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Autore: Oryenh    17/06/2010    16 recensioni
“Non ti fidi di me!” sbottò un po’ acuto appena la consapevolezza lo colse. Era così ovvio. Non si trattava di avere sempre l’ultima parola o di puro spirito di contraddizione. Si trattava di una chiara e inappellabile mancanza di fiducia.
“Non è che non mi fidi di te.. è che-”
“Mangia” lo interruppe il mago tenendo lo sguardo fisso su di lui. Non gli importava che Arthur fosse il principe e che avrebbe potuto metterlo alla gogna per il suo atteggiamento. Voleva solo che mangiasse quella maledetta erba medica e che stesse zitto.
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due parole di intro.

La ff è ovviamente dedicata a Egle, che ha fatto (come nella prima) un’opera di betaggio bestiale, mi ha sbloccato la fine con un sms e si è assicurata che non maltrattassi Arthur con i miei viziacci. Quindi.. thanks. (Ah! E proprio ora sta anche scegliendo il titolo. Spero. Se non mi ignora.)

Poi volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno commentato l’ultima volta. Siete stati gentilissimi e incredibilmente incoraggianti. Mi avete commosso da matti.

Davvero grazie di tutto a: ranyare, lynch, ely_scorpioncina, mindyxx, Cassandra, ginnyx, GiulyB, Ryta Holmes, elyxyz, Izumi, Elos, ignorance, YuikoChan, chibimayu, _ichigo_85, FanEdward92, Mo Caffrey.





Your poison is running into my veins


Non ti fidi di me!” sbottò un po’ acuto appena la consapevolezza lo colse.

Era così ovvio. Non si trattava di avere sempre l’ultima parola o di puro spirito di contraddizione.

Si trattava di una chiara e inappellabile mancanza di fiducia.

Merlin strinse gli occhi inviperito, allungando con determinazione il braccio verso Arthur, che arcuò il sopracciglio con sospetto.

Non è che non mi fidi di te.. è che-”

Mangia” lo interruppe il mago tenendo lo sguardo fisso su di lui. Dal suo punto di vista era incredibilmente semplice. Non gli importava che Arthur fosse il principe e che avrebbe potuto metterlo alla gogna per il suo atteggiamento. Voleva solo che mangiasse quella maledetta erba medica e che stesse zitto. Che per una volta in vita sua dimostrasse di fidarsi delle sue capacità.

Qualcosa nel suo sguardo dovette convincerlo, perché l’erede al trono prese dalle mani di Merlin le foglioline che aveva raccolto e se le infilò in bocca con un grugnito.

Sono disgustose” disse, dopo qualche istante, masticando con espressione schifata.

Peggio della carne di ratto?”

L’occhiata che il principe gli rivolse gli fece andare la saliva di traverso per non scoppiare a ridere. Era così permaloso.

A Merlin piaceva il modo in cui Arthur aggrottava le sopracciglia risentito quando lo prendeva in giro. Era uno sguardo che ormai considerava suo.

Cosa mi hai dato? Fa schifo. E mi fa girare la testa.”

E’ solo una pianta curativa. Impedisce che le ferita si infetti.”

Non avrei dovuto metterla sulla ferita invece di mangiarla? Cerchi di avvelenarmi?”

Merlin sospirò profondamente. “No. Dovrei farla bollire per poterla applicare sulla ferita. Così agisce direttamente dall’interno del tuo corpo.”

Arthur grugnì qualcosa che assomigliava moltissimo ad un’altra accusa di tentato omicidio.

Merlin decise di ignorarlo e si spostò lateralmente, andando a sedersi vicino al principe.

Fa’ vedere...” disse chinandosi per controllare la ferita sulla coscia. Spostò un po’ la stoffa lacerata, scoprendo meglio il taglio che sanguinava molto meno rispetto a prima.

Non è così male”

Non era sporca e non era profonda.

Merlin si era spaventato da matti vedendo Arthur caricato da quel cinghiale. Aveva temuto che le belva gli avesse fatto davvero male con quelle zanne, ma evidentemente Arthur era riuscito ad ucciderlo prima che l’animale arrivasse a spezzargli la gamba.

