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Autore: Arwen88    27/06/2010    3 recensioni
La matita si mosse con cura sulla tela mentre gli occhi dell'artista catturavano ogni dettaglio del corpo del suo modello, riportando tutto sulla bozza.
Il disegno prendeva forma sotto le mani esperte di Sai e lentamente su quella tela appariva l'immagine di un ragazzo nudo, seduto col busto voltato a tre quarti.

Sai Naru, per la Gio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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il modello
Sai Naru, per la Gio. Per Sai. Per Il Tempio.
I love The Temple.







Il modello








La matita si mosse con cura sulla tela mentre gli occhi dell'artista catturavano ogni dettaglio del corpo del suo modello, riportando tutto sulla bozza.
Il disegno prendeva forma sotto le mani esperte di Sai e lentamente su quella tela appariva l'immagine di un ragazzo nudo, seduto col busto voltato a tre quarti.



Naruto deglutì in silenzio e strinse i denti: stare nudo sotto lo sguardo di quel pittore lo metteva in imbarazzo ma nonostante questo era fiero di sé e della propria capacità di rimanere fermo. Stare in quella città costava e lui sapeva bene di avere bisogni di soldi. Poteva anche non essere magnifico stare fermo immobile per delle ore ma era sempre meglio che morire di fame o lavorare talmente duro da non avere tempo nemmeno per le proprie ricerche.
Così, mentre il tempo passava, Naruto si ritrovò a pianificare nella mente lo studio che lo aspettava a casa, salvo poi concentrarsi sul ragazzo che aveva davanti.

Sai era un giovane molto promettente, così veniva definito nell'ambiente artistico di quella città.
Si erano incontrati per caso in metropolitana, Naruto si era aggrappato ad una maniglia proprio davanti a dov'era seduto Sai e se all'inizio l'aveva osservato solo perché sembrava essere il suo tipo, aveva cambiato espressione nel notare come quel ragazzo dallo strano sorriso si fosse interessato di colpo a lui. Era bastato il tempo di due fermate e già aveva avuto l'impressione di essere stato scannerizzato da quegli occhi neri. Un po' a disagio aveva lasciato il mezzo di trasporto ma con sua grande sorpresa l'altro l'aveva seguito sulla banchina e l'aveva fermato prendendolo per un braccio.
Naruto era lì per fare delle ricerche per la propria tesi e aveva bisogno di un lavoro per sopravvivere, Sai cercava un modello per dei quadri. Da lì il passo era stato breve.



Con un lieve sospiro l'artista posò la matita e si strofinò gli occhi con la mano prima di risollevare il viso verso il modello. Sorrise leggermente nel vedere come, pur cercando di rimanere ancora fermo, il ragazzo avesse assunto un'aria di attesa.
-Puoi rilassarti: per oggi abbiamo finito.-
Naruto rilasciò il fiato incurvandosi sfinito prima di stiracchiarsi all'indietro, finendo quasi per cadere dallo sgabello.
-Datte... Cioè, caspita: non pensavo fosse così duro questo lavoro.-
Sai prese la tela e la spostò dal cavalletto, attraversando la stanza, lasciando l'altro ragazzo alle proprie spalle mentre si inchinava per poggiarla per terra.
-Insomma, ma come fanno gli altri a rimanere fermi e zitti per così tanto tempo? Tu ci hai mai provato?-
Il pittore si voltò sorpreso, era la prima volta che qualcuno gli dimostrava così tanta confidenza in così poco tempo. Generalmente lo fissavano tutti in una maniera preoccupata per poi affrettarsi a lasciare lo studio appena finivano di lavorare.
Quel giovane invece si era limitato a rimettersi i pantaloni in fretta e ora non pareva intenzionato a fuggire via. Si rialzò, fissandolo mentre pensava.
-No, non ho mai fatto il modello. Ma non ho mai pensato fosse difficile stare fermi e zitti per molto tempo.-
Naruto si corrucciò facendo scivolare lo sguardo sulla sua figura prima di borbottare: -Forse sei tu che sei strano. Non è normale venga voglia di parlare?-
Sai inclinò leggermente il viso, avvicinandosi a lui.
-Non so, non è che la gente mi rivolga molto spesso la parola.-
Lo studente sbatté le palpebre, perplesso.
-Forse non ispiri fiducia?-
L'artista scrollò le spalle e la conversazione sembrò finire lì.

