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Autore: alister_    26/07/2010    2 recensioni
Quistis, Seifer... Una storia di momenti condivisi...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quistis Trepe, Seifer Almasy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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01_Spazzola

 

Era diventato una sorta di rito.
Qualcosa di noioso, che all'inizio considerava una totale perdita di tempo, si era trasformato in una costante delle sue serate.

 

La spazzola correva sinuosa tra quei fili dorati. Capelli lisci, i suoi, chiusi della morsa severa del fermaglio durante il giorno ma piacevolmente liberi nei momenti privati.
E anche quello era un momento privato, dopotutto. Non solo gli abiti a terra e la pelle nuda, i respiri affrettati e gli sguardi complici: c'era qualcosa che andava oltre, e lui lo stava scoprendo piano piano.

 

Era sempre così, ogni sera. Che fossero usciti o rimasti in camera, che fosse presto o tardi, lei non mancava mai al suo appuntamento notturno con la spazzola. Era impossibile che affondasse il viso nel cuscino- o nella sua spalla, a seconda dei casi- senza aver prima sbrogliato la matassa di nodi accumulati nella giornata.

 

Almeno così diceva: a Seifer i suoi capelli sembravano sempre in ordine, anche quando lei lamentava grovigli indistricabili.

 

All'inizio aveva provato a convincerla a lasciar stare, con le parole come con i gesti, ma era stato del tutto inutile. C'erano cose a cui Quistis Trepe non avrebbe mai rinunciato, e il rito della spazzola ne comprendeva ben due: la cura dei capelli e la routine delle sue azioni quotidiane.

 

Per Seifer, invece, quei gesti erano totalmente inutili. Era infatti intimamente convinto che le camere da letto servissero solo a due cose: a fare sesso e a dormire. Starsene sdraiato ad osservare una donna che si spazzolava i capelli per cinque minuti buoni non rientrava in nessuna di queste categorie, perciò per quale motivo avrebbe dovuto aspettarla prima di mettersi a dormire? Se doveva farsi bella anche quando non era necessario, cavoli suoi.

 

Non avrebbe saputo dire con precisione quando i suoi occhi, anzichè fissarsi sul soffitto o chiudersi al sonno, si fossero invece soffermati sulla figura elegante e seminuda che gli dava le spalle standosene in piedi davanti allo specchio. Si era perso a guardarla, ed aveva scoperto i vantaggi del fantomatico rito della spazzola.

 

Gli piaceva osservarla mentre indossava soltanto la leggera camicia da notte bianca. Gli piaceva ammirare i riflessi chiari che si accendevano tra i suoi capelli alla luce della lampada. Ma, soprattutto, gli piaceva contemplare la sua bellezza senza essere notato.
Aveva imparato a sperare che i suoi capelli fossero terribilmente annodati. Per ogni nodo che c'era, aveva un secondo in più per imprimere nella mente quell'immagine che avrebbe conservato fino alla sera successiva.

 

Un colpo di spazzola, e un altro ancora, e gli occhi dei Seifer Almasy bevevano tutto ciò che era possibile bere da quella Quistis Trepe assorta e familiare.
Sì, era un momento privato quello, un privilegio che concedeva solo a lui, un momento in cui nessun altro la conosceva. La Quistis con la spazzola in mano era solo sua, come la Quistis in accappatoio o quella appena sveglia: pensieri del genere gli facevano spuntare un sorriso compiaciuto sulle labbra, che cercava prontamente di scacciare prima che la spazzola fosse di nuovo abbandonata sul comò.

 

-Che c'è?- gli chiese lei con un sorriso quella sera, quando vide attraverso lo specchio
il suo volto disteso.
Seifer si affrettò a dissimulare: -Nulla. Pensavo soltanto... che la tua spazzola è davvero brutta. Per niente femminile-.

 

Fu la prima cosa che gli venne in mente guardando scivolare il rustico arnese nero tra quei serafici capelli dorati. Quistis sembrò prenderlo sul serio:
-L'importante è che sia resistente-, disse, riponendola nell'angolo abituale. -Sai-, aggiunse con un sorriso allusivo, -quella che avevo prima era di plastica colorata, me l'aveva regalata Selphie per il mio compleanno insieme ad altre cose per capelli. Molto carina ma poco solida: mi si è rotta...un po' di tempo fa-.

 

Era chiaro che il discorso non era concluso, così Seifer, per obbligo più che per reale interesse, chiese, con voce piatta: -Davvero? E quando?-
Il sorrisino aleggiava ancora sulle sue labbra pallide, mentre si sedeva con un movimento fluido sul letto, accanto a lui.

 

-La sera del nostro primo appuntamento. L'ho presa per spazzolarmi prima di uscire e mi è rimasto il manico in mano al primo colpo-. Fece una pausa chiaramente studiata. -Lì per lì ho pensato che fosse un  presagio infausto, un avvertimento a non  fare la scelta sbagliata-.

 

-E lo era?-, non potè a fare a meno di chiederle Seifer. Questa volta gli premeva davvero di ciò che stava domandando.
Dopo un altro sorrisetto, Quistis si sporse a baciarlo, e lui considerò quel bacio come la risposta migliore che potesse ricevere.

 

Le avrebbe regalato una spazzola nuova, decise mentre l'attirava a sè e faceva scorrere le mani sulla stoffa sottile della sua camicia da notte. Una spazzola costosa ed elegante, d'argento, magari intarsiata. Una spazzola degna di lei, preziosa quanto i suoi capelli d'oro. Una spazzola che le ricordasse che lui non era stato una scelta sbagliata.




 

 


Nota: dopo anni in cui medito una Seifer x Quistis, ho deciso di cominciare in medias res. Da qui andrò avanti e tornerò indietro, ancora non so bene se a capitoli più lunghi o ad episodi staccati come questo. Ditemi se avete suggerimenti.

   
 
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