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Autore: wari    08/05/2010    9 recensioni
« Forse avevano ragione. E’ solo un grande spreco di sassi: siete uguali. » brontola Sasuke dopo un po’. [...] Naruto serra i pugni, indignato. « Non è affatto vero! Ci sono differenze sostanziali! [...]Io, per esempio, ho i baffi. »
(forse era più corretto catalogarla come nonsense O__o)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Penso che arrivi un momento, nella vita di qualsiasi pseudo fanwriter che produca nel fandom di Naruto, in cui i cari neuroni si trovano a vagheggiare di improbabili finali idilliaci. Da qui questa robaccia (catastroficamente stupida e presumibilmente OOC) ambientata nell’UAMPICNEHESR*. Ogni tanto anche io divento sentimentale. Sarà l’eccesso di paracetamolo, chissà xD
Ah: spoiler per chi segue l’anime! Se siete al passo col manga (come me. La mia religione vieta l’uso delle scan u__u), nessun pericolo.

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Somiglianze scomode

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Fondamentalmente, la ragione è dalla sua.
Ma c’è anche da dire che, sebbene una simile reazione sia estremamente da Naruto, e quindi lui dovrebbe essere preparato, la sopportazione di Sasuke ha un limite.
D’accordo, un limite sin troppo basso, ma non è questo il punto. E’ stato fin troppo paziente, sono ore che lo sopporta.
« Non è giusto. Non è giusto per niente. »
Sasuke sospira.
« Hai quasi trent’anni. Non puoi fare il broncio come un moccioso di sei. »
« Ma è un’ingiustizia! L’hai detto anche tu che è un’ingiustizia! »
Okay, in effetti Sasuke l’ha detto. Non in modo così esplicito, ma l’ha effettivamente detto. O comunque l’ha pensato.
« E quando mai c’è stato qualcosa di giusto, in questo pattume di villaggio? » ribatte allora, cercando di restituire a Naruto un po’ di spirito critico, o almeno di misura delle cose.
Il jinchuuriki alza gli occhi al cielo, con un grugnito esasperato.
« Oh, teme! Non tirare di nuovo fuori questa storia! »
Sasuke stavolta si scoccia, e scende giù dal suo cantuccio accanto alla finestra.
« Io questa storia, come la chiami tu, la tiro fuori quando mi pare. » ribatte, tagliente. « E ora piantala, dobe. Dacci un taglio. E’ da stamattina che non ti si regge. »
« Ma teme! L’hanno fatta persino a Kakashi! » continua quello, alle calcagna di Sasuke, che ha tentato una fuga disperata, giù in cucina.
« Insomma… » prosegue inarrestabile, parlando alla nuca dell’Uchiha. « Con Kakashi hanno risparmiato un mucchio di lavoro per via della maschera, no? Ed ora sono viziati e non vogliono più faticare, è chiaro. Se no perché tutte quelle proposte assurde… Uno se ne uscito con una cosa tipo “tagliamo le basette al Quarto”. Ti rendi conto?! A te non pare un po’ blasfemo, neh teme? »
Sasuke salta il terzultimo gradino, quello marcio - che continua ad apparire alquanto precario da quando Naruto c’è franato dentro, anni prima - e si volta.
« Non ti pare di esagerare? Solo perché era tuo padre… »
« Ma era anche l’Hokage! E il culto per gli antenati?! » gesticola il jinchuuriki, infervorato. « E poi che diresti tu, se andassi a scarabocchiare sulla tomba di Itachi?! »
A giudicare dall’occhiata omicida che riceve in risposta, è più che chiaro che chiunque osasse anche solo pensare di proporre una cosa del genere, si ritroverebbe a cercare alla cieca le proprie budella sparse sul pavimento con dei moncherini sanguinanti al posto delle mani; ed è solo in virtù di un’amicizia duratura che a Naruto è concesso di continuare a parlare e respirare, dopo una simile affermazione.
Mentre entrano nella cucina vuota, il jinchuuriki si pente un po’ di aver nominato Itachi, ché già Sasuke si è rabbuiato, iniziando a trafficare vicino alla dispensa con espressione cupa; e allora lui si accomoda su una sedia, proseguendo il discorso in tono più pacato.
« Non mi sembra di chiedere troppo. » dice, piano.
Sasuke gli dà le spalle e non risponde.
« Non siamo neanche più in guerra… e nonostante la guerra a Kakashi l’han fatta lo stesso. » trova un tantino fastidioso doversi rivolgere unicamente alla schiena di Sasuke, ma considerato che non è che l’Uchiha sia comunque particolarmente espressivo, Naruto si accontenta.
« Secondo te è solo un capriccio? Chiedo troppo? Forse mi dovrei accontentare… » si demoralizza, accasciandosi sul tavolo. « Dopotutto ho ottenuto quello che volevo. Ho realizzato il mio sogno… » ancora gli brillano gli occhi. Ed è per via di quel dannato brillio di felicità – anche se si convince che no, è solo per toglierselo dalle scatole, occupandogli la bocca – che Sasuke, con la sua migliore espressione gentile, gli piazza un panino tra le mani.
Pomodori.
L’Uchiha non è abbastanza empatico da pensare che a Naruto possa non andare un panino con i pomodori – solo quelli – alle tre del pomeriggio, ma fa niente.
Il jinchuuriki accetta di buon grado, prendendo quel gesto assurdo così com’è: un malriuscito, imbarazzato tentativo di consolazione da parte di qualcuno che, a conti fatti, non ha la più vaga idea di come si faccia a consolare il prossimo.
Naruto addenta il panino, ed è già più allegro.
« Credo che dirò agli scultori di lasciar perdere. » mastica, stringendosi nelle spalle, mentre Sasuke gli si accomoda di fronte, i gomiti sul tavolo e le dita intrecciate sotto il mento. Fissa alcune briciole e annuisce, silenzioso.
« Non è importante, no? » prosegue Naruto, più rivolto a se stesso che al compagno. « Non è questo che conta. Il mio è solo uno sciocco capriccio. » « Mh. » concorda l’altro, cupo.
E Naruto annuisce, come se avesse appena ascoltato un discorso molto convincente.
« Beh, altrimenti… » inizia Sasuke, inaspettatamente.
Naruto spalanca gli occhi.
« Cosa? » sputacchia, gasato.
Sasuke sta ancora guardando le briciole, ma sulla sua faccia si è dipinto una sorta di mezzo sorrisetto ilare.
« Potresti farti crescere i capelli. » borbotta, e solleva lo sguardo, sul soffitto.
Naruto inghiotte il boccone, incredulo.
« Non è affatto divertente, teme! » ride, lanciandogli il panino.