Col tempo entrarono un po' più in confidenza, durante le ore passate l'uno davanti all'altro, separati solo dal cavalletto. Naruto si ritrovò a pensare che doveva essere proprio per l'aspetto vagamente ambiguo del giovane se la gente non gli parlava molto ma che definitivamente era un bravo ragazzo e stare con lui non era male.
Così, tra discorsi fatti all'arrivo o prima di andare via e ore di silenzio, l'aria tra loro due sembrò rilassarsi ed entrambi si ritrovarono a pensare che la compagnia dell'altro era piacevole.


Lo sguardo di Sai accarezzò lentamente il dipinto finito, sorrise a quell'immagine dai colori caldi mentre senza guardare posava il pennello sul tavolino vicino. La sua attenzione si spostò sul ragazzo biondo che ora si stava infilando dalla testa una maglietta bianca a disegni arancioni e si mise ad osservarlo con attenzione.
-Sei molto bello.-
Sorpreso, Naruto sollevò lo sguardo su di lui: Sai lo fissava totalmente serio e lui sentì il proprio viso avvampare.
-Grazie...-
Impacciato, finì di abbassarsi la maglietta.
-Come mai fai questo lavoro? Si vede benissimo che non sei molto a tuo agio.-
Naruto si grattò la nuca: -È perché mi muovo? Scusa, ho cercato di stare il più fermo possibile...-
Sai sorrise sedendosi sullo sgabello lasciato libero dal modello.
-Non importa. Sei migliorato molto.-
I capelli ancora tra i capelli biondi, il ragazzo sorrise leggermente prima di abbassare lo sguardo, ripensando alla domanda ancora senza risposta.
-Ho bisogno di soldi per poter stare qui ancora per un po'. Sto facendo delle ricerche sul campo per la mia tesi, poi potrò finalmente tornare a casa. Ancora però mi ci vorrà un po' mi sa.-
Il pittore annuì seriamente. I suoi occhi si spostarono sul retro della tela ancora sul cavalletto, quando tornò a guardarlo sorrideva come al solito.
-Se avrai ancora bisogno di soldi, potresti farmi da soggetto per altre opere: finora sei uno dei modelli migliori che mi siano capitati sotto il pennello.-
Nello studio si protrasse un silenzio di alcuni secondi mentre Naruto avvampava, l'istinto gay che ruggiva di approvazione mentre il suo cervello veniva spazzato via dal doppio senso che si poteva nascondere sotto le parole dell'artista.
-Va bene...-





Naruto uscì dal locale doveva aveva appena bevuto un caffè, con uno sguardo al cielo ormai scuro si voltò per andare verso casa quando d'improvviso si scontrò con una figura scura a cui caddero di mano dei blocchi per appunti.
-Scusa!-
-Naruto?-
Il ragazzo, che ormai era già inchinato per raccogliere quel che aveva fatto cadere, sollevò lo sguardo sul giovane che aveva davanti e che teneva le mani bianche ferme sopra ai blocchi per terra.
Gli occhi azzurri dello studente sgranarono nel riconoscere l'artista che tanto gli era stato vicino quando due mesi prima aveva abitato in un'altra città.
-Sai! Tu qui?-
Il ragazzo dai capelli neri si rialzò, le braccia nuovamente cariche. Sorrideva esattamente come nei ricordi del suo modello.
-Già...-
D'improvviso Naruto sentì una fitta allo stomaco, un misto di dispiacere e confusione.
-Io... ho perso il numero che mi avevi dato... L'ho cercato ma non sono riuscito a trovare da nessuna parte...-
Ma l'artista lo interruppe negando col capo.
-Non importa.-
Naruto avrebbe voluto dire che a lui importava eccome ma una volta aperte le labbra non riuscì a dirlo e si ritrovò a fissarlo negli occhi scuri. Si riscosse voltandosi verso il locale da cui era appena uscito.
-Ti va... Ti va di bere qualcosa insieme? Potremmo parlare un po'!-


-Ho finito la tesi di laurea, mi manca un esame fra una settimana e per Luglio mi dovrei laureare.-
Con un leggero sorriso, Naruto accarezzava col pollice il vetro del proprio bicchiere. Sollevò lo sguardo sul ragazzo davanti a sé mentre si appoggiava allo schienale della sedia.
-E tu come mai sei qui?-
Sai sorrise imbarazzato, grattandosi leggermente una guancia.
-Una galleria espone i miei quadri in questo quartiere.-
Gli occhi di Naruto si allargarono per la gioia: -Forte! Posso vederli?-
L'artista sorrise, inclinando il capo: -La mostra aprirà fra tre giorni.-
-Mi ci porti?-
Il ragazzo dai capelli neri lo osservò sorpreso prima di annuire ma il suo ex modello diventò d'improvviso rosso.
-Aspetta... c'è... C'è anche il disegno dove ci sono io nudo?-
Il sorriso del pittore si allargò: -I dipinti.-
Nel calcare sul plurale del giovane, Naruto sbatté la testa sul tavolino con un tonfo, attirando l'attenzione degli altri clienti del pub.
-Che imbarazzo...-
Sai giocò sovrappensiero col proprio bicchiere, evitando di guardarlo.
-Senti, già che sono qui, già che ci siamo rivisti... Volevo chiederti, ti andrebbe di farmi ancora da modello?-
Il capo di Naruto si mosse mentre il ragazzo sollevava lo sguardo oltre le proprie braccia incrociate sul tavolino. Gli occhi azzurri fissarono seriamente quelli del pittore ed in silenzio il giovane annuì appena.


