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Autore: Lua93    06/07/2010    11 recensioni
“Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo.” Ordine e Caos. Bella e Edward, due persone completamente diverse, uno il contrario dell’altro. Non si sono mai cercati, non si sono mai parlati, fino a quando entrambi non avranno bisogno dell’altro.  A volte elementi apparentemente insignificanti sono in grado di propagarsi e amplificarsi provocando l’impossibile. << Ascoltami bene Edward Cullen. Io non ti sopporto. >> Ammisi schietta, << trovo il tuo comportamento immaturo e alquanto infantile, sei strafottente e giuro se avessi avuto un'altra alternativa non sarei mai venuta da te. Ma mi servi. >> Confessai abbassando lo sguardo, << Ho bisogno del voto più alto e se l’unico modo per ottenerlo è dover imparare a suonare quel maledetto strumento sono disposta a farlo. Ti ho sentito suonare e sei l’unico che può aiutarmi. >> Stringere un accordo con il diavolo sarebbe risultato meno faticoso, << mi costa chiedertelo ma ho bisogno del tuo aiuto. >>
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti, dopo varie indecisioni e dubbi ho deciso di postare anche io la mia storia. Così vi lascio al primo capitolo, con la speranza che possa piacervi. La storia si chiama The Butterfly Effect, ed ecco a voi il primo capitolo:

                                                                                                                                    Primo capitolo

Un'altra estate era ormai giunta al termine, il mese di Settembre era arrivato, riportando tutti alla realtà. L’estate, la stagione più bella di tutte era finita, non ci sarebbero più state giornate sdraiata sotto il sole cocente di Jacksonville, a bere qualsiasi cosa fredda mi capitasse sotto mano. Non ci sarebbero più stati interi pomeriggi chiusa nel centro commerciale solo per godere gratuitamente dell’aria condizionata. Non ci sarebbe più stata mia madre a svegliarmi nella mia camera di quella piccola casa. Tutto giungeva al termine. Dovetti salutare i miei amici della città del sole per far ritorno nella tetra e cupa Forks, piccola cittadina dello stato di Washington che contava meno di tre mila abitanti. Era in quella piccola città che ero costretta a vivere nove mesi all’anno, esattamente durante il periodo scolastico.
I miei genitori, Charlie e Reneè, divorziarono poco dopo la mia nascita. Durante i primi anni della mia infanzia vissi con mia madre nella soleggiata Phoenix, ma dopo il suo secondo matrimonio, avuto con un giovane allenatore di una squadra di baseball, dovetti trasferirmi da mio padre in questa città, dal quale mia madre era scappata.
Io e mia madre avevamo un ottimo rapporto, ma a causa del lavoro di Phil, il suo secondo marito, era costretto a viaggiare spesso, lasciando me e mia madre, sapevo che lei non era felice di questo, così decisi di trasferirmi da mio padre, permettendo a mia madre di seguire il suo nuovo marito.
Non era male vivere con Charlie, entrambi eravamo silenziosi, riservati, al contrario di mia madre, lui era un tipo abbastanza tranquillo, era bello vivere con lui.
Con mia madre passavo le vacanze estive a Jacksonville, la sua nuova città, per poi fare ritorno a Forks durante l’anno scolastico.
Ora mi ritrovavo ad osservare la coltre massa di nuvole che ricopriva il cielo di Forks, immaginando i raggi del sole che accarezzavano la mia pelle, riscaldandola. Per una che adorava il sole, vivere lì era davvero difficile, ma volevo bene a mio padre e la sua presenza bastava.
Quell’anno avrei frequentato l’ultimo anno scolastico nella Forks High School, finalmente ero giunta al termine. Ero sempre stata una studentessa modello, ottimi voti, comportamento eccellente, mai nessun problema, sempre puntuale, ero la candidata migliore per la Columbia University, e quello sarebbe stato il mio sogno. Frequentare l’università più importante degli Stati Uniti, realizzando il mio sogno di laurearmi in medicina. Tutto ciò che dovevo fare era continuare ad essere impeccabile. Il giorno dopo saremmo dovuti andare a scuola, per iscriverci ai corsi extra scolastici da seguire. Io sapevo perfettamente qual’era, lo facevo per raggiungere la valutazione finale maggiore. Tutto era perfetto, nel mio piccolo mondo.
