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Autore: Trixina    30/03/2010    6 recensioni
"Primo aprile. Pesce d’aprile. Primo aprile. L’inizio di un nuovo anno scolastico per tutto il Giappone. E come resistere alla tentazione di unire il dovere al piacere?"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo aprile

 

Pesce d’Aprile

 

Primo aprile.

Pesce d’aprile.

Primo aprile.

L’inizio di un nuovo anno scolastico per tutto il Giappone.

E come resistere alla tentazione di unire il dovere al piacere?

 

L’aula magna della scuola superiore Jimbo era piena di ragazzi che schiamazzavano,in attesa di ricevere la piccola brochure che avrebbe segnato il resto del loro anno;nel deplian c’erano infatti scritte le nuove classi che si erano formate,dividendo gli amici di sempre e unendo coloro che si evitavano come la morte.

Un giorno molto importante,dunque.

Un giorno talmente importante che -come al solito -all’ appello della sesta classe mancava un’alunna:Sana Kurata.

“Se Sana-chan non viene nel giro di un minuto giuro che…”incominciò un esasperata Fuka Matsui alla sua amica Hisae-chan.

“…che le confesserò finalmente il mio amore segreto per lei e ci sposeremo. Lo so” concluse per lei una sorridente ma affaticata Sana,che si era fatto tutto il tragitto da casa fino alla scuola correndo. E mangiando la colazione. Ma questi sono dettagli…

La sua amica per tutta risposta sussultò,sorpresa quanto spaventata dall’ apparizione improvvisa dell’ amica.

“Alle abitudini di Sana-chan non ci si abitua facilmente”pensò indulgente la biondina al suo fianco,conoscendo la rossa da molto più tempo di lei.

Sana-chan! Accidenti a te,mi volevi far morire di infarto? Proprio oggi,il primo giorno di scuola? E visto che siamo in argomento:alla fine dell’anno scorso non mi avevi promesso che il prossimo anno-quest’ anno- saresti venuta puntuale almeno il primo giorno?” eruttò Fuka-chan,fuori di sé.

Sana al contrario si fece piccola piccola vicino alla sua amica,nel vano tentativo di difendersi dalla sua furia.

“Ehm…pesce d’aprile?”

 

“Ehi…Sana-chan è arrivata” mormorò Tsuyoshi-kun all’ orecchio del suo biondo migliore amico.

Il ragazzo per tutta risposta girò lo sguardo nella direzione del rumore,causato da due persone che conosceva fin troppo bene:Sana Kurata e Fuka Matsui.

Sul suo viso comparì una piccola smorfia-che Tsuyoshi,da vero migliore amico interpretò come il suo personale sorriso-e rispose pacato “Un po’ difficile non accorgersene,visto lo starnazzare che fanno”.

Al suo fianco si librò la risata squillante di Aya-chan ,divertita dal comportamento del ragazzo.

Non voleva essersi sbagliata,ma aveva sentito più volte borbottare tra sé e sé il suo compagno di classe qualcosa che somigliava terribilmente a un “ma dove cavolo è quella stupida”. Tipico di Hayama,far finta che niente e nessuno gli importi .

Per fortuna,ad interrompere gli sguardi interrogativi che gli lanciarono i due ragazzi vicino a lei-il suo ragazzo e il migliore amico del suo ragazzo-ci fu un silenzio che azzittì tutta la sala,segno che il preside era finalmente arrivato.

Più di mille paia di occhi si fissarono a guardare il vecchietto attempato che con molta agilità saliva le scale,mentre parlava sommessamente con la vice-preside e alcuni professori.

Dopo aver salutato tutti con la mano si pose davanti allo spartito,reggendo un microfono in modo tale che anche gli ultimi studenti in fondo potessero sentirlo chiaramente.

