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Autore: Haibara Stark    30/06/2010    9 recensioni
Ero patetico.
Quarantacinque anni – sposato per giunta! - ed ero geloso di un uomo di trentasette che abitava in Inghilterra.
Non solo patetico: super patetico!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I miss you.

 

 

 

Stirai le braccia verso l’alto, le dita intrecciate,facendo schioccare ogni osso.
Mi lasciai ricadere sul poggia schiena della sedia,guardando ansioso il computer davanti a me.
Non sapevo dire con certezza da quanto tempo mi trovavo li,a fissare quello stramaledetto schermo,aspettando che quel dannatissimo balloon facesse la sua comparsa.

Mi voltai verso la porta.
Susan era in camera da letto a guardare un qualche film comico.
Era da circa un quarto d’ora che non la sentivo più ridere.
Forse si era addormentata. Forse.

Sbuffai,picchiettandomi le dita sulle costole.
Contarle non sarebbe stata una brutta idea. Tanto di sicuro avrei aspettato ancora un’eternità!

Guardai falsamente distratto il desktop.
In basso a destra,l’icona di Skype segnalava un nuovo messaggio.

Divenni euforico,catapultandomi sul mouse per aprire la conversazione.
Era Jude.

     -          Ciao! *smile*
-         
Ciao…pensavo non saresti più venuto! 
-         
Sai com’è,sono le tre del pomeriggio…ed ho i bambini con me

 Cazzo! Me ne ero completamente scordato!

 
-         
Non sono una scusa accettabile *linguaccia*
-         
Però il fatto che abbiamo otto ore di differenza si *smile*
-         
Hai intenzione di rinfacciarmi il fuso orario tutte le volte che ci sentiamo?
-         
E tu hai intenzione di farmi la predica ancora a lungo?
-         
Si
-         
*faccina imbronciata*

 Risi.

     -          Come stanno?
-         
Iris e Rudy? Bene
-         
Rafferty non è con voi?
-         
No. Aveva altri impegni.

 Pausa.

     -          La tua giornata come è andata?
-         
Caotica! Ci siamo occupati tutto il giorno dei film che devo girare!
-         
Beh sei l’attore più richiesto! *occhiolino*
-         
Eheh sono il migliore!
-         
Modesto è il tuo secondo nome…*icsdì*
-         
Certamente!....
-         
*panda che ride*

 Panda che ride?!?

     -          Comunque…l’unico film che mi interessa inizierò a girarlo in autunno…
-         
Vale anche per me

 Poggiai le dita sulla tastiera,senza digitare niente.

Avevo aspettato questo momento in un modo spropositato.
Ed ora non sapevo più cosa scrivergli.
Anche quando parlavamo al telefono arrivava un momento in cui sembrava non conoscessi più parole. Ed era solo lui a parlare.
Sarei stato ore ed ore ad ascoltarlo.
Ma quel mio mutismo – incomprensibile aggiungerei – mi aveva sempre reso inquieto di fronte al suo infinito raccontare.

Avevo sempre mille cose da dirgli. E quando finalmente sentivo la sua voce o compariva in chat,tutto sfumava. Mi svuotavo. Rimanendo solamente un guscio.

Rimuginai a lungo,muovendo solo impercettibilmente le dita lisciando i tasti.
Fra tutte le cose che avrei voluto fargli sapere,solo una sopravviveva nella mia memoria.

      -          Jude?
-         
Ci sono.
-         
Mi manchi.

 

« Robert? »

Trasalii.
Chiusi immediatamente la conversazione e con noncuranza – o almeno speravo fosse così -  mi voltai verso la porta.
Susan era appoggiata allo stipite,con sguardo assonnato.

Il mio cuore si era fermato,per poi riprendere mille volte più veloce.

« Sei sempre davanti a quell’affare? »
« Stavo controllando una cosa. Tra cinque minuti arrivo,tesoro. Tu intanto vai a letto »
« Okay. Ti aspetto »

Scomparve nel corridoio.

Lasciai uscire un sospiro lentamente,senza provocare rumori.
Il cuore non sembrava intenzionato a rallentare e il pensiero che mia moglie potesse vedere cosa avevo scritto a Jude non lo aiutò nell’intento.
Rabbrividii.

Riaprii la conversazione. Non aveva risposto.
Cancellai subito dalla mente ogni più piccolo segno di delusione e digitai:

 
-         
Scusami,ma ora devo andare…Susan mi sta aspettando.
      Ci sentiamo presto Judesie.

 Spensi tutto velocemente e mi diressi in bagno.

Nessuna risposta. Nessuna.
Beh,infondo era coi suoi figli. Magari si era allontanato dal PC e non aveva ancora letto nulla di cosa gli avevo scritto.
E se c’ era qualcun altro con lui?

Sciacquai la bocca e mi guardai allo specchio.

Ero patetico.
Quarantacinque anni – sposato per giunta! - ed ero geloso di un uomo di trentasette che abitava in Inghilterra.
Non solo patetico: super patetico!

Dirigendomi verso la camera, ricordai che avevo lasciato il cellulare sulla scrivania del computer.
Dopo qualche tentennamento,decisi di andarlo a prendere,anche se per me aveva quasi la valenza di un soprammobile.

Individuato,lo presi sgarbatamente e mi ri-diressi verso la porta.
A metà strada mi accorsi che una piccola bustina lampeggiava insistentemente,per segnalarmi un messaggio.

 

Mi manchi anche tu. Buona notte,Robert.

 

Un sorriso si disegnò sul mio volto.
Andai a letto,sperando intensamente di sognarlo.

 
Di sognarlo anche stanotte.

  
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