Buonasera
=) eccomi qui con un nuovo delirio…avete presente la
canzone dei Modà, SONO GIA SOLO??? Bene,perché questa
One shot è ispirata proprio
a quella canzone… se non l’ avete mai sentita vi
consiglio vivamente di ascoltarla…, ( io l’ho fatto
praticamente ininterrottamente per l’intero weekend è questo è il risultato XD)
è proprio bella…in
realtà come l’ho pensata io, la cosa è un po diversa…ma la capirete…spero che
vi piaccia e che non mi pensiate la solita pazza…ma
quando una cosa ti ronza in mente non puoi fare altro che scriverla ed io così
ho fatto…XD
Prima
di lasciarvi alla lettura ringrazio la mia amata beta Sara…senza
di lei penso che non posterei mai nulla =) è una persona unica e splendida che
mi sostiene nelle mie follie e mi aiuta con il suo supporto….ti
voglio bene tesoro…
Adesso
buona lettura e mi raccomando lasciate un commento…=) sarò ben lieta di sapere
cosa ne pensate baci =).
Lampo...
tuono.
... Troppa luce non gli piace.
Gode meglio a farlo al buio sottovoce... graffiando la mia pelle, mordendomi le
labbra fino a farmi male... bene... senza farmi capire se per lui è più sesso o
amore.
Rileggo quelle parole e
accarezzo le pagine del diario come se potessi accarezzare lei in questo
momento. Non volevo farlo, non volevo
leggere il suo diario, violare i suoi pensieri, mi basta già riuscire a sentire
tutto quello che lei prova, essere sommerso dai suoi sentimenti, dal suo amore
e dalla sua gioia; leggerne anche i pensieri è straziante, in questo istante
capisco cosa deve provare mio fratello
Edward costantemente a contatto con i nostri più intimi segreti. Non volevo
farlo, ma cercando in quella confusione che è la nostra cabina armadio me lo
sono trovato tra le mani, è caduto mentre spostavo uno scatolone e si è aperto
proprio su quella pagina che adesso accarezzo. Se potessi, forse piangerei,
certo non come un bambino, ma di sicuro una calda lacrima righerebbe il mio
volto ricordando i primi tempi insieme alla mia Alice, leggendo in quelle righe
quanto io l’abbia fatta soffrite. Chiudo gli occhi e deglutisco, non perché ne
abbia un reale bisogno, ma semplicemente per mandar giù il groppo di dolore che
mi serra la gola, sospiro e abbasso ancora lo sguardo su quella pagina.
Fugge , si veste, mi
confonde... non sa dirmi quando torna, vorrebbe piangere forse, lo leggo nei
suoi occhi... mi guarda come se si sentisse un mostro, come se io fossi un
mostro e sparisce. Ed io rimango lì... se potessi piangerei anche io...
Continuo a leggere
quelle righe, rivivendo quei momenti, i nostri primi mesi insieme, dopo
l’incontro in quel bar a Philadelphia. Ricordo ancora quando la vidi, ero
convinto volesse attaccarmi e invece... chiudo gli occhi e mi lascio andare
alla memoria, rivivendo come in un film tutta la scena e il ricordo delle
emozioni di Alice mi sommerge, facendomi accennare un sorriso. Non fu facile
per me accettare quei sentimenti, quelle emozioni e la possibilità di una speranza...
credevo fosse troppo per un mostro come me e per tanto, troppo tempo, sono
stato convinto di non meritarla. Soffrivo standole accanto, ma starle lontano
era una sofferenza ancora più grande. Il ricordo della prima volta che facemmo
l’amore mi arriva in mente come un flash, fu violento, passionale, era quello
l’unico modo di amare che conoscevo, l’unico modo con cui avevo amato prima di
allora, prima di incontrare lei... ma nei suoi gesti e nelle sue emozioni avevo
percepito quanto grande fosse il sentimento che lei provava... ogni mio bacio,
ogni mio morso le riempiva il cuore, sommergendo anche me, trascinandomi in un
turbine di sensazioni a me sconosciute e, come un codardo, fuggii lasciandola
sola in quel letto di uno squallido albergo, che per poche ore era stato il mio
Paradiso insieme al suo corpo.
