Grafica con effetti glitter
Cap 1
Uscì
dal retro del ristorante, ormai pieno e rumoroso. Esasperato. Ecco cos’ero.
Esasperato per quella situazione. Come sempre, nei momenti bui, mi raggomitolai
su me stesso, sedendomi a terra. Era una situazione difficile. Come era potuto accadere??
“Ti
sei innamorato di lei?” Non avevo sentito Emmett,
alle mie spalle, preso da mille pensieri. Un unico e solo pensiero fisso. Bella.
“Si
vede?”
“Se
si vede?? Faccia da pesce lesso, occhi a cuoricino e guance che ti stanno
esplodendo non appena incroci il suo sguardo! Decisamente innamorato
fratellino!”Sospirai senza riuscire ad articolare una parola di senso compiuto.
“Ecco…io…non
credo che…beh…forse non dovrei…”
“Allora
fratellino ti decidi a dirle che la ami una volta per tutte???”
“No!!
Ma sei pazzo??”
“Perché
dovrebbe essere pazzo?” Bella stava davanti a noi con il grembiule con la
cartina dell’Italia in mano. Dio, quanto era bella!! Anche così, sporca di
sugo, era una dea.
“Ragioni
del cuore” Emmett rispose in modo criptico a Bella
che lo guardava perplessa mentre io non feci altro che lanciare uno sguardo
d’odio al mio caro fratellino.
“Lascia
stare Bella. Non ci sta con la testa.”
“Mi
dispiace interrompervi ma Emmet ti vogliono di là”
“D’accordo.”
Mio fratello mi guardava mimando un “dai” e andò via. Rimanemmo da soli. In
silenzio. Mi alzai da terra e mi avvicinai
a lei.
“Sarà
meglio entrare. Fa molto freddo stasera.” Dissi nervosamente.
“Già”
Bella mi guardò negli occhi e lasciò cadere il grembiule a terra. Ci abbassammo
tutti e due a prenderlo e le nostre
teste si scontrarono.
“Ahia!”
gridò
“Mi
dispiace! Scusami…sono…sono maldestro.” E di nuovo quegli occhi nocciola
incontrarono i miei. Le porsi il grembiule e toccandola un brivido percorse la
mia schiena. I nostri visi erano vicini. Le sfiorai la guancia con la mano.
“Bella…io…”mi
guardava come se stesse aspettando quel momento da tanto tempo.
“Edward???Ci
sei??” mia mamma mi chiamava. Tolsi la mano dal suo bellissimo viso e me ne
andai senza dirle niente.
Un mese prima
“Allora Emmett andrai tu a
prendere Bella all’aeroporto?”
“Io mamma?? Perché? Non può andarci Edward!” Emmett sbuffava per quell’ordine impartito da nostra mamma
che sembrava irremovibile.
“Sai che Edward è al ristorante. Devi andarci tu!”
“Che palle!!!”
“Modera i termini!
Maleducato!”
“Dai
fratellino, in fondo che ti costa? Porterai a casa un’occhialuta ragazzina
italiana, piena di brufoli e acida fino all’inverosimile.” Emmett
mi lanciò un’occhiata inequivocabile. Mimò con le labbra un “bastardo”. Mi
piaceva stuzzicarlo.
“Bella
non è la ragazzina dei vostri ricordi. E’ cambiata molto. E’ una donna ormai.
Studierà l’inglese e lavorerà per noi.”
“Si,
immagino. Allora io vado.”
Un’ora dopo.
Sentì
dei rumori provenienti dal soggiorno. Era arrivata Bella. Emmett
si avvicinò di soppiatto e mi sussurrò all’orecchio.
“Altro
che occhialuta ragazzina…” non fece in tempo a finire che dalla porta del
soggiorno entrò …….Bella?!
Sto
facendo un piccolo esperimento…..