“Benvenuti a tutti voi,miei cari studenti appena usciti dalle elementari,e per tutti voi che già frequentavano questa scuola,bentornati. Perciò,benvenuti e bentornati. So benissimo che molti di voi fremono,per sapere con chi passeranno il resto del loro anno. Quest’anno poi ho insistito particolarmente perché fossi io a dirvi le classi. Orsù dunque,senza esitazione…quando chiamerò il vostro nome salirete sul palco,in modo tale che io vi dia la brochure. Iniziamo!

Saitou EtsuyaTanaka Dayu…”

“È fatta-pensò il biondino sospirando leggermente-bisogna solo aspettare…”

 

 

Sana Kurata stentava a crederci, o più semplicemente non ci voleva credere. Si era svolto tutto troppo in fretta,ai suoi occhi.

Il depliant che veniva sfogliato ferocemente-quasi come le mani avessero volontà proprie- mentre gli occhi si affrettavano a cercare il proprio nome.

Sana Kurata.

Sana Kurata,Sana Kurata,Sana Kurata

Eccolo! Ottava sezione,dunque non era nella stessa sezione dell’ anno scorso. Pensò con rammarico alla professoressa di italiano che le aveva caldamente consigliato di seguire il suo corso di poesie,vista la sua bravura.

“Vediamo con chi sono capitata in classe,speriamo che io e Fuka-chan non siamo state divise…”

La rossa iniziò a scrutare con occhi curiosi i nomi dei suoi nuovi compagni:alcuni li conosceva solo di vista,altre erano vecchie amicizie…”.

La ragazzo sbarrò gli occhi,quando arrivò alla lettera h.

Hayama Akito.

Hayama Akito.

HAYAMA AKITO?

Cosa? È uno scherzo?”

 

 

Fuka Matsui era un tipo vendicativo. Molto vendicativo. Ergo,doveva vendicarsi della sua migliore amica. Un piccolo scherzo a inizio anno,giusto per iniziarlo come si deve.

Si erano ripromesse,pochi giorni della riapertura della scuola,che si sarebbero messe vicine di banco,come era già successo l’anno precedente.

“Già,l’anno precedente…”’pensò rannuvolandosi la ragazza. Non è che fosse andata così bene,l’anno prima.

“Proprio per questo quest’ anno deve cominciare bene. E uno scherzo è il modo più giusto,no?” si disse dentro di se la mora,riacquistando in poco il sorriso.

Essendo una delle prime persone ad essere arrivata in classe poté decidere con calma-e strategia -il posto perfetto. Assolutamente non vicino alla finestra-“troppe distrazioni,quest’ anno devo studiare”-e non troppo vicino alla cattedra-“diligente si,troppo secchiona no. Fa male alla salute!”.

Dopo qualche secondo di indecisione optò per la fila a sinistra-che si appoggiava al muro-,terza fila. Assolutamente perfetta,per controllare tutta la classe.

E adesso bisognava solo aspettare.

Nel giro di cinque minuti la classe si riempì di voci,impazienti di iniziare la lezione per conoscere i nuovi professori.

Matsui salutò con calore i due ragazzi appena entrati -Hayama-kun e Gomi-kun -ma si impose di non andare a parlare direttamente con loro. Aspettava qualcuno. Qualcuno di essenziale per la riuscita del suo scherzo.

Eccola.

Sguardo basso,vestito impeccabile…Aono Daduji. Ragazza estremamente simpatica quanto introversa. La conosceva di vista,ma faceva proprio al caso suo.

Daduji!” le urlò sventolando la mano,cercando di attirare la sua attenzione.

La ragazza cercò la persona che la stava chiamando da sotto la frangetta,che le nascondeva quasi completamente gli occhi neri come la pece.

Quando vide che era Fuka Matsui a chiamarla le sorrise di rimando,e con passi veloci la raggiunse.

“Dimmi,Matsui-chan.”

“Prima di tutto per te sono Fuka-chan;secondo…Sana mi ha chiesto se potevo dirti se volevi metterti vicino a lei,quest’anno. È rimasta indietro a cambiarsi le scarpe,ma mi ha chiesto di farle da tramite. Quest’anno ha intenzione di studiare veramente e ha pensato a te come compagna perfetta. Che ne dici?”

