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Autore: c h i a r a l u c e    31/03/2010    6 recensioni
Damon fece un balzo felino dentro , si voltò dandole le spalle e chiuse la finestra. La calma con cui lo fece, diede quasi il disgusto a Bonnie. "A lui diverte tutto questo. A lui piace vedermi spaventata.." Temette di vomitare quando pensò che probabilmente gli sarebbe piaciuto anche vederla morire tra le sue braccia. ‘Non ho intenzione di ucciderti,streghetta.’ Disse lui in risposta ai suoi pensieri. - una piccola one-shot Damon/Bonnie. Attenzione,piccolissimo spolier riguardo all'ultimo libro ,appena uscito. Ma l'ho sottolineata , quindi chiunque non voglia leggere lo spolier (che è veramente piccolo,ripeto) potrà individuarlo e scartarlo. Tanto non è di vitale importanza per la trama. Spero vi piaccia.
Genere: Romantico, Dark, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goodnight , little bird.

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[font=Times][size=3]Bonnie sedeva in maniera scomposta sul suo letto. Teneva il diario sulle gambe incrociate e mordicchiava la sua penna nera , osservando il foglio. Di tanto in tanto si guardava intorno : c’era qualcosa che non andava,quella sera.
Si sentiva nervosa,tesa e .. aveva un’irrefrenabile bisogno d’aria. Calma , Bonnie, calma. I suoi genitori dormivano fuori e con loro sua sorella. Era sola nell’enorme e buia casa. E’.. così buio. Forse dovrei accendere qualche luce, solo una o due.
Pensò lei, scorgendo il corridoio non illuminato dalla porta socchiusa della sua stanza. Sospirò, scossa. No. Lei non era più una bambina. Insomma, era stata nella dimensione oscura, aveva visto il diavolo, – o meglio , I diavoli .. demoni di tutti i generi – affrontato vampiri e rischiato più volte la vita e adesso..? Aveva paura di una casa buia?
Ma questo non è un semplice buio. Si corresse lei, mordicchiando la penna più freneticamente. C’è qualcosa nell’aria.. Qualcosa che mi fa sentire il buio dentro. Rabbrividì. Il suo sesto senso non mentiva mai , mai ! Nonostante ciò, tentò di convincersi che era solo suggestione. Per quanto potesse essere una strega, era pur sempre la piccola e paurosa Bonnie . Lasciò perdere la penna e così il suo diario , chiuse il tutto nel cassetto del suo comodino e si stese sul letto, giocherellando nervosamente con uno dei suoi riccioli rossi. Ma la sua inquietudine non fece altro che aumentare. Ho bisogno d’aria. Soffoco. Pensò, sconvolta. Osservò la finestra. Eppure qualcosa le diceva di NON doverla aprire assolutamente. Ma ho bisogno d’aria! Protestò.
Si alzò e si avvicinò alla finestra , guardando fuori. Tutto era buio, lì. C’era vento, tantissimo vento e le nuvole ,ad un tratto, avevano coperto la luna piena . E .. la notte sembrava più buia che mai.
Ho bisogno d’aria. Devo aprire la finestra. Ho bisogno d’aria. .
Bonnie spalancò gli occhi. Quello non era un suo pensiero, quello era il pensiero di qualcun altro .. o meglio l’ordine. Qualcuno voleva che lei aprisse la finestra.
Soffocò un piccolo grido quando un corvo nero andò a posarsi sul davanzale della sua finestra,appena da lei aperta.
‘Damon.’ Sussurrò e quello prese le sue sembianze umane.
‘Bonnie.’ Fece lui , con tono di saluto. Poi, le sorrise con quel suo sorriso ironico.
Lei lo fissò per un attimo, come incantata, poi scosse la testa, facendo dondolare qua è là i suoi riccioli rossi ‘ Cosa diavolo ci fai qui? A quest’ora?’ esclamò lei , con tutta l’audacia e fermezza che potesse avere. Damon ne fu quasi intenerito.
‘ Io vivo di notte, mia dolce streghetta , è a quest’ora, di solito, che mi nutro.’
