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Autore: domaris    11/05/2010    4 recensioni
Una variazione sull'ultimo incontro tra Jack e il Dottore.
Prima storia della serie "Conversazioni".
Spoilers: Doctor Who - The End of Time, Torchwood - Children of Earth
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Conversazioni'
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Nota: questa è la mia prima incursione nel mondo di Torchwood e del Doctor Who, spero non l'unica. Questa breve one-shot l'ho scritta di getto, cercando di rimediare alla delusione provata durante la scena di The end of time. Essendo una one-shot risponderò ad eventuali commenti in calce alla storia, anche se forse dovrei decidermi ad inviare email dato che vengo raramente su questo sito. Buona lettura! 

Dedicata a Joy che condivide la mia passione per Jack Harkness e compagni e che è sempre pronta a farmi da beta :)

L'ultimo regalo

 Jack lesse il foglietto passatogli dal barista senza capire. L'uomo gli indicò un punto dall'altra parte del bancone, dove si trovava il Dottore che, in risposta al suo sguardo interrogativo, fece un cenno con la testa inducendolo a guardare alla sua sinistra.
In quel momento un giovane ufficiale sedette sullo sgabello accanto al suo, posando sul bancone il berretto.
- No! - gridò Jack con rabbia, alzandosi di scatto e correndo tra gli avventori del bar fino a raggiungere il Dottore fuori dal locale e interrompere la sua fuga, prendendolo per un braccio e facendolo voltare.
- Ciao Jack, - un tono piatto che contrastava con l'abituale entusiasmo dell'ultimo signore del tempo.
- Non voglio consolazione, - dichiarò Jack duramente, notando solo in quel momento l'aria dimessa del vecchio amico.
- Non c'è altro che io possa fare, - rispose mestamente il Dottore innescando la sua rabbia.
- Non eri sulla Terra quando è successo! Puoi tornare indietro e salvare Ianto e Steven, - la voce gli si spezzò inesorabilmente nel pronunciare il nome del suo amante e di suo nipote, morti entrambi per colpa sua.
Il Dottore sospirò lentamente, cercando le parole giuste.
- Ci sono momenti che sono punti fermi nel tempo, non importa quanto vorremmo cambiarli, interferire peggiora soltanto le cose.
Il dolore del Capitano era troppo per sentire ragione.
- Era solo un bambino, era mio nipote! - protestò vivamente.
- Lo so Jack, ma non posso restituirtelo, - disse dolcemente, combattendo l'impulso di abbracciare l'amico.
Un pensiero improvvisamente si infiltrò nella sua mente.
- Se tu fossi andato da solo alla Thames House non sarebbe cambiato l'esito finale ma...
- Ianto sarebbe ancora vivo! - concluse per lui, un lampo di speranza negli occhi.
- E' quello che vuoi Jack? Potresti vivere sapendo di aver potuto salvare solo uno dei due?
Lo sguardo del capitano si annebbiò mentre in un battito di ciglia riviveva la morte di Ianto.
- Non volevo credere che stesse accadendo davvero, non gli ho detto che era la cosa migliore che mi fosse accaduta in più di cent'anni, non gli ho nemmeno detto che lo amavo, - disse con le lacrime agli occhi.
Il Dottore rimase silenzioso a lungo prima di constatare.
- Jack, ti si spezzerà il cuore quando lo vedrai morire di nuovo.
Il capitano si passò una mano sul volto, cancellando la traccia lasciata dalle lacrime, una nuova determinazione negli occhi.
- No. Lui ha diritto ad una vita lunga e felice, e può averla solo senza di me. Non tornerò sulla Terra, non in un prossimo futuro, almeno. Fallo Dottore, dagli la possibilità che io gli ho tolto.
Il signore del tempo annuì, questo sarebbe stato il suo regalo d'addio al Capitano Jack Harkness, una piccola cosa in confronto a quanto il loro incontro aveva scosso e cambiato la vita dell'uomo proveniente dal 51° secolo e destinato a continuare a vivere per migliaia di anni.
Fece per voltarsi e raggiungere il TARDIS quando una mano si posò di nuovo sul suo braccio.
- Va tutto bene? - gli chiese Jack, nuovamente capace di guardare oltre il proprio cordoglio.
- Quasi, - replicò l'altro, l'ombra di un sorriso triste sul volto, il pensiero rivolto al poco tempo che gli restava.
Jack avvertiva il tormento dietro quegli occhi che ricordava perennemente illuminati dall'eccitazione e impulsivamente lo abbracciò. Un tempo viaggiare con il Dottore era stato il suo sogno, non sarebbe stata una brutta vita.
- Posso fare qualcosa? Vuoi che venga con te?
- Viaggio da solo adesso, - rispose il Dottore, facendo un passo indietro e districandosi dall'abbraccio.
- Ma ci rivedremo, vero? - insisté pervaso da un oscuro presagio.
- Oh, mi vedrai più di quanto immagini, Jack, - esclamò. Che lui avesse già vissuto tutti i loro incontri futuri preferiva tenerlo per sé.
- Meglio che vada, ho qualcuno da salvare e un appuntamento che non posso mancare, - aggiunse accennando un saluto militare a cui Jack rispose scattando sugli attenti e mormorando un grazie.
L'inconfondibile suono del TARDIS in partenza riscosse Jack dai suoi pensieri. Dopo aver valutato le possibilità decise di tornare al bar. Aveva qualcosa di importante da festeggiare e forse, se fosse stato ancora lì, Alonso avrebbe potuto tenergli compagnia.

Fine


11 maggio 2010

   
 
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