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Autore: thsefourwlls    03/09/2010    1 recensioni
I loro sguardi erano freddi e distaccati. Eppure se visto davvero affondo si notava l’amore dei due.
Amore platonico,certo,ma pure sempre amore.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   E più lui correva,più il suo cuore accelerava i battiti,più la sua coscienza si sporcava di colpa.
Colpa di non aver capito in tempo i suoi sentimenti,colpa di essere arrivato troppo tardi,colpa di essere stato assente nei mesi in cui lei aveva più bisogno di lui.
Non lo sapeva nemmeno il perché di quella corsa. O forse sì?
Era un modo per sfogarsi, correre sotto la pioggia, in una fredda sera di gennaio,per strada.
La strada di quella città che lei ha sempre amato,ma che da qualche tempo ha iniziato a starle stretta.
La città che tutti desiderano, quella dove puoi incontrare decine e decine di VIP come se niente fosse.
Ma in quell’istante non gli importava di niente. Né di incontrare qualche fan,tanto meno dei paparazzi o di qualche macchina che gli suonava il clacson prendendolo per pazzo.
C’erano solo lui e le lacrime che scendevano amaramente,confondendosi con la pioggia.
Il ragazzo si fermò di colpo,appoggiando le braccia sulle sue gambe stanche e respirando affannosamente.
Si scostò qualche ricciolo appiccicoso dalla fronte e dalla rabbia sferrò un potente calcio contro una panchina di legno, quasi a volerla rompere dal nervoso.
Poi urlò.
Tirando fuori tutto il rancore racchiuso in esso,portato avanti per tutti questi anni.
Si sedette su quella panchina spoglia,mettendosi le mani sopra al cappuccio della felpa e iniziò a ripensare a tutto ciò successo qualche ora prima.