Quella sera augurai la buona notte a Charlie e mi chiusi in camera mia, sprofondando subito nel mondo dei sogni. Il giorno dopo, il mio ultimo anno da studentessa del liceo sarebbe iniziato, e tutto sarebbe andato secondo i miei piani. Tutto sarebbe stato perfetto e impeccabile. Calcolato e premeditato, come la mia vita.
                                                                                                                     ***
 
La mattina seguente, fui svegliata dalla pioggia. Le gocce punteggiavano il vetro sempre più insistenti, quasi volessero bussare. Aprii lentamente gli occhi, prima uno poi l’altro, borbottando qualche frase incomprensibile quando lessi l’orario sulla sveglia sopra il comodino. Era ora di alzarsi. Con un piccolo balzo scesi dal letto, passandomi una mano tra i capelli, cercando di scogliere alcuni nodi, gesto del tutto inutile senza l’aiuto della spazzola non sarei riuscita a fare niente. Mi avvicinai alla porta della camera aprendola.
<< Papà? >> chiamai Charlie dalle scale.
Attesi un paio di secondi prima di sentirlo rispondermi, << si Bella sono sveglio. >> La sua voce era ancora roca a causa del sonno, ma sicuramente più attiva della mia.
Senza aggiungere nulla entrai in bagno, immergendo il mio corpo sotto il getto caldo della doccia. In meno di due minuti rilassai tutti i muscoli, riempiendo la stanza del profumo dello shampoo alla  fragola, il mio preferito.
Controvoglia uscii dalla doccia, ritornando in camera avvolta solo da un asciugamano. In meno di dieci minuti mi vestii e preparai scendendo in cucina.
<< Buongiorno papà. >> Dissi con un sorriso a trentadue denti, dando un bacio leggero sulla guancia ispida di Charlie, quella mattina non aveva fatto la barba.
Lui ricambiò il sorriso, << Buongiorno a te Bella, pronta per il tuo ultimo anno? >>
Io annuì versando del succo di frutta nel bicchiere, << Si. Tra poco passerà Angela a prendermi. >> L’avvertì dando un morso alla brioche.
Charlie annuì, finendo il suo caffè.
<< Che corso hai deciso di fare? >> mi chiese mentre si portava sulle labbra una frittella.
Io finì di bere il mio succo, << non so, deciderò lì. >> In realtà avevo già deciso, come ogni anno avrei preso Biologia avanzata.
In quel momento due colpi di clacson mi avvertirono che Angela era arrivata.
<< Io vado. >> Uscii dalla cucina, proprio nel momento in cui Charlie alzava una mano per salutarmi. Mi voltai sorridendogli per poi uscire da casa.
In fondo al vialetto di casa Angela mi aspettava con il motore acceso. Aprii lo sportello e mi sedetti comodamente sul sedile.
<< Buongiorno Angie. >> La salutai dandole un bacio sulla guancia.
Lei ricambiò il saluto, << Pronta per l’iscrizione? >> Ammiccò ridacchiando.
Io feci spallucce, << come ogni anno. Io mi iscriverò al corso di biologia avanzato, tu cercherai di entrare nella squadra delle cheerleader, mentre Alice si dedicherà a qualche nuovo corso al quale nessuno parteciperà. >> Entrambe scoppiammo a ridere.
Angela osservava la strada di fronte a se, << e non dimenticare il gran finale, Edward Cullen sarà il capitano della squadra di basket, accanto a suo fratello Emmett. Tanya e Rosalie continueranno a fingere di essere grandi amiche l’una cercando di mettere il bastone tra le ruote dell’altra. E per finire Jessica tenterà di catturare l’attenzione di Mike per farsi invitare al ballo. >> Aggiunse sogghignando.
