7.1 Tutti a
Capeside di nuovo -1^parte-
Era passato quasi un
anno dalla morte di Jen, gli altri ragazzi avevano dovuto per forza di cose
ricominciare a vivere, cercando di accantonare la tristezza e il dolore per la scomparsa
della loro migliore amica, dovevano per tirare avanti, per continuare a vivere,
per non scoppiare a piangere all’improvviso.
Dawson, continuava ad ottenere successi dal suo telefilm “The Creek” che oramai
era diventato un cult, le vicende di Colby, Sam e Petey appassionavano tutti i
ragazzi americani e già iniziavano i contatti per vendere il prodotto anche
all’estero.
Joey era la prima fan della serie, non c’era mercoledì sera che lei non si
sedesse a guardare la tv, non prendeva mai appuntamenti, rimandava le riunioni
e se proprio non poteva rimandare era sempre assente e pensava a cosa stessero
combinando i tre protagonisti. La sua storia con Pecey continuava con alti e
bassi come era sempre stato, ma infondo stavano bene insieme. Pecey aveva aperto
un ristorante anche a New York e si divideva tra la grande città e il suo
ristorante a Capeside.
Jack continuava ad insegnare alla scuola di Capeside, e la sua storia con Daug
procedeva alla grande, vivevano a casa Grams e crescevano insieme alla nonna la
piccola Amy.
Mancava una settimana alla commemorazione per un anno dalla morte di Jen, gli
amici si erano dati appuntamento a Capeside, per passare una giornata tutti
insieme ricordando la loro amica, non volevano che fosse una giornata di
commemorazione come le altre: Dawson avrebbe preparato un video con tutti i
loro ricordi di Jen, Joey avrebbe fatto dei disegni, Pecey e Jack avrebbero
raccontato a voce i loro ricordi più belli.
Tutto era organizzato e come al solito Gail aveva offerto hai ragazzi la sua
casa e anche lei avrebbe partecipato, come Grams, e i genitori di Jen.
Era un pomeriggio caldo di fine estate e una figura ben vestita e dal
portamento molto serio si avvicinò a casa Grams. Suonò e chiese di nonna Grams
e Jack, si presentò come il notaio Preston e diede a Jack una lettera e una
videocassetta.
Jack lesse la lettera ad alta voce:
“Caro
Jack,
se ricevi questa lettera vuol dire che in questo anno ti sei occupato della mia
bambina, e ora quello che ti dirò probabilmente ti farà star male, ma sappi che
non è qualcosa che faccio contro di te, non lo farei mai ti voglio troppo bene
e ti rispetto troppo.
Tu sai che come ho sofferto io quando sono arrivata a Capeside, come ero considerata,
come la gente mi guardava, ero considerata diversa, e forse ed era per come io
mi sono posta, non lo metto in dubbio! Però io non voglio che mia figlia soffra
l’essere diversa, e purtroppo non potrà mai essere considerata normale se
cresca con due “papà”. Sta per compiere due anni e fino ad ora non capiva cosa
volesse dire una mamma e un papà, ma presto incomincerà la scuola e questo vuol
dire confrontarsi con altri bambini e bambine e inizierà a capire di essere
diversa e gli altri la faranno sentire diversa.
Certo non posso chiederti di trovarti una donna, non potrei mai chiederlo. Non
è giusto per te e per Daug.
Adesso odiami, mandami a quel paese ma ti prego accetta la mia decisione, tu
sarai per sempre il suo padrino e la persona su cui potrà contare a vita.
Insieme a questa lettera ti lascio una videocassetta in cui con un
video-messaggio, chiedo a due dei nostri migliori amici di far da genitori alla
piccola Amy. A te però lo voglio dire prima, anche perché sarai tu a dover far
vedere a tutti il videotape. Bhe il nome della mamma mi sembra ovvio e
scontato, come potrei non scegliere la mia unica vera amica, anche con tutti
gli screzi che negli anni abbiamo avuto, quindi chiederò a Joey Potter di fare
la mamma ad Amy. Per il “papà” io so chi scegliere, ma so che la mia scelta
potrebbe creare un po’ di tensione, per il fatto che non so chi Joey ha scelto,
so che però ha scelto uno dei due, a parte tutto se il padre Jack non puoi
essere tu, l’unica persona che vorrei come papà per il mio cucciolino, è
Dawson.
Ecco ho fatto i miei nomi Joey e Dawson quelle che io credo due anime gemelle.
Pacey è fenomenale ma non come padre, può essere un buono zio ma non un padre.
Ecco Jack la mia decisione, ti prego di essere il tramite ai ragazzi e anche ai
miei genitori ai quali chiedi di non fare obiezioni.
Grams tu sarai sempre la nonna della mia bambina, nel video chiedo a D&J se
accetteranno, di ricordarsi di te e di prepararti una camera per te!!!!
Vi amo con tutta la mia vita e per sempre, e voi odiatemi se questo vi renderà
più facile la vita e il distacco da Amy.