Tornerai, tornerai... altroché
se tornerai... ma sta volta non ti lascio.
Rileggo per l’ennesima
volta quella frase e chiudo gli occhi... sono fuggito da lei e dal suo amore
per tanto tempo, forse troppo. Scuoto la testa e cerco di scacciare quel rimorso, quanto l’ho fatta
soffrire? Quanto l’ho fatta star male? La paura di non meritarla, la
consapevolezza di essere un mostro e di non essere degno di una creatura come
la mia Alice. Rifiutavo quei sentimenti, ma allo stesso tempo non potevo più
farne a meno e, come lei stessa scriveva sul suo diario e probabilmente
osservava nelle sue visioni, tornavo da lei per immergermi ancora in quel
turbine di sentimenti e poi scappare via come un ladro... come un mostro che rubava
amore dal suo petto, tra le sue braccia e poi fuggiva ancora. Sfoglio le pagine
di quel diario leggendo tra le righe quanto l’ho ferita e fatta soffrire per un
futuro che lei vedeva già chiaro, ma che per me era difficile da capire e da
accettare.
Resisto, non mi stanco... mi
conserva sempre dentro ai suoi ricordi e poi brilla, non si spegne... ci graffiamo
per non far guarire i segni... è una pioggia fredda, come un temporale di
emozioni che poi quando passa... come un Lampo... Tuono... è passato così poco
e son già sola...
Son già sola...
Son già sola...
Quella frase scritta
sulle pagine ingiallite del diario trafigge il mio cuore ormai morto da
tempo... per mesi l’avevo lasciata da sola, comparendo nella sua vita come una
lampo, stravolgendola per una notte d’amore al buio e scappando via come un
tuono subito dopo, lasciandola sola, senza dirle mai quanto per me fosse
importante, fondamentale, quanto il suo amore mi facesse sentire vivo... quanto
tra le sue braccia riuscissi a dimenticare il mostro che ero. Ricordo
perfettamente la sensazione di vuoto che mi divorava dentro, gli occhi che bruciavano dal desiderio di
poter versare anche solo una lacrima e l’odio verso me stesso per lo strazio
che le infliggevo quando uscivo dalla camera in cui consumavamo il nostro amore
e il mostro tornava ad urlare dentro di me, ricordandomi quanto la facessi
soffrire in quel modo.
Lo tengo stretto sul mio
petto, poi lo bacio e lui mi graffia... gli dico che lo amo e lo proteggo e poi
lo voglio e lui mi prende... sottovoce, senza luce... perché solo io lo so
quanto gli piace... vorrei che mi dicesse che mi ama e che sta volta no, non
durerà solo fino a domani... che restasse qui con me perché sono pazza di lui e
lo sento, lo vedo che un giorno sarà mio... ma vorrei che quel giorno fosse
oggi...
Quante volte avrà
desiderato quel giorno? E quante volte l’avrò delusa lasciandola da sola? Chiudo
il diario e lo getto sul letto, sdraiandomi ed iniziando a fissare il soffitto;
negli anni le cose sono cambiate, sicuramente sono migliorate, il suo amore è
riuscito a farmi accettare la mia natura, darmi una speranza, come una luce
infondo al tunnel Alice ha saputo starmi accanto ed essere paziente. Il nostro matrimonio è stato uno dei giorni più
felici della mia vita, così come il giorno in cui sono riuscito a dirle quanto
la amo, il tempo mi ha aiutato e finalmente sono riuscito ad accettare la
possibilità che c’è una speranza anche per me, un’esistenza fatta di sorrisi e
d’amore, invece che di guerra e sangue, una vita insieme a lei. Anche se negli
anni le cose sono migliorate molto, alcune sono rimaste sempre uguali, con il
tempo e l’aiuto di Alice ho imparato anche a fare l’amore con dolcezza e
passione, senza ridurre tutto al puro soddisfacimento fisico, certo abbiamo
ancora i nostri momenti di passione, ma adesso sono sempre dettati da un
sentimento. Solo una cosa è rimasta invariata nel tempo sin dall’inizio: è
stupida come situazione, lo so, ma non sono riuscito ancora a far l’amore con
lei alla luce. So perfettamente che in quanto vampiri, per me ed Alice al buio
o alla luce non c’è nessuna differenza, riusciamo a vederci benissimo. Ma avevo
ed ho paura.
