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Autore: marty_chan91    30/04/2010    3 recensioni
"Nel mondo della natura tutti hanno un colore. Per esempio,il cielo è blu,le nuvole sono grigie...quindi la neve ando da Dio e protestò perchè a lei non era stato assegnato un colore. Dio le disse allora di fare visita ai fiori e di farsi dare un colore da loro. Ma nessun fiore volle farlo perchè lei era troppo fredda. Ma quando la neve stava per rinunciarci, un fiore le offrì il suo colore bianco se a lei piaceva. Da allora la neve protegge quel piccolo fiore durante l'inverno."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, sn marty_chan!Questa è la prima, e unica, storia su CCS che scrivo ed è molto diversa dalla storia originale. Scordatevi poteri magici o animali volanti e parlanti, è una storia ambientata nella realtà di tutti i giorni,nella vita vera e difficile di una studentessa del liceo XD, per altro anche un po' autobiografica. Infatti molti degli episodi qui narrati sn successi anche a me e io stessa mi sn ritrovata nella situazione della protagonista, anche se molto è frutto della mia fantasia! Cmq è una storia incentrata su Shaoran e Sakura e spero che vi piaccia! Io adoro questa coppia!! Commentate, Arigato!

+*Snow*+

 

"Nel mondo della natura tutti hanno un colore. Per esempio,il cielo è blu,le nuvole sono grigie...quindi la neve ando da Dio e protestò perchè a lei non era stato assegnato un colore. Dio le disse allora di fare visita ai fiori e di farsi dare un colore da loro. Ma nessun fiore volle farlo perchè lei era troppo fredda. Ma quando la neve stava per rinunciarci, un fiore le offrì il suo colore bianco se a lei piaceva. Da allora la neve protegge quel piccolo fiore durante l'inverno."

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+*Capitolo 1*+

-Angel with dirty face-

Sapete quelle volte che vi chiedono: "Dimmi i tuoi lati migliori" o dicono: "Ama più te stessa, non dire sempre cose negative " rassicurandoti falsamente...Ma cosa significa? I "Lati migliori" come si fa a cercarli? Come possiamo apprezzare noi stessi fino in fondo? Voi lo sapete?

Io no. Di me conosco solo i lati che odio, quelli che non capisco e che quindi detesto e voglio in tutti i modi cambiare.Per questo, anche sforzandomi di cercare, non troverei nulla di positivo in me.

Forse...quando qualcuno ci dirà per la prima volta "Mi piaci" allora riusciremo ad amare  noi stessi. Quando qualcuno ci amerà, accettandoci per quello che siamo allora  forse ci sembrerà di perdonare un po' noi stessi, di iniziare a volerci bene. Già,però io... quanto ancora devo aspettare?!

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"KINOMOTO!!!"

Una ragazza dai corti capelli castano chiaro, della seconda fila di banchi,si svegliò bruscamente alzandosi di soprassalto dalla sedia.

"Sissignore!" disse quasi gridando.

Dall'altra parte della classe,severo come sempre, il professore di matematica la guardò.

Occhialetti piccoli sulla punta del naso, alto meno di un metro, largo il doppio, due o tre ciuffetti di capelli in testa,in parole povere,il tipico professore di matematica.

Mai una volta che ce ne fosse uno giovane,bello e aitante.

"Se vuole farsi una bella dormita che ne dice di andare nell'ufficio del preside a farla?"

Sorrise beffardo.

La ragazza dall'altro canto non stava affatto ridendo, sveglia ormai del tutto tentava di non rispondergli male,altrimenti avrebbe sicuramente peggiorato la situazione.

"Mi scusi...."

Assumendo l'espressione più pentita che potesse fare chinò il capo in segno di scuse , questo sembrò convincere il professore che brontolando la intimò nuovamente di stare attenta, riprendendo la spiegazione sui Radicali e tutti quegli strani numeri che riempivano la lavagna.

Sedendosi velocemente senza farselo ripetere due volte la ragazza sospirò di sollievo: ancora una volta l'aveva scampata.

Ormai le capitava tutte le mattine di addormentarsi...e guarda caso sempre durante matematica, tutti quei numeri che non capiva perchè esistessero erano un buon conduttore per il mondo dei sogni.