Io ridacchiai, << come ogni anno. >>
Eravamo quasi arrivate, quando Angela si voltò verso di me, << forse una novità c’è, Tanya vuole prendere il posto di capo cheerleader di Rosalie. >>
Io scossi la testa, grande novità, i soliti personaggi di maggior rilievo che cercavano di raggiungere il gradino più alto, la popolarità giocava brutti scherzi.
<< Molto interessante. >> Dissi sarcastica.
Angie mi sorrise, proprio in quel momento arrivammo davanti scuola. Il parcheggio della Forks High School era gremito di macchine, i ragazzi dell’ultimo anno avevano già iniziato ad infastidire le matricole, tipico comportamento infantile. Tra questi c’era Edward Cullen e suo fratello Emmett. Uno capitano della squadra l’altro secondo giocatore. Insieme a Rosalie e Tanya erano i ragazzi più popolari della scuola, un nominativo che si portavano dietro dal primo anno.
In ogni scuola c’erano re e regine, nella nostra loro regnavano sovrani.
Scesi dalla macchina di Angela e attesi che lei la chiudesse.
Da infondo al parcheggio vidi Alice Cullen che mi salutava come impazzita, correndo verso di me. Lei era sorella di Edward e Emmett ma nessuno ci avrebbe mai creduto, a differenza loro, lei era una ragazza con i piedi per terra, esuberante, ma tanto dolce e gentile. Accanto a lei, il suo fidanzato storico Jasper Hale, fratello gemello di Rosalie, con lui valeva lo stesso discorso di Alice. A volte mi sorse il dubbio che fossero davvero fratelli.
<< Bella finalmente sei arrivata. >> Cinguettò allegra Alice abbracciandomi. Io per poco non soffocai tra le esili braccia di quel folletto.
<< Ti sono mancata quest’estate? >> le domandai facendole gli occhi dolci.
Alice mise il broncio, << tantissimo. >> E mi abbracciò un'altra volta. Poi corse a salutare Angela, noi tre eravamo inseparabili. Migliori amiche dal primo anno.
Nel frattempo io andai a salutare Jasper.
<< Alice è stata abbastanza pressante in questi mesi? >> gli domandai ridacchiando.
Lui alzò gli occhi al cielo, << come se non lo sapessi. Io e Angela non vedevamo l’ora che tornassi, così potrai darci il cambio. >> Sorrise.
Io gli diedi una piccola pacca sulla spalla, << ehi. >> Mi lagnai.
Ed entrambi scoppiammo a ridere.
Alice e Angela ci raggiunsero, << Okay ragazzi, tutti dentro, iniziano le iscrizioni. >> Trillò allegra Alice prendendomi per un braccio mentre ci avvicinavamo all’ingresso.
Mi voltai verso Angela che mi sorrise, << ora tocca a te Bella, scusami. >>
Io scossi la testa, sarebbe stato difficile trattenere Alice da qualche pazza idea. Di solito creava corsi al quale nessuno avrebbe mai partecipato. O quasi. Il primo anno aveva creato un corso sulla moda, e aveva avuto parecchi iscritti, ma quando scoprirono quanto fosse pressante ed esigente Alice, nessuno aveva più partecipato a qualche suo corso. Però lei era ostinata, continuava a provare, diceva che arrendersi era come perdere in principio.
Tutti e quattro raggiungemmo l’atrio, dove già molti ragazzi si stavano iscrivendo ai vari corsi.
In quel momento i fantastici quattro, come li chiamavamo io e Angela, si fermarono davanti a noi.
<< Fratellino perché tu e la tua ragazza non vi unite a noi, non siete stanchi di aiutare i bisognosi. >> Gli occhi di Rosalie erano puntati su Angela, << o sui casi disperati. >> questa volta guardò me.
Emmett strinse Rosalie a se, scoppiando in una fragorosa risata.
<< Sempre la solita, eh Rose? >> Jasper fu abbastanza pungente.
In quel momento Edward fece un passo in avanti, salutando l’amico, << a me non importa, basta che ci fai vincere un altro campionato per me puoi passare il tuo tempo con chi vuoi. >> salutò Jasper con un goffo abbraccio. Non si degnò nemmeno di salutare, semplicemente fece finta che noi non esistessimo.
