Ferragosto.
Water power.
Un caldo torrido aveva reso l’aria della città
irrespirabile. L’estate era ormai giunta al termine, dopo appena poco più di un
mese sarebbe terminata, e i ragazzi stavano già fremendo di agitazione al
pensiero di tornare a scuola. Tra il particolare gruppetto che ha attirato la
nostra attenzione, gli unici ad essere a loro agio erano i ragazzi, gli unici
che si erano già tolti il peso di compiti, esami e interrogazioni a sorpresa.
“E finalmente fra poco torna il fresco!” ridacchiò Trunks,
gettandosi steso sull’ erba. “Non lo sopporto più questo caldo! Mi sta...”
“...sfinendo!
L’abbiamo capito, Trunks” tagliò corto la sua nuova ragazza, Pan. “Noi però, ti
ricordo, che dobbiamo tornare a scuola, e non vogliamo che torni il freddo!”
“Uoh-oh-oh! Evento storico, gente! Pan che risponde a
tono a Trunks! ” gongolò Goten, zio e migliore amico della ragazza che aveva
appena parlato.
Bra assestò una potente gomitata allo stomaco del
moro.
“Ahia! E questa per cos’ era? Cos’ho fatto questa
volta?” guaì il ragazzo, gli occhi serrati e le braccia pronte a difendersi da
altri eventuali colpi da parte della sua ragazza. Bra non conosceva le arti
marziali, ma lo picchiava più forte e più spesso di chiunque altro lui
ricordasse. C’era anche da dire che i colpi di Bra gli piacevano
particolarmente, perchè sapeva che in fondo erano dati con affetto.
“Non c’era un motivo” la ragazza dai capelli turchini
diede un’ alzata di spalle e sorrise complice alle migliori amiche. Picchiare
Goten era sempre una soddisfazione: per prima cosa questi si lamentava sempre
come un bambino piccolo mettendosi in ridicolo, e poi non c’era un solo colpo che non si fosse
meritato. Ne combinava sempre di tutti i colori, e se per caso quella volta non
aveva fatto niente, Bra era comunque in pace con sè stessa: ne avrebbe fatta
una delle sue da un momento all’ altro.
Marron rise, accoccolandosi tra le braccia di Ub, che
le accarezzò i capelli dolcemente, provocando una smorfia disgustata da parte
di Goten e una conseguente gomitata da parte di Bra.
Era Ferragosto. Erano seduti tutti in cerchio, tutti
vicini. Era caldo, molto caldo. L’umidità impregnava l’aria e tutto era
vagamente appiccicoso. Trunks odiava l’estate, quando c’era quel clima così
umido e fastidioso. Pan dal canto suo, la pensava esattamente allo stesso modo:
anche lei preferiva il freddo, ma la bassa temperatura era sinonimo di inverno,
e questo di scuola. Il solo pensiero di dover tornare fra i banchi per un anno
ancora più duro e faticoso del precendente le faceva montare dentro una sorta
di ansia mista ad irritazione e a nostalgia da farle mancare il fiato.
Sospirò, cercando di liberarsi da quella strana
sensazione che l’aveva appena attanagliata di nuovo.
“Tutto ok?” le chiese Trunks, prendendole la mano.
Lei annuì, arrossendo appena sulle guance.
“Bleaaaaah!” gridò Goten. “Mi viene da vomitare con
tutte queste smancerie!”
“Lo dici solo perchè non hai un minimo senso del
romanticismo!” lo rimproverò Bra. “Non vedi come sono carini? Anche tu”
sottolineo il pronome con un pugno sul petto del suo ragazzo “ogni tanto
potresti fare qualcosa di carino per me!”
“Hey, hey, calmati, Bra! Io sono già carino di mio!”
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso,
ovvero la riserva di pazienza di Bra che iniziò a prendere a pungi il ragazzo sfogando
la sua improvvisa ira.
“E’ pazza” sussurrò Ub, mentre Goten scappava via e la
ragazza si gettava all’ inseguimento.
