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Autore: piemme    01/07/2010    6 recensioni
Una Bella, italiana e ventenne, parte per Londra. Lavorerà nel ristorante italiano di Edward, Emmett ed Alice.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap 13
Grafica con effetti glitter

Cap 1

 

Uscì dal retro del ristorante, ormai pieno e rumoroso. Esasperato. Ecco cos’ero. Esasperato per quella situazione. Come sempre, nei momenti bui, mi raggomitolai su me stesso, sedendomi a terra. Era una situazione difficile. Come era potuto accadere??

“Ti sei innamorato di lei?” Non avevo sentito Emmett, alle mie spalle, preso da mille pensieri. Un unico e solo pensiero fisso. Bella.

“Si vede?”

“Se si vede?? Faccia da pesce lesso, occhi a cuoricino e guance che ti stanno esplodendo non appena incroci il suo sguardo! Decisamente innamorato fratellino!”Sospirai senza riuscire ad articolare una parola di senso compiuto.

“Ecco…io…non credo che…beh…forse non dovrei…”

“Allora fratellino ti decidi a dirle che la ami una volta per tutte???”

“No!! Ma sei pazzo??”

“Perché dovrebbe essere pazzo?” Bella stava davanti a noi con il grembiule con la cartina dell’Italia in mano. Dio, quanto era bella!! Anche così, sporca di sugo, era una dea.

“Ragioni del cuore” Emmett rispose in modo criptico a Bella che lo guardava perplessa mentre io non feci altro che lanciare uno sguardo d’odio al mio caro fratellino.

“Lascia stare Bella. Non ci sta con la testa.”

“Mi dispiace interrompervi ma Emmet ti vogliono di là”

“D’accordo.” Mio fratello mi guardava mimando un “dai” e andò via. Rimanemmo da soli. In silenzio. Mi alzai da terra e mi avvicinai  a lei.

“Sarà meglio entrare. Fa molto freddo stasera.” Dissi nervosamente.

“Già” Bella mi guardò negli occhi e lasciò cadere il grembiule a terra. Ci abbassammo tutti  e due a prenderlo e le nostre teste si scontrarono.

“Ahia!” gridò

“Mi dispiace! Scusami…sono…sono maldestro.” E di nuovo quegli occhi nocciola incontrarono i miei. Le porsi il grembiule e toccandola un brivido percorse la mia schiena. I nostri visi erano vicini. Le sfiorai la guancia con la mano.

“Bella…io…”mi guardava come se stesse aspettando quel momento da tanto tempo.

“Edward???Ci sei??” mia mamma mi chiamava. Tolsi la mano dal suo bellissimo viso e me ne andai senza dirle niente.

 

 

Un mese prima

 

“Allora Emmett andrai tu a prendere Bella all’aeroporto?”

“Io mamma?? Perché? Non può andarci Edward!” Emmett sbuffava per quell’ordine impartito da nostra mamma che sembrava irremovibile.

“Sai che Edward è al ristorante. Devi andarci tu!”

“Che palle!!!”

“Modera i termini! Maleducato!”

“Dai fratellino, in fondo che ti costa? Porterai a casa un’occhialuta ragazzina italiana, piena di brufoli e acida fino all’inverosimile.” Emmett mi lanciò un’occhiata inequivocabile. Mimò con le labbra un “bastardo”. Mi piaceva stuzzicarlo.

“Bella non è la ragazzina dei vostri ricordi. E’ cambiata molto. E’ una donna ormai. Studierà l’inglese e lavorerà per noi.”

“Si, immagino. Allora io vado.”

 

Un’ora dopo.

Sentì dei rumori provenienti dal soggiorno. Era arrivata Bella. Emmett si avvicinò di soppiatto e mi sussurrò all’orecchio.

“Altro che occhialuta ragazzina…” non fece in tempo a finire che dalla porta del soggiorno entrò …….Bella?!

 

Sto facendo un piccolo esperimento…..

 

 

 

 

   
 
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