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Autore: Serena Van Der Woodsen    06/04/2010    9 recensioni
Sono tutti umani... "Scusami principessa, ti prometto che mi farò predonare. Ti prego non odiarmi. Per sempre tuo Edward". [...] "Bella ti prego perdonami. Ricominciamo tutto con la magia".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per sempre tuo, per sempre mia, per sempre insieme <3

 

Cantare è sempre stata la mia passione, da quando avevo cinque anni. Allora cantavo le canzoni che cantavano le principesse dei cartoni, ma crescendo poi ho cominciato a scrivere dei miei testi e delle mie musiche. Ho  imparato a suonare il pianoforte e la chitarra, e tutto il mio tempo libero lo passavo a comporre e cantare.

Oggi ho sedici anni e sono una cantante di successo. Faccio concerti, firmo autografi, ma tutto questo senza compromettere la mia vita privata.

Quando vado in scena mi travesto. Indosso una parrucca e mi trucco molto, così posso cantare e realizzare il mio sogno, ma allo stesso tempo vivere una vita normale. Questo lo sanno solo i miei genitori e le mie migliori amiche: Alice e Rosalie.

Alice l’ho conosciuta in prima elementare. Da subito abbiamo stretto amicizia e niente ci ha mai più divise. Al momento della scelta del liceo, dopo le medie, lei ha scelto un indirizzo diverso dal mio, ma nemmeno questo ci ha separate. Ci vediamo spesso e ci telefoniamo stando al telefono ore, per chiacchierare di ogni tipo di cosa, dalle più futili alle più importanti. Abbiamo fatto tutto insieme: riso, pianto, sofferto per amore, esultato per qualche vittoria, gridato per del gossip, passato notti in bianco, bevuto e molto altro.

Rosalie invece l’ho conosciuta più avanti. Al primo anno di liceo era mia compagna di banco e da allora siamo inseparabili. Quando sono triste e non posso chiamare Alice mi sfogo con lei, che mi aiuta tantissimo, stessa cosa faccio io per lei.

Ormai manca qualche mese al mio diciassettesimo compleanno ed io non vedo l’ora di festeggiarlo con tutti i miei compagni di scuola.

Oggi stranamente non c’è Rosalie a scuola. Mi ha chiamato ieri sera e mi ha detto di avere la febbre. Probabilmente ha preso freddo sabato quando siamo uscite con la pioggia.

“Ragazzi, da oggi avete un nuovo compagno di classe” le voce della professoressa mi distrae dai miei pensieri.

“Lui è Edward Cullen” ci dice presentandoci un ragazzo alto con i capelli castano ramati e gli occhi di un verde smeraldo. I suoi capelli sono spettinati sulla testa, ma sono perfetti così. Devo dire che è carino, finalmente uno decente nella nostra classe!

“Se vuoi per oggi puoi sederti accanto alla signorina Swan, poi provvederemo a farti portare un banco” dice la prof indicandomi.

Lui viene verso di me e si accomoda tirando fuori i libri.

“Ciao io sono Edward” mi dice sorridendomi e porgendomi la mano.

“Piacere, io sono Bella” dico e gli stringo la mano.

Non so perché ma quel contatto mi provoca un brivido.

“Bella? Diminutivo?” chiede.

“Sì in realtà mi chiamo Isabella, ma proprio non mi piace il mio nome” gli dico sorridendo.

Lui mi sorride.

Poi cominciamo a farci domande l’un l’altra, cercando di conoscerci meglio.

Dopo scuola appena arrivo a casa chiamo Rosalie per raccontarle del nuovo compagno dicendole quello che si è persa.

Subito dopo chiamo anche Alice raccontandole la mia giornata. La telefonata con lei mi fa riflettere. Soprattutto una sua frase: Ma non è che ti piace? Questa domanda. Non ho saputo risponderle, ma forse sì.

Nei mesi successivi io ed Edward leghiamo sempre di più fino a diventare migliori amici. Lui mi confida tutto, come io con lui. Tra di noi non c’è mai imbarazzo. Siamo grandissimi amici e io gli voglio un bene dell’anima.

Ormai quando usciamo insieme e qualcuno mi importuna lui si avvicina e l’interessato pensando sia il mio ragazzo se ne va. Stessa cosa io con lui.

Il nostro rapporto è magnifico, e anche se forse in fondo io vorrei qualcosa di più, mi accontento così per paura di rovinare tutto.

Finalmente dopo mesi di attesa e organizzazione arriva il mio compleanno. Ho invitato tutti i miei compagni di classe più Alice e il suo ragazzo Jasper e il ragazzo di Rosalie: Emmett.

Ho deciso di farla in discoteca, su consiglio, o meglio imposizione di Alice.

Ed ora sono qui, è mezzanotte e mezza e sono già quasi tutti ubriachi. Io non bevo molto, solo un bicchiere, perché voglio godermi la serata.

“Ehi Bella, auguri” mi grida nell’orecchio Edward.

“Grazie per la millesima volta Ed” gli dico.

