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Autore: sawadee    26/06/2010    2 recensioni
One shot ispirata da un incubo. Una donna dolcemente innamorata, un ragazzo privo di scrupoli, un fluido. Breve racconto in poco più di mille parole.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Flo.

 

 

Nella vita ci si divide in chi corre davanti e chi insegue.

Sicuramente, la piccola Flo faceva parte del secondo gruppo.

Flo non era bella, nel senso moderno del termine. Carni troppo morbide, curve troppo sontuose, ventre non incavato, braccia non cesellate dalla palestra. Sarebbe stata bene in un quadro di Rubens o Rembrandt, ma era già troppo pesante per un Caravaggio. Il viso non era particolarmente fine o delicato, il naso non aveva una linea purissima, la bocca era carnosa senza avere una pienezza sensuale o una piega conturbante. I capelli erano di un banale castano, di quello che di solito valorizzerebbe qualche meche, non splendidi, non di un riccio o un mosso da leonessa, ma banalmente crespi.

Solo gli occhi aveva particolari, di un marrone caldissimo, dall'espressione vivida e dolce.

Non era quelle donne di cui si dice che sono belle, semmai si dice:- Carina, un po' tonda.-

Era piccola di statura, con i polsi e le caviglie minute nonostante la struttura burrosa. Si sapeva vestire, questo sì, e si sapeva valorizzare, ma certo non era stata aiutata dalla natura (e dalla gola). Era sempre perfettina, con abiti ben stirati e quasi algidi nella loro eleganza.

A scuola era sempre stata brava, ma c'era sempre qualcuno più bravo e sregolato (come si scopriva a pensare con disappunto) di lei. All'università si era laureata bene, ma senza la lode, in ritardo di solo un anno. Era sempre stata precisa, diligente, di quelle che arrivano, ma sempre seconde o terze.

Non era un genio, non era una stupida.

Flo aveva un segreto. Era innamorata follemente di un suo amico, da dieci lunghi lunghissimi anni.

Un amore segreto.

Come un'eroina di un romanzo ottocentesco, gli mandava mazzi di narcisi una volta l'anno per il compleanno e dei gigli, per la data cui si erano conosciuti.

Si teneva alla larga, pur volendolo, perché si convinceva di aver paura di essere felice.

Quale sciocchezza, dirà il lettore, ma sapete bene come chiunque sia giovane e imbottito di letteratura tenda ad aver paura di essere felice, aborra il sole, così come le abbronzature e i buoni piatti (anche se Flo sicuramente non eliminava affatto le patatine fritte e la sacra nutella), oltre che la luce naturale, e si fermi a vivere al lume di candela, magari con un proustiano rivestimento alle pareti.

Flo, quindi, andava al lavoro la mattina, faceva il praticantato da avvocato, tornava a casa, si metteva sul divano e poi andava a dormire, in compagnia di un barattolo di nutella, un cucchiaio e il vuoto nel cuore.

Si poteva forse diagnosticarle un disturbo alimentare di forma leggera, questo sì, una sorta di ossessione-compulsione nei confronti di tutto, si vedeva da come teneva la casa, ma nessuno, soprattutto dopo aver avuto a che fare con un'anoressica o una seriamente malata, avrebbe detto altro che:- Un buon appetito e troppo precisa.-

Flo andava avanti così, giorno dopo giorno, la sua nutellina, il suo lavoro, la sua precisione, una bassa autostima e il desiderio di essere perfetta, sempre frustrato.

Un giorno, tornando a casa, ricevette una telefonata.

Il famoso Robert. il suo grande amore segreto.

Non era bello, con i suoi tratti spigolosi, il suo fisico da soffiatore di minestrine, con i fianchi più larghi delle braccia e due ridicoli stecchini al posto delle braccia, ma la sua parlantina e il suo magnetismo gli avevano sempre garantito un certo successo con il gentil sesso.

- Flo, ho bisogno di aiuto.-

Flo andò da lui di corsa. La scena era abbastanza inattesa. Sul letto c'era il corpo di una modella (non poteva essere altro, era talmente magra!), dagli splendidi capelli neri, il volto più bello che si possa immaginare e sembrava quasi la bella addormentata nel bosco.

Flo guardò l'amico interrogativo.

- Si è sentita male, e non riesco a portarla via.-

- Beh, perchè non chiami un'ambulanza!-

- TU non capisci, tra poco arriva Martina, e se mi trova con un'altra, mi gioco il matrimonio.-

Flo capì cosa intendeva. - E' morta?

- Dio mio, mi aveva detto di non far uso di droghe, ma cosa ne sapevo che sarebbe collassata?-

E lì si accorse che il corpo della donna era ormai freddo.

***

Eliminare il cadavere era stato difficile.

Robert era un noto politico, non potevano trovargli un morto in casa, e stava per sposarsi.

Nonostante questo, lo aveva fatto, per lui.

Flo tornò a casa e si mise quasi a piangere. Sapeva della mancanza di scrupoli del suo amico, ma questo li superava tutti.

La ragazza aveva 28 anni, uno più di lei, aveva finito il dottorato in fisica, era una brillante ricercatrice (oltre che essere bellissima). Avevano portato il corpo nel laboratorio e lì chiamato un ambulanza dicendo di averlo trovato in un bagno.

Le cause della morte erano legate a problemi cardiocircolatori congeniti.

- Drin.-

- Pronto.-

-Flo, sono Robert. Sento l'odore di quella ragazza nel letto. Martina ha rifiutato di dormire da me, dopo averlo sentito, e mi ha mollato.-

Cambiarono le lenzuola. Ogni volta, però, si sentiva l'odore della ragazza nel letto e nessuna donna voleva fermarsi con Robert.

Era come se ammazzasse i feromoni o la voglia, come se un odore, un misterioso fluido, le facesse scappare.

All'inizio sembrava una sciocchezza, sulle lunghe si rivelò una vera e propria maledizione.

Robert, alla fine, sposò Flo, che era l'unica che, nonostante il fluido, non scappasse.

Robert, però, non la desiderava e lo faceva solo perché era l'unica a starci. Lui era uno di quelli che corrono davanti, glielo rinfacciava sempre, e gli pesava da morire non poter nemmeno inseguire a livello amoroso. Invece di accontentarsi, ci provava con molte donne, ma tutte lo rifiutavano misteriosamente.

Flo si mise a dieta, iniziò a curarsi per diventare bella ed affascinante, in modo che lui fosse felice, si accontentasse.

Certo, non si possono fare miracoli, ma il buon gusto di partenza c'era, sciocca non era, e divenne una nota avvocatessa.

Nonostante questo, Robert le rimaneva fedele solo grazie al fluido e la insultava, quando si trovavano da soli, dicendo che era stata lei a fargli un incantesimo.

Un giorno si guardò allo specchio.

Era sposata da quattro anni, aveva un buon patrimonio come avvocato ed era legata a un relitto pieno di rabbia, che conviveva con un misterioso fluido che respingeva qualunque donna non fosse lei.

Prese la valigia del marito, la riempì di vestiti e la mise fuori dalla porta.

Poi aprì una bottiglia di vino bianco, se ne versò un bicchiere e si guardò lo specchio.

-Alla felicità.- brindò.

Ora non avrebbe più inseguito.

 

   
 
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