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Autore: _Breen_    06/04/2010    9 recensioni
One Shot, su Anto/Bruno...in particolare su Anto che ormai venticinquenne ripensa al suo passato così lontanto...?, e al suo presente così diverso da come lo aveva sempre immaginato...cosa ne dite?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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* The Future*

 

 

 

Oggi è la Vigilia di Natale, così presa dall'euforia del momento mi reco al supermercato della città.

 

Entro e come sempre, cordialmente saluto la signora che sta al banco degli alimentari, compro cioè che mi serve, quando presa da un moto di nostalgia mi avvio verso il reparto musicale.

 

Guardo svogliatamente i vari Cd riposti accuratamente sugli scaffali, ma il mio sguardo alla fine, come prevedibile, cade dritto verso la scritta: “Nuove Uscite”, e non posso impedire alle mie labbra di incurvarsi all'insù.

Prendo uno dei cd che si trovano in quella sezione e attentamente osservo la ragazzina dagli occhi accesi, e il viso troppo truccato per la sua età, stampata sul fronte.

Di nuovo non posso impedire al mio cervello di pensare che quella ragazza assomigli dannatamente a me.

 

Non ricordo esattamente come e quando decisi che la la musica era solo una parte della mia vita, tra l'altro neanche quella più importante.

So solo che me ne accorsi quando pensai di aver già perso tutto.

Invece, invece non era affatto così...

Ora nonostante non sia più su una copertina, nonostante non abbia più schiere di fan al mio cospetto, nonostante non sia una ragazza super invidiata (in fondo ancora lo sono, resto sempre Anto the best), ora sono veramente felice.

Non sono più sola e non sono più così cattiva e meschina con chi non se lo merita e non posso che sentirmi orgogliosa di me stessa.

Ripongo al suo posto il cd tra le mie mani, e sento una ragazzina all'incirca sui 14anni correre dalla mia parte, e emettere un gridolino di gioia mentre si fionda sul cd da me riposto.

“Signorina è sicura di non volerlo?” mi domanda con la speranza negli occhi.

“No, prendilo pure.” rispondo con un sorriso.

La ragazzina mi ringrazia e corre verso la madre, con il cd stretto nelle mani.

 

**********

 

Che io mi sia persa gran parte della mia adolescenza per rovinarla a chiunque mi stesse accanto non è mica un segreto, e oggi come oggi me ne pento.

Sarei stata una buona amica per Patty se non fossi stata così sciocca da invidiare lei e la sua famiglia perfetta, ma questa è storia vecchia; lei mi ha perdonata e ora siamo ottime amiche.

Lavoriamo anche assieme, io come stilista lei come cantante affermata...

Patty ha realizzato il suo sogno, ma come detto era il Suo di sogno non il mio.

 Rido tra me, ripensando a quante gliene ho fatte passare solo per metterla in cattiva luce con Matias.

E per cosa poi...non sono mai stata innamorata di lui, io.

Ora sono sposati e tra poco diventerò madrina del figlio della Papera Provinciale!

Da quanto non la chiamavo così?

Un secolo credo.

Alle volte il destino è davvero imprevedibile, mi dico.

Le voglio bene, e in questi anni quando sembrava che tutta la mia vita cosiddetta “perfetta” stesse andando a pezzi, mi ha aiutato e mi ha dimostrato che si può voler bene anche senza doppi fini.

 

 Mio fratello aveva ragione, non ho mai saputo scegliere gli amici giusti.

 

A proposito del mio fratellino, mi ricordo di dover comprare anche il suo dolce preferito; finalmente, dal momento che domani sarà Natale, lui e Tamara verranno a trovarmi dopo mesi dall'ultima loro visita.

Vivono in Spagna dove si trovano anche mamma e papà...mi mancano un sacco i miei genitori, lo so che sembra strano, ma alla fine ho imparato ad apprezzarli per quello che sono, e non per quello che io vorrei fossero.

Ed è proprio per questo motivo che ho accettato, quando me lo hanno domandato, che si trasferissero così lontano da me.

Sarei un ipocrita se dicessi che ora che ho una vera famiglia non li volessi accanto, ma ho imparato che voler bene vuol dire lasciare andare e so che loro là sono felici come io lo sono qui.

Mi dirigo verso le casse, nello stesso istante vedo la combriccola delle vecchie popolari che entrano per fare la spesa pure loro.

Ultime compere per il cenone di questa sera.

Sol mi saluta sorridendo allegra, mentre io e Giusy ci scambiano solo una rapida occhiata.

Non posso dire di essere diventata sua amica, lei resta comunque una popolare davvero insopportabile, ma col tempo abbiamo imparato a sopportarci per il quieto vivere del nostro quartiere.

Però quando alza quel cazzo di stereo che trasmette sempre e solo le sue musiche da provinciale, vorrei uscire di casa e tirarglielo io addosso quel coso infernale

Ma mi rilasso, tranquilli! E non lo faccio.

 Perciò quieto vivere sì, amiche Mai, e Patty dica quello che vuole.

