01/04/2010
4 recensioniIt’s
always the same
Nanao esala un lento
sospiro. Succede sempre così.
Ogniqualvolta viene loro assegnato un compito da svolgere insieme, Shunsui deve forzatamente far presente all’intera scuola che quel pomeriggio – ed i successivi, se necessario – si dovranno vedere.
Nanao, tuttavia, potrebbe anche accettarlo, non fosse che Kyoraku introduce l’affermazione con un io e la mia cara, dolce Nanao che non le piace affatto.
Ma lei, oramai, ci ha fatto l’abitudine, a questi appellativi che il ragazzo le ha dato.
Quel che la fa sospirare è che, in seguito a io e la mia dolce, cara Nanao, solitamente c’è un questo pomeriggio abbiamo un appuntamento romantico.
E Nanao è costretta ad insegnargli che compito insieme non equivale necessariamente ad appuntamento romantico. Pestandogli con disinvolta discrezione un piede. Schiacciandolo sino a quando non lo sente pulsare sotto la suola della scarpa.
Shunsui non si presenta mai alla lezione successiva, quando lei gli pesta un piede.
Nanao potrebbe anche sentirsi un po’ in colpa – al principio accadeva –, se non avesse imparato a conoscere Shunsui tanto bene.
Così bene da non sorprendersi minimamente, dopo la scuola, nel trovarlo comodamente disteso fra l’erba d’un prato, con la nuca deposta fra le braccia incrociate, senza scarpe, a contemplare il cielo.
Nanao lo sa, che Kyoraku è pigro. Si impegna soltanto nelle cose che gli interessano davvero, come per esempio dire io e la mia cara, dolce Nanao questo pomeriggio abbiamo un appuntamento romantico. Nanao trova che le cose che interessano al ragazzo per la maggior parte siano stupide e prive di serietà.
E tuttavia, quando lo incontra sdraiato fra l’erba, deposita la cartella accanto alla sua e si siede al suo fianco. Perché lei sa anche che, quando Shunsui si impegna sul serio, dimostra una forza interiore che nessuno crederebbe che abbia.
Non parlano per un po’. Kyoraku ha un’espressione serena dipinta sul viso e le labbra sono increspate in un sorriso; Nanao talvolta si chiede se non si accorga che lei è presente, altre volte se non sia in grado di dormire ad occhi aperti. Oggi è il turno della prima domanda.
Infine Shunsui commenta: « Non è una splendida giornata, mia cara Nanao? » ed inconsciamente risponde al suo interrogativo.
« Già » ammette lei.
« Sono contento ». Nanao abbassa lo sguardo su di lui, sorpresa: adesso i suoi occhi sono leggermente socchiusi in un’espressione di compiacimento.
« Perché? » vuole sapere.
Prima di rispondere, Kyoraku si porta disteso su un fianco, di modo da poter incrociare il suo sguardo. « Sei splendida quando sei fredda ed insensibile, mia cara Nanao, » sentenzia « ma mi piaci anche di più quando sei un po’ meno fredda ed insensibile e dici che è una bella giornata ».
Nanao lo guarda per qualche momento, poi si alza in piedi e raccoglie la cartella. « Torniamo a casa, è tardi » afferma, volgendogli la schiena. « E non chiamarmi mia cara Nanao ».
« … mia cara Nanao? »
Come di consueto, quel non chiamarmi “mia cara Nanao” non l’ha minimamente sfiorato.
E Shunsui seguita a non muoversi: Nanao sa che è rimasto sdraiato su un fianco a guardarla.
« Cosa c’è? »
« Ma davvero non ti piacerebbe nemmeno un po’ se avessimo un appuntamento romantico? »
Nanao esala un lento sospiro. Succede sempre così.
Ogniqualvolta viene loro assegnato un compito da svolgere insieme, Shunsui deve forzatamente far presente all’intera scuola che quel pomeriggio – ed i successivi, se necessario – si dovranno vedere.
Nanao, tuttavia, potrebbe anche accettarlo, non fosse che Kyoraku introduce l’affermazione con un io e la mia cara, dolce Nanao che non le piace affatto.
Ma lei, oramai, ci ha fatto l’abitudine, a questi appellativi che il ragazzo le ha dato.
Quel che la fa sospirare è che, in seguito a io e la mia dolce, cara Nanao, solitamente c’è un questo pomeriggio abbiamo un appuntamento romantico.
