Il primo giorno di scuola
Lui odiava la scuola.
Elementari, medie, superiori, università…
Quella parola gli faceva sempre storcere il naso e
mostrare una faccia disgustata.
Non aveva mai apprezzato quelle quattro mura, piene di
gente spocchiosa e saccente.
Si sentiva soffocare, si sentiva senza diritti. Si sentiva
in carcere.
Ecco il termine esatto, carcere. Sì, era proprio così.
La scuola era stata solo un obbligo, appena aveva potuto,
cioè a diciotto anni meno un giorno, l’aveva lasciata e aveva assaggiato la
libertà.
Mai fatta scelta più giusta, secondo il suo parere.
Infondo che differenza poteva fare al vocalist dei Green
Day, se la formula dell’acqua era H2O oppure ABC?
Ma questo valeva solo per lui, Billie Joe Armstrong.
Non tutte le persone sono uguali, di questo era certo.
Eppure suo figlio gli assomigliava molto, non come
aspetto ma più che altro come carattere.
Joey, o trappola, come lo chiamava lui, era sempre in
movimento, non stava fermo un attimo.
Con molto orgoglio Billie Joe raccontava ai suoi amici di
sempre, Mike e Trè, come il suo piccolo avesse già incominciato a strimpellare la
chitarra di sua iniziativa.
Oh sì, in questo caso la regola “tale padre, tale figlio”
era assolutamente applicabile.
Ovviamente avevano delle differenze, suo figlio non era così rivoluzionario dopo tutto.
Certo i disastri, i vasi rotti, i gatti tirati per la
coda e le urla di Adie non mancavano, ma non è questo di cui voglio parlarvi
adesso.
Perché adesso, alle quattro di pomeriggio, davanti alla
scuola elementare Caffarel, il diciassette di settembre, Billie Joe si stava
tormentando l’anima con domande tipiche di un padre.
Come
sarà andata il primo giorno di scuola di mio figlio?
Si sarà
fatto degli amici?
Sarà
un posto sicuro?
L’uomo era in piedi nel cortile della scuola ad aspettare
con altri genitori.
L’aveva promesso a suo figlio, sarebbe venuto lui a
prenderlo.
Adie lo aspettava poco più lontano in macchina insieme a Jake,
che era ancora troppo piccolo per andare a scuola.Per fortuna.
Per imbrogliare l’attesa, Billie Joe si mise a studiare l’ambiente.
Ordine perfetto, l’erba del prato tagliata con il
righello, dettagli in oro e genitori con completi da capogiro e ventiquattrore.
Storse la bocca.
Gli sembrava di essere capitato in una scuola di fighetti
figli di papà.
Lui e Adie l’avevano scelta semplicemente perché era la
più vicina, non per altro.
Sospirò silenziosamente guardandosi le scarpe consunte.
No, le scuole non gli piacevano, ancora di meno quella,
ma forse era solo un’impressione.
Se fosse piaciuta a suo figlio, sarebbe piaciuta anche a
lui.
Non si accorse del tempo che passava da quanto era
assorto nei suoi pensieri.
Ci pensò la campanella a ridestarlo dai suoi pensieri e a
fargli alzare lo sguardo.
Una marea di bambini si riversò nel cortile.
Billie Joe incominciò subito a guardarsi attorno cercando
la testa nera di suo figlio.
-Papà!-
Quel grido di gioia lo fece voltare.
Joey gli volò in braccio e lo strinse forte.
-La mia trappola!-
disse l’adulto ridendo e mettendolo giù.
-Allora?
Com’è andato il tuo primo giorno di scuola?- chiese ormai a cuor
leggero.
Non si aspettava di vedere il volto di suo figlio
oscurarsi.
-Papà…
ecco…-
Cercò di dire il bambino incerto.
-Ma
io non sono ok?-
A quella domanda Billie Joe rimase perplesso.
Essere… ok?
Vedendo lo sguardo di suo padre il bambino si spiegò
meglio.
-Durante
la ricreazione ho chiesto a dei bambini se potevo giocare, ma loro mi hanno
detto che non ero ok. E poi degli altri mi hanno detto che i miei vestiti non
vanno bene, ma a me piace questa maglietta…-
L’uomo sgranò gli occhi a quel racconto.
Quella maglietta l’avevano comprata lui e Joey proprio
per il primo giorno di scuola.
Non fece in tempo a dire niente, che il piccolo tornò
alla carica.
-Papà,
c’è qualcosa che non va in me?-
Il colpo di grazia.
Billie Joe sentì qualcosa crescergli dentro il petto,
quasi esplodere.
S’inginocchiò davanti a lui e lo fissò negli occhi.
