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Autore: capricornucopia    18/07/2010    6 recensioni
“O, magari, si trasformerà in un coniglio ogni volta che sarà vicino al suo vero amore,” concluse Nimueh, e si fermò, guardandolo incerta come se non intendesse davvero dire una cosa del genere.
~[Arthur/Merlin, crack!][Tradotta da Anle]
[EDIT 25/07/10: risposte dell'autrice alle recensioni all'interno!]
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Titolo originale: “The curious case of Arthur Penbunny” [link storia originale]

Autrice: Capricornucopia [link livejournal dell’autrice]

Traduttrice: Anle

Rating: Giallo, PG13

Pairing: Arthur/Merlin
Avvertimenti: slash, crack
Conteggio parole (storia originale): 2552

Conteggio parole (traduzione): 2734
Note dell’autrice: L’incantesimo di Merlin è preso direttamente dal libro di Richard Adams, La collina dei conigli. Il titolo è adattato dal breve racconto/film “Il curioso caso di Benjamin Button”. Postata originariamente qui per
kinkme_merlin e il prompt: Arthur si innamora di Merlin, e diventa nervoso quando lo vede, il che è un male, perché appena diventa anche solo un po’ ansioso si trasforma in un conigli, da cui mi sono detta “LOLWUT. :D Bisogna essere davvero matti per scrivere una cosa del genere”. Ovviamente quella matta ero io, perché una volta andata a letto non riuscivo togliermelo dalla testa e allora ho buttato giù lo scheletro della storia alle 3.00 del mattino. Questo è il risultato. /o\

EDIT: risposte dell’autrice alle recensioni a fondo pagina!

 

 

 

 

 

Il curioso caso di Arthur Penbunny

 

 

 “Uther Pendragon”, disse Nimueh, “Sta’ a te. Scegli, ora, in questo giorno, se salvare la vita di tua moglie o maledire tuo figlio per l’eternità”

Il re fissò la maga con sguardo omicida. “Mostro”, sibilò, “Come osi? Mia moglie è nella stanza accanto con il bambino e tu vuoi calpestare la nostra felicità?”

Nimueh assottigliò gli occhi. “Avevamo un patto, Uther. Io ho fatto la mia parte: tu ora hai un erede. È tempo di pagare. Non sarò io a scegliere la moneta di scambio, ma dovrai farlo di tua volontà” 

 “Mio figlio sarà il futuro re! E mia moglie rimarrà al mio fianco mentre lui cresce. Questa è la mia risposta”, replicò Uther con veemenza.

 “Quindi scegli di maledirlo” disse Nimueh. “Così sia”, proclamò.

“No!” Uther urlò nel momento stesso in cui venne accecato da un fascio di luce. Sentì Arthur cominciare a piangere nella stanza accanto. Il re raggelò sul posto, incapace di verificare che la moglie e il figlio appena nato stessero bene, dal momento che era ancora sotto il controllo di Nimueh. “Che cosa hai fatto?” chiese invece.


“Solo ciò che ho detto sarebbe accaduto. Ora tuo figlio è maledetto. Non posso dirti in che modo soffrirà, ma sarà doloroso” disse Nimueh. “Forse cadrà in un sonno eterno il giorno del suo sedicesimo compleanno e non si sveglierà mai più. Oppure non sarà mai in grado di apprendere nessuna lingua degli uomini,” continuò, sorridendo crudelmente. “O, magari, si trasformerà in un coniglio ogni volta che sarà vicino al suo vero amore,” concluse, e si fermò, guardandolo incerta come se non intendesse davvero dire una cosa del genere.

Uther  la guardò, ammutolito dal terrore.

 “Non preoccuparti”, seguitò Nimueh, ricomponendosi. “Lascio te e la tua famiglia, Uther Pendragon. Possano le nostre strade non incrociarsi mai più”. Con un gesto teatrale e un’esplosione, scomparve in un vortice di fumo.

