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Autore: Fuuma    03/07/2010    6 recensioni
Un nuovo compleanno.
Il solito regalo.
Aerodinamico, diceva Neil...
-scritta per lo Sfiga!Fest@Fw.it-
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Flying Writing board
Serie:
L'attimo fuggente
Rating:
PG-13
Genre:
Angst
Character:
Todd Anderson, Neil Perry (Nominato)
Pairing:
NeilxTodd (non necessariamente slash)
Prompt:
L'attimo fuggente, Neil Perry x Todd Anderson, Scrittoio Volante
Conteggio Parole:
623
Disclaimers:
I personaggi de L'attimo fuggente a chi di diritto.
La Flashfic è scritta per lo Sfiga!Fest@FW.it

.Flying writing board.

Una gelida serata d’inverno ed un anno in più sulle giovani spalle.
Era il suo compleanno.
Il secondo passato alla prestigiosa accademia Welton.
Le mani passarono sulla carta da pacco che racchiudeva un regalo identico a quello ricevuto l’anno prima e quello prima ancora.
Lo capì da… come l’aveva chiamata Neil?
«Aerodinamico…» bisbigliò tra sé, con un sorriso abbozzato sulle labbra.
Già, lo capì dall’aerodinamicità dell’oggetto.
Lo scartò senza particolare interesse, ritrovandosi tra le mani uno scrittoio. Nulla di più e nulla di meno. Uno scrittoio ricoperto da un sottile involucro di plastica trasparente, con le sue belle penne stilografiche da una parte, il calamaio dall’altra e qualche pregiato foglio di pergamena o di una qualche carta porosa e costosa per cui i suoi genitori dovevano aver speso una cifra considerevole.
Non avevano considerato mai, neppure per un secondo, l’eventualità che non potesse piacergli.
Lo osservò per qualche istante, alzando poi lo sguardo oltre alla finestra di una stanza riempita solo da lui. Fuori la neve danzava nella notte, in spirali che si allargavano e si restringevano senza una logica, depositandosi ovunque sull’enorme giardino della Welton, sul bosco che la circondava e al di fuori dei suoi cancelli, dove le strade avrebbero portato i ragazzi chissà dove una volta adulti.
Aveva ricevuto da poco una lettera di Dalton. Nuwanda. Gli aveva fatto gli auguri per il suo compleanno, gli aveva spiegato in poche righe come se la spassava ed il resto di dieci righe in tutto –non era mai stato uno che amava sprecare troppe parole sula carta- erano pensieri sul professor Keating e su Neil.
Soprattutto su Neil.
Che era sempre ovunque, in qualunque discorso e soprattutto nei propri sogni, dove il suo Puck continuava a saltellare allegro da un albero di cartone all’altro, dove la sua risata gli rimbombava dolcemente nella testa e le sue mani lo spingevano ad avanzare passo dopo passo nel cammino che era la vita.
Neil era ovunque.
Ed era stato tutto.
Un estraneo che gli aveva dato il benvenuto in quella stessa stanza.
Un compagno di stanza insopportabilmente opposto a sé.
Un amico con cui confidarsi.
Un fratello da ammirare.
Un ragazzo da amare
E poi, dolorosamente, mentre il suo corpo veniva seppellito in una bara, si era ridotto ad essere un ricordo, maledettamente doloroso.
Fuori dalla porta della stanza, Pitts bussò, cercando di attirare l’attenzione di chi la occupava.
«Ehi Todd, se non ti muovi arriverai tardi a cena!» gli sentì dire, mentre il proprio sguardo si soffermava sulla superficie verticale di legno scuro, quasi potesse guardarvi attraverso e ritrovare la figura del ragazzo.
Si morse le labbra.
«A-arrivo subito.» rispose, cercando di alzare quanto più poteva un bisbiglio che faticò a giungere fino all’altro.
Quando i passi di Pitts si allontanarono dalla porta dopo avergli mugugnato qualcosa di incomprensibile, tornò a guardare lo scrittoio, scivolando con le dita sulla superficie ancora avvolta nella plastica.
Scattò si colpo in piedi, spalancando la finestra della stanza e rabbrividendo per l’aria frizzante che gli sbatté in volto.
Prese un bel respiro, sollevando tra le mani il proprio regalo, puntando gli occhi avanti, nella notte nera.
Capitava spesso che pensasse all’unico anno passato in compagnia di Neil Perry.
Un anno cominciato nel modo monotono di sempre, che pian piano si era trasformato in una sorpresa dopo l’altra.
Ed alla fine si era ridotto tutto come quello scrittoio.
«Woooa!»
Volato via, per schiantarsi in mille pezzi.
Era stato assurdo, folle e quasi incomprensibile. Un regalo che all’inizio aveva trovato irritante, ma che alla fine lo aveva portato a sorridere e ridere fino alle lacrime.
Tutto quello che Neil aveva ed avrebbe rappresentato per lui.
Indimenticabile.
Come uno Scrittoio Volante in una notte nera, fatta di neve e di ghiaccio.

.THE END.

   
 
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