La Riforma
Sgarbata.
È il
settembre 2016 e gli studenti si sistemano i fiocchi sui grembiuli e stringono
la cinghia sui libri, pronti a un nuovo anno in quarto superiore.
Alcuni
parlano fra loro, lamentandosi della durezza del professore dell’anno prima,
sperando che quello nuovo non faccia inginocchiare gli studenti sui ceci, ma si
limiti alle bacchettate sulle mani.
Ebbene
sì, dopo la Riforma Sgarbata (chiamata così per contrapporla alla Riforma
Gentile) la scuola italiana è notevolmente cambiata.
Chi ha
potuto se n’è andato all’estero, s’è murato in un collegio svizzero, ha preso
un insegnante a domicilio o è andato alla scuola privata. Per i poveri sfigati
che sono rimasti nella scuola pubblica tante cose sono diverse.
Ad esempio,
le cartine.
Grazie
all’affettuoso aiuto della Lega, le scuole pubbliche del Nord (adeguatamente
svuotate agli stranieri e dai non-padani) ad esempio vantano cartine
relativamente nuove, in cui c’è ancora la Jugoslavia.
Per i
poveretti del centro, abbandonati molto a loro stessi, le cartine riportano
anche la DDR e l’Unione Sovietica.
In alcune
delle tende-scuole che sono state sparse per l’Abruzzo dopo il crollo degli
edifici del governo alcune cartine mostrano orgogliose i trentuno Stati Uniti D’America.
Ma al
Sud gli studenti sono particolarmente disperati: le cartine rappresentano solo
l’Italia e i poveri ragazzi del Salento faticano a trovare le proprie città in
quel grande ammasso viola chiamato Regno Delle Due Sicilie. In compenso sono
felici di non abitare nello stato Vaticano, perché hanno sentito dire che lì si
mangia senza sale.
Poiché non
ci sono i soldi per le palestre i giovani sono messi a giocare a Subbuteo. Alle
compagnucce, bene agghindate con nastri e fiocchetti, vengono consegnate della
Barbie che insegneranno loro i più alti valori della vita: avere le gambe più
lunghe del resto del corpo, essere 90-60-90, sorridere sempre, essere bionde
(se non sei bionda non vale) e avere un compagno senza coglioni che ti compra
anche il Colosso di Rodi se sbatti le tue lunghissime ciglia finte.
I licei
tecnici sono molto cambiati. Gli studenti sanno alla perfezione cosa sono i
becchi bunsen e i condensatori a ricaduta, ma li vedranno la prima volta quando
lavoreranno in un negozio di forniture scientifiche.
In
alcune scuole è stato bandito l’uso di squadre e righelli alla lavagna,
sostituiti dalle zampe di sedie e banchi, unendo così l’utile (fare la linea
dritta) al dilettevole (far fare ginnastica ai professori e agli studenti che
li aiutano).
Si
studia la Divina Commedia in tailandese, perché il libro costava meno.
I libri
di matematica da qualche anno sono stati sostituiti da quelli “la matematica di Benny l’orsetto per i
bambini con ritardi mentali!” in tutte le scuole di qualunque grado.
In
compenso Benny l’Orsetto sorride tanto e gli studenti non danno fuoco alle
pagine in cui sorride perché è tenero.
Alle
elementari la situazione si è fatta drammatica: i bambini non fanno neanche in
tempo a imparare il nome dei maestri che questi già sono ricoverati per
esaurimento isterico.
- Quando
c’era lui- esclamano i vecchi arrampicati sulle sedie a rotelle di legno che la
mutua ha messo a loro disposizione – Era tutto diverso!
E i
ragazzi di quasi diciotto anni alzano lo sguardo dal loro libro di anatomia (“Anatomia
conforme alle leggi della Santa Chiesa Romana”) e chiedono stupefatti – Ma lui
chi, nonno?
Ah,
beata ignoranza!
A.Corner___
Amo la
Gelmini.
La amo
tanto.
Così tanto
che la stritolerei con un abbraccio. O anche senza abbraccio.
Ah, la
cosa del sale è riferita alla Guerra del Sale di Perugia, che si ribellò contro
la tassa sul sale imposta dal Vaticano. Tutt’ora a causa di quell’evento nella
zona di Perugia si mangia il pane senza sale.
Lui…
Boh, può
essere chiunque vogliate.
Ma
ricordate che se c’era lui eravamo già tutti impallinati [citazione
necessaria]
Questa storia
è stata inserita nella sezione “comico” perché in effetti è comica. Ù.ù
Poi che
io abbia paura che funga da profezia è un dettaglio ò.o