Jasper ridacchiò, << ma se è grazie a te che abbiamo vinto. >>
Io alzai gli occhi al cielo, era il solito montato.
<< Già. >> Sorrise sghembo, quel sorriso aveva fatto innamorare molte ragazze, facendole cadere ai suoi piedi, ma mai la sottoscritta. Quel ragazzo era il mio esatto opposto, indisciplinato, disorganizzato, invadente, sfrontato, maleducato, strafottente, il tutto racchiuso in una sola parola: odioso. Come si poteva solo pensare di stringere amicizia con uno così?
Per quanto fosse bello era insopportabile. Ed essendo bellissimo, era la persona più odiosa che conoscessi. I suoi capelli erano una massa arruffata di un ramato brillante, la carnagione chiara e gli occhi verdi facevano somigliare il suo volto a quello di un angelo. Era molto alto e di corporatura smilza, i muscoli erano ben disegnati ma non troppo accentuati, come lo erano invece quelli del fratello Emmett, un orso dai capelli e gli occhi scuri. La sua fidanzata Rosalie Hale, era bellissima, sicuramente la ragazza più bella che avessi mai visto. Il suo fisico era statuario, simile a quello di una modella. Aveva dei bellissimi occhi azzurri e il volto era incorniciato da una chioma bionda lucente. Acida come uno yogurt scaduto.
A completare il quadro c’era Tanya Denali, la ragazza più scontrosa e presuntuosa che esistesse in tutto il mondo. Di una bellezza incredibile, come avevo visto poche volte. Era poco più bassa di Rosalie, la sua carnagione era chiara, i capelli erano mossi e rossicci, ma quello che più ammaliava gli uomini erano i suoi occhi, di un verde chiaro.
Lei e Edward avevano una specie di relazione. Entrambi si divertivano a giocare con i sentimenti. Nati per stare insieme.
<< Ora meglio che vada. >> Disse ridendo Edward, << ci vediamo Jasper, e tu sorellina stai attenta. >> Guardò Alice con fare protettivo, a volte quel suo tono dolce spiccava tra il suo usuale atteggiamento strafottente.
Alice alzò gli occhi al cielo, << sparisci Edward. >> Diretta e pungente, più che un suggerimento era un ordine. Erano fratelli e si volevano un gran bene, ma Alice non aveva mai accettato il comportamento dei suoi fratelli.
Quando si furono allontanati, vidi Angela avvicinarsi alla scrivania delle iscrizioni per le cheerleader. Io la raggiunsi e sfiorandole un braccio le sorrisi incoraggiandola.
<< Come l’anno scorso Weber vuoi umiliarti? >> Tanya sorrise maligna guardandola torva.
 Angela fece un sospiro, << non ci sarebbe gusto altrimenti. >> Le rispose iscrivendosi. Tanya fece una starna smorfia, << buona fortuna. >> E scoppiò a ridere, rubandole la penna dalle mani.
Io la guardai di sbieco, portando via Angela.
<< Quella ragazza è odiosa, però ha ragione, non ho nessun possibilità. >> Si stava demoralizzando.
Io la bloccai per le spalle, << Angie, l’anno scorso hai avuto un incidente al piede e non ti è stato possibile passare la selezione solo per quel motivo. Ti ho vista ballare e sei bravissima. Quest’anno il posto sarà tuo. >> Cercai di convincerla, io credevo in lei.
Angela annuì, << speriamo. >> Sospirò.
In quel momento Alice e Jasper ci raggiunsero.
<< Non capisco perché non posso aprire un corso. >> Sbuffò Alice, mentre io e Angela scoppiammo a ridere, << bè che c’è di male? >> ci domandò perplessa.
<< Nulla. >> ghignai, << quindi alla fine che corso extra hai scelto? >> le domandai curiosa.
Alice fece spallucce, << cucina. >>
Angela scoppiò a ridere, << la nuova pasticciera provetta. >>
Alice le fece il verso, << zitta tu, ti sei iscritta? >> si riferiva alla selezione di cheerleader.