Inoltre la neve, che cadeva senza sosta da giorni, le dava un senso di riposo,voleva quasi  chiudere gli occhi per non riaprirli mai più....

"Sakura..."

"Uh?

"Sei sempre la solita!Prima o poi ti farai cacciare!"

"Grazie  Tomoyo, sempre di grande conforto...-_-"

Tomoyo Daidouji compagna di banco, di vita, di avventure, di figuracce...di tutto. La conosceva da quando erano piccole e sempre da allora erano amiche del cuore.

A 6 anni frequentavano insieme le elementari , a 12 le medie e adesso a 16 il liceo. Come si suol dire, appiccicate come la colla.

Tomoyo era l'opposto di Sakura. Dolce,gentile,sempre disponibile con tutti,capace a fare qualunque cosa e la più bella e brava cantante che ci fosse in tutta la scuola.

Una ragazza bellissima,con mossi capelli color notte che gli cadevano elegantemente sulla schiena e due occhi blu, talmente dolci e profondi,dotati di un particolare spirito di osservazione.Sin da quando conosceva Tomoyo non aveva smesso un secondo di domandarsi come potesse essere sempre così sicura,mai fragile o bisognosa di consigli, persino quando glielo aveva chiesto lei si era limitata a rispondere:"A me basta solo rimanere tua amica, Sakura, il resto non conta molto. L'affetto delle persone che amiamo conta veramente,tutti i nostri dubbi o incertezze sono solo stupidaggini.Anche perchè...ognuno di noi ha sempre qualcuno che lo apprezza.". Gli era bastato questa frase a dargli conferma di quanto fosse speciale e fuori dal comune Tomoyo Daidouji.

 

DRIIIIIIIIIIIN

 

La campanella della scuola.

Finalmente,per volere di Dio, l'ora di matematica era finita.

Sospirando più forte del dovuto Sakura si lasciò cadere scompostamente sulla sedia,rilassandosi.

Chiunque l'avesse vista in quel momento avrebbe pensato di tutto.

Come spesso Tomoyo gli ripeteva Sakura era una delle ragazze più carine di classe, se non della scuola stessa, ma a lei non gli era mai sembrato, si considerava sbadata,goffa, insicura e a volte anche troppo ingenua ma in tutti questi "pregi" la parola "carina" non rientrava affatto.

Sakura non aveva doti particolari, si cacciava spesso nei guai, passava la maggior parte delle ore scolastiche a guardare fuori dalla finestra o a fantasticare ...forse l'unica cosa che gli riuscivano erano gli sport.

Poteva dire di essere veloce, agile e avere un corpo snello e perfetto  ma gli mancava pur sempre la consapevolezza di essere un asso in praticamente tutti gli sport.

Anche se essere l'atleta numero uno della scuola non gli importava poi molto...

"Signorina Kinomoto,può venire qui un attimo?"

Il grasso e basso professore di matematica la risvegliò dal suo solito torpore riportandola alla fredda realtà...e la realtà era che di sicuro avrebbe passato guai grossi.

Alzandosi con un certo tremolio nelle gambe si avvicinò verso la porta dell'aula, dove la attendeva lo sguardo glaciale del prof.In quei momenti persino il sorriso rassicurante di Tomoyo non funzionava.

"Mi dica..."Deglutì stringendo tra le mani la sottile stoffa della corta gonna a pieghe dell'uniforme.

Sentiva gli urli dei compagni di scuola contenti dell'inizio della ricreazione, e mai come in quel momento avrebbe voluto essere una di loro.

"Quando la ricreazione sarà finita il Preside vorrebbe vederla..."

Il professore sorrise soddisfatto, scandendo le parole con sadica cura.

La ragazza invece rimase paralizzata.

"Cosa?! Ma...m-ma solo perchè mi sono addormentata in classe? Professor Tanaka le ho chiesto scusa, le giuro che non avverrà mai più!"

"è quello che avete detto la volta scorsa, e la volta prima ancora. Questa situazione è insostenibile, signorina Kinomoto e il preside saprà cosa fare...se vi addormentate durante le mie lezioni ci deve essere un motivo e credo proprio che vi convenga spiegarlo e tentare di essere convincente, perchè come voi ben sapete il preside non è così buono come me."

