Atene, la patria, non l’aveva mai vista. E mal sopportava quel viaggio obbligato in una giornata afosa seppur la fresca seta, segno di nobiltà, lo rivestisse da capo a piedi. Il sole aveva battuto cocente sulla strada che da Pella conduceva a Mieza, meta del suo tragitto. Ora alto allo zenit gli indicava che erano le dodici, massimo le dodici e mezza. E lui seduto in una stanza del palazzo aspettava composto il ritorno del padre.