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E' bellissima.
« Non è bellissima, teme? »
Il mugugno che riceve in risposta non frena per nulla l’entusiasmo di Naruto.
« Sono proprio contento che l’abbiano fatta, alla fine. Non ci speravo più! »
« Forse avevano ragione. E’ solo un grande spreco di sassi: siete uguali. » brontola Sasuke dopo un po’. E strizza gli occhi nell’ammiccare alla statua del Quarto, perché c’è una luminosità fastidiosa e lui ci vede quasi peggio del solito.
Naruto serra i pugni, indignato.
« Non è affatto vero! Ci sono differenze sostanziali! » proclama, agitato. E mentre indica con foga alla sua destra, si sporge troppo dalla ringhiera del terrazzo e quasi perde il cappello. Lo riacchiappa al volo, appena prima che precipiti dalla ragguardevole altezza del palazzo dell’Hokage.
« Vedi?! » riprende, dopo esserselo calato di nuovo in testa. « Io, per esempio, ho i baffi. »
Sasuke sospira, mette le mani a coppa davanti al viso, per difendersi dal sole, e sbircia.
« Sei sfregi sulla faccia sono un dettaglio alquanto insignificante, dobe sama. Ribadisco: siete identici. »
Naruto soffia di stizza.
« Ma siamo diversi! Io ho i capelli più corti… E poi le teste sono disposte in successione! E’ evidente che io sia il Settimo! »
« A me pare di vedere semplicemente una fotocopia del Quarto, appena dopo la capoccia di Kakashi. » afferma Sasuke, sicuro.
Narutosi imbroncia e gli rivolge un’occhiataccia, subito sostituita da un sorriso, quando si accorge che Sasuke sta per scoppiare a ridere, con quella sua assurda, rarissima risata silenziosa, fatta di brevi singhiozzi cupi.
E Naruto si dice che magari ne è valsa la pena, di quel suo capriccio, solo per sentirla.
Comincia a sbellicarsi anche lui, in modo assai più rumoroso, e si volta, dando le spalle alla montagna degli Hokage.
« Sai cosa? » dice, quando entrambi hanno riacquistato un contegno – Sasuke molto prima di lui, ma poco importa.
« Mh? »
Naruto si stiracchia, la faccia al sole.
« Magari domani dico agli scultori di scrivercelo sotto, così, per essere sicuri. » si gira di nuovo, percorrendo tutta la montagna con lo sguardo, fino a posarsi sull’ultima testa, scolpita di fresco. Ci sono ancora un paio di impalcature attorno. Si mette proprio davanti alla sua enorme faccia di pietra e si gira verso Sasuke, gesticolando nell’aria, lo sguardo luminoso perso in lontananza.

« Naruto Uzumaki, Settimo. »

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-Nota-
*Utopico Allegro Mondo Perfetto In Cui Naruto E’ Hokage E Sasuke Ride. Di conseguenza: irrealizzabile e presente solo nelle menti contorte delle sciocche fanghérl come me. Patetico, sì.

Visto che ho ripostato con una grafica più decente (io e l'html stiamo iniziando a socializzare, pare) ne approfitto per rettificare che lo spoiler (solo per chi segue l'anime) segnalato è per via del fatto che si accenna alla morte di Itachi (con Sasuke che, tra l'altro sembra non desiderare di fare un balletto sulla sua lapide, cosa che, senza aver letto il numero 43, è priva di logica) e si dice esplicitamente che Naruto è figlio del Quarto (che sì, era palese da tempo, ma se non erro viene rivelato solo nel numero 40). Per quanto riguarda il fatto che Kakashi sia il sesto Hokage... beh, non ne ho idea xD ma visto che dopo il numero 46 sono ancora nella fase del rifiuto, questo è l'UAMPINEHESR e Kakashi è uno dei miei personaggi preferiti, me ne frego del corso della storia! *torna a metabolizzare il lutto*.

  
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