi del passato >>
<<
Si Alice è così >>
affermò Bella
<< devi dargli un'altra possibilità
… però se tu hai bisogno di
riprenderti potresti andare a Parigi per pensare, ma poi dovrai
tornare,non devi
permettere alla vecchia megera di mettersi tra voi due >>
<<
si probabilmente sono stata troppo dura e
precipitosa,d’altronde ho davvero bisogno di riflettere.
Domattina prenderò l’aereo
per Parigi voglio essere sicura delle mie scelte prima di ritornare
>>
<<
fai bene! >> Rose alzò la testa
verso l’orologio da parete appeso sul camino ed
esclamò << è tardissimo,dovrai
riposare un po’ se non vuoi addormentarti in auto
>>
<<
mi dispiace di avervi fatte scappare così
per mezza serata >>
<<
non
lo devi dire nemmeno,adesso va a dormire ci vediamo
domattina >>
L’appartamento
di Alice era vuoto,avevo provato a
bussare parecchie volte ma le luci erano spente,la quindicesima volta
che mi
ero attaccato al campanello la signora Thomson della porta accanto
aveva
spalancato la porta con il suo volpino in braccio.
<<
Giovanotto!! Sono le undici passate avete
intenzione di far baccano tutta la notte!! >>
<<
mi perdoni signora non era mia intenzione
disturbarla … sapete dirmi dove si trova miss Alice
>>
<<
Alice e andata via dalle sue amiche
credo,lo fanno sempre ogni tre mesi … anche se stavolta
è partita un po’ prima
>>
<<
posso sapere dove di preciso? >>
<<
non so se posso dirglielo … ma lei chi è?
>>
<<
sono il suo datore di lavoro,ho urgente
bisogno di mettermi in contatto con lei >> dissi
assumendo l’aria più
professionale che potevo,la donna mi guardò come se fossi
uscito matto
sicuramente stava pensando a quale datore di lavoro sano di mente si
comporterebbe come me,certo non era un comportamento usuale.
<<
è andata alla baita sulle Rocky
mountain,non so dirle altro >>
<<
la ringrazio infinitamente >> dissi
correndo verso le scale << e mi scusi ancora per il
disturbo >>
<<
fiori giovanotto!! Le porti dei fiori! >>
Sorrisi
sapendo che la mia storia del boss alla
ricerca della sua assistente perduta non aveva fatto abboccare
all’amo l’anziana
vecchietta,salii sulla mia Aston e in breve ero in aereoporto,chiamai
al
telefono Alfred uno dei miei collaboratori,la società poteva
disporre di un
aereo da affittare secondo le necessità,non potevo aspettare
i voli normali
dovevo raggiungere Alice immediatamente.
<<
pronto … >>
<<
Alfred sono Jasper,ascolta mi servi
urgentemente >>
<<
Jasper? … ma ti rendi conto che sono le
quattro del mattino >>
<<
ascolta non me ne importa ti pagherò il
triplo del solito se porti le tue chiappe pelose qui in cinque minuti
>>
<<
volo! >> la comunicazione si
interruppe e presi a camminare avanti e indietro per il terminal,ero in
agitazione e provai a calmarmi cercando di trovare le parole giuste da
dire a
Alice … le avrei dovuto chiedere scusa e dirle che lei era
tutta la mia via e che
anche se avesse avuto bisogno di pensare l’avrei aspettata in
eterno si …
questo sicuramente poteva convincerla,sentivo il cuore battere a
mille,quando
mi sentii sfiorare la spalla.