La ragazza imbarazzata arrossì completamente, riuscendo a stento ad annuire.

“Perfetto!-trillò la bruna di risposta- Allora vi metterete,al primo banco,ti va?”.

Senza nemmeno attendere la risposta la condusse fino al primo banco,dove la fece sedere.

“Sana sarà così contenta,vedrai!” e,detto questo,si risedette al suo posto,visto l’entrata del nuovo professore.

Accanto a lei si sedette una ragazza con i capelli neri a caschetto dall’ aria molto vispa,che si chiamava Misako.

Le sorrise socievole,pronta a fare una nuova conoscenza.

Nel momento esatto in cui professore si sedette sulla sedia entrò una trafelata Sana,con i capelli scarmigliati e la maglietta fuori posto.

“Fan…scatentati….scusi…p-prof…” riuscì a dire solo la povera ragazza,davanti ad una classe allibita- tranne per due occhi color miele che la fissavano beffardi.

“Si sieda,signorina Kurata. Per oggi,che è il primo giorno- solo per oggi- chiuderò un occhio  riguardo il suo ritardo.”

La rossa sorrise riconoscente al nuovo professore e subito dopo si mise con gli occhi alla ricerca della sua migliora amica.

E ciò che vide non gli piacque affatto.

Sbatté le palpebre più volte,incredula.

Nella terza fila a sinistra della classe le stava sorridendo una soddisfatta Fuka,che con la mano le indicava la ragazza accanto a lei-rubaposto-e…il banco vuoto  in prima fila accanto a Daduji.

Non che la ragazza le stesse antipatica ma…insomma…era muta!

“Signorina Kurata? Attendiamo solo lei…” disse il prof spazientito,visto che Sana era rimasta immobilizzata dallo shock. Come un’automa la rossa si mise a sedere al primo banco,compiendo quei pochi passi come un condannato sul patibolo.

Una volta seduta si girò subito alla ricerca del volto della sua ex-migliore amica,mentre la rabbia cresceva dentro lei.

Il primo banco,lei?

Che-diavolo-significa?” sibilò velenosa all’indirizzo della mora,che la guardava sghignazzando.

“Come si dice…ah giusto! Pesce d’aprile,no?”

 

 

 

E anche oggi era finita. Bene o male che fosse andata,il primo fatidico giorno di scuola era passato. Akito Hayama si  stiracchiò mollemente,assaporando l’odore della primavera che avanzava. C’era qualcosa,nella primavera,che non gli dispiaceva. Anche perché la collegava sempre ad una certa pazza scatenata,con i capelli rossi raccolti in due code laterali che la facevano troppo bambina per la sua età.

Sana Kurata.

L’unico eterno rompicapo della sua vita che non era ancora riuscito a risolvere. Avendo una mente prettamente matematica aveva più volta provata ad analizzarla-proprio come si faceva con un problema- ma ne aveva ricavato solo un pugno di mosche. Sana Kurata era come l’aria,etera e inafferrabile.

Si diede dello stupido per i pensieri assurdi che stava facendo:certi discorsi andavano bene per tipi come Kurata,non per lui!

Che poi,neanche a dirlo,erano finiti in classe insieme. Quando aveva letto quel nome su quel pezzo di carta non aveva fatto altro che aspettare che la lettera k arrivasse,per vedere che faccia avrebbe fatto quell’oca. I loro occhi si erano incrociati per un secondo,per poi essere distolti subito dopo,quasi come due bambini colti con le mani piene di marmellata.

Ed in classe era stato lo stesso.

Dopo la spassosa scenetta di rappresaglie tra Sana e Fuka conclusasi solo alla quinta ora-dall’ultima fila si era goduto tutto la scena attimo per attimo-erano cominciate le occhiate da parte della rossa.

Si girava,lo guardava,gli sorrideva e poi si rigirava.