Non voleva neanche immaginare quanto il principe ereditario sarebbe potuto diventare insopportabile con una gambe rotta. Si sentiva già la sua voce lamentosa nella testa. E la sola idea gli faceva venire la pelle d’oca.

Le tue orecchie sì.” Una risatina incredibilmente stupida concluse l’affermazione.

Merlin sollevò lentamente lo sguardo, trovandosi faccia a faccia con il miglior sorriso idiota concepito da Arthur.

Lo guardò stranito per una manciata di secondi. Aveva un’idea riguardo alle occasioni in cui il principe esibiva la stessa identica espressione nei confronti di chiunque. Ma quelle situazioni richiedevano massicce dosi di idromele perché si realizzassero. Merlin era piuttosto certo che Arthur non ne avesse in corpo neppure una goccia.

Eh?” chiese intelligentemente, osservandolo.

Le tue orecchie…” ridacchiò ancora “Sono la cosa più stupida che abbia mai visto in vita mia!”

Il mago corrugò la fronte un pochino offeso.

D’accordo, probabilmente non si trattava delle orecchie più belle del mondo. Ma erano sue da parecchio tempo. E ci era discretamente affezionato.

Le manacce di Arthur le raggiunsero leste e letali, cominciando a stropicciandogliele come se si trattasse delle orecchie di uno dei suoi cani da caccia.

Arthur!” protestò Merlin cercando di scansarlo.

Arthur aveva questa fissazione del toccarlo anche quando non era assolutamente necessario. Le sue mani gravitavano addosso a lui come una calamita e Merlin si ritrovava piacevolmente palpeggiato in qualsiasi istante della giornata. Lo avrebbe trovato gradevole anche in quel momento se il sospetto che il principe fosse completamente strafatto non si fosse radicato così profondamente in lui.

Gli prese i polsi, obbligandolo ad abbassare le mani. “Arthur, guardami...” disse incredibilmente serio, fissandolo negli occhi.

Ti guardo” gli rispose il principe, guardandolo di rimando con una parvenza di serietà.

Dimmi cosa ti succede… ti senti male? E’ la testa? Credi che-”. Uno sbuffo di risata lo interruppe.

Sono così grandi… se le muovessi su è giù potresti spiccare il volo.”

Merlin strinse le labbra, valutando se prenderlo a sberle sulla nuca. Se stava così male, non se lo sarebbe mai ricordato.

Non spicco il volo. Voglio so-”

Potresti.”

No, non potrei. Ora, puoi solo per un secondo-”

Le mani di Arthur si liberarono abilmente dalla sua presa e tornarono alle sue orecchie con un movimento fluido.

Guarda. Basterebbe che le muovessi così…”

Merlin sentì un dolore intenso ai lobi quando il principe prese a tirarli in tutte le direzioni fisicamente consentite per illustrargli il modo ottimale per decollare.

Piantala! Me le staccherai! Non posso volare!”

Merlin sospirò profondamente, portandosi le ginocchia al petto.

Aveva avvelenato il principe.

Era inutile girarci attorno. Aveva ragione Arthur a non fidarsi! Chissà cosa gli aveva dato da mangiare. Qualche… fungo allucinogeno?

Doveva solo sperare che si trattasse di quello. Che la deficienza non fosse un sintomo che avrebbe preceduto qualcosa di molto peggio.

Lo avrebbero messo alla gogna a vita.

Ci si sarebbe messo anche da solo.

Merlin fissava torvo davanti a sé cercando di decidere la mossa successiva, quando Arthur rientrò nel suo campo visivo. Sentì subito le sue dita calde tornare a stropicciargli le orecchie. Sospirò profondamente e al colmo della disperazione decise di lasciargli fare senza protestare.

Se non altro così lo teneva occupato mentre ideava un piano.

Aveva bisogno di Gaius, subito.

La ferita rendeva difficoltoso camminare, ma se si fosse impegnato sarebbe riuscito ad aiutare Arthur a zoppicare verso un sentiero e lì sarebbe sicuramente passato qualcuno.

Avrebbe potuto dargli qualche pianta per farlo vomitare e sperare che questo lo aiutasse a tornare normale, ma la fiducia di Merlin nelle proprie capacità era notevolmente scesa negli ultimi dieci minuti.