Peccato solo che Guido, che è pur sempre mio amico, si sia scelto una moglie così petulante e noiosa!

Rido ancora, quando penso questo ritorno ad essere la “vecchia” Antonella.

Alle volte è davvero più forte di me non insultare le persone, sono diventata buona sì! MA non ho mai detto di essere anche una santa, ora!

 Appoggio tutti i miei acquisti sul rullo della cassa quando sento qualcuno tirarmi il cappotto.

Mi volto indignata e pronta a lamentarmi con il mentecatto che ha osato toccarmi, quando:

“Mamma! I nonni e gli zii sono già arrivati, vuoi muoverti!” mia figlia.

Sorrido, prima di ricordarmi che mia figlia di soli 4anni! Ha pensato bene di uscire di casa e di arrivare fino a qui sola.

“Che ci fai qui, tu.” dico nervosa, mettendo tutto nella borsa.

La bimba mi fissa col mio stesso identico modo di fare, e sbuffando mi dice:

“Oh dai, mamma, in fondo sono solo due vie sono piccola sì, ma ci sono stata tante volte qui, sai

“Non usare quel tono da supponente con me, signorinella!” mi lamento, pagando il conto.

“Ogni giorno che passa Antonella e tua figlia assomiglia sempre di più a te.” mi ricorda gioviale la signora alla cassa.

“Già...non ha neanche idea quanto.” dico nervosa.

Prendo le buste, do la mano alla piccola ed insieme usciamo dal supermercato.

**********
 

Fuori da esso con il cellulare in mano e lo sguardo terrorizzato c'è mio marito.

Lo guardo da lontano, e penso a cosa avrebbe fatto la “vecchia” Antonella;
una scenata da pazza nevrastenica probabilmente, anzi sicuramente.

Poi osservo mia figlia che sbatacchia il capottino e i ricci di qua e di là per correre in contro al padre, senza degnarmi di uno sguardo.

Sbuffo pure io, possibile che quei due non abbiano una minima considerazione per me che sono Antonella? la divina Antonella.

Questa volta rido fragorosamente, e mi avvicino ai due che intanto si sono già riconciliati.

Mi metto di fronte e dico:

“Possibile? No dico, è mai possibile...ti dico di badare a lei per mezz'ora...e invece che succede? Me la ritrovo al supermercato!” gli urlo contro, ma anche lui si accorge che sto solo fingendo.

“Oh, oh, oh la mamma è arrabbiata!” dice mia figlia facendosi riporre a terra.

“No, tua madre ha voglia solo di giocare al passato.” mi dice sorridendo.

 

Il suo sorriso, il sorriso di cui mi sono innamorata.

 

 Il ragazzo di cui mi sono innamorata, senza accorgermene, senza saperlo, senza volerlo.

Il ragazzo che mi ha cambiata, il ragazzo che ha trasformato la mia vita.

 

Il ragazzo che non smetterò mai di ringraziare,

 

Il ragazzo che non smetterò mai di amare.

 

Si avvicina e come ha sempre fatto da quando abbiamo 17anni mi bacia, senza preavviso e senza lasciarmi via di fuga.

Vorrei non staccarmi dalle sue labbra, da lui...ma devo!

Bruno, cazzo, i miei!” dico arrabbiata, lui ride contagiando anche la bambina.

Oh dai che sarà mai!” mi prende in giro, raccogliendo la borsa della spesa.

Mamma, papà?” ci chiama nostra figlia.

Sì?” rispondiamo noi.

Possiamo dire a nonna che il suo gatto è morto?” ci domanda spalncando i suoi occhi verdi, così simili a quelli di suo padre, di Bruno.

Noi scoppiamo a ridere e lei corre davanti a noi, verso casa.

LA signora al supermercato mi ha detto che assomiglia tremendamente a me, forse è vero, ma solo in parte...è una bambina troppo dolce e altruista per essere come me.

Indubbiamente nel carattere somiglia di più a Bruno, che darebbe la sua vita per lei, e per me.

Mi volto verso di lui che cammina al mio fianco.

Che c'è? Anto, davvero non l'ho fatto apposta, non so come abbia fatto a scappare io...” lo interrompo baciando con impeto.

MI guarda accigliato.

Bruno.” dico e se possibile il suo sguardo diventa ancorà più bello.

sì?” domanda.

Sono fortunata vero?” domando.

Maledettamente fortunata. Hai sposato me!” mi prende in giro e io rido divertita.

Ti amo.” dico infine.

Anche io ti amo, da sempre Anto.” e con un bacio in fronte e le mani intrecciate come quando eravamo adolescenti entriamo in casa.

*Autrice*

Allora che mi dite? Questo è quello che è venuto fuori in un pomeriggio di fine vacanze! Spero vi piaccia...spero anche me lo facciate sapere, altrimenti c'è il tasto "Cancella" che hanno inventato proprio per questo! XD Allora a presto, si spera...bacio

Nicole

 

 

 

 

 

 

  
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