-Joey, a te importa
se un bambino ha la maglietta di un colore diverso?-
L’interpellato scosse la testa fissando il padre, che
all'improvviso
era diventato così strano.
-E
se avesse la pelle di un colore diverso? Oppure non avesse tanti soldi?-
La risposta fu la stessa.
-Allora
non farti mai più una domanda del genere, tu sei perfetto come sei. Capito trappola?-
Disse sciogliendosi in un sorriso e dandogli un buffetto
sulla guancia, che suscitò le risa del piccolo.
Billie Joe lo prese in braccio, se lo caricò sulle spalle
e si girò verso l’uscita, dove lo Adie lo guardava dal finestrino.
A quell’immagine gli venne un lampo di genio o di follia,
dipende dai punti di vista.
-ADRIENNE!-
Gridò più forte che poté. Tutti i genitori si voltarono
verso di lui.
Era l’occasione perfetta.
-TROVIAMONE
UN'ALTRA, QUESTA SCUOLA E’ UNA MERDA!-
Lei sembrò subito perplessa poi scoppiò in una fragorosa
risata.
Lui si crogiolò in quel suono e sorrise.
Subito incominciarono i bisbigli e le occhiate di astio,
ma non gli interessava.
Sorrideva ancora.
Gli bastava vedere sua moglie ridere e suo figlio felice.
-Papà?-
Gli
altri?
-Grazie...-
Che
vadano a farsi fottere!
***Angolino della squinternata***
Tanto per iniziare, non chiedetemi cos’è XD.
Vi dico solo che l’ho sognata e poi modificata. Questo
può farvi capire quanto io sia malata però… dai! Io ce lo vedo Billie Joe a
fare una cosa del genere XDXD.
Troppo bello. Il piccolo Joey non si tocca è_é (almeno su
una cosa siamo… ehi! Ma non è che tu vuoi qualcosa da mio
figlio?ndB_sospettoso) Chi? Io? Noooooo. Figurati ^^’’ eheh.
In verità non ho molto da dirvi… quindi passo alle
risposte dei commenti della mia precendente ff “Spring Accidents”:
peacemaker: già… come puoi vedere questa non è
slash XD, ma non ti preoccupare se mi verranno altre idee slashose le scriverò.
Grazie per i complimenti ^///^ fatti da un esperta del tuo calibro non possono
che farmi arrossire.
Helena89: *O* ohh grazie milleee! Meravigliosa?
Quella roba lì? *Va in paradiso*. Adoro come scrivo? Tu mi vuoi fare fuori,
dillo subito XD. Comunque non lo sapevo, grazie mille ancora.
Mariens: A!!!
ecco un modo per contattarti. Volevo dirti che il mio computer è andato a farsi
friggere insieme a MSN e alla posta elettronica quindi non so se mi hai scritto
qualcosa, mi dispiace ma non posso risponderti finché il tecnico non si degnerà
di aggiustarlo. Mi dispiace tantissimo… spero che tu stia bene… ma passiamo al
tuo commento. Sapevo che era smielata ^^’’ io nelle slash vado sempre a finire
lì. La bambina XDXD ci scommettevo che a Lauren non piaceva XDXD. Io a religione mi diverto perché il prof è
completamente fumato XD. Il mio periodo buio è volato via, per fortuna, ora sto
molto meglio e spero che sia così anche per te! Appena riesco cerco di
contattarti in qualche modo, ok? Dannato tecnico dei computer che ci sta
mettendo una vita! Ciao cara, ti voglio bene =^^=.
ShopaHolic: mia fedele commentatrice **. Sono tornata
hai visto? (secondo me avrebbe fatto a meno…ndB) zitto tu! Mi fai sempre troppi
complimenti >///<. Ehhh Bi malato
è troppo tenero sì XD per fortuna c’è l’infermiera Mike che si prende cura di
lui però nel secondo pezzo della storia le parti s’invertono. Siii la versione di
Trè era moolto più bella XDXD quel sant’uomo! Con Mike ho fatto prendere un bel
colpo, eh? Pensa che stava venendo a me che stavo scrivendo XD. Però è vero che
Mike soffre di problemi di cuore ma tocchiamo ferro… (sarà meglio!ndMike). Sono
contenta che ti piaccia il finale ^^ io cerco sempre di farlo il più originale
possibile, anche se questo che hai appena letto non mi soddisfa molto…
Naturalmente ringrazio anche chi legge, chi segue e chi
preferisce.
Siete tutti di sostegno, grazie infinite, come farei
senza di voi?
Alla prossima!
P.S per quelli che seguono “Mental” non disperate, il
capitolo c’è, nella mia testa ma c’è. Cercherò di scriverlo al più presto,
scusate.