Return
Come le onde non possono fare a meno di
lasciare la riva per tornare negli abissi, così io non riuscivo a non
ritornare in quel posto.
Ogni estate era come un rituale,
meccanicamente preparavo la valigia e lasciavo il mio appartamento in centro città
per tornare a casa.
E sì che lì non mi aspettava
nessuno, da anni.
No, ciò non era del tutto vero: una
persona mi aspettava ancora.
Era l’unico ragazzo che io conoscessi che non aveva mai messo piede fuori da quel
villaggio bellissimo e intoccato affacciato sul mare.
Konoha mi attirava come una calamita, a nulla
valeva il moto di disgusto che i ricordi dolorosi mi facevano provare
riaffiorando in massa nella mia testa.
Ormai ero in volo, in un istante avrei toccato
terra.
Per un attimo desiderai il peggio per gli
altri, il meglio per me – forse – ma, com’era prevedibile, l’aereo
si mantenne stabilmente per aria e io non volli più guardare dal
finestrino: avevo paura di distinguere già il mare che bagnava Konoha.
***
Sorrideva socchiudendo gli occhi azzurri e
mostrando i suoi bianchissimi denti perfetti, mentre con una mano mi salutava
da lontano venendomi incontro a balzi.
Non ricordavo di avergli mandato un messaggio
con l’ora e il giorno esatti del mio arrivo, perciò inizialmente
rimasi interdetta, a fissarlo immobile come un ebete.
Mi tolse la valigia dalle mani e mi
abbracciò forte, facendomi mancare il respiro.
Ci volle una manciata di secondi
affinchè tornassi in me.
- Bè? – gli sussurrai
nell’orecchio, allontanandolo un poco; dopo di che lo squadrai dalla
testa ai piedi notando con una fitta al petto che non era cambiato affatto
dall’ultima volta che ci eravamo visti, se non forse per qualche
dettaglio come i capelli biondi più lunghi e scompigliati del solito o
qualche chilo in meno.
Ciò che mi interessava resisteva
intatto: la luce negli occhi e il calore che emanava.
- Mmm, come sei pallida Sakura…e come
sei magra! Ma ti nutri in quella metro…metropoli
o come diavolo si dice, sì? E i capelli! Li hai lasciati crescere come
una volta! – esclamò a raffica mentre
tutta una serie di espressioni – di preoccupazione, concentrazione,
nostalgia - gli passava sul viso abbronzato.
Posi fine a quella che sarebbe
stata una interminabile ramanzina/visita a raggi x indicandogli la
valigia e assumendo senza fatica un’aria stanca; in effetti stanca lo ero
davvero, dopo dieci ore di aereo e altrettante di incubi indesiderati.
Lo pregai di accompagnarmi a casa sua senza
fare domande, e lui ubbidì cercando di non far trapelare alcuna
delusione.
Come quasi sempre succedeva in quei primi
momenti mi addormentai esausta tra le sue braccia, mentre un taxi ci portava a
destinazione: non veniva mai a prendermi in macchina, Naruto, e ormai avevo
abbondantemente capito il perché.
La certezza che non avrei mai potuto essere completamente
sua mi attanagliava facendomi sanguinare ancora adesso, che erano passati
cinque anni dacchè gli avevo detto che il mio cuore non avrebbe mai
potuto essere suo né di nessun altro, perché una parte di me se
ne era andata via con Sasuke – il mio primo ed unico amore – e non
sarebbe mai ritornata.
Sapete, io ero una donna fondamentalmente
incapace di amare.
Mi svegliai in un letto comodissimo,
abbracciata ad un lenzuolo stropicciato e profumato; la prima cosa che pensai
fu proprio a quel profumo, io lo conoscevo: era di…
- Sakura! –
Naruto Uzumaki apparve sulla soglia della
camera destinata a me; era a torso nudo e aveva un asciugamano a mo di pareo.
Mi tirai su di scatto.
- Ma ti sembra modo di entrare e di
presentarti a una giovane donzella? – gracchiai, ridacchiando da sola e
cercando a tastoni coi piedi le infradito che dovevano
essere da qualche parte per terra.
- Da quando in qua i miei pettorali ti fanno
un qualche effetto? – rispose a tono Naruto e venne a sedersi affianco a
me sul letto, non smettendo un istante di guardarmi negli occhi.
Si vedeva lontano un miglio che era felice di
vedermi, e quasi sorpreso, rincuorato.
Diedi in un sospiro sincero e appoggiai la
testa sulla sua spalla; lo sentii fremere leggermente.
Io stessa mi stupii del mio improvviso
trasporto, ma forse avevo proprio bisogno di un leale contatto umano in quel
momento, perché in fondo ero stufa delle possessioni ipocrite vissute in
città, sebbene le avessi continuamente cercate.