“Maledetta,” sibilò Uther. Poi, tentando di far funzionare di nuovo I propri arti, il re si precipitò nella stanza dove Ygraine stava felicemente prendendosi cura di Arthur.

Ygraine alzò lo sguardo verso il marito e sorrise. “Non è perfetto?” disse.  La gioia la rendeva ancora più splendida di quanto Uther avrebbe mai potuto immaginare.

“Sì,” rispose Uther. “Assolutamente perfetto”.

 

                                                                                                          ~

 

Arthur non crebbe bene abbastanza da essere perfetto, ma era buono e forte e qualcosa di meno simile ad un babbeo, perché Ygraine era lì, pronta a sgridarlo per la metà del tempo e a coccolarlo per  la restante parte. Uther stette attento ad entrambi, ma tutti e due rimasero in salute e piuttosto felici.

Se Uther scoraggiava fortemente Arthur dal creare legami con alcun tipo di donna di un certo rango, anzi, scoraggiando anche qualsiasi tipo di  presentazione alle suddette signore (Morgana era un’ eccezione: lei e Arthur bisticciavano come cani e gatti - anche se non in senso letterale, per il sollievo di Uther), stava solo facendo la sua parte per assicurarsi che il principe rimanesse un erede accessibile al trono, e non di certo qualcosa con due lunghe orecchie e pelo. Vigilanza constante.

Arthur era un ragazzo attivo, a cui piaceva sia duellare con la spade che cacciare. Però, non aveva mai cacciato lepri o conigli, perché non gli piaceva il sapore. Comunque, aveva altri gusti piuttosto spiccati. Per esempio, andava matto per le carote. I vegetali in generale erano una parte importante della sua dieta. Addirittura, quando era più piccolo, aveva fatto un sacco di capricci, perché Uther aveva tentato di proibire le carote dal regno. Sfortunatamente, ogni persona del regno aveva subito un terribile calo di vista e il re era stato costretto a revocare il bando, per la gioia di Arthur.

Al contrario, Uther sosteneva fermamente il bando sulla magia.  C’era stato qualche attentato occasionale alla vita di Uther, ma quelli erano di poca importanza. Di tanto in tanto, invece, c’erano uno o due maghi che cercavano di uccidere Arthur, ma - per ragioni a lui ignote - di solito finivano col ridacchiare e lanciargli foglie di lattuga.

Eccetto una volta, quando Uther invitò Lady Helen per cantare brevemente al banchetto prima che Arthur venisse nominato Principe Ereditario,  e tutti i piani del re di solidificare il diritto di Arthur al trono – qualunque forma prendesse – risultarono inutili.

 

“Mi hai salvato la vita,” disse Arthur, guardando come incantato quel servo dalle orecchie grandi, un sorriso ancora più grande, e i due occhi blu più lucenti che il principe avesse mai visto - a parte nel suo stesso specchio. Tossì, e poi chiarì con tono arrogante, “Comunque sono perfettamente in grado di badare a me stesso,” .

“Ma davvero?” replicò il suo salvatore, sollevando  le sopracciglia. Protese poi un mano verso il basso, per aiutare Arthur a rimettersi in piedi. “Ad ogni modo, il mio nome è Merlin”.  

 

“Merlin,” ripeté Arthur. E sentì il proprio naso fremere su e giù, inspiegabilmente.

 

 

~

 

 

Ne seguì che Merlin venne assegnato come servo personale di Arthur, dopo aver salvato la vita del principe. Nessuno dei due era felice al pensiero. Merlin protestò per l’aumento del carico di lavoro aggiunto a quello di essere già l’apprendista di Gaius, e Arthur, d’altro canto, trovò sempre più difficile trattenere il proprio naso dall’avere quegli strani tic ogni volta che Merlin era nei paraggi.


Comunque sia, Arthur decise di fare il proprio dovere e accompagnò Merlin in giro per il castello. “Queste sono le cucine,” fece Arthur, entrando nella stanza affollata.

