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Autore: Midnight Sun_    08/06/2010    15 recensioni
Pensate a Edward e Bella amici, migliori amici da una vita. Bella ha una cotta per Mike Newton che però non se la fila, Edward non crede nell'amore. Si vogliono bene come fratelli ma all'improvviso qualcosa cambia, qualcosa che li farà allontanare ma poi riavvicinare. Se vi ho incuriositi leggete! Grazie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jane era davvero simpatica, ero convinto che saremmo diventati buoni amici.
Eravamo seduti al tavolo del 'Rock Caffè' da un po', quasi due ore, ci eravamo persi tanti anni e dovevamo recuperare.
Avevo una sorella da diciotto anni e non lo sapovo.
Avevamo parlato un po' della sua vita, aveva ventidue anni e aveva chiuso con gli studi e lavorava da un po', era una contabile grazie ai suoi studi di raggioneria, diceva che la vita si costruisce con il lavoro no con gli studi, io non ero d'accordo, infatti quando mi chiese cosa avevo intenzione di fare io e se avevo voglia di andare al college io risposi "sì certo, io andrò ad Harvad con Bella".
"Chi è Bella?", chiese incuriosita, avevamo parlato solo della sua vita fio a quel momento quindi non avevo parlato della mia.
"Bella è la mia ragazza...a distanza. Lei è di Forks, dove vivevamo prima"
"Un rapporto a distanza? Se dura nel tempo allora è amore. Tu la ami?"
Risi abbassando la testa "Se l'amo? Sai cosa sigifica che peso sempre a lei, che mi seto uno stronzo patentato perchè la sto facendo soffrire da quando so di te, che per vivere ho bisogno del suo sorriso, che la sua voce è la porta per la mia felicità e che ogni volta che la seto mi sento libero, capace di poter fare qualsiasi cosa...con lei è tutto diverso, dipendo da lei, dalle sue labbra...sai cosa significa questo?"
Lei mi guardava ammaliata, io chiusi gli occhi e mi sentii male. Mi mancava, e io la stavo facendo soffrire.
"Wow, credo che nessun ragazzo abbia mai detto delle cose così su una ragazza, nella vita reale...Bella è molto fortunata"
"No, non credo, io...la sto facendo soffrire e mi sento male per questo"
"Perchè la stai facendo soffrire?"
"Perchè è da qualche giorno che non mi faccio sentire, il motivo preciso non lo so, on mi sono stufato di lei, non voglio lasciarla, non voglio prendermi una pausa, non ne sarei in grado, è che in questi giorni non sono stato molto allegro e lei mi conosce meglio di qualsiasi altro, avrebbe capito che stavo male e avrebbe sofferto anche lei e io non lo sopporterei mai, magari sarebbe scappata di casa per venirmi a consolare e questo le avrebbe causato solo guai e io non l'avrei mai sopportato, è per questo che non le ho detto niente di te...", chiusi di nuovo gli occhi, il dolore era quello che volevo sentire, volevo che qualcuno mi picchiasse, volevo che Bella venisse da me e mi tirasse tanti schiaffi per farmi sentire il dolore che sente lei.
Lei mi sorrise e mise una sua mano sulla mia accarezzandola, voleva consolarmi, "che situazione!".
"Sì...non so che fare...", dissi passandomi una mano sul viso.
"Chiamala Edward, chiamala. Siete due ragazzi innamorati e potete capirvi, chiamala e risolverete tutto!"
Le sorrisi. Sarei andato molto d'accordo con mia sorella.
"Hai ragione, e poi ora che ho riacquistato il mio buon unmore, usciamo? Così la chiamo subito!"
"Certo! Ma dobbiamo ancora parlare di quello che ci siamo persi!"
Chiamai un cameriere per farmi portare il conto.
"Non preoccuparti, abbiamo tanto tempo per conoscerci!", dissi a Jane.
Mentre uscivamo aveva già il telefono in mano e cercavo il numero di Bella.
Eravamo già fuori.
"Wow, questo povero sfigato oggi avrà una brutta giornata", disse Jane ma la stavo ignorando.
"Bella ha il cellulare spento", dissi alzando la testa e rimanendo sconvolto.
Ora capivo a cosa si riferiva Jane, "Lo sfigato sono io!!", dissi urlando e andando verso la mia povera Volvo piena di scritte.
