RomeoxJuliet
Epilogo:
~ Volando ~
Aspettiamo il domani
Era una splendida giornata
primaverile. I fiori sbocciavano rigogliosi e gli animali godevano dei
tiepidi
raggi del sole. Ermione, come molte mattine a quella parte, si
recò sulla tomba
del suo amato. Con se aveva una rosa rossa e un iris bianco, la loro
simbologia
era ormai leggenda per tutti gli abitanti di Neo-Verona.
Già, Neo-Verona… lei
stessa faticava ancora a credere che per tutto quel tempo avessero
vissuto
sospesi nel cielo. Camminando lentamente si trovò di fronte
lo scaligero in
tutta la sua magnificenza. Quell’albero era stato la loro
fortuna e, per poco,
la loro rovina. Aveva salvato il continente ma, in cambio, si era
portato via
qualcosa di molto importante per tutti. Era da amare ed odiare.
Tuttavia
avevano scelto la prima: amare. L’odio non porta da nessuna
parte, non bisogna
mai chiudere il proprio cuore agli affetti, la morte di Montecchi ne
era la
prova. Romeo e Giulietta non avevano dato il loro futuro per lasciarsi
dietro una
scia di odio ma una scia d’amore. Poggiò il suo
piccolo omaggio floreale ai
piedi della statua d’angelo che era stata testimone della
storia dei due
innamorati. Giunse le mani a preghiera sussurrando dolci e nostalgiche
parole:
<< Romeo-sama,
cercherò di
essere felice con tutte le mie forze, un giorno anche io
avrò qualcuno da
amare. Ve lo prometto… >> Aprì gli
occhi e rivolse
il suo sguardo sereno al manto bianco che fungeva da tappeto per la
statua.
Tanti magnifici iris la osservavano sorridenti e carichi
d’amore. << …lo
prometto a entrambi. >>
<< Siete venuta anche
oggi. >> Non si era accorta dell’arrivo di
un’altra persona e si spaventò
non poco sentendo una voce provenire alle sue spalle.
<< Voi siete…
Tabalto-sama? >> Dopo la tragedia, le era stato riferito
pressa poco ciò
che era accaduto e sapeva che quel giovane dai capelli bruni e gli
color del
cielo era il fratellastro del suo ex-fidanzato.
<< Chiamatemi Tebalto.
>> Scese dal magnifico cavallo drago che
l’aveva condotto sin lì. Ermione
lo riconobbe subito.
<< Ma questo
è Cielo! Il
cavallo drago di Romeo-sama. Quanto tempo è passato.
>> Sussurrò con una
piccola nota di malinconia che non sfuggì al giovane.
<< Se desiderate,
più
tardi posso portarvi a fare un giro. Sapete, ultimamente sta diventando
un’abitudine. >> Puntò i suoi occhi
in quelli di lei. << Sempre se
non avete paura. >> Quelle parole erano state pronunciate
con una velata
ironia che fece non poco irritare la giovane.
<< Io non ho paura e
accetto volentieri il vostro invito. >> La
verità era che non aveva mai
messo piede su qualunque cosa non fosse una carrozza, ma non
l’avrebbe mai dato
a vedere.
<< Capisco.
>> Anche
lui aveva portato delle rose che, col loro rosso, sembravano una
macchia di
sangue su un candido abito. Imitò i suoi precedenti
movimenti e, dopo aver
pregato per qualche minuto in rigoroso silenziò, si
tirò sulle ginocchia per
poi tenderle la mano. Con un po’ di titubanza
accettò e in men che non si dica
si ritrovò seduta sulla schiena dell’animale.
<< Forse…
forse non è
stata una buona idea… iaaahhh! >> Cielo
spiccò rapido il volo, cosa che
la fece quasi morire di paura. << Voi siete abituato a
queste manovre ma
io no. Vi prego, fatemi scendere! >> Si
aggrappò con forza alla chioma di
Cielo che protestò per il rude trattamento.
Anziché scusarsi o sentirsi
mortificato, Tebalto rise di gusto.
<< Non abbiate timore e
aprite gli occhi. >> Sempre con molta calma, la fanciulla
fece ciò che le
era stato chiesto e vide uno spettacolo che la lasciò senza
parole. Era la
prima volta in vita sua che aveva l’opportunità di
sfiorare il cielo e di poter
ammirare le distese verdi ai suoi piedi. Si sentiva immune a tutto e
quasi padrona
del mondo. Lì, nello sconfinato azzurro, nessuno poteva
dettare regole, solo seguire
l’istinto e la vita. Ora capiva cosa doveva aver provato
Romeo-sama tutte le
volte che aveva spiccato il volo. Questa era la libertà che
aveva sempre
cercato.
<<
E’… e’ bellissimo!
>> Era emozionata e quasi commossa da tanta magnificenza.
<<
Grazie, grazie infinite per avermi permesso di ammirare tutto questo.
Come
potrò sdebitarmi? >> Il ragazzo la
guardò un po’ interdetto non
aspettandosi una proposta simile, ma scoppiò nuovamente in
un’allegra risata.