Tutti I cuochi e le domestiche addette alla cucina si fermarono per inchinarsi di fronte principe. Merlin sorrise nervosamente, gli occhi ridotti a due mezzelune. “Salve,” salutò rivolto alla stanza, le orecchie che presero un colore un po’ più rosa.

“Vorrei qualche carota,” esordì Arthur inaspettatamente. Merlin lo guardò di rimando con fare interrogativo. “Mi è venuta una voglia improvvisa,” spiegò il principe. “Puoi prenderne un po’ anche tu, se ti va,” aggiunse poi con freddezza, e osservò come il sorriso di Merlin si fosse allargato sul suo viso.

 

 

~



“Noto un certo slancio nella tua camminata,” commentò Morgana quando lei e Arthur presero a fare una passeggiata per il cortile.

“Sì, be’, è la primavera: un ottimo allenamento per i cavalieri,” rispose Arthur. Non menzionò il fatto che il suo sguardo non era rivolto ai cavalieri, bensì a Merlin, che in quel momento stava prendendo l’acqua dalla pompa mentre chiacchierava e rideva con Gwen, la serva di Morgana. Merlin li adocchiò e sorrise, provocando ad Arthur una sorta di brivido.  Il braccio di Arthur stava pronto ad alzarsi per salutare di rimando, prima che il principe nascondesse frettolosamente la mano dietro la schiena.

“No, intendevo letteralmente,” replicò Morgana, sollevando un sopracciglio. “Perché stai saltellando su e giù?”

 

~

 

 

Arthur sospirò, svegliandosi in un accogliente cumulo di coperte. Qualche volta, durante la notte, sembrava che scavasse a modo suo nelle lenzuola, a creare un sorta di tana. Lui era convinto che i sogni su Merlin non c’entrassero assolutamente nulla con questo.

“Il sole è alto!” trillò Merlin, mentre si aggirava per la camera con un vassoio da colazione e versava quasi metà dell’acqua della brocca per terra. “Ehm,” cominciò Merlin, poggiando il vassoio sul tavolo. “Avete dormito bene, sire?”.

 “Sì” rispose Arthur, ma stare sotto le coperte era troppo confortevole e difatti non diede alcun segno di volersi alzare dal letto.

Merlin sorrise e fece per sollevare Arthur. “Forza, allora”, disse, “Vi attende una lunga giornata”.

Come venne tirato su, Arthur inciampò leggermente e si ritrovò naso contro naso tremolante con Merlin.

Merlin sbatté le palpebre e si colorò di un rosa acceso. “Oh,” disse piano, e si fece avanti per premere la propria bocca su quella di Arthur.

Ci fu un poof! e improvvisamente Arthur trovò gli ambienti molto più grandi. Il suo campo visivo era più ampio e il suo senso uditivo più acuto. Be’, era diverso. Inoltre, stava molto di più al caldo adesso che era ricoperto da una folta pelliccia. Non se ne curò granché, comunque,  ma si rannicchiò fra le braccia di Merlin e prese a scrutarlo con i suoi vispi occhietti neri.

 “Non credo che questo sarebbe dovuto accadere,” notò Merlin.

 

~

 

Arthur alzò obbediente una zampa mentre Gaius aggrottava la fronte e continuava ad esaminarlo. “Ho mandato ad avvertire il re e la regina,” comunicò. “Dovrebbero essere qui a momenti.”

Cosa?” urlò Merlin. “Mi faranno decapitare per aver usato la magia! E io non so neanche che cosa ho fatto!”

Arthur tentò di assumere uno sguardo torvo e minaccioso ma trovò la cosa difficile nello stato in cui si trovava. Non aveva mai avuto idea che Merlin fosse un mago.  Comunque, ad essere onesto, era abbastanza sicuro che Merlin non sapesse che dopo averlo baciato lui si sarebbe trasformato in un coniglio, perciò si mise ad ascoltarli, pur controvoglia.