Appena la porta fu aperta Naruto accese le luci dell'appartamento, spostandosi per far entrare l'ospite; con una punta di imbarazzo guidò l'artista nel salotto.
-Gradisci un tè? Un caffè?-
Sai negò in silenzio, registrando quanto più possibile di quella casa. Non gli capitava molto spesso che un conoscente lo invitasse a casa propria, da piccolo ugualmente non si poteva certo dire andasse spesso a merenda da altri bambini. Con quel ragazzo biondo però era diverso, un po' come se in fondo avessero qualcosa in comune. Forse la capacità di capire l'importanza di avere qualcuno che ti accetti per come sei, con tanto di difetti.
Lo studente riprese a grattarsi la nuca.
-Senti, non ci ho pensato prima: io non ho niente dove potresti disegnare...-
-Ce l'ho io.-
Con movimenti familiari Sai prese uno dei propri blocchi per schizzi e lo aprì ad una pagina bianca, prendendo poi una matita che aveva infilato dentro ad uno degli altri. Finito di prepararsi, il giovane si voltò verso il modello, guardandolo come in attesa.
D'improvviso Naruto capì cosa mancava e di fretta portò da un'altra stanza due sgabelli, mettendoli l'uno davanti all'altro.
Con un sorriso rilassato l'artista prese posto su quello al centro della stanza, lasciando che lui si sedesse davanti al divano, in un punto in cui la luce arrivava leggermente più soffusa.
Con le dita stranamente tremanti per un gesto compiuto tante volte in passato, Naruto iniziò a spogliarsi lentamente, lo sguardo basso puntato in un punto vicino alle scarpe dell'altro.
Nel silenzio della casa risuonò presto il grattare della matita sul foglio non più vergine.



La lancetta dei secondi batteva inesorabile la quantità del tempo che passava mentre Naruto stava fermo, immobile come aveva imparato tempo prima. Fissava Sai che a sua volta era concentrato sul nuovo disegno.
Come al solito aveva assunto la sua solita aria seria e posata. Ma lui aveva imparato col passare dei giorni che sotto quell'espressione c'era anche altro, qualcosa che forse poteva essere felicità. Gli venne da sorridere fissandolo mettere l'anima in quella matita che riproduceva lentamente il suo aspetto. Non era mai stato un esperto di arte ma forse aveva capito cosa ci fosse di speciale in lui: era la continua tensione alla comprensione dei sentimenti che si nascondevano dentro le persone. Fu solo quando Sai sollevò lo sguardo serio su di lui, rimanendo fermo per qualche secondo con gli occhi fissi sulle sue labbra, che Naruto capì di aver iniziato a sorridere, cambiando espressione. Stava per chiedere scusa quando invece il sorriso venne ricambiato dal pittore.
-Bene così.-
I pensieri del ragazzo dai capelli biondi corsero alle prime volte che aveva posato per lui e alla vergogna provata nel sapere che lo stava proprio fissando, senza pudore. La differenza con la tranquillità che sentiva in quel momento era praticamente abissale.
Era rimasto veramente male quando, tornato nella sua città, aveva scoperto di aver perso il biglietto da visita di Sai. L'aveva cercato come un pazzo, messo a soqquadro i bagagli, ma niente. L'elenco del telefono non era stato di maggiore aiuto. O aveva un numero privato oppure solo il cellulare che già gli aveva dato. Aveva cercato di farsi una ragione di quell'incidente ma stranamente la voglia di rivederlo sembrava essere tornata con forza maggiore col tempo che passava: per un po' aveva pensato persino di fare un salto nella città di Sai e cercarlo presso lo studio. Alla fine però il relatore della sua tesi l'aveva incastrato in un lavoro di revisione completo e tutti i suoi piani di partenza erano sfumati.
In quel momento, nel rivedere davanti a sé il viso di Sai, Naruto si chiese se tutti quei giri mentali, tutto quel dispiacere e la voglia di rivedere l'artista non avessero la capacità di attorcigliargli lo stomaco per qualche motivo più profondo della semplice conoscenza di un nuovo amico. Non aveva mai nascosto a nessuno la sua natura omosessuale per cui non poteva certo neppure escludere a priori che tutto non fosse nato da un'infatuazione.
Sempre che invece non fosse qualcosa di persino peggio. O meglio, dipendeva dal punto di vista.