<< Cosa
c’è? Ho detto
qualcosa di divertente? >> Si sentiva un po’ in
imbarazzo e non capiva
perché, era dai tempi in cui era fidanzata con
l’erede dei Montecchi che non si
sentiva così.
<< Potreste accettare di
volare ancora con me? Vi piace l’idea? >> Il
suo sorriso gentile, quella
sua aria onesta e quella sua voce vellutata, assomigliava molto al suo
defunto
fratello. Era un vero peccato che non abbiano avuto tempo da dedicare
l’uno all’altro,
sarebbero stati grandi amici.
<< Si, molto.
>>
Tornando a guardare il bianco delle nuvole pensava che forse anche lei
aveva
trovato la sua felicità. Il loro non era propriamente un
incontro del destino,
forse solo dovuto al caso e niente più. <<
Perdonate se ve lo domando, ma
cosa avete fatto in tutto questo tempo? >> Le
era venuta una gran
voglia di chiacchierare e di conoscere quel ragazzo.
<< Nulla di che
>>
rispose tranquillo mentre destreggiava abilmente Cielo.
<< ho mantenuto
alcune promesse fatte da mio fratello. Voi? >>
<< Nemmeno io ho fatto
gran che. Ho promesso a me stessa e a due amici che sarei stata felice
e sto
cercando di mantenere quella promessa. >> Si prese del
tempo per ammirare
alcune valli cariche di bestiame che apparivano davanti.
<< Cosa pensate
di fare da ora in avanti? Se non vi disturba dirmelo, ovviamente.
>>
<< Non lo so. In genere
si
vive per gli altri o comunque in compagnia di qualcun’altro
con cui si vuole
dividere la propria vita. Per il momento aspetto di trovare un persona
che
voglia vivere per me, e che mi permetta di vivere per lei.
>> Ermione lo
fissò stupita per la profondità delle sue parole.
<< Siete molto saggio.
Non
so cosa darei per avere anch’io una tale conoscenza della
vita. >>
Tebalto non batte ciglio di fronte a quel complimento ma si fece
improvvisamente serio.
<< Pregate di noi
arrivare
mai a una tale consapevolezza perché è
frutto di molta sofferenza e di
molto odio. Ho vissuto tutta la mia vita pensando solo alla vendetta e
quando
alla fine ho compreso che essa era inutile, mi sono ritrovato a
chiedermi cosa
fare della mia esistenza. Di certo non potevo sprecarla, non dopo il sacrificio di
Giulietta e di mio fratello. >> La parola
“fratello” l’aveva pronunciata
con tale tenerezza da non lasciare dubbi sull’affetto che
nutriva per lui, anche
se non lo dava a vedere lo amava molto. Dopo alcuni minuti di silenzio,
minuti
in cui poterono godere non solo del paesaggio ma anche della reciproca
presenza, lui proseguì: << io credo che
arrivati a questo punto c’è solo
una cosa che possiamo fare. >>
<< E quale?
>>
Chiese con speranza mista a interesse.
<< Aspettare il domani.
>>
<< Che intendete?
Scusate
ma non vi seguo. >>
<< Romeo e Giulietta,
pur
essendo consapevoli di non avere tempo, hanno comunque aspettato il
domani.
Hanno sperato nel futuro e ci hanno dato un futuro. Ho imparato a
credere e a
dare fiducia a ciò che verrà, per tanto
continuerò ad aspettare. Prima o poi
troverò anch’io la mia strada per la
felicità. >> Quelle parole avevano
toccato il suo cuore ed Erimione non poté che sorridere
dolcemente mentre
tornava a osservare lo sconfinato blu.
<< Avete ragione. Sapete
cosa
vi dico? Anche io farò lo stesso. Riporrò tutta
la mia fiducia nel domani.
>> L’altro imitò il suo sorriso di
fronte a tanta determinazione.
<< A proposito di
domani,
accettate un’altra cavalcata? >>
<< Solo se voi accettate
un mio invito a pranzo. >>
<< Si può
fare. >>
Ermione rise sommessamente per il suo finto tono sostenuto, e Tebalto
rise
ancora più di prima. Mentre accarezzava Cielo mille pensieri
si susseguivano
nella sua mente: Romeo, Giulietta, il loro amore, la sua promessa, il
loro
incontro… “ Credo che anche per noi ci sia una
possibilità, chi ha vissuto per
odio e chi per un amore senza futuro. Si, ora ne sono
sicura… continuerò ad
aspettare il domani.”
TebaltoxErmione
Fine
L’ho riscritta come si deve
perché prima faceva decisamente
schifo. -_-
E’ nata in un attimo di
ispirazione e spero sia di vostro
gradimento. ^^
Mi dispiaceva che Ermione e Tebalto
fossero rimasti appesi. XD Ho
voluto dare un lieto fine anche a loro.
L’immagine l’ho
fatta io, mi sono dannata per farne venire qualcosa
di decente, quindi non mi dite che è brutta altrimenti mi
offendo… scherzo, non
me ne frega niente. XP
Spero sia piaciuta un pochino.
Ringrazio chiunque leggerà,
commenterà e inserirà la fiction da qualche
parte. ^^
P.S: scusate gli errori grammaticali.
Saluti da Koishan
la folle.