Gaius sospirò. “Non penso che sia del tutto colpa tua,” disse. “Farei meglio a lasciare che sia il re a dare una spiegazione.”

Quasi a farlo apposta, in quel momento la porta delle stanze di Arthur si spalancò.

“Mio figlio è cosa?” sbraitò Uther.

“Oh, Arthur!” gridò Ygraine, e fece grandi passi fino al letto per prendere Arthur fra le proprie braccia e accarezzargli le orecchie. “Cosa mai ti è capitato?”

Ci fu un altro improvviso poof! e Arthur si ritrovò di nuovo umano. E nudo. “Madre!” urlò, scandalizzato, e strattonò le coperte su di sé.

Ognuno si fissava l’un l’altro finché Gaius si schiarì la voce. “Pare che la sua trasformazione sia temporanea,” teorizzò.

Ygraine accarezzò I capelli del figlio. “Ma come è possibile sia accaduta una cosa simile?” chiese.

Gaius guardò il re e alzò un sopracciglio.

“Arthur, c’è qualcosa di cui ti devo parlare,” disse Uther. “Ad entrambi” specificò, guardando poi anche la moglie.

 

 

~

 

“È ridicolo,” fece Arthur, dieci minuti dopo. “Allora questo vorrebbe dire che Merlin-“  si interruppe da solo.

“Che cosa?” chiese Merlin, confuso. “Perché mi state tutti fissando?”

“Tu!” disse Uther bruscamente. “Questa è solo colpa tua. Ho faticato anni per tenere lontano Arthur dall’innamorarsi, e non farò mandare tutto all’aria da un semplice contadino!”.

 “Hai dimenticato, caro”, intervenne Ygraine, la voce che attraversava tagliente la stanza, “che non solo sei responsabile della maledizione e di non avermi informato della cosa, ma anche di aver assegnato un nuovo servo ad Arthur. E, visto che è del tutto tua la colpa, penso sia altrettanto giusto non rovinare a nostro figlio l’opportunità di essere felice. Tanti si sono innamorati di uomini molto peggiori” disse, pungente.  Poi si alzò in piedi e camminò fino a dove si trovava Merlin. Gli scoccò un bacio sulla guancia, prima di rivolgersi al marito. “Andiamo, Uther”, disse. “Lasciamoli soli. Noi dobbiamo discutere un paio di cose sulle maledizioni e sul giocare con la vita degli altri” aggiunse, sorridendo in maniera inquietante.

Uther aprì un paio di volte la bocca, la richiuse, e poi la seguì fuori dalla stanza senza fiatare.

“Forse, sire, con un po’ di esercizio, potreste continuare le vostre pratiche amorose evitando di trasformarvi,” fece Gaius, “Siccome la vostra situazione è temporanea, credo che abbia di più a che fare con il vostro stato emozionale che con qualche altro fattore”.

Arthur lo fissò. “Mi stai dicendo che potrei essere non condizionato dal trasformarmi in un coniglio ogni volta che Merlin mi bacia?” chiese poi.

 “Esatto, sire. Precisamente”, continuò Gaius. “Lascerò la cosa a voi. Condurrò alcune ricerche per vedere se c’è un qualche altro modo per rompere la maledizione.” Guardò Merlin con intesa. “Se qualcosa va storto, mandatemi a chiamare immediatamente” aggiunse, e lasciò la stanza.

Arthur si voltò verso Merlin. “Tu sei uno stregone,” disse.

 “Be’, sì” rispose Merlin nervosamente.

Arthur tirò un sospiro di sollievo. “Benone, allora. Avanti.”

Merlin lo scrutò guardingo. “Cosa volete che faccia esattamente?” chiese.

“Datti una mossa e baciami, idiota!”

~



Venti baci e ventuno trasformazioni dopo, erano ancora lontani dal trovare una via di mezzo felice.

“Forse dovremmo riprovare quando sei meno nervoso,” propose Merlin.

