Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: Mala Mela    16/05/2010    2 recensioni
Raccolta di drabble.
#1 - Melt away
#2 - Amuck
#3 - Lie in state
#4 – Aloud
#5 - Mind-bending
#6 – Ending
#7 – Letter
#8 – Alias
[Partecipa alla Caccia alle Uova -Uovo 12]
Il tag < b > può essere utilizzato solo in determinate occasioni. Lely1441, assistente amministratrice
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Roy Mustang, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pieces

 

#1 - Melt away

Alphonse appoggiò la fronte metallica al finestrino; oltre il vetro scorrevano rapidamente campi coltivati intervallati da sporadici gruppi di case, mentre il sole, più lontano, al di là delle colline, illuminava il paesaggio di una luce fioca.

Se solo avesse potuto, Al avrebbe sospirato.

Avrebbe voluto sentire la frescura della liscia superficie vetrosa contro la propria pelle, avrebbe voluto sentire la consistenza ruvida del sedile dietro le spalle o il pavimento sotto i suoi piedi, avrebbe voluto sentire l’aria primaverile che penetrava dallo spiraglio di un finestrino poco distante o il tiepido calore del sole al tramonto.

E, magari, sciogliersi sotto i suoi pallidi raggi.

 

#2 - Amuck

Ok, via libera.

Il corridoio era fortunatamente deserto, constatò Ed strisciando lungo la parete e poi scendendo silenziosamente lungo le scale. La porta che conduceva al negozio si aprì con un lieve cigolio. Edward trattenne il respiro, mentre il cuore gli martellava nel petto.

Con cautela fiancheggiò il bancone ancora imbrattato di sangue, raggiungendo finalmente l’uscio: il suo obbiettivo, ora, non era che a pochi passi da lui. Stava lentamente abbassando la maniglia, quando uno scricchiolio alle sue spalle lo distrasse.

Era morto.

“Non ci pensare nemmeno, fagiolo in stato embrionale!” sbraitò Izumi, afferrandolo per un orecchio. “La prossima volta che cerchi di sbarazzarti del latte ti faccio macellare da Shigu”.

Edward rabbrividì: quella era una vera e propria furia omicida.

 

#3 - Lie in state

Roy Mustang mosse pochi passi all’interno della camera ardente. L’odore di fiori recisi impregnava ogni cosa, ma –si ritrovò a pensare- probabilmente era un bene. L’odore dell’acqua e delle foglie secche riusciva, in qualche modo, a mascherare la puzza di morte.

Quest’ultima non si sentiva, ma era possibile percepirla aleggiare in tutta la stanza, dal lucido pavimento in marmo, fino alto soffitto decorato.

Nel centro esatto della camera, Maes giaceva all’interno della bara. La divisa nuova era perfettamente allacciata sul petto, mentre il colorito del suo volto era più roseo che mai. Nonostante avessero cercato di farlo apparire dormiente, Roy lo sapeva. Lo sapevano tutti, era ovvio,ma nessuno parlava perché avrebbe fatto troppo male.

Maes era morto.

 

#4 – Aloud

Sgranò gli occhi, rileggendo per l’ennesima volta gli appunti del dottor Marcoh. Per un momento non volle crederci. Fu tentato, per una frazione di secondo –solo una-, di mandando a monte anni di studi e dolorose ricerche.

Per ottenere la pietra filosofale era necessario sacrificare esseri umani. Era stato stupido a non averlo pensato prima: per ottenere qualcosa bisognava dare in cambio qualcos’altro del medesimo valore. Era quasi ovvio.

“Dannazione!” urlò, alzandosi di scatto e facendo risuonare la sua imprecazione in tutta la sala. Al lo guardò stupefatto.

Tutto ciò in cui avevano sperato non avrebbe creato altro che dolore e desolazione. Edward, improvvisamente, sentì il bisogno di gridare.

 

#5 - Mind-bending

“Fermo. Spiegami lentamente perché tu sei qui, mentre Al si trova ancora a Central City” scandisce Winry, cercando di mantenere la calma. Ed sbuffa, si mette le mani in tasca e continua ad evitare lo sguardo della ragazza.

“Perché è testardo” borbotta.

Winry rotea gli occhi.

“E tu sei molto diverso, vero?”.

Insomma… Senti… non è la stessa cosa, ok?!” esclama innervosito. “Non volevo offenderlo, ero solo stanco e frustrato, ma lui è sempre così ottimista e poi… insistente! Non è stata del tutto colpa mia. Se solo lui non avesse detto… e se io non avessi fatto… ah, che diamine!”.

La ragazza lo guarda perplessa: il rapporto che lega Edward ad Alphonse è davvero qualcosa di troppo complicato per lei.

 

#6 – Ending

La tomba di Trisha, posta sulla sommità della collina, si stagliava contro il grigio cielo invernale. Risalendone crinale, Hohenheim sentì il bisogno di chinare il capo. L’aria fredda gli sferzava il volto, ferendogli la pelle e facendolo quasi lacrimare. C’era aria di bufera.

Non avrebbe potuto scegliere momento peggiore per visitare la tomba della moglie, ma non gli rimaneva ormai molto tempo: non avrebbe avuto comunque scelta.

La pietra rettangolare era stata levigata dal vento, ma nonostante ciò era ancora possibile scorgervi le lettere incise. Hohenheim posò accanto alla tomba un mazzo di fiori morenti.

Era la fine.

 

#7 – Letter

La tiene in mano, la fissa, vorrebbe strapparla e allo stesso modo conservarla per sempre, perché sa quanto gli sarà indispensabile, quanto influenzerà il suo futuro. L’ha letta e riletta fino allo stremo, fino a consumarne i bordi e far sbiadire le parole. Una parte di sé vorrebbe stracciarla, e forse è quello che avrebbe dovuto fare fin dall’istante in cui quell’uomo dell’esercito gli l’ha recapitata, ma qualcosa glielo impedisce.

Diventare un cane dell’esercito? E’ questo ciò che lo preoccupa maggiormente. Se solo accettasse, se solo mettesse le sue conoscenze al servizio del Comandante Supremo… ecco, potrebbe continuare le sue ricerche sulla trasmutazione umana.

Potrebbe capire.

Forse, fatica ad ammettere, è proprio questo che lo trattiene.

 

#8 – Alias

“Ora che ci penso, non credo che FullMetal sia un nome che ti si addice!”.

Umph, come se mi interessasse la sua opinione. A me piace, lo trovo utile oltre che azzeccato: chi mi affronta capisce da subito a cosa andrà incontro”.

“Sai Acciaio, esistono una miriade di altri soprannomi ben più azzeccati… ad esempio…”.

“Lo dica e la uccido”.

“Non puoi, sono un tuo superiore!”.

“Sono disposto a sopportare il carcere per questo”.

“Non se ti ucciderò prima io”.

“Ne dubito, colonnello di merda”.

“In ogni caso lo pseudonimo migliore credo sia…”.

“No!”.

Proprio…”.

“Si fermi!”.

fagiolino”.

 

Ad Edward bastò un attimo per rendersi conto che l’ergastolo non era una prospettiva così tremenda, soprattutto se comparata ai vantaggi dell’omicidio di Mustang.

 

   
 
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