Mi veniva da piangere. La mia Volvo!
"E cosa hai fatto per meritarti questo?!"
Mi avvicinai a leggere.

Se questo è il ringraziamento per aver fatto centinai di kilometri sono per baciarti allora non mi hai mai amato abbstanza!
Addio Edward e stammi bene!

Come potevo confondere quella calligrafia, come potevo non capire che era proprio lei ad aver scritto sulla mia macchina.
Mi misi appoggiato sulla macchina con la testa bassa, era felice che Bella avesse fatto quello, volevo che mi facesse male, ma niete era i confronto a quello che le stavo facendo io.
Ora non solo non la chiamavo, aveva anche frainteso, chissà cosa aveva pensato!
E poi cavolo Bella era stata qui, qui per me, era stata lì e io non l'avevo vista, non l'avevo abbracciata, non l'avevo baciata, non avevo sentito la sua voce, la sua risata, le sue braccia che mi stringevano.
Bella era stata qui!
"Bella è stata qui e ci ha visti...è stata qui lo capisci, ha fatto centinaia di kilometri, lo capisci??", dissi a Jane che si era avvicinata a me, "Ha frainteso, chissà cosa ha pesato. Lei magari cinque minuti era qui e io non l'ho potuta baciare", volevo piangere, volevo gridare, volevo abbracciare Bella e dirle che io amavo solo lei e che Jane era solo mia sorella.
"Be' magari è davvero passato poco da quando è stata qui, magari è all'aereoporto che aspetta l'aereo per torare a casa. Sbrighiamoci! Andiamo all'aereoporto!", non me lo feci ripetere due volte entrai subito in macchina accendendola velocemente, Jane entrò e partimmo veloci.
Sfrecciavo nel traffico e ignoravo i semafori rossi, non mi interessava se la polizzia mi avrebbe inseguito, potevano farmi una multa di migliaia di dollari, dovevo andare da Bella!
Arrivammo all'aereoporto, entrai correndo urtando parecchie persone che mi maledicevani ma chi se ne fregava, Jane correva dietro di me.
Era appena decollato un'aereo e speravo che proprio in quello non ci fosse Bella.
Cercai in tutto l'aereoporto, angolo per angolo, ma di Bella non c'era traccia.
Avevo paura di averla persa.
Corsi veloce ad una biglietteria, passando la fila e pronto a dare un pugno al primo che provava a fermarmi.
"L'aereo per Port Angeles quando decolla???", la donna si spaventò.
"Veramente signore...l'aereo per Port Angeles era quello che è appena decollato...", ecco il mondo crollarmi addosso.
La sensazione di non poter più rimediare e il fatto che Belle dovesse soffrire ulteriormente mi faceva impazzire.
Tornai da Jane toglirndo il disturbo, "E' partita...", dissi a testa alta quasi in lacrime.
Jane mi dava della pacche sulla spalla per consolarmi, non sapevo più che fare, chiamarla sarebbe stato inutile, non mi avrebbe mai risposto, e poi io e Bella non eravamo tipi da chiarimenti per telefono, noi dovevamo guardarci negli occhi.
"Edward, mi dispiace...perchè non vai da lei a Forks, falle vedere quanto l'ami e che faresti di tutto per lei..."
Aveva ragione, io dovevo andare a Forks, dovevo gridarle come non avevo mai fatto che l'amavo, che l'unica cosa che volevo era lei, che lei era l'unica a cui pensavo sempre, ogni attimo della mia vita, della nostra vita, perchè era nostra, non era solo la mia o la sua, Bella mi amava ancora, altrimenti non avrebbe sofferto, io amavo Bella, noi dovevamo stare insieme, io ero nato per lei, per appartenere a lei, per essere suo. Non poteva andare a finire così, non doveva.
"Devo parlare con mio padre, lui capirà...", dimenticavo sempre che era anche suo padre.

"Papà io devo andare, lo capisci?!"
"Edward...io..."
"Io non posso sopportare questa situazione, ho bisogno di lei, ho bisogno che lei capisca che sappia che amo solo lei e che sappia la verità su Jane...papà!", dissi disperato a mio padre che pensava che no era una buona idea andare a Forks all'improvviso, "Devo riconquistarla, devo fare in modo che si fidi di me come lo faceva prima!".