‘ Beh,e allora? Che ci fai qui?’ questa volta, alla sua audacia, si aggiunse anche la sua irritazione. Sì, Damon la irritava terribilmente, la spaventava e la rendeva nervosa . Bonnie lo odiava, oh sì che lo odiava! Lo odiava talmente tanto.. Perché? Perché lei lo amava. Sotto questo punto di vista, era molto più matura di Elena: Bonnie non faceva di tutto per convincersi di amare un altro, lei sapeva quel che provava e non cercava di nasconderlo a se stessa. Il problema sorgeva quando doveva cercare di nasconderlo ad altri, come,ad esempio, lo stesso Damon. Non sapeva come avrebbe potuto sfruttare la cosa a suo vantaggio e non intendeva scoprirlo.
In risposta a quel che poco prima aveva detto , Damon aggrottò la fronte e piegò leggermente la testa di lato con un’espressione da : “Oh, andiamo!.”
Bonnie si irrigidì completamente. Riuscì solo ad emettere un ‘Ah..’ rassegnato e .. terribilmente spaventato.
Tentò di deglutire , ma non ci riuscì. I suoi grandi occhi marroni cercarono quelli neri come la notte di Damon. Quello stesso Damon che l’aveva salvata , che era stato felice che fosse viva, che l’aveva tenuta stretta a se e che.. adesso voleva ucciderla. Non riusciva a capire.
Bonnie stava cercando in quegli occhi tutto l’amore – o il sentimento più vicino all’amore- che Damon avesse provato, stava cercando di farvi appello con tutto il fervore che aveva. Ma la piccola streghetta non trovò nulla di tutto ciò. Solo voglia di sangue e voglia di lei..Del suo sangue. Non di quello di una qualsiasi preda, ma del suo.
Lui non stava scherzando, glielo si leggeva in faccia, che in quel momento era quella di un vampiro assetato.
Mentre si perdeva nei suoi occhi iniziò a tremare completamente. La paura le serrava la gola e le attorcigliava lo stomaco. ‘No.’ Sussurrò , ad un tratto, presa da uno scatto di rabbia o di ribellione ‘ No, non voglio. Và via.’
Fu allora che Bonnie fece l’errore più grande che potesse fare. Vide negli occhi di Damon la scintilla della sfida, della voglia del proibito.
Dire di no a Damon era come invitarlo ad entrare in casa propria. Solo che.. in casa sua lui era stato già invitato ad entrare, tanto tempo fa, da lei stessa.
Damon fece un balzo felino dentro , si voltò dandole le spalle e chiuse la finestra. La calma con cui lo fece, diede quasi il disgusto a Bonnie. A lui diverte tutto questo. A lui piace vedermi spaventata.. Temette di vomitare quando pensò che probabilmente gli sarebbe piaciuto anche vederla morire tra le sue braccia.
‘Non ho intenzione di ucciderti,streghetta.’ Disse lui in risposta ai suoi pensieri.
Lei sussultò nel sentire la sua voce dopo tutto quel silenzio.
Si voltò verso di lei e le si avvicinò , lentamente. Una lentezza micidiale.
In risposta ai passi in avanti di Damon , Bonnie indietreggiò. Lui parve divertito e continuò ad avanzare, finchè lei non si ritrovò spalle al muro e la potè circondare. Era lì solo per una ragione, non era il sangue della piccola rossa e nemmeno il divertimento , erano i suoi occhi , che adesso lo fissavano impauriti, la sua bocca sottile e perfetta, la sua espressione terrorizzata, era lei. Damon l’amava, per quanto potesse sembrare strano, l’amava. Ma , ovviamente,non lo sapeva nemmeno lui. Così come non sapeva cosa l’avesse esattamente spinto lì quella notte.
Bonnie iniziò a tremare sempre di più e Damon le sorrise ‘ Stà calma.’ Cominciò ,con voce suadente. Non la stava Influenzando, voleva concederle di rimanere cosciente. In quel momento , la sua voce era accondiscendente, calma, rassicurante , come quella di un killer psicopatico che cerca di rassicurare la sua vittima, mentre ha in mano il coltello. Oppure,come gli occhi incantatori del serpente che -con la stessa calma rassicurante di Damon - stava avvolgendo il topo fra le sue spire . Questo,spaventò ancora di più Bonnie.
 ‘ Va tutto bene. Non ti farò del male.’ Continuò , sussurrando queste due ultime parole all’orecchio della sua preda, per poi scendere sempre più giù con le labbra fino al suo collo. Iniziò a baciarle la gola e Bonnie aspettò di sentire i canini trapassarle la pelle. Serrò forte gli occhi e si resse alla giacca di Damon aspettando che lui lo facesse. Il mio sesto senso aveva ragione, ha sempre ragione. Beh,almeno è finita presto.