Si girò verso l’erede al trono, pronto a comunicare il suo piano, ma ingoiò ogni singola parola, accorgendosi della vicinanza del suo viso.

Le sue orecchie diventarono istantaneamente rosse quando registrò il respiro caldo di Arthur sulle labbra.

Art-”

Il suo nome si perse sulla sua bocca, che lo assalì bruscamente, senza preavviso.

La sua lingua lo stuzzicò abilmente, inducendolo a schiudere le labbra, come ipnotizzato. Arthur si sporse maggiormente verso di lui e Merlin si aggrappò istintivamente alle sue spalle, per non scivolare disteso a terra. Questo annullò completamente le distanze tra loro due e Arthur dovette intendere il gesto come un segno di pura passione, perché con un ringhio rese il bacio ancora più profondo.

Merlin si ritrovò completamente senza fiato quando il principe si scostò da lui.

Lo fissò negli occhi completamente paralizzato sentendo solo il battito del suo cuore, rimbombargli nelle orecchie.

Quello non era previsto nel piano.

Non era previsto per niente.

Era Arthur che scombinava tutto come al solito e che-

Principe Arthur!”

Merlin si riscosse bruscamente, girandosi assieme ad Arthur verso l’origine di quel richiamo.

Il mio amico barbuto!” esclamo Arthur tutto contento, vedendo spuntare un Sir Leon senza fiato e fradicio di sudore.

Sire?” chiese lui confuso, avvicinandosi. “Vi abbiamo cercato ovunque. Non siete più ricomparsi dopo aver seguito il cinghiale.”

Leon s’interruppe di colpo vedendo le condizioni della gamba dell’erede al trono.

Vi siete ferito.”

Lo raggiunse in poche falcate, chinandosi al suo fianco e osservando preoccupato la ferita. “Vi riportiamo subito al castello.”

Merlin lo guardò aiutare Arthur a rimettersi in piedi senza apparente fatica.

Si sentiva addosso il sapore delle sue labbra e poteva giurare che gli si leggesse in faccia cosa era appena accaduto con il futuro sovrano di Camelot.

Affrontò vergognoso lo sguardo indagatore che Leon gli rivolse non appena Arthur cominciò a dargli grosse pacche sulle spalle e complimentarsi per la sua barba.

Si strinse nelle spalle rimettendosi in piedi.

Il principe non si sente molto bene” spiegò, sperando che il cavaliere non gli rivolgesse ulteriori domande.

Merlin si affiancò al due barcollante, lanciando una velocissima occhiata ad Arthur e chiedendosi se almeno in un angolino remoto del suo cervello asinino si fosse reso conto di quello che aveva fatto.

E se gli fosse piaciuto.

Incrociò il suo sguardo e sentì una morsa forte serrargli lo stomaco al sorriso tonto che il principe gli restituì.

Com’era irrimediabilmente fregato.




Qualche ora più tardi


Merlin fissò intensamente il disegno della pianta sulla vecchia pergamena del libro di Gaius.

Fece scorrere lo sguardo sui piccoli fiori e le foglioline disegnate con cura cercando qualche differenza con l’esemplare che teneva sul palmo.

Spostò nervosamente lo sguardo dalla pagina a Gaius, che stava bendando pazientemente la ferita del principe.

Arthur era tornato completamente normale durante il tragitto fino a Camelot. Aveva smesso di ridere, complimentarsi della barba di Leon e cercare di riappropriarsi delle orecchie di Merlin.

Si era trincerato dietro un silenzio che puzzava incredibilmente di cattivo umore.

Merlin sapeva che era solo questione di attimi prima che Arthur cominciasse a protestare a gran voce per qualsiasi cosa gli passasse per la testa.

Lo studiò per qualche istante prima di tornare a guardare il volume impolverato.

Non aveva sbagliato niente. La pianta che gli aveva fatto mangiare serviva davvero a quello che Merlin credeva. E in nessuna minuscola nota venivano menzionati gli effetti collaterali di cui aveva sofferto Arthur.

Trovato niente, Merlin?”

Il mago sollevò lo sguardo su Gaius e scosse la testa. Niente di niente.

Allora credo che non ci sia niente da fare se non un lavaggio dello stomaco” decretò l’uomo, allacciando le mani dietro alla schiena.