"Carlisle, forse il mio parere non ti serve ma secondo me lui deve andare, hanno bisogno l'uno dell'altra, a dire il vero secondo me è stato un'errore dividerli dal principio, non vedi come sta Edward, lui non vive senza di lei...", disse Jane assecondandomi.
"Vuoi dire che dovrei torare a vivere a Forks?", non sarebbe stata una cattiva idea!
"O farci tornra solo lui...", anche meglio!
"Ma sei impazzita, io e Esme non lasceremo mai Edward da solo!"
"Ma siete stati egoisti a dividerli così!", giusta Jane!
Mio padre abbassò la testa, forse si stava convincendo.
"E tu cosa farai se torniamo a Forks?"
"Niente...quello che facevo prima"
"O potrebbe venire con noi!", dissi io, cercando qualche modo per far andare le cose a posto.
"Ma dobbiamo comprare una nuova casa, e a Forks è difficile trovarne una..."
"Papà, per il dottor Cullen non è difficile niente a Forks"
"E tu Jane? Saresti disposta avenire con noi?"
"Be'...io...non posso decidere su due piedi, devo pensarci, ho un lavoro..."
"Cosa ti frega del lavoro! -sbottai io- Se la tua famiglia si muove tu non ti muovi con loro? Troverai un lavoro a Forks, o a Port Ageles", ormai consideravo Jane una di famiglia, e la conoscevo da poche ore.
Jane sorrise, era felice di quello che avevo appena detto, non se lo spettava da me.
"Direi che se la mia famiglia si muove io mi muovo con loro", disse quasi piangendo di felicità, "infondo Phoenix non mi ha mai dato niente!".
"Devo parlarne con gli altri..."
"Oh papà, lo sai che sarebbero d'accordo tutti!"
Abbassò la testa, ci stava pensando ed era un buon segno, quando pensava di solito decideva la cosa giusta, e la cosa giusta era tornare a Forks.
"Papà pensaci ma intanto io posso andare a Forks da Bella? Io devo andare!"
"Sì! Vai e fatti amare dalla tua ragazza!"
"Grazie!", dissi correndo subito su e andando a preparare la valigia.
Jane mi seguì.
"Posso accompagnarti?", mi chiese a bassa voce, "Se proprio devo trasferirmi a Forks devo conoscerla e sono curiosa di conoscere Bella!".
"Certo che puoi accompagnarmi, e vedrai Bella ti piacerà!"

Eravamo appena arrivati all'aereoporto mi arrabbiai, mi agitai.
I voli erano stati sospesi, se tutto andava bene gli aerei avrebbero preso a volare domani sera, cercai in tutti i modi una soluzione ma non ne trovai nessuna, con la macchina non potevo muovermi, nello stato di Washingoton tutte le uscite autostradali erano chiuse per via delle cause del mal tempo, alcune per la neve e alcue per le alluvioni, a ottobre!
Non mi restava che aspettare un aereo, ma non sarei tornato a casa, se ci fosse stato un'aereo e io intanto me e stavo nel mio lettuccio me ne sarei pentito amaramente, non mi interessava se quello significava dormire in aereoporto, ero pronto a tutto!
Jane non mi abbandonò, rimase con me in attesa di qualche novità.
"Parlami di te e Bella", mi chiese due ore dopo mentre eravamo seduti a terra, era mezzanotte.
"Be', è una storia davvero lunga..."
"Mi piacerebbe conoscerla"
"Ok. Ecco io e Bella siamo stati amici per più di dieci anni, anzi migliori amici, eravamo come fratello e sorella, tutto è iiziato in prima elementare quando le sue due migliori amiche l'hanno abbandonata senza preavviso e senza motivo, io sono andata a consolarla perchè piangeva e da quel giorno non ci siamo più divisi. Passavano gli anni e la nostra amicizia si incrementava sempre di più, lei aveva una cotta per Mike Newton che non si era mai minimamente interessato a lei.
Mi sono accorta di amarla quando lui aveva capito che le piaceva e si erano legati particolarmente, io ero geloso, la gelosia in questi casi significa solo una cosa.