C’erano tante cose che avrei voluto dire
a Naruto, cose futili, in fondo: la mia promozione a capo reparto, la mia
fortuita vincita al lotto (con la quale mi ero pagata il viaggio in aereo e
avrei portato avanti l’intera estate lì), l’appartamento
nuovo che mi ero comprata e il gatto di nome…
- Mi hai sentito? –
Interruppe il flusso dei miei pensieri e mi
bombardò di domande, non riusciva più a resistere e io lo
dissetai rassegnata: voleva immaginarsi
Smisi di parlare.
- Sasuke, eh? – indovinò,
nascondendo l’amarezza sotto un tono di voce eccitato.
- Che sciocca sono…- borbottai ma
chissà perché mi sentii meglio ora che avevo udito quel nome
pronunciato dalle sue labbra.
Presi coraggio e gli posi la domanda che
più mi fremeva.
- Notizie? –
Mi girai a fissarlo nelle iridi azzurre che
piano andavano ombrandosi di un’ombra che io
conoscevo fin troppo bene; seppi la risposta prima ancora che egli la dicesse.
Sasuke Uchiha – il mio primo ed unico
ragazzo - ancora una volta non aveva dato sue notizie né a me né
a Naruto.
Erano passati già dieci anni
dacchè era scomparso senza lasciare traccia, inseguendo un fratello
ritenuto colpevole di tutto e niente.
***
Aspettavo
fremente l’ora dell’appuntamento, vagando per casa come
un’anima in pena, mai stata così agitata.
Il mio
migliore amico Naruto cercava di intrattenermi coi suoi discorsi senza capo
né coda, smorzando la mia ansia, ma ci riusciva così poco che
più volte si beccò una mia sgridata.
Avrei
dovuto usare più tatto: d’altronde lui mi amava e io stavo uscendo
col suo (il nostro) migliore amico.
-
Secondo te sembro una deficiente col trucco negli
occhi? – gli domandai osservandomi poco soddisfatta allo specchio appeso
in corridoio.
- Guarda
che alla nostra età è normale mettere la matita, e poi la tua a
stento si vede. Certo è che…ti fa ancora più carina –
rispose abbassando sempre più la voce e io, per un attimo, mi sentii
mancare le forze.
Che
persona orribile ero.
- Mmm mi
sa che è ora che esca di casa – tagliai corto io e mi fiondai a
prendere la borsa a tracolla.
Mancava
esattamente un quarto d’ora all’appuntamento con Sasuke Uchiha in
piazza ma io, nonostante abitassi a cento metri da lì, non riuscii
più ad attendere in casa con Naruto.
Lo
lasciai fuori di casa intimandogli di non seguirmi per nessun motivo e
barcollai fino alla piazza, dimenticando quasi di respirare.
Era un
caldissimo 1 luglio.
***
A
volte mi chiedo cosa sarebbe capitato se io avessi deciso di ricambiare
totalmente l’amore di Naruto e non mi fossi messa in testa di conquistare
a tutti i costi di Sasuke.
Mi
chiedo dove io abbia trovato il coraggio di rifiutare
un amore così sincero e sicuramente una relazione felice per un rapporto
così intenso e breve da farmi uscire pazza.
Non
so darmi un responso, so solo che il cuore allora aveva
scelto così sopraffacendo la mia parte razionale.
Poi
una cosa del genere non mi successe più.
Purtroppo
o per fortuna, non so dirlo ancora.
***
Bè,
sono tornata.
Lo so,
lo so: sono incoerente…ma vedete, la voglia di
scrivere mica ti avvisa quando arriva; è giunta di botto e si è
tramutata in una long fic. Penso che ‘sto giro butterà
così, mi immergerò nella stesura di una long fic che per certi
versi è stata ispirata da Nana. Se dovesse
andare male…non prometto di essere così forte da fregarmene e
andare avanti, ho un caratteraccio!
Non
sarà unicamente una SasuSaku, questa fan fic, bensì un misto di
tutte le coppie immaginabili, mi cimenterò nelle threesome: mi piace
l’idea…uh uh.
A tratti
potrete trovarla forse un po’ nonsense, tipico
della mia scrittura, ma sappiate che in fondo in fondo un significato
c’è sempre, se no ne esco pazza anche io =p
La
dedico con tutto il cuore a coloro che mi avevano dato
l’addio donandomi il loro affetto con una recensione sulla mia ultima
flash fic, che mi hanno seguito in passato e vogliono continuare a farlo, e a tutti coloro che hanno voglia di
leggersi una bella – lo spero! ^^” - storia intensa e concreta.
Eep
è sempre nel mio cuore, impossibile abbandonarlo.
Mi rifarò
presto – almeno, conto – con le letture e recensioni di certe
storie che ho adocchiato durante la mia turbolenta estate…
…a
presto!
Anticipazioni
Prossimo capitolo:
« Dicono che il
dolore unisce, nel nostro caso divise più che mai. »
Pubblicazione: tra due settimane circa =p
Grazie a chi vorrà intraprendere questa nuova
parentesi su eep con me! ^^”
Affettuosi saluti
Vostra
Terrastoria - più forte che mai!
xD -