Non penso che sia ubriaco, ma continua a farmi gli auguri, e visto che continua da stamattina penso che sia sobrio.

Mi butto in mezzo alla pista per ballare. Abbiamo una saletta privata, ma comunque siamo abbastanza stretti. La musica mi entra nelle vene ed io mi lascio andare. Sono abituata a ballare: con tutte le coreografie che sono costretta ad imparare quando mi esibisco ai concerti ormai sono abbastanza brava.

Quando il dj fa partire una delle mie canzoni Alice e Rosalie mi guardano e mi fanno l’occhiolino continuando a ballare con i loro ragazzi.

Io sono felice perché ai miei amici piacciono le mie canzoni senza sapere che sono io a cantarle.

All’improvviso sento due mani che si posano sui miei fianchi seguendone il loro movimento e ballando con me.

Ho sempre odiato le persone che ci provano così spudoratamente in discoteca.

Continuo a ballare cercando di liberarmi di quella presa, che nel frattempo si fa più intensa.

Il possessore di quelle mani si avvicina al mio corpo da dietro e balla seguendo i miei movimenti. So che non devo girarmi, altrimenti di sicuro mi bacerà, ma devo capire chi è.

Le mani dai fianchi passano al mio ventre piatto, accarezzando il vestito di seta blu che indosso e le sue braccia mi chiudono in un abbraccio. Ok, ora sono proprio fregata.

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I movimenti ora li decide lui. Lentamente scendiamo quasi fino a terra  piegando le ginocchia, e poi torniamo su.

Ok, non ce la faccio più, devo capire chi è e allontanarmi.

Mi volto piano per vederlo e subito le sue labbra si posano sulle mie.

Quel profumo, quel tocco, quelle mani.

All’improvviso vengo colpita da immagini di quel ragazzo dietro di me che si compongono come un mosaico: Edward.

Appena capisco quello che accade mi stacco bruscamente da lui e lo fisso.

Sembra spaesato. I suoi occhi verdi sono incatenati ai miei. Nessuno dei due parla, mentre le note della mia canzone riempiono tutta la discoteca.

Gli occhi mi si stanno gonfiando e sento la prima lacrima che mi riga il volto. Mi volto di scatto e mi faccio strada tra la folla. Vedo Alice che ride e appena mi vede si incupisce. Io le faccio segno di lasciarmi sola che va tutto bene. Lo stesso accade con Rose.

Non sento più niente, nemmeno la musica assordante. È come fossi chiusa in una campana di vetro. Perché lo ha fatto? Perché mi ha baciata? Perché ha voluto rovinare tutto?

Le lacrime scendono copiose rigandomi le guance e facendo sbavare tutto il trucco frutto di ore di lavoro di Alice. Fosse qui mi ucciderebbe.

Finalmente riesco ad uscire fuori dalla massa di gente. Finalmente respiro aria. L’aria fredda mi colpisce in pieno. Io con il mio vestitino corto e senza maniche sto letteralmente congelando, ma non me ne importa.

Mi fanno male i piedi a correre. Colpa delle scarpe alte che mi ha fatto comprare Rose. Giuro che questa me la paga!

Mi allontano anche da quelle poche persone che escono solo per fumare o trovare un po’ di pace.

Poco più avanti vedo una panchina e mi ci siedo portando le ginocchia al petto e abbracciandole.

Continua a piangere, adesso singhiozzando. Non so che mi prende. Non voglio rovinare il mio rapporto con Edward, non voglio che il bacio di stasera rovini tutto. Io gli voglio troppo bene, non potrei sopportare un allontanamento da lui.

Sento qualcuno che mi posa una giacca sulle spalle con delicatezza.

Alzo lo sguardo e lo vedo lì, di fronte a me, con lo sguardo distrutto.

“Bella io… io… mi dispiace” mi dice guardandosi i piedi.

Poi si siede sulla panchina affianco a me.

“Perdonami ti prego. Io… io non potrei… io non posso pensare di perderti” mi dice.

A questo punto io sciolgo la presa dalle mie ginocchia  e mi metto seduta come lui.

“Bella scusami. Io… io pensavo lo volessi anche tu. Pensavo che anche tu provassi qualcosa per me. Sono un idiota” mi dice.

“Non volevo farlo… l’alcool, la musica a tutto volume, tu che ti muovevi così sensualmente… io ho perso la testa. Bella? Bella ti prego parlami, dimmi qualcosa” mi dice.

Io non so cosa dire. Io volevo tutto questo, volevo che la nostra amicizia diventasse qualcosa di più eppure…

“Edward, tu lo volevi davvero o eri solo ubriaco?” chiedo d’istinto.

“Io… io lo volevo davvero, ma non sarei stato mai capace di farlo senza un tuo consenso. Solo che l’alcool mi ha fatto agire irresponsabilmente” mi dice.

Quindi lui mi voleva davvero.

“Scusami Bella, io non pensavo che tu non lo volessi, altrimenti non lo avrei fatto” mi dice.

