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Autore: Suomi    04/08/2010    3 recensioni
One shot ambientata in seguito alla prima stagione. [Katherine/Damon/Elena]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hug me, again.
“Sono tornata per te, Damon” disse mentre si formava un sorriso sul suo viso da eterna ragazza.
Quante volte in passato avrebbe voluto sentirle dire quelle stesse parole con quel tono dolce e sensuale e quella scintilla negli occhi, che lo aveva fatto infiammare fin dal primo momento in cui il suo sguardo si era posato su quella splendida creatura più di cent’anni prima. Lei gli si avvicinò con la sua seducente andatura che sembrava studiata attentamente per far sì che tutti gli sguardi maschili si calamitassero su di lei e al tempo stesso appariva così naturale. Gli accarezzò una guancia, aveva ancora quell’espressione compiaciuta, che non nascondeva la sua perenne voglia di giocare con tutto e tutti.

“Facciamo un gioco”esclamò come una bambina.
“Che gioco?” domandò Damon assecondandola.
Lei lo guardò negli occhi e sorrise.
“Mmmh…Tu sei mio marito” spiegò accarezzando con una mano gli addominali perfetti del suo compagno “e hai un malore per strada”
“Non sembra molto divertente”constatò risoluto Damon.
Una risata cristallina risuonò nella stanza.
“Lo sarà, Damon” rispose lei “Ti assicuro che lo sarà e presto non potrai più fare a meno di questo gioco”affermò, prendendogli una mano per guidarlo fuori dove l’oscurità della notte li avvolse. (1)

Mentiva. Sapeva che mentiva. Quello sguardo da cerbiatto e quel tono soffice che gli rivolgeva da sempre, non erano stati altro che una menzogna. Quel legame indissolubile che lui credeva di avere con lei, in realtà non era mai esistito.
Centoquarantacinque anni. Aveva passato centoquarantacinque anni ad aspettare di riportarla indietro, avrebbe fatto di tutto per riaverla al suo fianco, mentre a lei semplicemente non importava.

“Perché tu sei felice e io invece no?” domandò Damon.
“La guardia, quella della chiesa, quella che ci ha rinchiusi” iniziò a spiegare Pearl, già debole e ancora più in affanno a causa della mano del vampiro chiusa strettamente sulla sua gola “Lei ha promesso di trasformarlo. Era ossessionato da lei. Lui subiva il suo fascino, come tutti gli altri. L’ha lasciata fuggire” proseguì la vampira nel suo racconto.
Si sentì mancare e mollò la presa su Pearl, che si lasciò andare fra le braccia della figlia.
“L’ultima volta che l’ho vista…era a Chicago, nel 1983” questo volta fu il turno di Anna “Sapeva dov’eri, Damon. Non le importava” (2)

Per tutti quegli anni aveva conservato di lei un’immagine sbagliata. Sapeva che era capricciosa ed egoista, ma aveva visto sempre in lei anche il suo lato umano, quello romantico e dolce. La Katherine innamorata di lui, che in realtà non esisteva, perché non era amore, era possesso quello che poteva vantare su di lui e su Stefan, ma purtroppo se ne era accorto troppo tardi. Lei si divertiva a giocare con i loro sentimenti, cosciente di poterli mettere da parte quando l’avrebbero annoiata, come una bambina fa con le sue vecchie bambole, per prenderne di nuove.

“Cosa vuoi da Elena?” chiese Stefan, dopo aver spinto più a fondo un paletto di legno nello stomaco del vampiro inginocchiato di fronte a lui.
“Lei assomiglia a Katherine” rispose semplicemente l’altro, trattenendo uno smorfia di dolore.
“Conoscevi Katherine?” intervenne a quel punto Damon, sentendo il nome della donna al centro dei suoi pensieri.
“Pensavate di essere voi gli unici?” sogghignò il vampiro. (3)

Era convinto di odiarla, quando si era finalmente reso conto di essere stato preso in giro, che per lei valeva poco più che nulla. Non si era neanche presa il disturbo di fargli sapere che lei in quella cripta non ci aveva messo piede, che era inutile continuare a cercare di salvarla, un patetico tentativo dopo l’altro. Ma non sapeva se sarebbe mai riuscito ad odiarla davvero, sapeva solo che era sempre stata una parte integrante del suo cuore nel bene e nel male. L’unica in grado di fargli provare dei sentimenti così forti da far male, prima dell’entrata nella sua vita di una ragazza così identica e così diversa da Katherine.