“...D’amore!” lo corresse Marron, sorridendogli. Lui
la abbracciò.
Pan camuffò una smorfia con uno starnuto, tuttavia
questa non fuggì a Trunks che scoppiò a ridere. “Si vede che sei cresciuta con
Goten!” le disse, scompigliandole i capelli.
Pan arrossì e gli sorrise. “Eh già. Lui però è un caso
disperato, io no. O sì?” gli chiese, divertita.
Questa volta toccò a Trunks arrossire. In realtà non
c’era un motivo vero e proprio per farlo, ma quei due, parlando arrossivano
sempre. “Oh no. Non lo sei” e dicendo ciò le posò un bacio a fior di labbra.
“Evviva gli sposiiiii!”
“Goten cuciti quella fogna!” sbottò Trunks, fulminandolo
con lo sguardo. “Torna a farti ammazzare da mia sorella!” suggerì, poi.
Tuttavia Goten non era d’accordo. Li raggiunse e si
gettò a sedere tra la nipote e l’amico, incurante delle proteste della ragazza
che aveva preso ad insultarlo a mezza voce, provocando solamente le sue risate. Si divertiva ad infastidire i suoi amici, e non gli importava che questo fosse un comportamento infantile. “Allora gente, che si dice?”
Bra ritornò verso gli amici, trafelata per via della
corsa che aveva intrapreso inseguendo Goten. Fulminò con lo sguardo il suo
ragazzo e si lasciò cadere a terra, il più distante possibile da Goten, un
espressione offesa in volto. “Cosa vuoi che ci sia da dire? siamo stati qui a
poltrire tutta la mattina e metà pomeriggio!”
Pan si alzò in piedi e si stiracchiò, stufa di
protestare contro lo zio. Sbadigliò. “Forza, facciamo qualcosa” propose, continuando
a stiracchiarsi come un gatto insonnolito.
“Ma cosa?” domandò Marron, allungandosi ad afferrare
il suo zaino. Aprì la cerciera e ne estrasse una bottiglietta d’acqua. Svitò il
tappo e iniziò a bere cautamente, attena a non bagnarsi.
A Pan e Goten brillarono gli occhi, la stessa idea era
passata loro per la mente e ne erano consapevoli. “L’ho pensato prima io!”
protestarono in coro.
Entrambi scattarono rapidissimi verso la bionda e in
un attimo alzarono con una mano la bottiglia fino a farle rovesciare l’intero
contenuto addosso.
Marron trasalì, indignata, mentre Ub e Trunks
sghignazzavano. Goten si piegò in due dal ridere, mentre Pan cercava di trovare
una scusa per giustificare ciò che avevano appena fatto.
“Siete impazziti?!” domandò Bra, sgranando gli occhi.
“Abbiamo caldo” si giustificò Pan, tornando accanto a
Trunks.
“Bene! Ti sistemo io, brutta traditrice, se hai
caldo!?” tuonò Marron, prendendo un’ altra bottiglia dallo zaino. ( Ne aveva
tipo quattro, là dentro. Era sempre previdente, e quando era così dannatamente
caldo, non poteva che portarsi appresso un numero impreciso di bottiglie
d’acqua. ) Fece scattare il tappo e si avvicinò pericolosamente all’ amica, che
ridendo si rifugiò dietro al suo ragazzo. Quando la bionda rovesciò la bottiglia
su di lei, Pan attirò a sè Trunks che le fece da scudo, inzuppandosi i capelli.
Questi gridò di sorpresa, e scrollò la chioma schizzando entrambe le ragazze.
Pan rise più forte, e sgattaiolò fino al suo zaino, da
dove estrasse due bottiglie con il beccuccio a pressione, ovvero di quelle che
per fare uscire l’acqua devi spremere il contenitore. Ne lanciò una allo zio.
“Miamiamiamiaaa!” gridò Goten, afferrandola. “Ok, ragazza” proclamò, mettendosi
schiena contro schiena con la nipote. “Tu pensa alle ragazze, io ai ragazzi.
Tre”
Ub sgranò gli occhi. “Stai scherzando amico?”