Sai sorrideva leggermente lasciando che la sua abilità riportasse fedelmente l'immagine di quel ragazzo sulla carta: aveva capito da tempo, sin dai primi ritratti che gli aveva fatto, che nel poterlo disegnare c'era qualcosa che lo faceva sentire bene, soddisfatto ed in pace con se stesso, l'ansia da prestazione artistica degli ultimi tempi scomparsa. Evidentemente quella piacevole sensazione doveva essersi riflessa anche sui dipinti visto che sembravano essere quelli che riscuotevano maggior successo.
Forse era grazie al suo sorriso, capace di farlo sorridere di riflesso.
Portò lo sguardo rapidamente sul suo modello, scoprendolo a fissarlo tranquillamente con un sorriso, prima di tornare ancora al disegno. Un particolare aveva però colpito la sua attenzione e l'artista si voltò di scatto nuovamente verso di lui, la matita che fermava la propria opera.


Fu il cessare di quel familiare rumore a riscuotere Naruto dalle proprie fantasie.
Sai lo fissava con gli occhi sgranati, la matita sospesa a mezz'aria e le labbra socchiuse. Arrossì leggermente dicendosi che il suo pittore era decisamente bello. Ma mai quanto nel momento in cui capì cosa stesse succedendo. Lo sguardo del ragazzo corse fra le cosce e con un gemito d'imbarazzo e orrore vide il proprio sesso manifestare i propri pensieri. D'istinto si coprì con le mani, praticamente nel panico. Al centro della stanza, Sai rimaneva in silenzio e Naruto non voleva assolutamente alzare la testa, purtroppo però non poteva neppure scappare.


L'artista era rimasto con la mano sospesa in aria, la matita stretta delicatamente tra le dita mentre osservava il suo modello perfetto in piena crisi col proprio testosterone farfugliare qualche tipo di scusa imbarazzata.
Con calma si alzò dallo sgabello, senza badare particolare attenzione lasciò il blocco e la matita sul tavolino e si avvicinò a quel ragazzo nudo ancora seduto davanti a lui. Col capo abbassato e gli occhi coperti dai lunghi ciuffi biondi Naruto appariva quasi indifeso e Sai, sebbene cosciente di come fosse solo una falsa impressione, non poté fare a meno di sentire il desiderio di tenerlo al sicuro, perché quel sorriso speciale potesse tornare sulle sue labbra.
Il pittore toccò lentamente le mani abbronzate con le proprie dita candide e il modello smise improvvisamente di cercare di parlare: il silenzio cadde nella stanza come se l'altro avesse smesso persino di respirare. Gli occhi azzurri di Naruto si sollevarono fino ad incontrare i suoi e Sai capì che in quel momento, forse l'unica possibilità che avrebbe avuto per farlo, lui non sarebbe stato respinto se avesse cercato di legarsi al giovane.
Con calma la carezza delle sue dita salì su per le braccia, fino alle spalle, finché con le mani non incorniciò il viso del ragazzo.
Non era mai stato veramente bravo a parole e così si limitò ad accarezzare quelle guance coi pollici in piccoli cerchi prima di abbassarsi e poggiare le proprie labbra su quelle socchiuse del suo modello.
Dopo un attimo di incertezza le mani di Naruto salirono verso il corpo sottile dell'artista e con una sorta di tiepida felicità il ragazzo lo strinse a sé.

Le labbra sottili di Sai si separarono da quelle del giovane ancora seduto: riaprì gli occhi, fissando, cercando di registrare ogni più piccola reazione del ragazzo.
Sentì una specie di scossa all'interno della pancia quando vide lo sguardo di totale felicità in quegli occhi azzurri.
Da parte sua, Naruto spostò una mano da dietro la schiena del pittore per potergli accarezzare il viso sottile, un gran sorriso sulle labbra.
-Potrò posare ancora per te?-
Sai trattenne il fiato, un leggero rossore che si faceva strada sul suo viso, prima di annuire emozionato, gli occhi neri quasi lucidi.
-Sei l'unico modello che desidero.-






Tornata sul Fandom di Naruto. No, in effetti è solo un tocca e fuggi: lo faccio solo per Sai.
Spero sia piaciuta.


  
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