Caro Presidente,

come stati?

Forse ti domanderai chi io sia o, forse, lo sai già..

Io sono gli Stati Uniti d’America, o meglio, sono lo spirito della nazione che ti appresti a governare..

Io non ho un preciso compito se non quello di aiutarti nel tuo compito di governare la nazione, sarò sempre al tuo fianco se lo desidererai e ubbidirò diligentemente ai tuoi ordini.

La nazione ha recentemente attraversato dei periodi negativi la guerra, l’attentato alle Torri Gemelle che ancora brucia come una ferita aperta nel mio cuore..

Sai..io c’ero sempre…

C’ero quando gli americani sbarcarono in Normandia, ero tra le file del primo plotone che conquistò la riva..

C’ero sull’aereo “Enola Gay” che sganciò la bomba atomica su Hiroshima il 6 Agosto del 1945, per i giapponesi non vi fu alcuna alba..

C’ero quando i nostri soldati furono massacrati nelle guerriglie vietnamite durante la guerra tra il nord ed il sud della medesima nazione..

C’ero quel giorno lontano del 1774 quando il Congresso delle Colonie stabilì che gli Stati Uniti d’America dovevano nascere..

Io nacqui veramente quel giorno…

Con questo voglio dire che ho visto il mio “corpo” crescere e divenire una grande nazione ed ora che ti vedo prestare giuramento sulla Bibbia mi viene da ridere per la felicità..

Più di 400 anni fa ho visto sbarcare sulla mia terra molti uomini resi schiavi da altri soltanto per il colore della pelle…

Più di 100 anni fa queste persone venivano segregate e sminuire per ciò che erano malgrado i loro avi avessero anch’essi combattuto per la libertà degli Stati Uniti d’America..

Nemmeno 40 anni fa c’erano ancora folte frange estremiste che si arrogavano il diritto di uccidere o intimidire con la violenza i loro stessi compatrioti soltanto per la loro diversità..

Un popolo arrivato in nella mia terra come schiavo ed ora..

Ora con mio sommo piacere vedo giurare sulla Bibbia un discendente di questo popolo, tanti parlerebbero dell’ “American Dream” che si realizza…

Io semplicemente parlo di un uomo che ha dato speranza..

Con il motto “Yes,we can”..

Con un messaggio così semplice e diretto..

Molti si sono fatti coraggio!

Per molto tempo il pessimismo è serpeggiato sovrano nelle menti, si preferiva dire “No, we can’t”..

Era più semplice perché se non si poteva, non si provava nemmeno..

Invece quel “Yes, we can” ti dà forza..

Provare, anche se porta ad un fallimento perché se si prova non è mai una disfatta totale.

Yes, you can.

Tu ci sei riuscito..

E questo è chiaro segno che se una persona vuole qualcosa, può farcela!

Sentivo che il mio popolo voleva un cambiamento..

Sentivo che desiderava l’occasione per dare una svolta,

per provare a reagire…

Ti gli hai dato questa occasione e ti questo ti ringrazio.

Durante il tuo mandato ti troverai spesso a dover affrontare situazioni dure e molto spesso difficili da affrontare.

Molti ti sosterranno, ma altri tenteranno di infangare la tua reputazione per farti cedere.

Non scoraggiarti mai.

Io credo in te.

Ci credo fermamente come da tempo non credevo in un mio presidente.

Sei riuscito a dare speranza e, soprattutto, a scrivere una pagina indelebile nella mia storia.

Il 44esimo presidente..

Il primo presidente nero..

Niente male,

niente male davvero.

Sarò ad aspettarti in quella che, d’ora in poi, sarà la tua casa..

Sarò pronto ad eseguire il tuoi ordini ed a camminare insieme a te per la durata del tuo mandato..

 

Benvenuto, Mister President, benvenuto alla Casa Bianca

 

Alfred F.Jones