“Io non sono nervoso, Merlin,” replicò Arthur irritato.

Merlin prese a canticchiare, continuando ad accarezzargli i capelli. “Ti piace proprio essere coccolato quando sei un coniglio, eh?”

 “Chiudi il becco,” replicò Arthur. “Se sei un mago così potente, perché non trovi un modo per rompere la maledizione? Non mi piace l’idea di trasformarmi in un coniglio ogni volta che mi baci.”

“Be’, ne sarebbe comunque valsa la pena, no?”

 “… Forse

“Sempre che riusciamo a spingerci più oltre di così,” cominciò Merlin.

 “Lo spero davvero,” disse Arthur con determinazione.

Merlin fece una smorfia. “E se ti trasformi in un coniglio mentre…?”

Arthur scosse la testa con fare confidenziale. “No, non accadrà. La storia non ha come avvertimento bestiality, vedi?”

 

~

 

A Merlin venne ordinato di stare lontano dal principe durante il giorno e gli venne anche espressamente vietato di baciarlo a meno che non rimanessero loro due soli. L’indiscrezione su  Arthur Pendragon e le sue trasformazioni in coniglio ogni volta che veniva baciato dal suo vero amore non saltò mai fuori. Al contrario, le voci di corte dichiaravano che Camelot, nelle prigioni sotterranee, tenesse rinchiuso un’abominevolmente grande e misteriosa lepre che sputava fuoco. Si diceva anche blaterasse di profezie e avvertimenti incomprensibili a quelli che avevano osato cercarlo.

Girava anche voce, però, che  Nimueh stesse affrettandosi a far ritorno a Camelot. La maga regolò accuratamente la sua entrata nelle stanze di Arthur in modo tale che coincidesse con  il rombo di un tuono. Molto probabilmente, Arthur e Merlin, al loro decimo tentativo di pomiciamento inoltrato, erano sobbalzati lontano come conigli impauriti – l’uno più letteralmente dell’altro. Nimueh assottigliò gli occhi e osservò la propria creazione. “Be’,” disse. “Suppongo sia questo il prezzo da pagare per una vita.”

“Chi sei?” domandò Merlin, elevandosi in tutta la sua altezza.

Nimueh sorrise. “Sono colei che ha posto la maledizione su Arthur,” spiegò. “E tu,” fece poi, scrutandolo da capo a piedi, “devi essere il suo vero amore. Dovrei ringraziarti, allora. Ci sarebbero potuti volere anni prima che riuscissi a vedere i frutti del mio lavoro, e allora Uther avrebbe anche potuto farlo sposare con una principessa che non avrebbe mai amato.”

“Improbabile,” borbottò Arthur, appena riassunse le proprie sembianze.

 “Sei venuta a compiacerti, allora?” chiese Merlin. I suoi occhi presero a brillare nell’oscurità. “Io riuscirò a liberare Arthur da questa maledizione.”

 “Mi piacerebbe vederti provare,” sogghignò Nimueh, e sollevò una mano. “Ma prima che tu lo faccia, sappi che c’è un prezzo: una vita per un’altra. Se rompi la maledizione, quella di Ygraine è perduta”.

Arthur venne preso dal panico. “Aspetta!” urlò.

“Mi basta pagare il prezzo con la tua, di vita, no?” replicò Merlin, e fu la sua volta di alzare il braccio.

La magia crepitava nell’aria. Nimueh inveì in preda alla rabbia, quando le loro energie entrarono in collisione. Come sollevò l’altra mano, ringhiò una maledizione e la diresse verso Arthur, che sedeva ancora nel letto.

 “No!” gridò Merlin. “Silflay hraka, u embleer rah!"

Dalla mano di Merlin un bagliore lucente colpì Nimueh, e lei si disintegrò subito sul pavimento in una macchia nera.

Arthur saltò velocemente giù dal letto e corse a controllare la madre.