Pan rise, scostandosi dal volto i capelli bagnati.
“Due!” ghignò.
“Tanto noi siamo già bagnati” osservò Marron,
stendendosi sull’ erba con naturalezza, mentre Trunks ridacchiava e si
sistemava per osservare la scena in tutta tranquillità.
“MA IO NO!” tuonò Bra. “Non avrai intenzione di
lavarmi, vero Pan?”
“Uno!” ridacchiò Goten, entusiasta.
“Non pensateci nemmeno!” ringhiò Bra, severa, vedendo che non davano segno di volerla risparmiare.
“Viaaaaaa” Due persone, una sola voce, un’ unico
scopo: lavare tutti i loro amici.
Corsero verso Bra e Ub, e iniziarono a premere forte
sulle bottiglie, dirigendo i getti d’acqua verso i due che dal canto loro si
alzarono rapidissimi e iniziarono a scappare in giro per il prato. La giovane
Brief sbraitava insulti e minacce all’ amica, e il ragazzo dalla pelle scura
stava correndo e ridendo come un forsennato cercando di seminare l’altro.
“Alt! Fermi tutti!” tuonò Bra, inchiodandosi accanto
alla propria borsa. “Ora siete fottuti!” estrasse la sua bottiglia da due litri
e iniziò a inseguire Pan a sua volta. Trunks fece una specie di smorfia commentando mentalmente la finezza di sua sorella.
Ub scoppiò a ridere
e recuperò la sua vecchia borraccia per imitarla, presto seguito da
Trunks e Marron, decisi ad ottenere una rivincita.
Pan rideva come una pazza, correndo. Era un sacco di
tempo che non si divertiva così. Non le importava un bel niente dell’acqua che
li stava inzuppando, si stava semplicemente divertendo. E un po’ di quella
calura insopportabile se n’era andata, portando con sè quella strana angoscia
pre-scuola che l’aveva avvinghiata poco prima. Si sentiva libera, si sentiva un
bambina. Sentiva di poter fare tutto in quel momento, si sentiva serena,
felice.
Si sentì a afferrare da dietro e si ritrovò tra le
braccia di Trunks che premette le labbra sulle sue, sorridendo e versò in testa
ad entrambi il contenuto della sua bottiglia. Pan gli gettò le braccia al collo
e per la prima volta da quando si erano messi insieme si abbandonò a quel
bacio, sorprendendo sia il ragazzo che sè stessa. Lui approfondì il baccio, e
lasciò cadere la bottiglia ormai vuota, cingendole la vita con le braccia. Era
come se la spensieratezza di Pan venisse trasmessa tramite quel bacio anche a
lui, tanto che gli parve di stare in un sogno.
“Boom boom baby!” gridò Goten, vedendo la scena e
scambiandosi un battimano con Ub. “I nostri bambini sono cresciuti, amico!”
rise.
Ub sghignazzò. “Se Gohan lo scopre ti uccide”
Il giovane Son rise. “Ucciderà Trunks, io che centro?”
e detto ciò sgattaiolò fino alla borsa di Marron e si impossessò di un’ altra
delle sue bottiglie, riprendendo a rincorrere Bra.
Ub fece lo stesso con Marron, che prendeva quel gioco
con molta più leggerezza di quanto stesse facendo Bra, la quale aveva iniziato
a picchiare il suo ragazzo con un’ infrandito. “Smettila, brutto troglodita del
cavolo!”
“Ma no! Brutto no, dai! Altrimenti non avresti perso
la testa per me, baby!”
Bra scoppiò inaspettatamente a ridere e mollò la
ciabatta a terra. Corse tra le braccia di Goten e lo baciò con trasporto. Lui
rimase un attimo interdetto e confuso, ma poi decise di accontentarsi di ciò
che quella pazzoide le offriva senza porsi troppe domande e rispose al bacio.
Marron sorrise vedendo anche loro scambiarsi
effusioni, e si avvicinò a Ub, che la prese tra le braccia e la baciò
dolcemente, per poi riprendere a schizzarla.