Angie annuì fiera di se stessa, io sorrisi, aveva ritrovato la fiducia. Sapeva bene di essere bravissima, solo aveva paura di non farcela.
<< Jasper tu cosa hai scelto? >> domandò Angie guardandolo.
Lui scosse la testa, << nulla, il basket mi occupa già troppo tempo. >>
Lei annuì.
<< Bene, io vado ad iscrivermi al corso di biologia avanzato. >> Annunciai avviandomi. Tutti e tre mi guardarono sorpresi.
<< No Bella. >> Sospirò Angela esasperata.
Io la guardai confusa, << perché? >>
Fu Alice a rispondere al suo posto, << ogni anno sempre la stessa storia, cambia corso. >>
Io scossi la testa, << ma è quello in cui riesco meglio. >> E senza aspettare raggiunsi la scrivania per le iscrizioni.
Una ragazza con gli occhiali e l’apparecchio ai denti mi sorrise, << mi dispiace Bella ma abbiamo completato le iscrizioni, non c’è più posto. >> La sua vocina era fastidiosa, giungeva come un ronzio verso di me.
Io sbattei le mani sulla scrivania, << come è possibile? >>
Lei sobbalzò spaventata, << Quest’anno molti corsi hanno avuto troppe iscrizioni, così i più valorosi hanno deciso di tentare con questo, essendo l’ultimo anno. >>
In quel momento mi sentivo persa, non andava bene. << Non c’è alcuna possibilità… >>
Non conclusi la frase che la ragazza aveva già chiuso il registro per le iscrizioni, << no. >> E in un lampo si allontanò con il registro tra le mani, scomparendo tra i ragazzi.
Mi voltai demoralizzata verso Angela e Alice che mi raggiunsero di corsa.
<< Non c’è più posto. >> Mi lamentai con gli occhi lucidi.
Angie spalancò la bocca, << non è possibile. >>
Al contrario Alice sorrise, << vedilo come un segnale. >>
Io la guardai malamente, << Alice non capisci? Così tutti i miei sogni vanno alla deriva. >> Ero sul punto di piangere per un attacco isterico.
Lei alzò gli occhi al cielo, << vieni, rimediamo subito. >> Detto ciò mi prese per un braccio, tirandomi con forza verso una scrivania all’angolo dell’hall.
Quando si fermò mi sorrise indicando di cosa si trattasse.
<< Musica? >> alzai un sopracciglio dubbiosa.
Alice alzò gli occhi al cielo, << non guardarmi così, non è male, semplice e perfetto. Con questo otterresti lo stesso punteggio che avresti preso con il corso di biologia. >> M’informò allungandomi una penna.
Io presi la penna tra le mani, stringendola forte, << non credo sia fatta per me Alice, preferisco falegnameria. >> Con una gesto rapido lasciai cadere la penna sulla scrivania, ma Alice fu molto più veloce di me, e prendendola al volo l’allungò un'altra volta verso la mia mano.
<< Quel corso non esiste Bella. >> Sorrise.
Io presi la penna dalle sue mani, << non in questa scuola, però esiste. >> Bofonchiai, stavo per scrivere il mio nome sulla lista quando mi bloccai un'altra volta.
<< E’ infantile come scelta Alice, io sono negata per qualsiasi strumento, prenderò un voto pessimo. >> La guardai preoccupata. << Sarà un disastro. >> Piagnucolai disperata.
Alice scosse la testa, << al massimo ti chiederanno di suonare il triangolo. Smettila e muoviti Bella, prima che anche questo corso finisca le iscrizioni. >>
Controvoglia dovetti obbedire, e solo dopo che ebbi scritto il mio nome sulla lista, quando ormai era troppo tardi per tornare indietro, mi accorsi che ai primi posti c’era scritto con una calligrafia elegante e ordinata il nome del ragazzo che mai mi sarei aspettata: Edward Cullen.

Note Lua93:

Allora potrebbe interessarvi la mia storia?
Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio!
   
 
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