E Nanao è costretta ad insegnargli che compito insieme non equivale necessariamente ad appuntamento romantico. Pestandogli con disinvolta discrezione un piede. Schiacciandolo sino a quando non lo sente pulsare sotto la suola della scarpa.
Shunsui non si presenta mai alla lezione successiva, quando lei gli pesta un piede.
Nanao potrebbe anche sentirsi un po’ in colpa – al principio accadeva –, se non avesse imparato a conoscere Shunsui tanto bene.
Così bene da non sorprendersi minimamente, dopo la scuola, nel trovarlo comodamente disteso fra l’erba d’un prato, con la nuca deposta fra le braccia incrociate, senza scarpe, a contemplare il cielo.
Nanao lo sa, che Kyoraku è pigro. Si impegna soltanto nelle cose che gli interessano davvero, come per esempio dire io e la mia cara, dolce Nanao questo pomeriggio abbiamo un appuntamento romantico. Nanao trova che le cose che interessano al ragazzo per la maggior parte siano stupide e prive di serietà.
E tuttavia, quando lo incontra sdraiato fra l’erba, deposita la cartella accanto alla sua e si siede al suo fianco. Perché lei sa anche che, quando Shunsui si impegna sul serio, dimostra una forza interiore che nessuno crederebbe che abbia.
Non parlano per un po’. Kyoraku ha un’espressione serena dipinta sul viso e le labbra sono increspate in un sorriso; Nanao talvolta si chiede se non si accorga che lei è presente, altre volte se non sia in grado di dormire ad occhi aperti. Oggi è il turno della prima domanda.
Infine Shunsui commenta: « Non è una splendida giornata, mia cara Nanao? » ed inconsciamente risponde al suo interrogativo.
« Già » ammette lei.
« Sono contento ». Nanao abbassa lo sguardo su di lui, sorpresa: adesso i suoi occhi sono leggermente socchiusi in un’espressione di compiacimento.
« Perché? » vuole sapere.
Prima di rispondere, Kyoraku si porta disteso su un fianco, di modo da poter incrociare il suo sguardo. « Sei splendida quando sei fredda ed insensibile, mia cara Nanao, » sentenzia « ma mi piaci anche di più quando sei un po’ meno fredda ed insensibile e dici che è una bella giornata ».
Nanao lo guarda per qualche momento, poi si alza in piedi e raccoglie la cartella. « Torniamo a casa, è tardi » afferma, volgendogli la schiena. « E non chiamarmi mia cara Nanao ».
« … mia cara Nanao? »
Come di consueto, quel non chiamarmi “mia cara Nanao” non l’ha minimamente sfiorato.
E Shunsui seguita a non muoversi: Nanao sa che è rimasto sdraiato su un fianco a guardarla.
« Cosa c’è? »
« Ma davvero non ti piacerebbe nemmeno un po’ se avessimo un appuntamento romantico? »
Nanao esala un lento sospiro. Succede sempre così.
Doveva essere un tributo
a questa coppia che, raggiunto il manga numero 12 della versione gold,
mi è tanto piaciuta, ma non so che cosa ne sia uscito con
esattezza, anche perché era un tentativo di partire dalla
fine della fanfiction - infatti la prima e l'ultima frase sono
identiche - per poi narrare l'intero flashback. Hm. Non sono del tutto
sicura d'esserci riuscita.
Non conoscendo quasi per niente il vasto universo di Bleach, non ho voluto rischiare di stravolgere qualche cosa ed ho optato per una AU semplice, nemmeno 600 parole, tanto che ho deciso di mantenere l'avviso "flashfiction".
Spero sia piaciuta almeno un pochino, comunque <3. E che non mi farete spoiler! di avvenimenti futuri, a me povera ignorante che è appena allo scontro Shunsui vs Sado.
Non conoscendo quasi per niente il vasto universo di Bleach, non ho voluto rischiare di stravolgere qualche cosa ed ho optato per una AU semplice, nemmeno 600 parole, tanto che ho deciso di mantenere l'avviso "flashfiction".
Spero sia piaciuta almeno un pochino, comunque <3. E che non mi farete spoiler! di avvenimenti futuri, a me povera ignorante che è appena allo scontro Shunsui vs Sado.
Chu.