Sakura strinse ancora più forte la gonna piegandola con rabbia.

Un altro lato negativo di se:perdere ben presto la pazienza.

Mai fare arrabbiare Sakura Kinomoto, la prima regola di chi la conosceva.

"Signore! Se mi addormento proprio durante le sue lezioni il motivo mi sembra più che evidente e voi non siete di certo innocente!"

Ahia...

"C-cosa volete insinuare Kinomoto!?"

Il professore divenne paonazzo e quello non era un buon segno...

"Che le vostre lezioni favoriscono il sonno!" continuò la ragazza.

Tomoyo si passo rassegnata una mano sul volto scuotendo il capo. Aveva sentito tutta la discussione compresa l'ultima parte, questa volta la sua amica avrebbe passato guai grossi. Lo sapeva, Sakura era la prima persona a questo mondo che  se messa alle strette perdeva subito la ragione.

Stavolta però doveva intervenire.

Prima che il professore potesse ribattere, ormai annaspando furiosamente, un altro acceso intervento di Sakura venne stroncato dalla mora che ,presa la sua amica sotto braccio, scappò praticamende correndo  dall'aula.

Trascinandosi dietro il braccio della ragazza che tentava di dimenarsi, Tomoyo e Sakura raggiunsero il cortile della scuola animato da mille studenti, tutti uguali in quelle loro vivaci uniformi azzurre,blu e bianche, candide come la neve che riempiva tutto il paesaggio circostante.

Dicembre era da poco iniziato e così anche quel clima natalizio che si respirava praticamente ovunque e che Sakura in quel momento non sentiva proprio...

"Perchè mi hai trascinato via, Tomoyo!"

Sakura si era fermata,tremava dalla testa ai piedi, sia per via della rabbia appena provata che per il freddo che la corta gonna non riusciva a proteggere.

I bellissimi occhi verdi carichi di rabbia.

Tomoyo come suo opposto sembrava calmissima,intenta a fissare l'amica con un sorrisetto ironico. Ogni volta che osservava Sakura arrabbiarsi si divertiva, gli sembrava una bambina alla quale avessero rubato il suo giocattolo preferito. Per lei Sakura era proprio una bambina in tutto e per tutto.

"Lo sai Sakura che ti sei cacciata in un bel guaio?..."

Disse con una calma da risultare inappropriata al genere di domanda,la calma propria di Tomoyo.

Sakura rimase in attesa...non rispose mai a quella domanda chiesta con semplicità, invece si voltò dando le spalle all'amica osservando i giardini della scuola superiore.

Un paesaggio candido come le pagine di un foglio...candido come le ali di un cigno...candido come la neve.

Ogni cosa,ogni angolo coperto dalla purezza, quella purezza che colpisce gli occhi come una forte luce e che ci spinge subito a chiuderli accecati da tanta bellezza,forse perchè gli occhi umani  mai hanno visto al mondo uno spettacolo più bello...

Gli stupendi alberi rosa di ciliegi,sotto i quali si trovava,erano bianchi come lucenti fantasmi che innalzano le proprie mani al cielo, i viali che circondano l'istituto costeggiati da soffice neve come un tappeto d'argento...tutto privo del minimo rumore...

Sakura sorrise dimenticandosi di tutto.Persino il freddo di fronte ad una tale visione sembrava diminuito.

Non la smetteva di fissare quella purezza e di sentire dentro di se il suo animo alleggerirsi...farsi leggero come quei piccoli fiocchi che continuavano a cadere...

"Sakura! Mi stai ascoltando?!"

La voce di Tomoyo...

Fu come riaprire gli occhi benchè essi non avessero mai smesso di fissare la neve.Ritornò con la mente alla realtà e al freddo pungente dell'inverno; si guardò intorno escludendo per un istante Tomoyo e la sua espressione interrogativa e vide decine di studenti all'interno della scuola ma fuori,nel cortile, alla fine erano rimaste solo loro due...comprensibile dato che stava per nevicare ancora più forte.

