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Autore: Ellens    25/08/2010    7 recensioni
Emma Owens è una giovane ragazza che, stanca della solita routine in paese, decide di trsferirsi a Londra
Trova un appartamento poco invitante in uno dei sobborghi della grande città, dividendolo con due strane coinquiline.
Ma la vita è lunga, il tempo della convivenza è tanto, e presto l'amicizia avrà i sopravvento.
Dal primo capitolo
- Ciao, sei la nuova inquilina?-
- Sì, e tu?- Speravo, sentivo, che mi avrebbe risposto: sono la donna delle pulizie.
- Sì-
I miei sogni andarono in frantumi come un bicchiere caduto dal 45° piano di un palazzo in di New York.
- Piacere... Emma. Emma Owens-
- Come quello delle olimpiadi?-
- Ehm, sì, come quello- annuii convinta.
Di che stava parlando? Quali olimpiadi? Io manco sapevo che fosse il calcio.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" Vai, vai, puoi farcela"

Ma chi, io?!

 

 

 

 

 

" Vai, vai, puoi farcela"

" Sì, hai ragione, posso farcela"

" Poi col mio sostegno morale, tutto si può fare"

" Gertrude, devi stare zitta. Sei solo una stupida vocina interiore"

" Con cui parli"

" Dettagli"

 

- Signorina Owens! Signorina Owens!-

NOOOO, NOOOOO ti prego, NON ORA

- Signorina Owens, ho bisogno di parlare con lei, le devo presentare una persona-

- Magari dopo, eh, Brianne-

Non potevo, non dovevo, restare con quelle scarpe ai piedi un secondo di più.

- No, è davvero importante-

- Sì, certo, ma io ho una cosa vitale da fare-

- E sarebbe?-

Valutai per una frazione di secondo, decidendo se rispondere "Levarmi le scarpe" oppure chiamare mia madre che ha una malattia gravissima e avanzatissima, il che, oggettivamente, non era vero.

Ma va be'.

- Devo chiamare mia madre. Sa, ha una malattia gravissima e avanzatissima-

- Ma è sul punto di morte?-

- No, non ancora-

Mi atteggiai, facendo singhiozzi, ma sembravo più che altro presa da uno spasmo polmonare.

- Bene, allora ha cinque minuti per me!-

- No! Seriamente, mia mamma morirà tra poco!-

- Ma non ora! Non in questi cinque minuti-

- E io invece dico di sì-

- Ma signorina Owens! Si vergogni!-

- Ah, io? Lei non mi permette di chiamare mia mamma che sta schiattando!-

- Ma la chiami se vuole, la chiami pure. Non voglio avere parole non dette sulla coscienza!-

- Ah, sì, certo, così magari quando tornerò mi dirà che non se lo aspettava da me e mi licenzierà! Bene, allora vengo. Chi vuole presentarmi?! Su, me lo dica, su!-

Oddio, perchè lo stavo dicendo? Io volevo solo togliermi le scarpe.

Brianne mi guardò, indecisa se scappare o rinchiudermi nello sgabuzzino, poi, da dietro le sue spalle comparve lei.

Lei.

La stronza bionda, magra, occhi azzurri e tette da fuori, francobollo al posto della gonna, smalto rosso sciacquetta e labbrone tipo gommoni.

La stronza che ti incenerisce con lo sguardo, che ti fa sentire una mosca spiaccicata contro il vetro di una finestra, con magari di sottofondo la sua voce che fa "Ah, ti ho uccisa, come godo".

La solita stronza che ti umilia davanti all'uomo dei tuoi sogni, che ti fa sembrare una barbona a confronto, quella che ti fa sentire una nullità, più inutile di Gertrude.

Il che la dice lunga.

- Saaaaaaaalve, mi chiamo Virginia-

- Ah. Sa, questo nome mi ha sempre ricordato quella canzone di Madonna, I'm a virgin-

Tiè. Uno a zero per me.

Il suo sguardo si fa vacuo per qualche secondo. Poi sorride.

- Ho sempre pensato che quella canzone l'ascoltassero piccoli bamboccioni di periferia-

Ops. Uno pari.

- Ah, quindi la conosce!-

Pigliati questa, troietta da quattro soldi.

"Sì, vai così Emma"

"Gertrude non interferire"

- No, me la canta spesso la mia cameriera-

Pff. Risposta scontata.

- Mia madre dice sempre che le donne con le cameriere non saranno mai donne vere-

Ah-aaaaa e ora come la mettiamo eh, eh, eh?

- Ho venticinque anni, non seguo più i detti di mia madre-

Figlia ingrata.

Stavo per ribattere qualcosa, quando James ci balenò davanti.

Quella notte lo avevo sognato nella mia cucina, vestito con il grembiule di mia nonna, quello con la carota che dice "Bugs Bunny mi adora", che mi canticchiava "Emmaaaa, Emmaaaa, ti voglio regalare una lattuga".

Okay, sull'ultima frase sorvolerei.