Ma Damon non aveva intenzione di finirla lì, tant’è che non la morse. La prese tra le braccia e la sollevò , portandola sul letto. La tenne stretta fra le braccia. Tutto quel che stava accadendo sembrava essere tratto da un film romantico, Bonnie stava quasi per crederci , quasi per abbandonarsi alle spire del serpente e fingere che fosse tutto un sogno romantico , senza guardarne la parte terrificante . Ma ,putroppo per lei, si ridestò da quei pensieri e si ritrovò di nuovo nella stanza con il suo aguzzino. Bonnie indossava un pigiama a righe rosa chiaro e bianche , di cui la maglia era una camicetta sbottonabile. Magra consolazione pensare che almeno la maglia non si sarebbe sporcata di sangue, no?
Bonnie continuò a tremare. ‘ Non devi avere paura, non farà male’ ripetè Damon , paziente.
Lei desiderò che fosse vero, desiderò di non avere alcun timore.
Damon le sbottonò la camicetta giusto quanto bastava per scoprirle anche l’incavo del collo, poi schiuse dolcemente le labbra e fece per morderla. A quel punto , Bonnie si scansò di colpo,scendendo dal letto, con gli enormi occhi pieni di lacrime.
‘ Ti prego, và via. Sappi che mi opporrò e tu sai che in questo modo mi farà male. E so per certo che tu.. oh,so che tu non mi consideri un’umana qualsiasi. Posso scrutare nell’animo delle persone e anche se tu non sei umano ..io lo so , non arriveresti mai a tanto.’ Tentò di rischiare il tutto e per tutto, ma .. era vero? Insomma, sapeva davvero quel che credeva di sapere o Damon non si sarebbe fatto scrupoli e si sarebbe nutrito di lei in una maniera ancora più sadica?
Il vampiro si irritò visibilmente e con una sola mano la riafferrò spingendola di nuovo sul letto. ‘Piccola idiota, vuoi soffrire sul serio?’ La serrò fra le sue braccia e fece di nuovo per avventarsi sulla sua gola , ma ,invece, la baciò. La baciò con forza, violenza e con un sentimento talmente tanto intenso da sconvolgere completamente il cuore già sconvolto di Bonnie. Dopo di che, lentamente, Damon passò le labbra sul suo collo, dischiuse leggermente la bocca e la morse. Se ne nutrì giusto quanto gli bastava per farle perdere i sensi.
Poi si alzò e la sistemò fra le coperte.. gliele rimboccò alla meglio e si chinò a baciarla sulle labbra un’ultima volta.
‘Buonanotte,uccellino.’ Le sussurrò all’orecchio e poi passò dalla finestra, se la chiuse alle spalle ed uscì fuori, nella notte, confondendosi con essa.
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Goodnight , little bird.

 
Bonnie sedeva in maniera scomposta sul suo letto. Teneva il diario sulle gambe incrociate e mordicchiava la sua penna nera , osservando il foglio. Di tanto in tanto si guardava intorno : c’era qualcosa che non andava,quella sera.Si sentiva nervosa,tesa e .. aveva un’irrefrenabile bisogno d’aria. Calma , Bonnie, calma. I suoi genitori dormivano fuori e con loro sua sorella. Era sola nell’enorme e buia casa. E’.. così buio. Forse dovrei accendere qualche luce, solo una o due.Pensò lei, scorgendo il corridoio non illuminato dalla porta socchiusa della sua stanza. Sospirò, scossa. No. Lei non era più una bambina.Insomma, era stata nella dimensione oscura, aveva visto il diavolo, – o meglio , I diavoli .. demoni di tutti i generi –  affrontato vampiri e rischiato più volte la vita e adesso..? Aveva paura di una casa buia? Ma questo non è un semplice buio.  