    Dal piano superiore provenne un suono simile ad un tonfo.
Tutti i presenti nella sala stavano chiacchierando pacificamente,stavano ricordando i vecchi tempi,ridendo e scherzando. Appena sentirono il rumore si guardarono perplessi.
Erano tutti nella stessa stanza. C’era anche chi non centrava niente con quelle due famiglie;cosa poteva essere stato?
Ma certo..l’unica persona che mancava.
“Eileen! Tutto bene tesoro?” urlò la madre della ragazza osservando in direzione delle scale.
Da sopra nessuna risposta.
La madre si alzò per andare a vedere.
Ma fu bloccata da Nicholas.
“Lascia Lillien, ci vado io,almeno parliamo un po’ ”
Lillien annuì e tornò a sedersi per poi riprendere a parlare con Denise dei tempi del college.
Nick salì le scale incerto,sotto gli occhi della fidanzata di turno,chiedendosi il perché del comportamento di Eileen nei suoi confronti
Lei era la sua migliore amica. Lui era il suo punto di riferimento da circa 5 anni,da quando le loro madri si erano ritrovate.
E’ lei che ha sempre spronato lei e i suoi fratelli,non immaginando che sarebbero arrivati a tanto.
Già,perché adesso loro sono i magnifici Jonas Brothers,capaci di fare un sold out in due ore o di bloccare il traffico con un concerto improvvisato.
Ma per lei erano sempre stati Joseph,Kevin.. e Nicholas. Il più importante, per lei,anche se lui non se ne è mai accorto.
Ma Eileen era diversa. Più distaccata. Era giunta una delle solite visite annuali dei ragazzi,tra un tappa del tour e l’ altra,quei due giorni in cui le famiglie si riunivano,i ragazzi si divertivano come pazzi e poi tornava tutto alla normalità.
Ma i ragazzi si facevano sentire sempre meno, specialmente Nick, non aveva tempo. E quando ce l’aveva preferiva girare video con i fratelli o i colleghi.
Eileen era stufa.
Stufa di aspettare una sua chiamata dopo quella solita frase: Ci sentiamo domani ok? Ti chiamo io. Ti voglio bene.
Nicholas non la chiamava quasi mai il giorno dopo, ma nonostante tutto lei stava sveglia tutta la notte con quella vaga speranza, e le occhiaie profonde ne erano la prova.
Lei è una di quelle ragazze che passano periodi davvero brutti, ma li riescono a superare con la forza della famiglia, degli amici e soprattutto con la forza che giace dentro di esse.
Ma questo periodo sembrava non finire mai per lei.
Quando pensava di aver toccato il fondo andava ancora più giù.
Ma non lo diceva a nessuno che non fosse il suo diario o la sua migliore amica Brooke.
Nessuno doveva sapere.
Andiamo...lei è Eileen, la solare e simpatica Eileen. A lei non era permesso essere triste.
No. Lei è quella che deve sempre consolare gli altri strappandogli un sorriso.
Lei è quella sedicenne considerata da tutti ancora una bambina. Troppo piccola per l’amore..troppo piccola per soffrire.
Ma d’altronde questa è l’immagine che lei voleva dare agli altri.
La ragazza che ha pianto solo alla separazione dei genitori e all’abbandono del padre.
Ma le altre lacrime che versava ogni sera rimanevano segregate in quella stanza più che ordinata, e Eileen era sicurissima che da lì non sarebbero mai uscite.
Nicholas era incerto se aprire o no la porta,ma lo fece.
Si ritrovò nella stanza della ragazza e si guardò intorno. Niente di niente. Non c’era l’ombra di Eileen da nessuna parte della camera.
Poi sentì come dei pigolii provenire dalla porta del bagno, chiusa.
Non avrebbe mai potuto confondere quel suono con altro.
Era il pianto di Eileen.
Lei stava piangendo, e lui non sapeva neanche il perché.
Bussò leggermente,ma nessuno rispose.
“Eileen..” la chiamò in un soffio,così impercettibile che fece fatica a sentirsi lui stesso.
Ma lei lo riconobbe.
“Che vuoi?” rispose la ragazza con fare aggressivo
“che hai piccola? Lo sai che a me puoi dire tutto.”continuò il ricciolino sommessamente.
“No. Non sparare cazzate Nicholas. Tu non sai niente. Un bel niente.”ringhiò Eileen
“Cosa stai dicendo? Io ti conosco come le mie tasche!sono il tuo migliore amico!”rispose lui appoggiandosi alla porta
“No invece. Tu ti consideri il mio migliore amico,ma in realtà lo sei solo quando ti fa comodo. Solo quando hai bisogno” urlò con tutta se stessa. Nella sua voce si sentiva chiaramente il dolore,nonostante tutte quelle lacrime.
Nick cercò di aprire la porta,ma si rese conto che era chiusa a chiave.
“non me ne frega nulla. Apri e chiariamo!” disse lui innervosendosi
“Vaffanculo!” rispose lei
“Vuoi vedere ch entro lo stesso?” chiese il ragazzo con tono di sfida misto a rabbia
“Provaci e ti ammazzo Nicholas Jerry Jonas”
Lui fece qualche passo indietro e poi con ferocia i scagliò contro la porta con la spalla destra.
Dentro al bagno la ragazza si tappò le orecchie con le mai, dallo spavento.
Una,
Due,
Tre altre botte date con violenza contro la porta e il ragazzo entrò come una furia, ansimante e anche dolorante.
Ma al momento era l’ultimo dei suoi pensieri
Il ragazzo rabbrividì alla scena che vide.
Eillen accasciata a terra solo con una pantaloncino e una canottiera e intorno sangue.
“Che cazzo hai combinato Eillen?!” urlò Nicholas
“Vattene!Torna dalle persone a cui tieni veramente,come hai sempre fatto!” rispose lei con tono dispregiativo.
Lui  la raccolse da terra, dolcemente,caricandosela in braccio e la portò sul letto,mentre lei si arrese ad un pianto ancora più violento.
“Ma sei scema?!” Gridò lui con tutto il fiato in corpo.
Lei schivò il suo sguardo. Nicholas con violenza le prese i polsi e li fissò sconcertato.
Tagli che partivano dal polso e arrivavano quasi al gomito.
Alcuni cicatrizzati,altri no. Non erano stati fatti per uccidersi,ma solo per soffrire, solo per autolesionismo.
Quelli più profondi erano quelli che si era provocata prima. Sanguinavano ancora, ed ancora. Ed ogni minima goccia di sangue che scorreva dal braccio e finiva per cadere sul tappeto,era come una coltellata per Nicholas.
Lui cercò la parte razionale di sé,quella che non gli fa perdere il controllo in situazioni come quelle.
Lasciò i polsi della ragazza e si fondò in bagno, cercando asciugamani e alcool,per i tagli.
Tornò e medicò Eileen in silenzio.
I loro sguardi erano freddi e distaccati. Eppure se visto davvero affondo si notava l’amore dei due.
Amore platonico,certo,ma pure sempre amore.
Nicholas finì delicatamente e poi sospirando fissò gli occhi verdi della ragazza.
“perché?”chiese in un sussurro lui.
“ perché...” ripetè lei nervosamente storcendo la bocca in un sorriso amaro.
“Perchè odio me stessa. Odio questa città, odio tutta la mia vita. Soprattutto odio te.”biascicò tirando dei piccoli pugni sul petto del ragazzo, ma carichi di rabbia.
“Che ti ho fatto?”chiese ferito lui imprigionandola tra le sue braccia in una specie di abbraccio per calmarla.
“tu te ne sei fregato di me! Sei diventato famoso e da allora hai pensato solo più a te stesso! Non provare a negarlo!”
“Come?Io ti voglio fin troppo bene!”

