Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiromu Arakawa; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Quella mattina Ed si presentò alla porta di casa Hughes.
Quella mattina avrebbe avuto la sua ultima chance.
Quella mattina sarebbe stato pronto. Doveva esserlo.

Suonò alla porta e fu accolto dalla gentilissima padrona di casa. Gentilissima e molto acuta, perchè non ebbe nemmeno bisogno di chiedere:

«E' di sopra; seconda porta a destra».

Ed ringraziò, si sentiva stranamente educato quel giorno, e si avviò verso la sua meta. Giunto davanti alla porta vi si fermò davanti. Dopo essersi passato il pacchetto che teneva da una mano all'altra più volte, si decise ad entrare.

Winry era lì. Winry era bella.

Si fermò per poterla osservare; o forse perchè gli tremavano le gambe. Quella vera, di sicuro.
Lei, d'altra parte, così assorta nel riporre i suoi strumenti non notò nulla.

Indeciso sull'opzione da scegliere, Ed fece un passo avanti.
Il legno cigolò.
Winry si voltò.

Sfortunatamente, aveva in mano una chiave inglese – “Ne ha sempre una,” pensò amaramente il ragazzo– che quasi lo colpì.

Non era tornato in posizione eretta, che lei aveva già iniziato a sgridarlo:

«Vergognati! Si bussa prima di entrare nelle camere altrui; specialmente se dentro c'è una ragazza!»

Fu allora che notò il pacchettino colorato di Edward. La sua espressione si ammorbidì un poco.

«E' per me, quello?» chiese.

«Io, questo non l'ho mai detto,» rispose lui piccato.

Mossa sbagliata, Acciaio.

Prima ancora che Winry potesse iniziare ad offendersi, Edward glielo tese:

«Spero ti piaccia,» disse tentando di fare marcia indietro.

Lei glielo prese di mano e lo soppesò. I suoi occhi s’illuminarono di comprensione.

L'alchimista sorrise.

«Sono le viti anti-gelo che ho visto in quel negozio...?»

«No,» rispose, «Cioccolata».

Si guardarono.

«Cioccolata?»

Ed abbassò lo sguardo. Dannato Mustang e i suoi consigli. Se Al non fosse stato così entusiasta...

«E' buona» se ne uscì alla fine. «Aprila,» suggerì.

Winry scartò lentamente il pacchetto, prese un cioccolatino e se lo portò alla bocca. Lo masticò per un secondo infinito, poi:

«E' proprio buono, grazie!»

Rincuorato, Edward riprese a farsi avanti. Aveva aspettato questo momento per molto tempo. Se n’era reso conto solo di recente, ovviamente, ma in quel momento era sicuro di ciò che voleva.

Era a posto con la coscienza.

Era a posto con i suoi sentimenti.

Era a posto con i suoi desideri.

Tuttavia non era a posto con la sua altezza.

«Ma cosa fai?» gli chiese Winry quando non potè più fingere di non aver notato i pessimi tentativi di Ed di metterle un braccio attorno alle spalle.

Lui arrossì. Evento straordinario, ve lo garantisco.

Molto carino; almeno secondo Winry, che si piegò leggermente in avanti appoggiando entrambe le mani sulle sue spalle.

«Grazie,» gli sussurrò prima di baciarlo sulla bocca.

La prima reazione di Ed fu... bè, non ci fu. Dopo un lasso di tempo relativamente lungo, anche Acciaio prese conto di ciò che era successo. E iniziò anche ad apprezzarlo.

Purtroppo istintivamente, e con molta poca malizia, mosse le sue mani verso il fondoschiena di Winry.

Vi lascio immaginare cosa successe.

«Maniaco!»

La guardò inebetito, incapace di ritornare al presente.

Quel bacio era stato come un viaggio in un altro mondo, una terra fiabesca. Immaginò quel che avrebbe potuto fare, quel che avrebbe voluto essere.

Winry. Winry, perchè lo aveva respinto?

Doveva averne ancora.

Con il cervello ancora leggermente in panne, si rese conto che la stanza ora era vuota. Scese di corsa le scale e uscì dall'abitazione. Di fronte alla porta attendeva il taxi che Hughes aveva chiamato per Winry. E Roy Mustang.

“Scommetto che è venuto solo per fare il voyeur!” pensò acidamente Edward intercettando il suo sguardo sornione.

Come se potesse leggergli nella mente, il Colonnello sorrise con scherno. O forse il giovane alchimista era solo paranoico, chissà.

«Winry, aspetta,» la chiamò. E poi non seppe più come continuare. Ti amo? Troppo sdolcinato. Rimani con me? Folle.

Non riuscì a dire molto: «Ricominciamo...?»

Fece qualche gesto confuso e arrossì di nuovo. Un' abitudine recente. Intenerita dalla sua confusione– chi ha detto che lo stesso trucco non funziona due volte?– gli sorrise.

«Vieni a trovarmi di tanto in tanto, mi farebbe piacere».

Si avvicinò a lui, lasciandolo sperare per qualche secondo, e poi lo baciò sulla guancia. Strinse la mano a Mustang, salì sull'auto, e partì.

A Ed non rimase molto, a parte una formidabile esperienza.

Continuò a salutare anche dopo che il taxi di Winry ebbe svoltato l'angolo, solo parzialmente cosciente del colonnello che schioccava la lingua e scuoteva leggermente la testa.

"Ma sono sempre così, le ragazze?"

Doveva assolutamente passare a trovare Winry.

A/N:  E' la mia prima fanfiction quindi... Niente. Spero che vada bene. Spero  anche di non aver maltrattato troppo i personaggi. Se è così me ne scuso. ^_^°
Le righe nel testo vanno per conto loro. Non lo so perchè. Non so se riuscirò a risolvere il problema. A dire il vero non so nemmeno cosa ci faccio qui! *_*

Questa storia partecipa al questo contest sull' EdWin. Anche se, dopo aver letto una delle storie partecipanti, ho perso ogni speranza.
No, in fondo non ne ho mai avute! XD