Appena lo vidi, mi venne spontaneo dirgli " Mi piace la lattuga", poi, Sant'Antonio mio beato, mi trattenne dal farlo.

O forse, fu la sua mano che si posò sul fianco di quella stronzetta.

Probabile.

- Oh, Emma, eccoti! Ho bisogno di chiederti una cosa riguardo a un caso, appena hai due minuti-

- ....-

- Oh, conosci già Virginia?-

- ....-

- Virginia, lei è Emma, il nuovo membro della società, Emma, lei è Virginia, la mia fidanzata-

La tipa ridacchiò e gli scoccò un bacio sulle labbra.

- ...-

- Ci sposiamo a giugno-

Feci un calcolo mentale.

Nove mesi, giusto il tempo di rimanere incinta, partorire, entrare in depressione post.partum e licenziarmi.

- Naturalmente, inviteremo tutto lo studio-

Un'altra risata.

-...-

Ehi, nessuno si era accorto che la mia faccia aveva assunto il colore della moquette?

- Cara, ti senti male?- Virginia allungò una mano verso di me.

Grazie a Dio svenni, prima di insultarla.

 

Quando, un'ora dopo, ritornai nello studio camminando sui miei piedi, ero indecisa se fare un' assassinio di gruppo o uccidere solo Virginia.

Che poi dai, suvvia, puoi mai chiamarti Virginia?

Mi affacciai dal balcone, quando, il mio piede inciampò in una matita abbandonata sul pavimento.

- Stupido, stupido, stupido pezzo di legno- lo afferrai e lo gettai dalla finestra.

Era alquanto appagante.

Accanto alla mia mano, trovai un blocco di carta sporca di marmellata, presi anche quella e la buttai giù.

- Ahahaha!-

Iniziai a ridere come una scema.

Mi divertivo con poco.

Giù lo smalto arancione di Linda, giù il lucidalabbra di Andreea, via temperino per la matita degli occhi, gli occhialini 3D usati al cinema il giorno prima, via il fazzoletto sporco, il ciuccio di un bambino a cui avevo fatto da baby-sitter mesi prima, la gomma, la penna rossa ormai scarica, il bianchetto e le cartucce della stampante.

Mi stavo divertendo, quando ad un tratto la morsa serrata al piede tornò a farsi sentire.

Mi alzai in piedi, quindi, e iniziai a tirare, per togliermele.

Quando, cinque minuti dopo notai che la situazione era pressochè disastrosa, il collo della scarpa all'angolo del davanzale, e iniziai a far pressione.

Nel palazzo di fronte, una donna delle pulizie era rimasta ad osservarmi sconcertata col detersivo che le gocciolava dalle mani.

"Un altro sforzo, dai, dai"

Tirai un urlo tipo Xena, la principessa guerriera forgiata dal fuoco di mille battaglie (sì, okay, lo guardavo. Sì, okay, ero innamorata di Marte. Sì, okay, ho sempre pensato che Olimpia fosse della sponda sbagliata) e, finalmente, neanche stessi partorendo, la scarpa lasciò la presa.

Il fatto che cadde giù dalla finestra, era solo un piccolo, insignificante dettaglio da tralasciare.

 

- Ahia!-

Mi affacciai giù, giusto per capire chi fosse stato il malcapitato.

Quando i miei occhi incontrarono quelli di Virginia, lacrimanti, mi sentii realizzata.

- SIII, SI SI SIII, ah-aaaaa godo! Godo!-

- Emma, che guarda?-

- AHH- Mi voltai di scatto. James mi stava di fronte, incuriosito.

- Niente. Niente. Assolutamente niente-

- Che succede?-

- Oooh, nieeeeente, davvero!-

James mi scostò il braccio e guardò giù, verso il marciapiede ma, grazie a Dio, la fidanzata era scomparsa.

- Che... che vuole la donna delle pulizie?-

La tipa, effettivamente, era ancora lì, impalata.

- Boh! Quanta gente strana a 'sto mondo, eh?-

Una furia bionda fece irruzione nello studio.

Ciò che riconobbi subito fu il bernoccolo che capeggiava tra quegli spaghettini gialli chiamati capelli.

- TUUUUUUU-

- Virginia, tesoro, che succede?-

- TUUUUU-

- Ehi, ciaooo! Che hai fatto in testa?- la tirai sul genere "faccio la finta-tonta e mi piace"

- LO SAI CHE E' SUCCESSO. LO SAAAAI-

- Tesoro, calmati. Che succede?-

- La tua collega mi ha tirato una scarpa dal balcone!-

- Ma chi? Io?-

Due paia d'occhi mi fissarono i piedi - Mi ritenete capace di una cosa simile?!-

 

 

 

Sono davvero di fretta, e non posso commentare. Scusate gli errori, se ci sono, ma non ho davvero la possibilità di sistemare.

 

Grazie di tutto gente, vi adoro **

 

caramella_rosa_gommosa

 

   
 
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