“Ah sì?” rispose in tono sarcastico lei“ e allora come mai ci sentiamo al massimo una volta al mese, tramite telefonate che durano dai 60 agli 80 secondi? Eh?Perchè non trovi mai tempo per un fottuttissimo messaggio al mio compleanno o alle festività? Perché trovi il tempo per fare video scemi e non per me?! Perché?!” si sfogò la ragazza gridando.
Nicholas era ammutolito. Non sapeva cosa rispondere. E forse era meglio così. Cosa avrebbe potuto dire per farla stare meglio se infondo lei diceva solamente la verità?
“mi dispiace…io” sussurrò debolmente prima di essere interrotto da Eileen
“ tu cosa? Cosa? Tu non sai niente! Se fossi il mio migliore amico, sapresti che due mesi fa Brooke è morta!” Si scagliò con forza contro Nick tirandogli uno schiaffo in pieno volto.
Lui subì senza dire niente, limitandosi a portare una mano sulla guancia sinistra, dolorante.
Ma il dolore non era più che altro quello esterno,ma quello interno. Quello nel suo cuore.
Non ci poteva credere. Era ancora più spiazzato di prima. Si sentiva un verme.
“Sorpreso eh?” lei fece una risata sempre carica di nervosismo,disprezzo e odio.
“mi odi così tanto?” chiese flebilmente lui.
“No.” Rispose secca lei dopo qualche secondo di silenzio“ e non aspettarti una spiegazione. non qui,non adesso..non da me.” Rispose con voce roca.
Lui si limitò a fissarla. Il viso era solcato dalle lacrime e piccole strisce nere, causate dal mascara colato.
Riusciva lo stesso ad intravedere quelle piccole fossette agli angoli della bocca,quelle che lui amava tanto. Quelle che solo una persona innamorata vede in situazioni del genere.
Nick poggiò delicatamente la mano sulla sua guancia accarezzandola,poi poggiò il dito sotto al mento della ragazza alzandole leggermente il volto verso di lui.
“Eillen” soffiò con voce calma e dolce “ ti prego,perdonami. Prendo atto di tutte le mie cazzate di questi anni. Lo ammetto. Hai ragione tu..su tutto. Ma c’è un motivo ben preciso se mi sono comportato così.”continuò
“non lo voglio sapere. Torna dalla tua ragazza. Ti sta aspettando,potrebbe pensare male. E lei è l’ultimo problema che manca nella mia vita.” Sussurrò lei
“Alyson aspetterà. Tu sei più importante.”
“ora…ma quando lo sono stata davvero?Dovevo continuare a tagliarmi per farmi notare da te?”
disse sorridendo per una frazione di secondo.
“credimi. Tu lo sei sempre stata.”
“perché non riesco a crederti?”
rispose lei avvicinandosi al suo volto.
“non lo so”soffiò lui osservandola.
Lei si allontanò e si andò a sedere sul letto coricandosi a pancia in su. Lo fa ogni volta quando è preoccupata per qualcosa,oppure quando è molto felice. Ma non in questo caso
“Posso sapere perché nonostante tutto non mi odi?”domandò lui
Lei annuì continuando a fissare il soffitto.
Stette così per qualche secondo e poi si alzò.
Aprì il cassetto del comodino e ne tirò fuori il suo diario rosa.
Lo porse al ragazzo e si mise con le braccia conserte di fronte a lui.
“lì c’è tutto ciò che vuoi sapere.”sentenziò “e ora per favore vattene.”concluse aprendo la porta della camera.
Lui la guardò confuso,ma non si mosse minimamente.
“Vai. Questa è la mia camera,perciò decido io. E io non ti voglio qui. Quindi vattene. E non dire niente a nessuno di questa cosa.”
Nicholas le diede un’ultima occhiata e poi si sentì solo più la porta sbattere.
Eileen si appoggiò ad essa e scivolò a terra, piangendo.
Nick scese le scale silenziosamente,mentre dalla cucina tutti lo guardarono in attesa di spiegazioni.
Lui li ignorò e uscì di casa,senza dire nulla.