Lei mi considerava sempre come un fratello e io no, essere il migliore amico della ragazza che ti piace è impossibile soprattutto se poi questa ragazza si mette insieme a Mike Newton! Avevo deciso di chiudere i rapporti all'improvviso, lei provava più volte a chiedermi perchè ma io non ho mai avuto il coraggio di dirle la verità, soffrivamo entrambi lei mi aveva reso la vita impossibile e io un giorno l'ho resa ridicola davanti a tutti, cioè non proprio io.
Qualche ora dopo lei ha mollato il suo ragazzo, io avevo deciso che volevo chiarire tutto, lei mi dice che non aveva più bisogno di me, il modo che crolla addosso.
Quando torno a casa me la ritrovo in camera mia, aveva capito di amarmi e non voleva più allontanarsi da me, io le ho detto del trasferimento che sarebbe avvenuto una settimana dopo e abbiamo trascorso la settimana a goderci la nostra storia seza sapere cosa sarebbe successo dopo, il giorno del mio compleanno è stato indimenticabile...la prima volta, e chi se la scorda, mia madre ha deciso di regalarci un'estate tutta dedicata a noi in giro per l'Europa, quando siamo tornati io soo venuto qui e il resto lo conosci...", per tutto il tempo Jane si limitò ad unnuire, "Sai cosa...è che la nostra storia va oltre l'amore, va oltre tutto, è difficile provare setimenti così, io morirei anche subito per lei"
"Wow...Edward dovrebbero esistere più ragazzi come te, il mondo sarebbe più bello"
"Grazie"
"Perchè non provi a chiamarla"


Pov Bella

Il giorno dopo avevo spezzato la scheda telefoni per l'insistenza delle chiamate di Edward, non volevo sentirlo, non volevo pensarlo, volevo solo dimenticarlo.
Quado mi svegliai e uscii un attimo fuori dalla porta quella domenica il mondo mi sembrava diverso, salutai Jasper in modo amichevole, mi ero fatta anche dei nuovi amici.
Volevo tornare a vivere normalmente, sarei stata sola, ma non mi interessava.
A Forks pioveva inevitabilmente.
La giornata passò normalmente, senza preoccupazioni e senza pensieri.
Mia sorella diceva che ero pazza, che no potevo dimenticare tutto in un giorno, ma in tali circostanze si poteva fare.


"Su Bella farai tardi alla prima ora!", la solita mamma, e io la solita ritardataria.
Mi aveva messo in punizione, un mese senza uscire, senza cellulare, come se poteva servirmi, senza computer, dovevo essere casa e scuola.
Aveva ragione, e pensare che ero stata messa in punizione per niente.
Entrai in macchina e c'era il cd di John Lenon che Edward aveva masterizzato per me.
No esitai un attimo, presi il cd e lo spezzai in mille pezzi.
"Bella!", gridò mia madre.
"Che c'è? Mi dispiace solo per John!", dissi fingendomi indifferente.
"Bella un giorno la smetterai di essere arrabbiata"
"Forse...un giorno"
"Ma non pensi che forse è meglio così, insomma la sofferenza per la distanza e tutto il resto..."
Uscii dalla macchina parcheggiata arrabbiata e mi pentii amaramente di non avre preso la mia di macchina quel giorno, mannaggia al guasto!
"Non ho bisogno di sentirmi dire che è meglio così, ho bisogno che qualcuno mi dica che Edward è un grandissimo stronzo per avermi trattata così!", dissi chiudendo con forza lo sportello e andando verso l'istituto.
Quando entrai qualcuno mi affiancò, "Ciao Bella!", disse la voce stonata di Mike.
"Che vuoi Mike?", dissi acida.
"Niente voglio..."
Lo iterruppi, non volevo parlare con lui, "Mike lasciami in pace!", mi allontanai svelta da lui prendendo i miei libri dall'armadietto e andando alla mia prima lezione.

La giornata passò lentamente, ero arrabbiata più del solito.
Mi trovavo nell'aula di spagnolo alla quarta ora, la testa, la mente...erano completamente vuote.
Niente stava andando come volevo.
"La sigorina Swan è attesa in palestra", non mi ero accorta che era entrato qualcuno in classe.
Era una ragazza alta e bionda, un biondo che da due giorno idiavo con tutta me stessa.
Ma chi mi voleva in palestra?!
