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Autore: thembra    21/05/2010    7 recensioni
Ci penso eccome all’amore Rin, ci penso da quando ti ho conosciuta perché tu me lo hai fatto scoprire, ci penso all’amore Rin, perché per me quel sentimento è rappresentato da te….
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Senti, ma tu ci pensi mai all’amore?”

“Nh?”

 

Mi fermo e ti guardo inarcando un sopracciglio mentre tu serena e per niente imbarazzata mi precedi alzandoti dalla tua postazione sorridendo al sole e al vento che ti accarezzano.

 

Ti vedo sospirare mentre con aria sognante osservi per l’ennesima volta la copertina recante il titolo dello spesso romanzo che hai appena finito di leggere all’ombra del tiglio sotto al quale mi stavi aspettando e sicuramente questo discorso è dettato dalle emozioni che questo ti ha trasmesso;  non riesco però a leggere di cosa si tratta poiché lo infili in borsa con velocità prima di fermati per sgranchirti le braccia dietro alla schiena.

È pomeriggio e come tutti i giorni percorriamo la stessa strada per tornare a casa da scuola, come sempre tu mi precede di due passi o tre perché sei troppo agitata e non sai stare al mio passo lento e calmo, devi trottare sempre come se avessi il fuoco sotto ai piedi, come se desiderassi allontanarti dalla vista di tutti nel minor tempo possibile.

 

La morbida tracolla a righe bianche e nere continua a sbatterti sulla coscia per via della fretta, a volte la stringi all’altezza del petto e ti volta verso di me, aspettando quella risposta che non ti ho ancora dato.

Non ti arrabbi se non rispondo né ti avvilisci quando ti guardo con indifferenza perché sai che non è questo il mio intento, capisci che se non rispondo è perché non so che dirti e se ti guardo in quel modo il motivo è uno solo.

Non capisco.

 

“Ma si, l’amore vero e sincero, quello che ti brucia il cuore e ti frigge il cervello… 

 

Ridendo come una bambina urli le ultime parole della frase sporgendoti sulla ringhiera del ponte che unisce le due rive del fiume che attraversa la città e lo slancio è tale che per un attimo temo che tu ci finisca dentro, per questo mi affretto ad azzerare la distanza fra noi due e ti stringo il braccio riportandoti indietro.

 

“…”

“Proprio questo…l’amore che ti fa temere per chi ami, te lo fa proteggere… desiderare e ti fa impaz-….”

 

È assurdo il modo in cui gesticoli per enfatizzare le parole.

Ti guardo ancora incatenando i tuoi occhi scuri ai miei,  cercando di trovare sulle tue guance rosee anche la minima traccia di imbarazzo o per lo meno di crearne, ma casco male perché tu sei talmente immune al mio sguardo che lo sostieni senza problemi sorridendomi anche.

 

“Non capisco a cosa ti riferisci…” Ti guardo scivolare via dalla mia presa con naturalezza e riprendere la marcia.

“Oh si che lo sai…” Acceleri nuovamente il passo portandoti sul lato opposto della via su cui sbocca il ponte, fermandoti ad osservare le vetrine  di una pasticceria.

Ridi quelle cinque parole certa del fatto che ti seguirò.

E così è.

“Sono concetti assurdi, fantasie idealizzate da menti poco evolute, Rin…

Ti giri smettendo di fissare languida la torta sacher esposta al centro della vetrata e stizzita mi fai una linguaccia. “Mi hai appena dato della donna di Neanderthal per caso?”

“Se rientri nella cerchia di coloro che idealizzano l’amore….allora si…

Ti guardo tentando di decifrare il tono, e inevitabilmente i miei occhi scivolano su di te come olio sull’acqua senza tuttavia metterti nel minimo imbarazzo, probabilmente starai pensando già alla prossima cretinata da dirmi e così mentre sei assorta nei tuoi stessi pensieri, nei quali sono certo rientra anche l’acquisto di quella bomba calorica al cioccolato, io continuo il mio scan visuale partendo dai tuoi occhi, passando al viso in generale, alla tua bocca schiusa in un sorriso appena accennato, le orecchie piccole e chiare il collo sottile, le spalle ben saldate, le esili braccia che stringono la tracolla e il lungo maglioncino in cotone morbido che ti fa quasi da vestito con il cinturone legato in vita e i fuseaux neri che spuntano da sotto il bordo del maglione e ti arrivano poco sopra le caviglie lasciando alcuni centimetri di pelle nuda da essi  e le all-star nere e basse che indossi con la suola perfettamente bianca.

Sulla caviglia sinistra una stella tatuata color argento.

Sei Rin non c’è dubbio.

 

“Trovato anomalie?”

…no, sei proprio tu…

 

Ridi e finalmente ti stacchi dalla vetrina tornando a guardarmi in maniera furba, la maniera di chi ha già capito tutto ma concede l’armistizio e così cambi discorso.

 

“Domani ho il compito di algebra… 

 

Ti sei messa a fare l’equilibrista sul muretto che costeggia la stazione, è alto poco meno di mezzo metro e grazie ad esso arrivi a sovrastarmi di alcuni centimetri e quando, nonostante le tue braccia siano estese a di aeroplano, stenti a rimanere in equilibrio con una piccola spinta ti riporto in carreggiata guadagnandomi un ringraziamento inutile.

 

“Serve una mano?”

“No no, in algebra sono piuttosto brava io semmai è in storia, dopo la prova c’è l’interrogazione e sono sicura che la prof beccherà me perciò mi chiedevo se…

“Vengo io o vieni tu?”

