Per la danna, che va matta per Furansu-niisan, e per l’Alfri,
che mi sopporta sempre <3
Carmagnole
Madam’ Véto avait promis
Madam’ Véto avait promis
De faire égorger tout
De faire égorger tout
Mais le coup a manqué,
Grâce à nos canonniers.
Inghilterra sbuffa, sistemando anche la seconda tazza sul vassoio e afferrando con mani ferme la teiera dal fornello, e inizia a versare il thè bollente nelle chicchere finemente decorate.
Se c’è una cosa che detesta è quando Francia si mette a cantare stupide canzoncine nella sua lingua, sapendo bene quanto poco sopporti quel gracidare stonato in giro per casa. Soprattutto se poi non capisce nemmeno cosa stia gorgheggiando, visto che neanche cinque minuti prima pareva impegnato a divorare un libro interessantissimo pescato chissà dove nella sua libreria e non vede come questo possa aver innescato la sua vena musicale.
Ad ogni modo, è bene che la smetta, perché è assai fastidioso e gli fa venire l’orticaria. Prende quindi il suo bravo vassoio, se lo carica tra le mani stando attento a non rovesciare nemmeno una gocciolina di liquido ambrato, e si avvia a passo marziale verso il giardino, preparandosi mentalmente lo sfogo isterico.
-Francis! Vedi di…-
Sennonché le parole gli muoiono in gola, non appena oltrepassa la portafinestra e le fronde accolgono il suo arrivo con un lieve frusciare: dopotutto, nessun altro vedrà mai una scena simile
Francia, seduto sul dondolo, continua a fischiettare, ignaro di tutto, sfogliando distratto il libro che tiene sulle ginocchia. Alle sue spalle, Libertà gli cinge delicata le spalle, accarezzandogli i capelli dorati come una madre intenta a vezzeggiare il proprio bambino, e i suoi occhi perlacei rilucono di sottile armonia. Uguaglianza gli è seduta accanto, le gambe raccolte in grembo, e lo abbraccia teneramente per un braccio, come se fosse un tesoro prezioso. Il sole filtra di sghembo, tra i rami, e gioca bizzoso col suo viso, regalando alla sua pelle riflessi lattescenti che per un istante gli rammentano le fate dei boschi. Fraternità lo bacia sul viso, accosciata lì accanto, dolcemente, sussurrandogli parole accorate, e le sue mani sembrano petali di rose –quelle rose che quel maledetto vinofilo impugna un po’ troppo spesso.
Inghilterra indugia, deglutendo, e le chicchere tremano appena, richiamando su di sé l’attenzione delle giovani donne. Allora arrossisce, Arthur, e accenna a un lieve inchino, optando per un rapido dietrofront. Libertà sorride, grata, Uguaglianza mormora un ringraziamento e Fraternità lo saluta con un cenno della mano.
Francia alza lo sguardo, all’oscuro di tutto, e suoi occhi si sgranano confusi, nel vedere Inghilterra allontanarsi celere.
-Angleterre?-
-Stai zitto, rana. Mi sono ricordato di essermi scordato una cosa-.
Probabilmente fingerà di recuperare
lo zucchero, o meglio ancora di aver messo il sale nelle tazzine. Dopotutto, ha
tutto il diritto – e la gentilezza- di lasciarlo ancora insieme alle sue donne.
Danson la carmagnole,
viva le
son, viva le son
Danson la carmagnole
Viva le son du canon
Libertè, egalitè, fraternitè
Bon anniversaire,
République française.
Pour le jour de
*sproloquia in francese*
Spero vi sia piaciuta. La canzone è “la carmagnole”, risalente proprio alla rivoluzione francese –ho
scelto questa perché ha un ritmo canticchiabile, anche se pure "ça ira" non è male XD
Alla prossima, besitos
Wolvie