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Autore: Variabile    20/05/2010    0 recensioni
Breve racconto noir, il tema è già nel titolo per cui non voglio dilungarmi inutilmente. Stile di scrittura scarno, racconto breve ed ermetico. Però è una piccola perla, e mi auguro voi possiate apprezzare. Quindi recensite numerosi.
Utilizzo di termini volgari
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cazzo. Sono morto.
Devo essere all’inferno, però, perché fa freddo ed è buio.
Sai, cazzo, fosse il paradiso almeno questo posto non saprebbe di piscio e di vomito.
Cerco di alzarmi, sono già caduto. Grido.
Grido con quanto fiato ho in corpo.

E poi riprovo ad alzarmi.
Calpesto il cucchiaino dell’ero.
I miei occhi iniziano ad abituarsi al buio.
Che posto di merda l’’inferno.

Sono morto.

No. Cazzo. Sono fottutamente vivo.
Grido.
Grido mentre il dolore mi squarcia il petto.
Inizio a piangere, vacillo sulle gambe.

No. Cazzo devo stare in piedi.
Se cado cado nel mio vomito.
E da lì non mi rialzo.
Cazzo piango come un bambino del cazzo.
Ma ne ho venti di anni porca troia.

Luca è in un angolo.
Mi avvicino e mi lascio cadere fra lui ed una mezza dose che mi farò dopo.

Cazzo Luca guardami.
Rispondimi coglione cazzo.
Cazzo Luca dai.

Devo chiamare qualcuno.
Devo uscirne cazzo se devo.
Sei così freddo Luca.
Ma sei vivo.
Hai gli occhi aperti.

No.
Questo non vuol dire un cazzo.

  
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