“Conoscendola,non è niente di buono…” pensò fra se e se il ragazzo.

A conferma della sua ipotesi una voce da dietro lo richiamò.

Una voce che avrebbe difficilmente dimenticato.

Hayama-kun,aspettami!”

Sana Kurata correva verso di lui,con i capelli slegati che le frustavano il viso leggermente arrossato per la corsa. Le labbra erano piene e dischiuse,mentre la sua soave voce lo richiamava.

“Idiota,ci sento perfettamente,non c’è bisogno di urlare” disse il ragazzo,facendo finta di tapparsi le orecchie.

Per tutta risposta la ragazza le diede uno scappellotto sulla testa e con voce offesa gli chiese: “A chi hai detto idota,razza di troglodita?”.

Il ragazzo scosse la testa con fare divertito. Non sarebbe cambiata mai.

Di colpo l’espressione di Sana cambiò.

L’espressione arrabbiata scomparì dal suo viso,per essere sostituita da un espressione che Akito non aveva mai visto sul volto della ragazza. Era…impenetrabile.

Akito-kun…a parte gli scherzi sono venuta qui per dirti una cosa importante-abbassò la testa,quasi si vergognasse-…visto che passeremo un anno insieme io,insomma…volevo dirtelo.”

Silenzio.

Sana,nascosta dalla frangetta, pregò tutti i suoi kami di non abbandonarla proprio adesso che arrivava il difficile.

Alzò la testa,cercando di allacciare i suoi occhi a quelle pozze ambrate nel quale si era persa più volte.

“Tu…mi piaci,Akito-kun. Perciò,ecco…io volevo solo dirti…questo” .

Cercando di non ridere davanti alla faccia sconvolta del suo amico si alzò in punta di piedi e si appoggiò alle spalle del ragazzo,come nell’ atto di baciarlo.

Si avvicinò.

E ancora.

E ancora…era talmente vicina al viso di lui che poteva sentire il fiato caldo di Hayama sulla propria bocca…

E cedette.

 Scoppiò a ridere.  Allontanandosi dal ragazzo di pochi passi si piegò su se stessa dalle risate,cercando di trattenersi. La faccia di Hayama-kun non aveva prezzo!

“Buon p-pesce d’aprile,Hayama-kun…” disse la ragazza,tra una risata e l’altra.

Il ragazzo chiuse la bocca,ancora non capacitandosi di ciò che era successo.

Lei si era preso gioco di lui?

Come piccola vendetta personale le diede un piccolo chop sulla testa,in modo che smettesse di ridere-di lui.

Ahio,Hayama-kun! Eddai oggi è pesce d’aprile! Era impossibile che io non ti facessi uno scherzo,no?” disse la ragazza tutto d’un fiato,concludendo con un occhiolino.

“Adesso però devo scappare,altrimenti chi lo sente Rei? A domani,compagno di classe!” gli urlò la ragazza,per poi correre come un razzo via dalla sua vista.

Rimase fermo,cercando di capire ciò che si agitava dentro di lui.

Scoppiò a ridere.

Solo lei riusciva a farlo ridere,a forza di scherzi e gag impossibili.

Ci era cascato davvero con tutte le scarpe.

Anche se…

Anche se. C’era sempre stato un se nel suo rapporto con la ragazza. Se.

Certo,lo scherzo l’aveva divertito…ma allora perché sentiva un retrogusto di insoddisfazione in quella risata liberatoria?

 

 

Sana Kurata entrò di gran carriera in casa.

Il suo scherzo era riuscito,ma il suo animo ne era riuscito danneggiato. Aveva sperato che Hayama,in mezzo a quelle risa,avrebbe visto la verità. Perché a Sana Akito-non Hayama-piaceva davvero.

Scosse con forza la testa,sapendo di avere gli occhi lucidi.

Per oggi andava bene così.

“Buon pesce d’aprile,Sana-chan…”

Perché lo scherzo alla fine se lo era fatto da sola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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