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Autore: domaris    18/05/2010    1 recensioni
Il Dottore mantiene la promessa fatta a Jack
Seconda storia della serie "Conversazioni".
Spoilers: Doctor Who - The End of Time, Torchwood - Children of Earth
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Conversazioni'
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Nota: Alla fine non ho resistito alla tentazione di scrivere il seguito della mia prima storia. Questo è l'incontro tra il Dottore e Ianto. Probabilmente scriverò un terzo e conclusivo capitolo, ma non trattenete il fiato nell'attesa, a volte la buona volontà non basta. Risponderò ai commenti, probabilmente via mail. Buona lettura a tutti! Robin 

Dedicata a Joy, amica e beta preziosa :)

La promessa

Ianto seguiva Jack verso la Thames House. Erano ormai a pochi passi dall'entrata quando un cerchio di luce lo avvolse mozzandogli il fiato. Voleva allertare il capitano ma non fece in tempo ad aprire bocca che si trovò teletrasportato altrove.
- Hey, attento con quell'arma! - esclamò una voce alle sue spalle.
Si volse di scatto, pronto a difendersi, quando riconobbe l'uomo davanti a lui.
- Dottore, dobbiamo aiutare Jack e gli altri! - disse con urgenza.
Il signore del tempo rimase fermo dove si trovava, una profonda tristezza negli occhi.
- Mi dispiace, - tutto quello che disse.
- Jack sostiene che lei ha salvato il mondo infinite volte, faccia qualcosa!
- Non posso, è tutto già deciso, - ammise.
Ianto non capiva.
- Mi riporti immediatamente dov'ero!
Il Dottore premette una leva e il TARDIS partì inclinandosi per un attimo, facendo quasi perdere l'equilibrio ai suoi occupanti.
- Cosa sta succedendo? Perché sono qui?
- Ho promesso a Jack che ti avrei salvato, - dichiarò il dottore, continuando ad armeggiare con i comandi.
Ianto scosse la testa, incredulo.
- Jack era con me. Stavamo andando insieme ad affrontare i 456, - dichiarò perplesso.
- Non quel Jack. Cioè ovviamente è lo stesso Jack, ma nella tua linea temporale avverrà tra sei mesi, - cercò di spiegare il dottore, con un barlume di quella vivacità che normalmente lo distingueva.
- Ma non possiamo lasciarlo solo! Potrebbe... - Ianto non poteva pensare al suo capitano senza avvertire il bisogno di stargli vicino, di tenerlo stretto tra le braccia ogni volta che tornava in vita.
Il Dottore smise di manovrare gli strani comandi del TARDIS e lo guardò dritto negli occhi.
- Ormai è accaduto, Jack ha salvato la Terra e ha pagato un prezzo altissimo per riuscirci. Impedire che morissi anche tu era la sola cosa che io potessi fare per alleviare il suo dolore.
Un lampo di comprensione attraversò gli occhi del giovane.
- Chi? - domandò mentre un nodo gli stringeva la gola quasi a strozzarlo.
- Steven, - svelò il signore del tempo con voce addolorata.
- Mi riporti indietro. E' lui che deve salvare, non me! - dichiarò appassionatamente.
- Non posso, - gli sembrava di non ripetere altro ultimamente.
- Ma non capisce? Quel bambino è il nipote di Jack mentre io non sono niente!
L'ombra di un sorriso amaro apparve sul volto del Dottore. Gli aveva salvato la vita ma gli avrebbe spezzato il cuore.
- Se anche fosse vero, e credimi non c'è niente di più sbagliato in quello che hai appena detto, ci sono avvenimenti che non possono essere cambiati. Jack lo ha accettato e mi ha chiesto di fare questo per lui.
Il Dottore si appoggiò pesantemente alla consolle. Il tempo gli stava sfuggendo tra le mani e aveva altre cose da fare, prima di arrendersi all'inevitabile.
- Siamo arrivati, - dichiarò avviandosi alle porte del TARDIS e spalancandole.
Ianto lo seguì, guardandosi attorno, incerto fino a quando non riconobbe la strada in cui abitava sua sorella.
- Perché qui? - chiese.
- Siamo andati avanti di due giorni. Gwen e Rhys sono con la tua famiglia, saranno felici di vederti.
- E Jack? - domandò con un filo di voce.
- Da qualche parte lassù, - disse il Dottore indicando il cielo con una mano.
Ianto chiuse gli occhi, facendo del suo meglio per mascherare il dolore.
- Non tornerà, vero? - il tono sconfitto di chi conosceva la risposta.
Il Dottore lo guardò fisso negli occhi per un lungo momento, tentato di dargli una speranza a cui aggrapparsi. Ma non era quello che Jack gli aveva chiesto e poteva solo sperare che se un giorno si fossero incontrati di nuovo, non sarebbe stato troppo tardi.
Con un breve cenno di saluto si volse e rientrò nella macchina del tempo, la mente già indirizzata alla prossima tappa e al prossimo addio.

Fine

 
17 maggio 2010

   
 
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