O almeno credeva che fossero rimaste solo loro due...fino a che non lo vide...poggiato al muro della scuola...solo...in disparte.

Fumava fissando il cielo che continuava a "piangere" fiocchi di neve...i suoi occhi inespressivi...o solo tristi...occhi color nocciola,un colore profondo e "sporco" in contrasto con la neve....

Il volto bellissimo e dannato, un angelo dalle ali nere sceso in terra....dallo sguardo perso nella neve....

Il cuore di Sakura venne catturato da quell'essere così misterioso...una virgola di inchiostro nero nelle pagine bianche...

Per lei era impossibile distogliere lo sguardo dalla sua figura,dai suoi occhi,dalla sua bocca che fumava quella sigaretta con fare distratto,dai suoi capelli castano scuro,lucenti, scompigliati che gli ricadevano sul viso,dalla pelle chiara che la neve metteva ancora più in risalto...

Un ragazzo...o qualcosa di più?...

Non ebbe il tempo di dire niente..Tomoyo la prese per il braccio e la trascinò verso l'entrata,attorno a lei tutto era come attuttito:la campanella che segnava la fine della ricreazione,la voce degli studenti,Tomoyo...tutto inghiottito...

Stava per rientrare nella scuola quando lui si voltò incrociando il suo sguardo...un attimo...un battito d'ali...e i loro sguardi si incontrarono...come la neve che incontra il fuoco così lei,Sakura, si sentì sciogliere....poi non lo rivide più...riportata con forza nel mondo della realtà..nel mondo "colorato" della vita.

Quando battè le palpebre si ritrovò in classe,seduta nel suo banco nella seconda fila,accanto alla finestra che dava proprio sul cortile.

"Sakura...spiegami che ti succede oggi?!"

Tomoyo le era accanto,seduta nel proprio banco in attesa della professoressa di Giapponese ...aveva sul volto un'espressione di rabbia mista a confusione...aspettava quella risposta forse da quando erano fuori,nella neve, ma fino ad allora niente...Sakura era rimasta zitta...poi,guardando fuori dalla finestra con  sguardo assorto parlò,poco più che un sussurro...

"Aveva uno sguardo così triste..."

Tomoyo rimase ferma osservando l'amica in modo meravigliato  e apprensivo.

Mai l'aveva vista in quello stato...certo,Sakura aveva per la maggior parte della giornata lo sguardo e la testa tra le nuvole ma questa volta i suoi occhi erano come offuscati...assenti...e per la prima volta fu davvero preoccupata per lei.

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"Ragazzi,andate a pagina 72 del libro di testo e iniziate a leggere la poesia..."

 

Erano passati trenta minuti dall'inizio della lezione...la classe era nel silenzio più assoluto,chi leggeva la poesia,chi scriveva  sciocchezze nel proprio quaderno, chi lanciava bigliettini alla compagna di banco o solamente osservava confuso le pareti dell'aula.

Tutti in uno stato di dormiveglia tipico dell'ultima ora di lezione...la più dura e infinita...dove nessuno ha voglia di fare più niente.

Sakura continuava a fissare la finestra osservando il sole tramontare,la testa posata sulla mano sinistra e gli occhi semichiusi.Aveva seguito si e no tre parole di quella noiosissima lezione ma le importava il giusto...nei suoi pensieri c'era quel ragazzo dall'anima nera e dall'aspetto angelico...

Un'aria da duro,con la giacca azzurra dell'uniforme aperta e la camicia bianca fuori dai pantaloni che ricadeva disordinata su quel fisico statuario che, anche se coperto, lasciava ampio spazio all'immaginazione....e al collo quella strana catena con un' ideogramma d'argento che non aveva mai visto prima...forse in cinese...

Quanto avrebbe voluto sapere il significato...magari era solo la traduzione in cinese del suo nome...avrebbe voluto sapere anche quello...

Scostò la testa dalla mano  posando sconsolata lo sguardo sulla poesia.

Non era sicura nemmeno se l'avrebbe rivisto con tutta la gente di quella scuola e circa un migliaio di ragazzi...figuriamoci sapere il suo nome o sentire il suono della sua voce...

