A LadyMoonlight, ovvero Cleo.
Perchè ha riaperto i battenti dell' Uzumaki Family.
Perchè è una PinkPanther e tuttavia commenta le mie SasuSaku.
Ti dedico questa piccola raccolta nella speranza che ti piaccia.

Hot summer in Konoha
Incontri notturni

Si sarebbe squagliata sul letto, se lo sentiva, e quando l'indomani mattina sarebbero andati a cercarla l'avrebbero trovatta liquefatta sul lenzuolo.
Con stizza appallotolò il ventaglio di carta che si era fatta e lo buttò via: il rapporto fatica-guadagno faceva schifo: più lo agitava per farsi aria, meno si rinfrescava e più, paradossalmente, sudava.
L'estate a Konoha era asfissiante; il sole batteva alto e forte per tutta la giornata e di notte le cose non miglioravano sebbene al posto della palla infuocata ci fosse la luna.
Istintivamente pensò a Uzu. Là sì che si stava bene, al fresco.
Si rigirò nel letto nella vana speranza di trovare una posizione che attenuasse il caldo e la inducesse al sonno.
Arrabbiata alla fine si alzò e aprì la finestra della camera. Invece di migliorare la situazione peggiorò, per cui la richiuse subito.
Cos'aveva quel villaggio che non andava?
Perchè il termometro doveva segnare 41°?
Perchè non poteva avere un condizionatore come i comuni mortali o come Minato? Sì perchè Minato non era un comune mortale.
Pensare a quel ragazzo la agitava. Non nel senso che sebtiva il cuore battere forte e tutte quelle cose lì; nel senso piuttosto che se avesse potuto strozzarlo lo avrebbe fatto volentieri.
Lui, quel suo stupido sorriro e il suo condizionatore.
Già, condizionatore.
Come illuminata da una grande scoperta si precipitò in strada, sfidando l'afa e correndo dalla parte opposta di Konoha.
Se il condizionatore non andava da lei, lei andava dal condizionatore: piano semplice e facilmente attualizzabile. Altro che Nara e Nara, lei, Kushina Uzumaki, meritava il titolo di miglior stratega.
Quando arrivò sotto casa di Minato rimase immobile per un istante: non credeva che il ragazzo vivesse in uno di quei grandi palazzi da ricconi.
Scacciato lo stupore suonò il campanello.
-Chi è?-, chiese una voce metallizzata.
-Sono io.-
-Io chi?-
-Io, idiota!-, sbottò perdendo la sua poca pazienza.
Tre minuti dopo si trovava davanti la porta dell'appartamento del Namikaze.
-Kushina, cosa ci fai qui a quest'ora?-, le chiese il giovane aprendole.
Oltre a un paio di boxer era nudo e i pettorali scolpiti facevano bella mostra di sè davanti ai suoi occhi.
Non che ci avesse mai pensato, ma immaginava che il ragazzo, per la professione che esrcitava, avesse un corpo ben sviluppato e tornito. Un conto però era averne la vaga consapevolezza, un'altra era realizzarlo di persona.
-Ho caldo spostati.-, gli disse entrando, ritornata velocemente padrona della situazione.
Dov'è che poteva essere il condizionatore?
Optò per la camera.
L'aggeggio bianco era proprio dove la sua mente astuta pensava e rinfrescava che era una vera meraviglia.
Senza dilungarsi in inutili spiegazioni, dopo aver sostato per qualche secondo sotto la scatola meccanica, si distese sul grande letto.
Le parve di sentire indistintamente Minato sbuffare o sospirare, ma non ci fece caso.
Dimentica del ragazzo dovette però ricordarsene quando lo sentì distendersi accanto a lei.
-Cosa fai?!-, gli chiese scandalizzata.
-Torno nel mio letto.-, le rispose serafico.
-Ma non puoi!-
-E perchè?-
-Perchè ci sono io! E poi è sconveniente.-
-Sì certo...-, ribattè con voce impastata dal sonno.
-Un ragazzo in piene crisi ormonale e una giovane e indifesa fanciulla a letto insieme! E' sconvenientissimo!-
-Non vedo nessuna giovane e indifesa fanciulla. Ora dormi Kushina, buonanotte.-, concluse Minato con uno sbadiglio. girandosi dall'altra parte del letto e lasciando allibita l'altra.
L'Uzumaki prima lo guardò perplessa, poi guardò se stessa e il proprio corpo coperto solo da un corto paio di pantaloncini e da una canottiera.
Stava forse mettendo in dubbio la sua femminilità?
Beh, ne avrebbero discusso il giorno dopo.