Con immensa disperazione
Jen”
Il notaio spiegò che la lettera e la videocassetta era stata data lui da Jen,
qualche gg prima di morire e che se J&D avessero accettato di occuparsi
della bambina avrebbero potuto adottarla e che la lettera e il videotape
avrebbero facilitato loro le cose.
Grams e Jack erano veramente sconvolti e non riuscirono a parlare, lacrime
silenziose rigavano i loro visi.
Grams fu la prima a dire qualcosa:
“Per me è difficile accettare la decisione di mia nipote, ma la capisco so
quanto lei ha sofferto, e non voglio che sua figlia soffra allo stesso modo.”
Jack non capiva e avrebbe voluto anche protestare ma Grams lo zittì con uno
sguardo. Grams congedò il notaio e lo invitò la settimana dopo alla
commemorazione che si sarebbe tenuta a casa Leery. Il notaio accettò con
piacere anche per poter spiegare la situazione a tutti.
Appena il notaio uscì da casa Grams, Jack cominciò a piangere disperatamente:
“come mi può fare questo, perché a me!”
“Jack, lei non ha preso questa decisione contro di te, ma per Amy, e per quanto
lei possa crederti il migliore non vuole che sua figlia sia considerata diversa
e emarginata.”
“Ma Jen infondo non è stata mai emarginata”
“Certo perché ceravate voi. Non tutti però Jack sono come te, Joey, Dawson,
Pecey e Andie. A proposito, quando arriva dall’Italia”
“vado stasera all’aeroporto.” Stette un attimo in silenzio. “sai credo però di
capire cosa intendesse Jen, io per il fatto di essere gay, ho avuto tanti
problemi.”
“Vedi che allora Jen non sbagliava, e poi Dawson e Joey non ti escluderanno mai
dalla vita della bambina”
I due chiacchierarono fino al momento in cui Jack dovette andare all’aeroporto.
Intanto Dawson era arrivato da Los Angeles e anche Joey era arrivato al bed
& breakfast, mentre Pacey non si era ancora riuscito a liberare ed era
ancora a New York.
Dawson arrivò a casa in taxi, non voleva disturbare sua madre, apri la porta di
casa e disse:
“Salve famiglia, sono arrivato!”
“Dawson, che sorpresa, ma potevi chiamare che ti saremmo venuti a prendere.”
Disse il marito di sua madre.
“Grazie ma non volevo disturbare.”
“Tesoro, sarai distrutto, vatti a fare un bagno caldo che ti preparo subito la
camera.”
“Mamma no tranquilla. Vorrei fare una passeggiata, magari mi porto Lily con
me.”
“Ma certo tesoro. Vado a chiamartela, è in camera sua, o meglio tua che gioca
con Alex. Che ne dici se lo accompagnate a casa.”
“Si mi sembra un’altra idea così saluto Bessie. Lascio vado io di sopra.”
Dawson salì al piano di sopra e bussò alla porta di quella che era stata la sua
camera e aveva visto nascere e morire amori, aveva visto risa e pianti, aveva
visto Joey entrare dalla finestra e Jen dalla porta, poi Joey dalla porta e Jen
dalla finestra.
“Avanti” disse la vocina squillante di Lily
“Ciao tesoro, ciao Alex” disse entrando Dawson.
“Ciao Dawson” disse Lily alzandosi e saltandogli in braccio
“Ciao Dawson” disse Alex e anche lui abbracciò Dawson.
“Sentite vi va di fare una passeggiata a piedi? Lily ti va se accompagnamo Alex
a casa.”
“Va benissimo” disse la piccola Leery, “Prepariamo le nostre cose e scendiamo.”
Dawson e i bambini si misero in cammino e quando arrivarono davanti al B&B,
Alex appena vide il suo portico notò una figura seduta sui gradini, “Zia Joey!!!”
urlò il bambino e si mise a correre verso la zia abbracciandola, anche Lily che
era molto affezionata a Joey corse verso di lei. Dawson si fermò un attimo in
disparte, ogni volta che rincontrava Joey per lui era un colpo al cuore. Non
sapeva bene cosa provava ma erano così tante emozioni che rimaneva sempre li
per li bloccato.
Sotto il portico Joey guardò i bambini e chiese: “ma siete venuti da solo? Se
chiamavate qui vi sarei venuta a prendere io!”
“Ma no zia tranquilla ci ha accompagnato Dawson!”
“Dawson?!!?” Chiese incredula e così dicendo alzò lo sguardo e anche il suo
cuore ebbe un balzo, lei aveva scelto Pacey ma ogni volta che con Pecey c’era
un periodo nero, lei non poteva non pensare a come sarebbe stato se un anno
prima avesse scelto anzi il Dawson, se avesse scelto la sua anima gemella.
I due si guardarono e dopo un po’ di esitazione corsero uno verso l’altra e si
abbracciarono e rimasero stretti stretti.
“Mi sei mancata tanto Joey, ma com’è che finiamo sempre con il perderci di
vista, noi due?!”
“Mi sei mancato tanto anche tu, non so come succede, ma sono certo che in
qualsiasi posto e in qualsiasi luogo la vita noi ci ritroveremo sempre.
Ricordati Dawson: NOI DUE SEMPRE”