La sua era stata solo una fugace apparizione...o chi lo sa ,solo la magia della neve...

Per la prima volta dall'inizio della lezione si mise a leggere la poesia che gli aveva assegnato la professoressa Shin...una poesia d'amore sullo sfondo dell'epoca feudale giapponese.

Cosa che durò pochissimo dato che cinque minuti dopo il professor Tanaka,di matematica, entrò quasi di soprassalto nell'aula,affannato e sudato come se avesse corso per tutti i corridoi e,con voce molto più alta del normale disse:

"Il preside vorrebbe parlare con la signorina Kinomoto! Ora!"

Nemmeno il tempo di alzare lo sguardo dal libro,incrociare quello preoccupato di Tomoyo,scordarsi tutto quello che era successo in quella strana mattinata e già si ritrovava di fronte alla porta in legno scuro del preside Kawamura....

La porta,definita dagli studenti come "il portale per l'inferno"dato che qualunque studente uscito da li si era beccato una o due settimane di sospensione.

In piedi, davanti a quella immensa porta nera che portava la targhetta d'oro con su scritto "Presidenza" si sentiva così piccola,come se la sua vita non avesse più importanza...persino quello che aveva visto pochi  minuti prima in giardino se n'era andato di fronte alla paura o a quello che avrebbe trovato al di la di quella barriera...

Solo ora si rendeva conto di averla fatta grossa e si maledì  per non essere stata più cauta o per non aver dato retta alla sua migliore amica...

Ma che ci poteva fare lei se quella era la vera Sakura Kinomoto?

Deglutì,pregò tutti gli Dei possibili e immaginabili e afferò la maniglia in ottone d'oro spingendola lievemente per poter entrare.

A prima vista sembrò di essere entrati nella stanza di un carnefice,con le pareti rosso sangue e le poltrone marrone scuro disposte davanti ad una cattedra nera con dietro una enorme poltrona del medesimo colore,girata verso la finestra.

Alle pareti nessun quadro,solo qualche targa di riconoscimento...forse,come pensò Sakura, si voleva mettere bene in risalo quel rosso vermiglio...

Ora si che si sentiva ancora più male...

Deglutendo per la seconda volta si schiarì la voce pronta a parlare... ma il Preside l'anticipò....

"Signorina Kinomoto...finalmente siete arrivata..."

La poltrona si girò mostrando il preside Kawamura.

Era un uomo sulla cinquantina,sebbene mostrasse dieci anni di meno,merito dei capelli tinti di nero e degli occhiali a mezzaluna che mascheravano le rughe,le poche rughe che si vedevano al di là delle sue mani congiunte davanti alla bocca.

Non era l'ideale di preside che tutti si prefissano nella mente ma quel suo aspetto curato e non molto anziano era tradito dagli occhi...grigi come il marmo e freddi altrettanto...

Un freddo che penetrava sin dentro l'anima.

Sotto l'invito del preside,che con la sua voce metallica simile al suo sguardo le chiese di sedersi in una delle "tristi" poltrone,Sakura si accomodò alla meglio,stringendo sotto le sottili dita la stoffa della gonna scozzese azzurra.

Si fissava le mani pur di non incrociare quegli occhi...mai come in quel momento avrebbe voluto Tomoyo con se...

"Signorina Kinomoto...il professor Tanaka mi ha detto che vi addormentate sempre durante le sue lezioni...e non è l'unico..."

Si fermò volgendo un'occhiata penetrante alla ragazza,che nel frattempo strinse ancor più la gonna.

Dov'era la sua sfacciataggine e sicurezza quando le serviva?

"Anche la professoressa Shin mi ha detto che siete sempre distratta durante le sue lezioni...e anche durante quelle di Inglese.In generale la vostra media  sta calando,se non fosse per le vostre estreme abilità negli sport il voto complessivo di tutte le materie sarebbe 5...Non perchè non siete intelligente,anzi...il vostro problema è che non vi concentrate e il più delle volte andate contro le regole,rispondendo a tono ai professori...cosa che non si dovrebbe fare...Concordate?"