“Quando eravamo ad Atlanta perché non mi hai soggiogata?” gli domandò Elena.
“Chi dice che non l’abbia fatto” rispose Damon per provocarla.
“Non l’hai fatto” affermò la ragazza sicura “So che non l’hai fatto, ma avresti potuto. Tu ed io abbiamo qualcosa che ci lega… un’intesa. E capisco che il mio tradimento ti abbia ferito. Non è lo stesso legame che ti unisce a Stefan, ma ti prometto questo ora: ti aiuterò a riprendere Katherine” concluse Elena.
“Mi piacerebbe poterti credere” continuò Damon.
“Chiedimi di nuovo se sto mentendo” esclamò la ragazza togliendosi la collana contenente verbena, posandola sul tavolo accanto, pronta a dimostrare la sua buona fede.
“Comunque Anna non si fermerà qualunque cosa faccia” disse Damon tergiversando e avvicinandosi a Elena.
“Allora ce ne occuperemo” rispose prontamente lei.
Il vampiro riprese la collana per rimetterla al collo della ragazza “Non ti ho soggiogata ad Atlanta perché ci stavamo divertendo, volevo che fosse reale. Mi fido di te” le disse Damon “Non farmene pentire” concluse. (4)

Le si avvicinò e le sfiorò il viso con le mani, prima di baciarla. Il bacio fu soffice e dolce, molto diverso da quelli passionale che si scambiavano sovente in passato.
“Mi dispiace, Katherine” sussurrò contro le sue labbra e poi fu uno scatto fulmineo che sarebbe passato inosservato agli occhi di qualsiasi essere umano e sorprese una vampira esperta come Katherine che non si sarebbe mai aspettata un gesto simile. La vampira spalancò gli occhi più per lo stupore che per il dolore.
“Damon…” sussurrò appena.
Il vampiro teneva ancora la fronte appoggiata a quella della ragazza, la mano sinistra stretta nel paletto con cui le aveva trafitto il cuore e l’altra ad accarezzarle i capelli castani.
“Dovevo farlo. Dovevo proteggere Elena” disse come se lei potesse ancora sentirlo “Dovevo proteggere Stefan e Mystic Falls”

“Elena, non possiamo fidarci di Damon. Katherine ha sempre avuto un forte ascendente su di lui e lei è sempre stata un’ottima manipolatrice non solo grazie ai suoi poteri di soggiogare” affermò accigliato Stefan.
“Cosa? Lui starà dalla nostra parte” rispose la ragazza.
Stefan scosse leggermente il capo con disappunto.
“Ne sono sicura. Io mio fido di lui” continuò Elena.

“Damon?!” esclamò sorpresa Elena vedendo il vampiro dagli occhi di ghiaccio in camera sua.
“Sono venuto qui per portarla indietro e ho finito per farla andare via per sempre” affermò Damon “Come è stato possibile?”
La ragazza gli si avvicinò lentamente, poteva vedere il suo sguardo sofferente, che solo in un’altra occasione gli aveva visto. Non aveva bisogno di chiedergli di cosa stesse parlando, poteva avvertirlo a causa della loro strana connessione. Gli circondò le spalle in un abbraccio appoggiando il viso sulla spalla del vampiro, come già in passato aveva fatto “Mi dispiace” sussurrò. Ma diversamente dalla sera in cui aveva cercato di consolare Damon una volta usciti dalla cripta, questa volta poté sentire le forti braccia del vampiro circondarle i fianchi per stringerla a sé e ricambiare quel gesto, che per lui in quel momento voleva dire tutto.


(1) Riferito al flashback della puntata 1x13 – Children of the Damned
(2) 1x14 – Fool Me Once
(3) 1x12 – Unpleasentville
(4) 1x14 – Fool Me Once








Spazio autrice:
Lo so, lo so, nel telefilm Katherine non si sarebbe mai fatta fregare in questo modo. xD Ma abbiate pietà. xD
Qualsiasi commento mi farà immensamente piacere, grazie di aver letto questa fan fiction. ^^
  
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