Paura
che per lei vedere le mie cicatrici alla luce del sole sia troppo, paura che
scappi, riconoscendo in quei morsi il mostro che ero, paura che smetta in
qualche modo di amarmi.
Mi
porto una mano alle tempie massaggiandole in un gesto troppo umano anche per
me, come se quella dita potessero
alleviare i miei sensi di colpa per tutto il dolore che ho fatto provare ad
entrambi. Mentre rifletto su questo, sento la porta spalancarsi e un uragano di
gioia, serenità e amore entrare in camera, non c’è alcun bisogno di aprire gli
occhi o annusare l’aria, perché riconosco immediatamente le sensazioni che
distinguono il mio amato folletto da tutto il resto del mondo. Percepisco il
frusciare di alcuni pacchi e poi il letto piegarsi sotto il suo esile peso.
-Jazz, tesoro, va tutto bene?-, mi chiede
in tono ansioso ed io sorrido, accorgendomi della sua sincera preoccupazione
per me nelle sue sensazioni, apro gli occhi e mi volto incontrando il suo
splendido sguardo color ambra.
-Sì! Adesso che sei qui sì-, ammetto
sorridendole ancora.
-Che stavi facendo? Perché te ne stavi qui
sdraiato ad occhi chiusi?-, chiede curiosa.
-Pensavo a te... a noi...-, rispondo tranquillo mentre mi sollevo
per poi accarezzarle una guancia.
Piega
il viso sulla mia mano e sento immediatamente la dolcezza delle sue sensazioni
riempirmi il cuore e sommergermi ancora con il suo amore, lentamente faccio
scivolare la mia mano accarezzando il suo collo e scendendo sui bottoni della
sua camicetta. Inizio a slacciarli uno ad uno fino a sfilargliela del tutto e
poi mi fermo osservandola e beandomi della bellezza del suo corpo, mi muovo
lentamente, senza fretta, guidato solo dalla voglia di abbattere tutte le mie
paure, per lei e per il nostro amore, cercando in qualche modo di farmi perdonare
per tutto il dolore che le ho causato in questi anni, e poi inizio a slacciare la mia camicia.
-Jazz... non chiudi le tende?-, chiede timorosa, proprio quando faccio scivolare via
l’indumento.
-No-, rispondo secco e la osservo
irrigidirsi. -A meno che tu non voglia...-,
continuo immediatamente dopo, per paura di
aver esagerato e di averla spaventata; scuote la testa e mi sento invadere
da un senso di gioia e di felicità, mi avvicino alle sue labbra e la bacio spingendola
a stendersi sul materasso. Mi stacco dalla sua bocca e la osservo per un
istante.
-Ti amo Alice! E vorrei che tu mi perdonassi
per tutto il male che ti ho fatto-, sussurro provando a scusarmi in qualche
modo, accenna un sorriso e mi prende il
viso tra le mani.
-Non devi scusarti... io ti amo... ti ho sempre amato e sapevo che
questo giorno sarebbe arrivato! L’ho sempre saputo!-, ammise emozionata per
poi baciarmi dolcemente.
Senza pensare ad altro
mi lascio andare alla dolcezza dei suoi baci e delle sue carezze, pronto per
fare l’amore con lei in pieno giorno, in
piena luce, consapevole che in questo giorno un altro muro è stato abbattuto e
che da qui all’eternità sarò per sempre
con lei senza lasciarla mai più da sola.
Vi
ringrazio di cuore per aver letto e anche anticipatamente se vorrete lasciare
una vostra recensione =) .
p.s. le immagini che trovate sono di
Nami86, potete trovarne altra splendide sulla saga di twilight
cercandola su davianart.
Xoxo Katy !!!