La ragazza annuì sconsolata.Tutto ciò che diceva corrispondeva a vero,se si contavano le litigate con i prof di Matematica,Scienze e Storia ancora peggio...

"Cosa dovrei fare con voi, Kinomoto?"Chiese con la medesima voce senza tono  il preside voltando di nuovo la sedia verso la finestra,dando le spalle alla ragazza.

Lei d'altro canto sospirò di sollievo a non avere più il suo sguardo sul proprio ma non rispose mai a quella domanda...

La porta venne aperta con forza facendola sobbalzare e per poco imprecare e da essa un ragazzo sui diciasette anni fece il suo ingresso in tutta la sua magnificienza...se tale era...

Gli occhi arrabbiati e scocciati posati sullo schienale della poltrona del preside...e in bocca ,con strafottenza ,una sigaretta consumata quasi del tutto faceva cadere la cenere  sul pulitissimo parquet dell'ufficio.

Il suo aspetto "fuori dagli schemi"(bastava notare i  piercing agli orecchi e le decine di spille attaccate alla giacca azzurra)contrastava con tutto in quella stanza.

Ma nessuno,ragazzi e ragazze,avrebbe potuto negare che era stupendo.

Il volto dai lineamenti perfetti,capelli disordinati che gli coprivano gli occhi,corpo divino e per finire un bel caratterino da duro...

A Sakura il cuore mancò un battito...

Il ragazzo che osservava la neve era proprio là...di fronte a lei...più stupendo che mai,reale e non solo frutto della sua immaginazione...bello e dannato come se lo ricordava.

E ancora una volta la stava fissando...e ancora una volta sentì il calore invadergli dentro imporporandole le guance e scaldandole il cuore.

La magia dei loro sguardi venne interrotta ancora  una volta da un intruso.

"Signorino Li,non si fuma nel mio ufficio,nè tantomeno si arriva con dieci minuti di ritardo sbattendo la porta..."

Il preside si voltò a guardarlo,inespressivo,quasi fosse abituato a quella presenza non molto convenzionale.

Il ragazzo,fissandolo a sua volta, si tolse elegantemente la sigaretta dalla bocca formando una piccola nuvoletta di fumo rivolta verso l'uomo seduto dietro la cattedra dopodichè la spense sulla lucende scrivania nera.Perennemente lo sguardo di sfida.

"Contento?...La campanella sta per suonare e io non ho tempo da perdere...mi dica che cosa ho fatto sta volta!!?"

Finalmente Sakura potè udire quella voce che tanto si era immaginata.

Era una voce che ben rispecchiava la figura del proprietario, profonda e sensuale,strafottente e distaccata...

Sicuramente quello non era il modo consueto di rivolgersi al preside di una scuola.

Il preside però increspò le labbra in quello che pareva un sorriso,stentato ma pur sempre un sorriso,un sorriso cinico più che felice.

"Quest'oggi il professor Tanaka mi ha riferito che avete disturbato la sua lezione di matematica...e non è l'unica occasione..."

"Non è colpa mia se le lezione di quel vecchio sono così pallose...dovrebbe cambiare modo di insegnare invece di dare la colpa a noi poveri alunni..."disse il ragazzo  prima di accomodarsi nell'unica poltrona libera,i piedi appoggiati sulla scrivania  come fosse a casa propria.

Sakura sorrise.

In effetti non aveva poi tutti i torti,lei era la prima a dire che la colpa se si addormentava era  del prof Tanaka.

"Sapete ragazzi perchè vi ho fatto venire qui insieme?" continuò imperterrito il preside.

"Perchè  si diverte a rompere le palle a due poveri studenti?"

Rispose il ragazzo a tono osservando di sottecchi la reazione della compagna che cercava di contenersi per non ridere in faccia al preside...cosa che le avrebbe prolungato la pena.

Però era impossibile non sorridere di fronte alle battute talmente sfrontate del ragazzo,che sembrava provare gusto a ribattere a tono.

Più Sakura lo osservava e più le sembrava l'opposto di lei...il fuoco....e la neve....