Merlin sgranò gli occhi. Un lavaggio? Ad Arthur?

Non ne aveva mai praticato uno, ma a quanto sapeva era una faccenda piuttosto sgradevole. Forse avrebbero dovuto legarlo.

Arthur spostò lo sguardo da Merlin a Gaius con sospetto.

Di cosa si tratta?”

Niente di preoccupante, sire. Le farò bere un infuso per farle rigettare tutto quello che ha mangiato. Così non correremo alcun rischio.”

Rigettare… da dove?”

Il vecchio guaritore sollevò un sopracciglio eloquentemente e il principe sbiancò di riflesso, mentre la consapevolezza confluiva lentamente sul suo viso.

Sto benissimo. Non ho bisogno di nessun infuso” sbottò battagliero.

Ma sire... dobbiamo essere certi che non ci siano altri effetti collaterali.”

Arthur si alzò in piedi, ignorando completamente le parole di Gaius, e uscì zoppicando dalla stanza.

Merlin scambiò un’occhiata veloce con il vecchio e gli corse appresso. Non poteva permettergli di andarsene finché non fosse stato assolutamente sicuro che la sua salute non correva alcun pericolo.

Arthur..” lo chiamò, affiancandolo. “Sarebbe davvero meglio che ascoltassi Gaius. La pianta prima... ha avuto strani effetti su di te. Potrebbe essere un sintomo. Potrebbe essere-”

Non ha avuto nessun effetto su di me” lo interruppe bruscamente il principe senza guardarlo in faccia.

Sì, invece. Non te lo ricordi, ma dicevi cose stupide… più stupide del solito. E facevi…”

Merlin!”

Lo fissò negli occhi azzittendosi.

Non.ha.avuto.effetti.” scandì piano l’erede al trono senza scostare lo sguardo.

Sì, invece” ribatté il mago con lo stesso tono. “Eri confuso. Hai-”

Ho finto!” sbottò Arthur esasperato.

Merlin sbatté le palpebre confuso. Aveva finto... in che senso?

Volevo farti prendere un colpo. Facevi così l’offeso perché non mi fidavo di te sulla pianta… ti stavo prendendo in giro.”

Le orecchie di Merlin divennero di un bel rosso intenso mentre riviveva lo stupido scherzo in cui l’aveva coinvolto. Si era preso gioco di lui e poteva capirlo. Ma perché spingersi a… quello!

Divertente” borbottò Merlin, facendo un passo indietro.

Ora si sentiva molto stupido ad essersi fatto aggrovigliare lo stomaco in quel modo per una presa in giro.

Vado a dirlo a Gaius. Così la smette di preoccuparsi” si voltò e riuscì a fare due passi prima che Arthur lo riagguantasse per un braccio.

Aspetta… ancora una cosa”

Merlin riuscì solo ad emettere un lieve gemito prima che le labbra di Arthur catturassero di nuovo le sue. Avrebbe dovuto respingerlo, probabilmente quello non era altro che il nuovo modo inventato da Sua Altezza per deriderlo ancora, ma non era fisicamente in grado di staccarsi da lui. Contro ogni suo miglior giudizio, Merlin chiuse gli occhi abbandonandosi completamente alla dolcezza della bocca di Arthur. Dischiuse maggiormente le labbra e allacciò le braccia attorno al suo collo forte, mentre Arthur faceva scivolare la lingua nella sua bocca, approfondendo il bacio.

Me ne sono anche approfittato” soffiò Arthur contro la sua bocca.

Merlin arricciò le labbra offeso, affrettandosi a sciogliere le braccia da attorno il suo collo. “Te ne sei approfittato di nuovo” mugugnò, scostando lo sguardo.

Arthur gli fece voltare di nuovo il capo, guardandolo intensamente. Le sue labbra lo sfiorarono all’improvviso come nella foresta. Lo baciò lievemente per pochi istanti, prima di scostarsi.

Sì e conto di farlo ancora” disse, prima di voltarsi e riprendere a zoppicare verso il castello.

Merlin espirò profondamente osservando la schiena del principe allontanarsi mentre il suo stomaco si contorceva piacevolmente.

Forse non era così fregato.

   
 
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