   Nick ripensò a tutto ciò continuando a piangere,noncurante dei passanti che gli lanciavano occhiate preoccupate oppure di qualche flash di telefonino,che probabilmente proveniva da qualcuno che l’aveva riconosciuto.
Lui estrasse dalla tasca quel diario,rigirandoselo tra le mani.
Non aveva avuto ancora il coraggio di aprirlo; non gli sembrava giusto nei confronti dell’amica.
Ma la curiosità lo stava uccidendo.
Fissò un altro po’ la copertina e poi prese un lungo respiro e l’aprì.
Sorrise nel vedere con quale cura la ragazza scriveva ogni minima lettera, la sua calligrafia era spettacolare,a dispetto di quella del ragazzo.
La prima pagina era coloratissima,piena di scritte,mini disegni, e soprattutto al centro ospitata una foto.
C’era un Eileen di appena 11 anni,sorridente,in mezzo ai Nicholas,Joseph,Kevin e anche Brooke.
Avevano tutti un sorriso smagliante. La foto era leggermente mossa, perchè scattata dal piccolo Frakie di soli 4 anni.
Quanto gli mancavano quei giorni di spensieratezza.
Girò le pagine,che man mano perdevano colore,fino ad essere un’intera chiazza nera. Un’ inespressiva chiazza nera.
Dopo una decina di pagine si ripetevano sempre le stesse frasi: “Non ce la faccio più.” o  “Se me ne andassi non importerebbe a nessuno.” o ancora “C’è qualcuno che mi ama davvero?”, fino ad arrivare all’unica scritta in rosso: “Io odio Nicholas Jerry Jonas. In 5 anni che mi conosce non ha mai capito che lo amo. Più di un amico. Oggi non mi ha neanche fatto gli auguri. Ecco la prova che per lui non esisto più.”
Si era dimenticato del suo compleanno.
Ma non era quello che più l’aveva scosso. Era il fatto che lei lo amava.
Lo amava davvero. Un amore oltre l’amicizia.
Possibile che fosse stato così stupido?
Sorrise flebilmente e rilesse quella frase una decina di volte, finchè non si convinse che era il caso di dire la verità; e Eileen l’avrebbe ascoltato ad ogni costo.
Rimise il diario in tasca, si asciugò il viso e riprese a correre, questa volta per tornare a casa della ragazza.
    In una mezz’oretta arrivò a casa e attaccò a suonare alla porta.
Aprì la mamma si Eileen
“Nicholas,cosa ci fai qui?”
“Devo assolutamente parlare con Eileen,è urgente.”
Senza aspettare risposte corse su lungo le scale,facendo i gradini a due a due e si mise a bussare alla camera della ragazza.
“Eileen apri immediatamente!”
Questa volta la ragazza non se lo fece ripetere due volte e aprì.
“Che c’è? Hai letto il diario?” chiese flebilmente lei.
Lui annui frettolosamente
“Ti devo parlare”
“Non ce n’è bisogno. So di non essere contraccambiata,perciò risparmiami almeno la solita scena.”
Tagliò corto lei.
“Non hai capito niente.”
Rispose lui.
“Ah no? E allora cosa devi dirmi?”
chiese lei in tono di sfida
“ Se io ti ho chiamato così poche volte è solo perché non potevo starti vicino. Non potevo sentire la tua voce e tantomeno vederti.”
“Devo prenderlo come complimento? No,sai perché per me non lo è.”
“La smetti?”
lui la prese per le spalle e la scosse leggermente “io non ti volevo attorno perché la tua presenza mi faceva stare male. Non l’hai capito nemmeno tu che ti ho sempre amata.” Confessò con occhi nuovamente lucidi.
Bingo! L’aveva detto.
Per tutti quegli anni non era riuscito ad ammetterlo neanche a se stesso,ma evidentemente quella era la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Lei lo guardò stupita,incredula.
Lui fece un passo avanti,incerto,ma lei lo guardò diritto negli occhi come a dargli la forza necessaria per andare avanti e così fu.
Lui le mise la mano dietro la nuca e rapidamente la portò a se,baciandola.
Un bacio a stampo,sì..ma pur sempre un bacio. Ed è già un passo avanti per loro.
Eileen lo guardò, e lui fece lo stesso,non sapendo cosa aspettarsi.
Lei sorrise timidamente e si sdraiò sul letto a pancia un giù.                                                               

Questa volta era davvero felice.

***

Nick Jonas non mi appartiene, la protagonista femminile invece sì.

Commentate, con le vostre impressioni,consigli, critiche o quale finale avreste scritto voi.

Grazie a tutte in anticipo u.u

S.

  
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