Si corresse lei, mordicchiando la penna più freneticamente. C’è qualcosa nell’aria.. Qualcosa che mi fa sentire il buio dentro. Rabbrividì.Il suo sesto senso non mentiva mai , mai ! Nonostante ciò, tentò di convincersi che era solo suggestione. Per quanto potesse essere una strega, era pur sempre la piccola e paurosa Bonnie . Lasciò perdere la penna e così il suo diario , chiuse il tutto nel cassetto del suo comodino e si stese sul letto, giocherellando nervosamente con uno dei suoi riccioli rossi. Ma la sua inquietudine non fece altro che aumentare. Ho bisogno d’aria. Soffoco.Pensò, sconvolta. Osservò la finestra. Eppure qualcosa le diceva di NON doverla aprire assolutamente. Ma ho bisogno d’aria! Protestò.Si alzò e si avvicinò alla finestra , guardando fuori. Tutto era buio, lì. C’era vento, tantissimo vento e le nuvole ,ad un tratto, avevano coperto la luna piena . E .. la notte sembrava più buia che mai.Ho bisogno d’aria. Devo aprire la finestra. Ho bisogno d’aria. .Bonnie spalancò gli occhi. Quello non era un suo pensiero, quello era il pensiero di qualcun altro .. o meglio l’ordine. Qualcuno voleva che lei aprisse la finestra.Soffocò un piccolo grido quando un corvo nero andò a posarsi sul davanzale della sua finestra,appena da lei aperta.‘Damon.’ Sussurrò e quello prese le sue sembianze umane.‘Bonnie.’ Fece lui , con tono di saluto. Poi, le sorrise con quel suo sorriso ironico.Lei lo fissò per un attimo, come incantata, poi scosse la testa, facendo dondolare qua è là i suoi riccioli rossi ‘ Cosa diavolo ci fai qui? A quest’ora?’ esclamò lei , con tutta l’audacia e fermezza che potesse avere. Damon ne fu quasi intenerito.‘ Io vivo di notte, mia dolce streghetta , è a quest’ora, di solito, che mi nutro.’‘ Beh,e allora? Che ci fai qui?’ questa volta, alla sua audacia, si aggiunse anche la sua irritazione. Sì, Damon la irritava terribilmente, la spaventava e la rendeva nervosa . Bonnie lo odiava, oh sì che lo odiava! Lo odiava talmente tanto.. Perché? Perché lei lo amava. Sotto questo punto di vista, era molto più matura di Elena: Bonnie non faceva di tutto per convincersi di amare un altro, lei sapeva quel che provava e non cercava di nasconderlo a se stessa. Il problema sorgeva quando doveva cercare di nasconderlo ad altri, come,ad esempio, lo stesso Damon. Non sapeva come avrebbe potuto sfruttare la cosa a suo vantaggio e non intendeva scoprirlo.In risposta a quel che poco prima aveva detto , Damon aggrottò la fronte e piegò leggermente la testa di lato con un’espressione da : “Oh, andiamo!.”Bonnie si irrigidì completamente. Riuscì solo ad emettere un ‘Ah..’ rassegnato e .. terribilmente spaventato.Tentò di deglutire , ma non ci riuscì. I suoi grandi occhi marroni cercarono quelli neri come la notte di Damon. Quello stesso Damon che l’aveva salvata , che era stato felice che fosse viva, che l’aveva tenuta stretta a se e che.. adesso voleva ucciderla. Non riusciva a capire.Bonnie stava cercando in quegli occhi tutto l’amore – o il sentimento più vicino all’amore- che Damon avesse provato, stava cercando di farvi appello con tutto il fervore che aveva. Ma la piccola streghetta non trovò nulla di tutto ciò. Solo voglia di sangue e voglia di lei..Del suo sangue. Non di quello di una qualsiasi preda, ma del suo.Lui non stava scherzando, glielo si leggeva in faccia, che in quel momento era quella di un vampiro assetato.Mentre si perdeva nei suoi occhi iniziò a tremare completamente. La paura le serrava la gola e le attorcigliava lo stomaco. ‘No.’ Sussurrò , ad un tratto, presa da uno scatto di rabbia o di ribellione ‘ No, non voglio. Và via.’Fu allora che Bonnie fece l’errore più grande che potesse fare. Vide negli occhi di Damon la scintilla della sfida, della voglia del proibito.Dire di no a Damon era come invitarlo ad entrare in casa propria. Solo che.. in casa sua lui era stato già invitato ad entrare, tanto tempo fa, da lei stessa.Damon fece un balzo felino dentro , si voltò dandole le spalle e chiuse la finestra. La calma con cui lo fece, diede quasi il disgusto a Bonnie. A lui diverte tutto questo. A lui piace vedermi spaventata.. Temette di vomitare quando pensò che probabilmente gli sarebbe piaciuto anche vederla morire tra le sue braccia.‘Non ho intenzione di ucciderti,streghetta.’ Disse lui in risposta ai suoi pensieri.Lei sussultò nel sentire la sua voce dopo tutto quel silenzio.Si voltò verso di lei e le si avvicinò , lentamente. Una lentezza micidiale.In risposta ai passi in avanti di Damon , Bonnie indietreggiò. Lui parve divertito e continuò ad avanzare, finchè lei non si ritrovò spalle al muro e la potè circondare. Era lì solo per una ragione, non era il sangue della piccola rossa e nemmeno il divertimento , erano i suoi occhi , che adesso lo fissavano impauriti, la sua bocca sottile e perfetta, la sua espressione terrorizzata, era lei. Damon l’amava, per quanto potesse sembrare strano, l’amava. Ma , ovviamente,non lo sapeva nemmeno lui. Così come non sapeva cosa l’avesse esattamente spinto lì quella notte.Bonnie iniziò a tremare sempre di più e Damon le sorrise ‘ Stà calma.’ Cominciò ,con voce suadente. Non la stava Influenzando, voleva concederle di rimanere cosciente. In quel momento , la sua voce era accondiscendente, calma, rassicurante , come quella di un killer psicopatico che cerca di rassicurare la sua vittima, mentre ha in mano il coltello. Oppure,come gli occhi incantatori del serpente che -con la stessa calma rassicurante di Damon - stava avvolgendo il topo fra le sue spire . Questo,spaventò ancora di più Bonnie. ‘ Va tutto bene. Non ti farò del male.’ Continuò , sussurrando queste due ultime parole all’orecchio della sua preda, per poi scendere sempre più giù con le labbra fino al suo collo. Iniziò a baciarle la gola e Bonnie aspettò di sentire i canini trapassarle la pelle. Serrò forte gli occhi e si resse alla giacca di Damon aspettando che lui lo facesse. Il mio sesto senso aveva ragione, ha sempre ragione. Beh,almeno è finita presto.Ma Damon non aveva intenzione di finirla lì, tant’è che non la morse. La prese tra le braccia e la sollevò , portandola sul letto. La tenne stretta fra le braccia. Tutto quel che stava accadendo sembrava essere tratto da un film romantico, Bonnie stava quasi per crederci , quasi per abbandonarsi alle spire del serpente e fingere che fosse tutto un sogno romantico , senza guardarne la parte terrificante . Ma ,putroppo per lei, si ridestò da quei pensieri e si ritrovò di nuovo nella stanza con il suo aguzzino. Bonnie indossava un pigiama a righe rosa chiaro e bianche , di cui la maglia era una camicetta sbottonabile. Magra consolazione pensare che almeno la maglia non si sarebbe sporcata di sangue, no?Bonnie continuò a tremare. ‘ Non devi avere paura, non farà male’ ripetè Damon , paziente.Lei desiderò che fosse vero, desiderò di non avere alcun timore.Damon le sbottonò la camicetta giusto quanto bastava per scoprirle anche l’incavo del collo, poi schiuse dolcemente le labbra e fece per morderla. A quel punto , Bonnie si scansò di colpo,scendendo dal letto, con gli enormi occhi pieni di lacrime.‘ Ti prego, và via. Sappi che mi opporrò e tu sai che in questo modo mi farà male. E so per certo che tu.. oh,so che tu non mi consideri un’umana qualsiasi. Posso scrutare nell’animo delle persone e anche se tu non sei umano ..io lo so , non arriveresti mai a tanto.’ Tentò di rischiare il tutto e per tutto, ma .. era vero? Insomma, sapeva davvero quel che credeva di sapere o Damon non si sarebbe fatto scrupoli e si sarebbe nutrito di lei in una maniera ancora più sadica?Il vampiro si irritò visibilmente e con una sola mano la riafferrò spingendola di nuovo sul letto. ‘Piccola idiota, vuoi soffrire sul serio?’ La serrò fra le sue braccia e fece di nuovo per avventarsi sulla sua gola , ma ,invece, la baciò. La baciò con forza, violenza e con un sentimento talmente tanto intenso da sconvolgere completamente il cuore già sconvolto di Bonnie. Dopo di che, lentamente, Damon passò le labbra sul suo collo, dischiuse leggermente la bocca e la morse. Se ne nutrì giusto quanto gli bastava per farle perdere i sensi.Poi si alzò e la sistemò fra le coperte.. gliele rimboccò alla meglio e si chinò a baciarla sulle labbra un’ultima volta.‘Buonanotte,uccellino.’ Le sussurrò all’orecchio e poi passò dalla finestra, se la chiuse alle spalle ed uscì fuori, nella notte, confondendosi con essa.

 

  
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