“Come sei più comodo? “

“Regolati tu, io sono a casa dalle nove in poi.”

 

Ti porti una mano al mento assumendo l’aria di chi si sforza di pensare quando il tuo viso si illumina di colpo e il sorriso ti si riaccende sul volto.

 

“Io stacco dal lavoro alle nove meno venti, mangio un boccone per strada e vengo da te che ne dici? Arriverei verso le nove e un quarto credo, ti va bene o vuoi più tempo?”

“E se invece venissi a prenderti direttamente al lavoro dopo gli allenamenti non sarebbe meglio? ”

“Non se ne parla, il tuo dojo è dall’altra parte della città, non avrebbe senso farti attraversare mezza Tokyo, torno col treno non preoccuparti.”

 

Eccola li l’indipendente ragazzina che riesce sempre a mettermi a tacere, che da quando è rimasta orfana si è affidata solamente a sé stessa per poter andare avanti rifiutando l’assistenza istituzioni minorili la possibilità di essere adottata e peggio ancora il mio aiuto.

Devo ammettere però che nonostante la cosa mi abbia abbastanza offeso è innegabile te la stai cavando a meraviglia perciò non oso replicare conscio del fatto che se mai ti dovessi trovare nei pasticci è a me che ti rivolgeresti.

 

“Allora ti aspetto a casa, ma almeno non mangiare porcherie e aspetta di arrivare così ceniamo insieme…

“Pizza?”

“Stavo appunto parlando di porcherie…

“Pizza!?” il tuo tono assume l’aria di un prendere o lasciare

“E pizza sia…

“Andata!!”

 

Non mi sono quasi reso conto che mentre chiacchieravamo avevamo raggiunto l’interno della stazione e stavamo già di fronte al binario 4, quello che interessava a te per andare al lavoro e che il tuo treno stava appunto per partire.

 

“Ok, ti faccio uno squillo quando parto così ti organizzi per le pizze, la voglio bollente la mia…

 

Dicendo ciò salti in carrozza rivolgendomi un ultimo sorriso felice.

 

 “Si capo!”

 

Anche io te ne concedo uno, di quelli rari e appena accennati che a detta delle mie molteplici fan riuscirebbe a far venire i brividi ad una statua di marmo tanto è sensuale.

 

Ciaaaaaaaaaaaaaao!”

 

Rispondo al tuo ennesimo  saluto con un cenno del capo rendendomi conto con uno sbuffo di come tu sia ancora immune anche a quel mio sorriso da brivido.

Sospirando mi dirigo al treno che porta al nostro distretto e penso….

 

 

 

 

Ci penso eccome all’amore Rin,

 ci penso da quando ti ho conosciuta perché tu me lo hai fatto scoprire e ogni giorno imparo quanto sia bello poter godere di ogni tuo sorriso e del suono della tua bella voce,

 ogni volta che ci salutiamo non penso ad altro che al momento in cui ti potrò rivedere perché da quando ci sei mi accorgo di esistere,

 d’essere uscito dal mio guscio d’indifferenza e di apatia e anche se so di non esser bravo a dimostrarlo io ci penso all’amore Rin, perché per me quel sentimento è rappresentato da te….

 

 

Mi rendo conto però che fra noi due probabilmente sei tu quella che non ci pensa ancora all’amore, o per lo meno non nel senso che immagino io, sei ancora ingenua e prevenuta riguardo a questo e come tutti i ragazzini della tua età hai finito per idealizzare questo concetto e lo paragoni ai cliché dei romanzi che tanto adori, aspetti il principe azzurro, sogni un amore tormentato da mille ostacoli ma che alla fine trionfa comunque ignorando il semplice fatto che amore altro non è che vivere e scindere aspettativa dalla realtà senza bisogno di riconoscere i sintomi o i segnali stereotipati da fantasie romantiche.

 

L’amore per me è respirare e camminare verso il domani che mi vedrà ancora con te,a percorrere quei due chilometri di strada che dal nostro punto d’incontro portano alla stazione, è chiacchierare ed ascoltare le tue parole piene di perché e di se, è aspettarti ogni sera affacciato alla finestra quando rientri dal lavoro camminando spedita nonostante la stanchezza della fatica appena finita, è nascondermi alla tua vista quando alzi la testa convinta di trovarmi li a vegliare su di te, è sentire i tuoi passi rimbombare precisi sul corridoio che portano al pianerottolo del tuo appartamento e saperti al sicuro a casa tua e sentirti canticchiare oltre il muro che separa i nostri appartamenti quando ti prepari la cena o ascolti le tue canzoni preferite aspettando quel giorno in cui finalmente capirai e in mezzo alla bianca parete che ci divide sorgerà quella magica porta che ti condurrà qui da me senza bisogno di suonare un campanello o avere la scusa dello studio.

 

Un giorno non avrai più 17 anni e non andrai più alle superiori e quella differenza d’età che ci separa sarà solo una data all’anagrafe, un giorno non mi vedrai più come il vicino di casa sotto esami all’università ma come l’uomo che sono e capirai i miei sguardi e i miei sorrisi rivolti solamente a te, capirai il motivo del mio trattarti in maniera diversa dalle altre persone e ti deciderai a stare al mio passo senza più a precedermi come una bambina fa col suo fratello maggiore e ti riscoprirai donna….

 

… ti riscoprirai innamorata….

 

………………ed io sarò li a sorriderti.

 

Perché amore per me è aspettare te.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TH

 

 

 

…dedicata a chi, in fondo sa che Sesshomaru esiste solo per Rin.

 

 

  
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