Era come se quel momento di serenità avesse riempito
il cuore di tutti e sei i ragazzi, facendoli cadere tra le braccia della
dolcezza e dell’ amore. Ognuno in quel momento sentì il proprio cuore farsi
pesante e si sentì, seppure per qualche attimo, felice.
Quel prato, lo stesso su cui, mesi prima, era avvenuto
lo scontro tra Pan e Trunks, regalava loro un sacco di emozioni e bei ricordi,
era un po’ la loro isola felice, il loro mondo alternativo, un loro paese dei
balocchi personale.
“Non so cosa ti sia preso, ma lo adoro” sussurrò Goten
a Bra, stringendola a sè, dopo che gli schizzi provenienti dai gavettoni di
Marron e Ub li avevano interrotti.
La ragazza ridacchiò e si voltò ad osservare Pan e
Trunks, ancora immersi in quella loro bolla di amore.
“NON DEVI MICA RISUCCHIARLE L’ANIMA, TRUNKS!” tuonò
Goten, lanciandogli in mezzo alla schiena la bottiglia ancora piena che aveva
tenuto in mano per tutto il tempo.
“Ahia” protestò Brief, voltandosi a fulminare con lo
sguardo l’amico. “Guastafeste!” sbottò, mentre Pan arrossiva violentemente.
“Ora ti annaffio per bene!” esclamò, raccogliendo la bottiglia e inseguendo
l’amico che si era dato alla fuga. Tuttavia Trunks non riuscì a raggiungere
Goten che la bottiglia –aperta- si era svuotata completamente.
“Marron, ne hai ancora?” chiese Bra, schierandosi
nuovamente contro il suo ragazzo.
La bionda scosse il capo. “Era l’ultima”
“Noooooooo” il lamento di Pan, Ub e Goten si levò
sulla loro piccola oasi di serenità.
“E ora?” chiese Pan, scontenta. Il caldo sarebbe
tornando da un momento all’ altro e quell’afa tremenda li avrebbe riavvolti
insieme alla sua strana angoscia pre-scuola.
Ub prese Marron sulle spalle, a sacco di patate,
facendole lanciare un gridolino di sorpresa che attirò l’attenzione di tutti
gli altri. “Tutti al fiumeeeeeeeeeeeee!” gridò, iniziando a correre in
direzione di questo.
“Cosa?” si chiese Bra, lanciando un’ occhiata sorpesa
a Pan, la quale non riuscì a rispondere, 'che Trunks l’aveva già caricata sulle
spalle. “Essia!” esclamò, seguendo l’amico di corsa. Pan scoppiò a ridere,
inevitabilmente, e osservò suo zio afferrare Bra e beccarsi una scarica di
pugni sulla testa.
Sorrise lanciando un’ occhiata al cielo e al sole che
li sbeffeggiava continuando a mandar loro quei bollenti raggi carichi di afa.
Fece una linguaccia al nulla. Non poteva credere di fargliela in barba, quel
clima fastidioso, loro avrebbero trovato sempre e comunque il modo per ridere e
sentirsi sereni.
Si riempì i polmoni con quell’ aria umida e
appiccicosa e gridò: “BUON FERRAGOSTOOOOO!”
Salve ^^ questa è la fanfiction di ferragosto, arrivata tuttavia in ritardo, come al solito. xD
Ora, questo fan fiction è dedicata ad Eleonora e Vanny, che mi hanno suggerito di scriverla. :)
Non è niente di che e ne sono consapevole, ma se mi verranno altre idee sulle vacanze di questi sei personaggi provvederò a scrivere altre one-shots. ^^
Vorrei osservare che Goten non è l'unico a fare la smorfie vedendo quelle due coppiette scambiarsi effusioni sdolcinate, perchè io sono completamente d'accordo con lui XD . Ultimamente il miei amici e scetticismo si sono fatti sentire più spesso ed eccone i risultati. Tuttavia non volevo negarvi un po' di fluff xD
Bene, è tutto.
Fatemi sapere cosa ne pensate^^
Yv0