Incubo

Morgana si sveglia di soprassalto, il respiro irregolare, ricoperta da un velo di sudore. Il suo letto non le è mai sembrato meno sicuro, meno amico, meno accogliente.

Un momento ed è in piedi, non avendo deciso di alzarsi. Si dirige verso la porta della sua stanza, la spalanca. Fuori il corridoio è oscuro e deserto e silenzioso. Già lo sta percorrendo rapidamente e i suoi passi producono solo un soffocato rumore di piedi nudi su mattonelle fredde. Stranamente molte torce sono spente. Morgana pensa che una finestra sia aperta da qualche parte e che il vento abbia ucciso le luci. Si stringe addosso la leggera vestaglia candida e affretta il passo fino ad arrivare ad una porta. La porta della Sua stanza. Tentenna davanti. Cosa sta facendo? Magari non è solo, pensa. Eppure ode solo silenzio. Magari non la vuole. Eppure non l'ha mai cacciata. Si fa tanti problemi, ma nel suo profondo sa che non è con nessuna, e che lei sta per spezzare il suo sonno leggero. Basta infatti il minimo rumore.

Socchiude la porta. Un cigolio.

Lui spalanca gli occhi in un momento di spavento, sedato subito alla vista della ragazza. La guarda, e in un secondo capisce tutto.

-Uno dei tuoi incubi?- le chiede.

Lei annuisce, gli occhi verdi in quelli azzurri di lui, senza alcuna vergogna, perché anche se la prende sempre in giro, quando ha bisogno di lui egli c'è, e non ha mai scherzato sui suoi problemi.

Lui si sposta un po' per farle spazio sotto le coperte, e le fa segno di venire.

Morgana si accoccola tra le sue forti braccia, e subito una sensazione di sicurezza e calore la invade. Lui le poggia la coperta sulle spalle e la avvicina a sé per scaldarla.

-Sei congelata- sussurra, sentendo i piedi di lei contro le sue gambe. I lunghi capelli bruni gli solleticano il mento, ma non gli dà fastidio, anzi.

Restano così, in silenzio, finché non si addormentano.

Lui non le chiede che cosa ha sognato, sa che non vuole parlarne. La accarezza dolcemente e basta, sa che è quello che desidera. Ed è quello che desidera anche lui.