"Sbagliato  Signorino Li.Voi due...intendo l'alunna Sakura Kinomoto della sezione A del primo anno e voi, Shaoran Li del secondo anno siete gli unici casi critici di questa scuola ma non irrecuperabili....e dato che so con certezza che avete dei talenti nascosti ho piena fiducia in voi e sono sicuro che tra  un mese il vostro comportamento sarà migliore e che supererete l'esame di fine quadrimestre con ottimi voti...perchè se non lo farete,vi rimanderò ancor prima che l'anno sia finito...e non dite signorino Li che non è possibile perchè io sono il preside e ora come ora la vostra condotta sconsiderata vi farebbe bocciare. E se per caso uno di voi due non supererà l'esame, anche l'altro sarà matematicamente fuori...perchè vorrà dire che non avete saputo collaborare e cooperare,non avete saputo darvi una calmata e controllarvi."

Scese il silenzio.

Nessuno dei due osava dire qualcosa per primo.Shaoran fissava il preside con ancora più astio,facendo a gara a chi avesse lo sguardo più gelido.

Sakura era a bocca aperta....un'esame entro  un mese o la bocciatura definitiva a fine anno....bella prospettiva...certo se poi non superava l'esame bocciava lo stesso...quindi non c'era via di uscita.

A quel punto era molto meglio una settimana di sospensione.

Il silenzio totale venne spezzato dalla campanella che segnava il definitivo addio alle lezioni nonchè la liberazione totale degli alunni....tutti tranne due ragazzi che da un tempo ormai imprecisato erano in quella stanza "degli orrori" che a quanto pareva non voleva lasciarli andare tanto presto...

Nei corridoi adiacenti il vociare allegro dei ragazzi le fece quasi invidia.

Poi,con il sorriso soddisfatto sul volto, il preside finì il discorso o punizione o quello che era.

"Avete domande? Bene se non ne avete potete anche andare...però vi avverto...il gioco è appena iniziato,se di gioco si tratta, e scadrà tra un mese esatto...potete studiare insieme,no anzi,dovete studiare insieme perchè altrimenti la bocciatura vi attende e non credo Signorino Li che alla sua nobile famiglia faccia piacere sapere che il loro unico figlio maschio fuma o si droga o non è stato ammesso all'ultimo anno ...o che suo padre, signorina Kinomoto,un brillante professore di storia,voglia conoscere il rischio che  sua figlia corre a scuola di non essere ammessa in seconda.Quindi mi raccomando ragazzi,collaborate o dite addio ai vostri piani futuri....Ah,Signorino Li,prima di andare chiudete la porta con grazia e salutate il preside come si deve...."

Detto questo voltò nuovamente la sedia verso la finestra senza più dire una parola.

I due ragazzi erano ancora seduti,incerti sul da farsi, la prima non smetteva di torturarsi la povera gonna che ormai era ancora più spiegazzata, il secondo stringeva il pugno con rabbia,controllandosi del non spaccare la faccia al preside o chissà cos'altro.

Poi senza dire una parola ma bestemmiando sonoramente,Shaoran si alzò sbattendo con foga la porta,degnando di uno sguardo nessuno.

Sakura che lo aveva osservato andare via senza rispettare le parole del preside scosse il capo tristemente,e dopo essersi congedata con educazione uscì da quella porta laccata di nero.

Controllò l'orologio...solo 45 minuti erano passati da quando era entrata lì dentro...e adesso che ne era uscita senza punizione poteva benissimo essere acclamata da tutti...se non gli fosse toccata una sorte peggiore: svolgere l'esame con un teppista che aveva 1 possibilità su 100 di passare e zero su mille di cambiare il comportamento.

Era proprio nei pasticci...

 

Dall'altra parte della porta intanto il preside osservava il paesaggio innevato.

Non la smetteva di nevicare...tutto stava per scomparire sotto il manto della neve.

Spiegando lievemente le labbra disse,nel silenzio dello studio:

"Quel ragazzo ha tante possibilità di farcela quante la neve di sciogliersi entro la fine di Dicembre...."

Nuovamente calò il silenzio.

 

Shaoran Li....Sakura Kinomoto....due ragazzi fino a oggi sconosciuti,due realtà diverse....entrambi legati da qualcosa di indistruttibile...qualcosa che li legherà per sempre:la neve.

   
 
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