 “Certo che sto bene, tesoro,” replicò Ygraine, dando dei buffetti alle guance del principe. “Ringrazia Merlin da parte mia, vuoi? E dovremmo anche organizzare un banchetto per festeggiare l’annullamento della maledizione. In onore tuo, e di Merlin.” La regina soffermò lo sguardo sullo stato quasi del tutto svestito di Arthur. “Restando in argomento, non eri forse nel bel mezzo di qualcosa?” chiese maliziosamente.

Arthur corse indietro nelle sue stanze e trovò Merlin che smuoveva con un piede la massa confusa che un tempo era Nimueh.

Fissò  la macchia ancora fumante sul pavimento. “Che diamine le hai detto?”

Merlin distolse lo sguardo, in imbarazzo. “Io, ehm, le ho detto di andare al diavolo e l’ho chiamata strega puzzolente” ammise.

“Oh.” Arthur rimase un secondo in silenzio. “Be’, ti dovrai mettere a togliere queste macchie,” disse.

“Giusto. Ma prima faremmo meglio a controllare se la maledizione è stata veramente spezzata,” propose Merlin.

Ne venne fuori che la maledizione era stata spezzata per metà, visto che Arthur non si trasformava più quando veniva baciato. Ma lui e Merlin finirono lo stesso a scopare come conigli.

 

~Fine

 

 

 

 

 

 

 

 

Note della traduttrice:

 

Premetto col dire che c’è voluto un po’ per tradurre questa storia. Ho trovato difficoltà in alcuni, soprattutto nel cercare di ottenere una buona resa in italiano: spero che la lettura risulti piacevole e non troppo forzata. :3

Ad esempio, nel descrivere quello strano tic al naso di Arthur, l’autrice utilizza “twitch”, che indica il movimento su e giù del naso, proprio di un coniglio. Ma in italiano non esiste un verbo simile, perciò ho dovuto optare per un compromesso, scegliendo di fatto “fremere”.

 

Comunque sia, ho adorato la storia e ancora di più ho trovato piacere nel tradurla, perché semplicemente geniale. xD

Ma senza l’aiuto di alcune persone, credo che la fanfic non avrebbe ottenuto la stessa fluidità. Perciò ringrazio Tinebrella, Mika-mika, Kikka91 per consulti vari ed eventuali – grazie davvero, gals. <3

E Daidouji, in particolar modo, per avermi fatto da beta e avermi sopportato per più di un’ora al telefono mentre straparlavo e farneticavo e deliravo. x3

 

 

EDIT 25/07/10

 

Risposte dell’autrice:

 

 

a Bilancina92:

Mi fa davvero piacere che ti abbia fatto ridere. Arthur che si trasforma in coniglio è probabilmente la cosa più stupida e carina mai concepita!

 

 

a Egle:

Arthur è davvero determinato ad avvicinarsi a Merlin, sia da coniglio che non. Grazie davvero per la tua gentile recensione!

 

a Elyxyz:

Sono davvero felice di sentire che ti sei divertita leggendo questa storia. Grazie mille!

 

a Oryenh:

Io adoro Ygraine, e spero che lei fosse davvero parte del telefilm. Grazie per la tua recensione!

 

 

Risposte della traduttrice:

 

a Bilancina92:

Concordo: la storia è di per sé geniale, e Arthur che alza una zampa è delirante. xD Grazie mille della recensione!

 

a Egle:

Come faccio di solito quando pubblico delle traduzioni, tendo a lasciare l’impaginazione della storia così com’è nell’originale (quindi stesso carattere, interlinea, etc). :) Grazie per aver letto lo stesso e per il commento!

 

a Elyxyz:

Ahahah, sì, la maledizione ha colpito anche l’editor hitml. Grazie per la nota, ho corretto. :3

Grazie di cuore per la recensione!

 

a Oryenh:

Ygraine è adorabile. *-* Grazie mille a te per aver letto e commentato!

 

  
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