La ragazza fece vedere il permesso alla professoressa e mi fece andare.
La ragazza mi seguì.
"Perchè mi segui?", chiesi istintivamente alla ragazza che mi stava dietro.
"Il professore vuole anche me", disse, aveva un accento diverso.
Quella storia mi puzzava, cosa se ne faceva il professore di educazione fisica con me che ero una frana.
"Io sono Jane, piacere. Forse ora non ti interessa, ma dopo questa chiacchierata col prof ci icontreremo spesso", disse la ragazza con l'accento strano. Mi confondeva le idee così.
"Io sono Bella", mi limitai a dire fredda.
"Non sei di buon umore oggi", non era una domanda. Ma perchè la palestra era così lontana!
"Come staresti se tutto ti va storto?"
"Vedrai ora andrà meglio", disse arrivate all'entrata della palestra.
Aprii la porta, Jane mi spinse dentro restando fuori e chiudendo la porta spingendomi.
"Ehi!!", gridai.
Ma che le prendeva! Io lo sapevo che era strana, bastava guardarla!
Andai al centro della palestra completamente vuota, ma non del tutto.
Appena entrai si spensero le luci e l'unica fonte di luce erano delle candele a terra.
Mi avvicinai. Quelle candele formavano un dosegno, o meglio, una scritta, "vie", vita in francese.
Mi misi seduta a terra incrociando le bambe, all'improvviso partì una musica, "You're beautiful", di James Blunt.
Mi venne in mente quando dissi a Edward, quando ancora lo consideravo solo un amico, che se mai un ragazza voleva farsi perdonare qualcosa se ci fosse stata questa melodia sotto, così romantica, con delle note piene di amore, vrei perdonato qualsiasi cosa, anche un tradimento, forse.
E chi doveva farsi perdonare qualcosa? Chi sapeva di questo particolare? Chi sapeva della mia passione per il francese?
Solo lui, Edward.
Le lacrime continuavano a scendere involontarie, consapevole del fatto che lui era lì e voleva farsi perdonare.
Poi ripensai alla bionda, subito provai ribrezzo, era la bionda con cui l'avevo visto quel giorno.
A quel pesiero mi alzai e mi incamminai verso la porta.
"E' inutile che ci vai, è chiusa a chiave", eccola, la voce, la sua voce, stavo bene ogni volta che la setivo, anche in quel momento.
Mi bloccai a quel suono e chiusi gli occhi cercando di fermare le lacrime che continuavano a insistere, era la rabbia che stava sbollendo.
Avevo paura a girarmi, non sapevo quale effetto mi avrebbe fatto.
"Bella guardami...sono io, il TUO Edward, sempre io", mi disse gentile, quella voce era sempre stata ipnotica, se mi avesse chiesto di ammazzarmi lo avrei fatto sedutastante.
"Guardami Bella...", mi chiese ancora.
Mi decisi a girarmi, lo cercavo al centro della palestra e non c'era, feci schizzare gli occhi verso gli spalti di sinistra, ed eccolo lì, con i suoi vestiti semplici, con quel viso perfetto, con le mani che lo sorreggevano, ecco il ragazzo che mi aveva fatta soffrire. Eccolo il ragazzo che amavo ancora inevitabilmente.
"Se sei sempre tu allora devo preoccuparmi perchè per tutto il tempo sei stato lo stesso, lo stesso che ha portato la sua amante per farsi perdonare!", dissi la parola amante in modo disgustato, credevo che non avrei mai dovuto dire quella parola con Edward, almeno non scherzando.
"Jane? Jane è tutt'altro che amante, se ti raccontassi tutta la storia resteresti sconvolta anche tu"
"Allora raccontamenla!"
"Va bene..." disse scendedo le scale e venendo verso di me, "vuoi sapere cos'è Jane? Jane è la mia sorellastra. Sconvolta? O credi che sia una bugia? QUella ragazza all'anagrafe si chima Jane Penelope Cullen, figlia di ELizabeth e Carlisle Cullen, mio padre aveva avuto una figlia da una storia precendente, nata quando stava per sposarsi con mia madre, ci ha tenuto nascosto tutto finchè non ha trovato il coraggio, e ci ha detto che è stato il motivo principale del trasferimento.
