Ho una giacca viola, e i capelli neri. Una maglia con ragnatele disegnate e bei braccialetti che tintinnano quando mi muovo. Ho anche un ragazzo, almeno, oggi. Mi ha insegnato a fare il ragų e mi tiene la mano, sempre. Io ho il cuore rotto, proprio in schegge. Ho un gatto e gli occhiali, e tre paia di anfibi. Dico "complesso" al posto di "difficile" e mento sul numero di sigarette che fumo. Avevo un amico, una volta o forse due. Fumava ed era gay e scriveva e disegnava e non aveva mai baciato nessuno. Una volta č scappato e io l'ho riacciuffato. Poi č scappato di nuovo, e nessuno l'ha pių visto. Ho gli occhi blu, e le unghie rosicchiate. La mia canzone preferita ha un numero nel titolo e parla di bilance. Ho amato una volta, o forse due. C'era questo tipo timido che aveva gli occhiali e una cintura arancione, e un giorno č diventato pazzo. Cantava come se piangesse e aveva un dolore cosė grosso dentro che a volte si spezzava in due in mezzo alla strada. Ho matite a sufficienza per scrivere la mia vita, un fermacapelli con un fiore e un mucchio di scale prima di entrare in casa. Possiedo un giardino e il cancello che lo delimita, e la strada che preferisco in assoluto al mondo ha il nome di un santo ed č piena di luoghi segreti. Ho conosciuto il male una volta ; aveva le fattezze di un bravo ragazzo sigillato in una felpa blu. Rideva e se ne andava, ma poi tornava sempre. Un giorno č ritornato, ma al mio posto avevo lasciato una sagoma di cartone. Ho una sciarpa rossa e un profumo in una boccetta nera che sa di zucchero. Ho le orecchie troppo piccole, e i capelli spettinati. Ho un quaderno con i fogli gialli e disegno istantanee della mia vita: nell'ultima ci sono due persone sdraiate in un campo da tennis a guardare le stelle. Ho anche un ragazzo, almeno, oggi. Mi ha insegnato a fare il ragų e mi tiene la mano, sempre. Il ragų č nel frigo e la sua mano stringe ancora la mia. Nell'istantanea siamo noi quelli nel campo da tennis. E il mio cuore č un po' meno rotto di ieri.