“Sai, ti stai sbagliando. Anche io lo volevo… ma non in questo modo” dico asciugandomi le lacrime.

“Io volevo fosse un momento romantico, volevo che fossimo solo noi due, volevo la magia. Invece è avvenuto insieme a tutti gli altri, in un posto per niente romantico e totalmente privo di magia, con la mia stupida canzone in sottofondo. Quella canzone la odierò per sempre, perché ha rovinato tutto” dico, ma subito dopo mi pento di quello che ho detto. Ho rivelato il mio segreto più grande senza accorgermene.

“La tua canzone?” mi chiede lui corrugando la fronte.

“Fai come se non avessi detto niente” dico io distogliendo lo sguardo.

“Bella? Bella tu canti? Sei tu quella che canta le mie canzoni preferite?” mi chiede lui.

“Non so di cosa tu stia parlando” dico io fingendo indifferenza.

“Bella, non mentirmi. Ti giuro che terrò il segreto” mi dice.

“E va bene sono io. Ora sai tutto di me. Sai chi sono e cosa provo, ma è troppo tardi. Ormai hai rovinato tutto. Abbiamo rovinato tutto. Io… io…” dico e piangendo mi alzo dalla panchina e cominci a correre.

“Bella? Bella?” lui mi chiama mentre mi insegue, ma io sono più veloce.

Corro, corro fino allo sfinimento. Cado, ma mi rialzo. Piango. I miei piedi sono distrutti dai tacchi alti, le mie ginocchia sono tutte sbucciate ed io sono sfinita.

Mi nascondo, ormai sicura di non essere più seguita e chiamo Alice. Le chiedo di venirmi a prendere e farmi portare a casa da Jasper, che ha la macchina.

Lei senza fare troppe domande arriva con il suo ragazzo.

“Bella ma che ti è successo?” mi chiede vedendo le mie condizioni pietose.

“Niente Alice, portami solo a casa” le dico e salgo in macchina.

Tutto il viaggio lo passiamo in silenzio.

Quando arrivo a casa sono le tre, molto prima della fine della mia festa di compleanno.

Auguri Bella, buon compleanno. Partono bene i tuoi diciassette anni.

Mi svesto posando la giacca di Edward sul mio letto.

Mi faccio una doccia per lavar via bene il sangue delle ferite. Mi metto a letto ancora con i capelli umidi stringendo a me la sua giacca e inspirandone il profumo. Immediatamente mi addormento.

***

Il mattino dopo mi sveglia un rumore del cellulare. Lo prendo e vedo che ci sono tantissimi messaggi non letti. Sono tutti di Alice e Rose tranne uno che è di Edward.

Scusami principessa, ti prometto che mi farò perdonare. Ti prego non odiarmi. Per sempre tuo Edward

Subito in un impeto di rabbia lo elimino e mi affretto a rispondere alle mie migliori amiche in pensiero rassicurandole e raccontando tutto nei minimi dettagli.

Sento un rumore in giardino. È strano, oggi sono sola in casa. I miei non ci sono. Mi alzo dal letto ed esco fuori a controllare.

Quello che vedo mi lascia a bocca aperta. Al centro del giardino c’è una enorme scritta fatta con i fiori: Bella ti prego perdonami. Ricominciamo tutto con la magia.

Mi avvicino alla scritta per vedere se sto sognando o sono sveglia e vedo una cosa che prima non avevo notato, perché nascosto dagli alberi. Un baldacchino bianco decorato con rose rampicanti fa bella mostra di sé, e sotto ad esso c’è Edward in smoking. Appena mi vede preme un pulante e da un registratore partono le note della mia ultima canzone d’amore, che avevo scritto proprio pensando ad Edward.

Non so con quale forza, ma mi metto a correre verso di lui e mi butto tra le sue braccia stringendolo forte.

Appena mi stacco da lui lo guardo negli occhi e noto due profonde occhiaie.

“Da quanto sei qui?” gli chiede.

“Da circa quattro ore” mi dice.

“Ma sei impazzito?” gli chiedo.

“No sono pazzo di te” mi dice.

A quel punto gli butto le braccia al collo e lo bacio. Questa volta il bacio non è come il primo. Questo è molto più passionale, con più amore, più romantico, ma soprattutto più sentito.

“Certo che ti perdono Edward, ma non solo quello. Io ti amo, e ti amerò per sempre” gli dice.
”Anche io ti amo e mi dispiace per averti fatto soffrire, ma ora ti prometto che renderò ogni giorno della tua vita indimenticabile” mi dice lui e sigilla questa promessa con un bacio.

 

Per sempre tuo

Per sempre mia

Per sempre insieme

 

FINE

 

Ciao a tutti... Vi è piaciuta? Spero di sì. Ho avuto una specie di ispirazione e ho scritto questo. Lasciatemi scritto cosa ne pensate, mi farebbe piacere... Grazie mille a tutti e a presto Serena Van Der Woodsen

 

 

 

  
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