Quando ci hai visti è stata la prima volta in cui l'ho incotrata, stavamo parlando di te!".
Non sapevo se crederci o no, sapevo che davvero rimasi sconvolta, non mi aspettavo una cosa del genere da Carlisle.
"Perchè non me lo hai detto?", chiesi ancora acida ma più sciolta, Edward sempbrava sincero, "Non ti fidavi di me? Credevi che non ero abbastanza importante da sapere quello che succede al mio ragazzo?!"
Stava a pochi passi da me.
"Non te l'ho detto perchè stavo male Bella, stavo davvero male, non volevo farti sentire la mia sofferenza perchè saresti stata male anche tu"
"Ma ch cavolo dici! Tu dovevi dirmelo Edward!"
"Allora mi credi?"
"Perchè non ti sei fatto più sentire?", cambiai discorso.
"Stessa storia, stavo male e non volevo far soffrire anche te"
"E credi che così non abbia sofferto? Credi che sia andato tutto bene nei giorni in cui non tisentivo, che involontariamente non iniziavo a fare stupide fantasie su di te, secondo te è stato bello credere di non essere più amata da te?"
"No", era vicino a me, che mi teneva per un fianco, io non mi opposi, era più forte l'attrazione, la voglia di baciarlo, quel tocco mi fece sentire le sensazioni che non sentivo più da un po', un peso gentile sullo stomaco, era il Suo tocco.
"So che così hai sofferto di più, infatti questo è stato il mio unico sbaglio Bella, non ho smesso di pensarti un attimo, di amarti un attimo. Come hai potuto pensare il contrario? Credi che sia possibile per me non amarti? Credi che sia possibile per me amare qualcuna che non sia tu? Perchè lo hai pensato Bella, devi fidarti di me, del mio amore, io ti amo, Bella, ti amo, e sarà sempre così".
Edward mi teneva stretta, forse aveva paura che scappassi.
Ci ritrovammo entrambi in lacrime, io e Edward stavamo piangendo insieme, non l'avevo mai visto piangere.
"Mi credi Bella? Mi credi? Io dipendo da te, se mi credi sono pronto ad amarti per sempre, se non mi credi ti amerò comunque, da lontano" non risposi, troppo presa dalle lacrime, "mi ami Bella? Mi ami ancora come prima?", non risposi nemmeno quella volta.
Lui mi prese per mano e mi portò verso la scritta con le candele.
Si mise dietro di me stringendomi forte, "inutile dirti perchè ho scelto la lingua francese, ho scelto la parola vita per dirti che è quello che sei per me, per dirti che saremo uniti sempre, che questo è quello che è stato scelto per noi, che la mia vita non continua se tu non la condividi con me", iniziò a darmi tanti piccoli baci sul collo, io rimasi immobilizzata, "oh, Bella, quanto mi sei mancata, mi è mancato il tuo profumo, la tua pelle -disse accarezzando la mia pacia che aveva toccato alzando un po' la maglia- , le tue esili mani -intrecciò le sue mani alle mie-, i tuoi capelli -iniziò a giocare con una ciocca di capelli-, le tue labbra -mi baciò dolcemente- ma quello che mi è mancato di più -disse girandomi per guardarmi in viso- sono stati i tuoi occhi, guardarli e perdermi dentro, il tuo sorriso, sincero e innamorato, sorridimi Bella, sorridimi un attimo, dimmi che mi credi e che mi ami e sarò un uomo felice"
Le mie mani strette alle sue iniziarono a sudare, ma nonostante quello ero sicura vicino a lui.
Certo, certo che lo amovo, come poteva essere altrimenti.
Gli sorrisi, io sorriso che gli era mancato tanto.


Eccomiiii!!
Oddio quante nueve amicine!!
Sono contenta che la mia storia piaccia anche a voi! Purtroppo nemmeno oggi riesco a rispondere alle vostre recensioni per ringraziarvi uno per uno!
Sono andata veloce con la storia perchè dopodomani parto e non mi sembra giusto lasciarvi senza una fine!
Allora ecco la riappacificazione, veloce lo so, ma è carina! Jane non è antipatica.
Ora Carlisle cosa deciderà sul tornare a Forks??
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Domani posto l'ultimo capitolo ;)
Grazie mille a tutte!
A domani!
   
 
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