<<
allora capo … qual è l’urgenza
>>
<<
montana! Devi portarmi subito al primo
aereoporto che ti dà la conferma per l’atterraggio
>>
<<
benissimo! >>
Ci
avviammo spediti verso le uscite per il
personale autorizzato,l’hangar era affollato di aereo mobili
e personale
nonostante l’ora antelucana,l’aereo privato con
tutti i comfort prese il volo
scavalcando tutti gli altri,mi sentivo un po’ in colpa ma era
per una buona
causa,non riuscivo a restare fermo,a parte il decollo in cui dovetti
allacciare
le cinture adesso me ne stavo a camminare lungo il corridoio affondando
passi
pesanti sulla moquette cercando di calmare la respirazione,non sarei
riuscito a
sopravvivere ad una vita senza Alice …
<<
Bene,ho preso tutto,che dire ragazze … vi
porterò un souvenir da Parigi …
magari qualche borsa favolosa firmata >>
<<
ecco la Alice che conosco! >> esclamò
Rose << comunque una bella borsa non è una
cattiva idea >> mi
abbracciarono e mi accompagnarono alla macchina,mi sentivo
più leggera e con
una nuova speranza nel cuore. Il viaggio in compagnia delle mie due
migliore
amiche trascorse più sereno di quello di andata,avevano
deciso di accompagnarmi
in aereo porto,al banco del check in la ragazza aveva finito di
controllare i
dati,presi il passaporto e il biglietto e mi girai verso Bella e
Rosalie in
attesa dietro di me per salutarle,ma la voce mi si fermò in
gola.
A
meno di venti metri da me c’era Jasper,in un
completo grigio chiaro tutto sgualcito,la cravatta allentata i capelli
scarmigliati,sembrava avesse attraversato un tornado,passai accanto a
Bella e
Rose,leggermente interdette per il mio comportamento.
<<
Jasper co … cosa ci fai qui? >>
domandai cercando di buttare giù il nodo che mi sentivo in
gola e che
minacciava di farmi scoppiare in lacrime in mezzo
all’aereoporto.
<<
sono venuto a dirti che ti amo … che mi
dispiace e che ti chiedo scusa per tutto,sono disposto ad aspettare
tutto il
tempo di cui hai bisogno per pensare a patto che tu torni da me,noi
siamo fatti
per stare insieme,da quando sei andata via e sono passate meno di
quarantotto
ore non riesco nemmeno a respirare bene e come se non funzionassi senza
di te …
>>
Si
inginocchio in mezzo alla gente che correva
frenetica,fuori dal tempo e dallo spazio
<< non puoi essere così crudele
da condannarmi ad un esistenza
senza di te,ti prego dammi una possibilità di fare ammenda
prometto che non ci
saranno più segreti fra noi >>
<<
Jasper >> sussurrai,perché non avevo
la forza di dire altro,mi insinuai fra le sue braccia appoggiando la
testa sul
suo petto e aspirando la sua fragranza che mi avvolgeva e mi cullava
facendomi
sentire finalmente a
casa e al sicuro.
<<
posso ritenermi perdonato? >> chiese
con un mezzo sorriso sulle belle labbra piene quando smettemmo di
baciarci.
<<
si per sempre e solo se parti con me
adesso per Parigi,abbiamo molto di cui parlare >>
Mi
guardai
indietro,sorridendo a Bella e Rose che ridevano sommessamente di quella
scena
romantica e le salutai con nello sguardo la promessa che al prossimo
incontro
non ci sarebbero state lacrime ma tante risate.
Eccoci
quasi alla fine,manca solo l’epilogo
e
mi era venuto in mente di fare una serie,non so se vi ricordate che
Jasper ha
due amici che ha incontrato per caso una sola volta nel corso della
storia
Emmett e Edward ed Alice ha due amiche … bhè
più scontato di così,solo che sono
in cerca di un idea carina e divertente,perciò
dovrò pensarci un po’ e nel
frattempo finirò di scrivere l’altra ff in corso
na mallaigh dearg fuil
Tank
to:
vannagio:spero
che il finale ti sia piaciuto … fammi sapere cosa ne pensi sai che mi fa piacere.A presto ornella
per
cussolettapink: ecco l’aggiornamento,spero ti sia piaciuto il
finale a presto
ornella