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Autore: telesette    06/09/2010    4 recensioni
Passarono alcuni minuti prima che si rendesse conto che, tutto d'un tratto, su di lei aveva smesso di piovere. Alzando gli occhi vide Choji, serio in volto, che reggeva un ombrello.
- "Come la farfalla si appoggia silenziosa sul fiore, anch'io... Vivo in silenzio di quel profumo!"
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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- E' tutto qui il motivo per cui mi hai fatto venire ?

Per Ino quella domanda ebbe lo stesso effetto di una brusca doccia fredda. Sasuke non batté ciglio alla sua dichiarazione sincera e si limitò a fissarla con la sua solita espressione tagliente.

- Co... Come ?
- Se hai finito con le tue stupidaggini, me ne posso anche andare - esclamò lui, voltandole le spalle. - Sapevo che dentro quella tua testolina bionda c'è di tutto fuorché il cervello ma, dal momento che sei amica di Sakura, credevo almeno che qualche insetto laborioso avesse trovato un nido abbastanza comodo tra quei capelli... Evidentemente mi sbagliavo!

Ino sentì il mondo crollarle addosso.

- Ma io... Ti amo...
- Per favore! Cosa ne sa una come te dell'amore ?!? Sei talmente cieca nel vivere che non ti accorgeresti dell'amore nemmeno se ti passasse davanti!

Così dicendo, Sasuke se ne andò senza neanche voltarsi. Di lì a un attimo cominciarono a cadere alcune gocce di pioggia e, poco dopo, venne giù un vero e proprio acquazzone. Ino era lì, immobile, con le dure parole di Sasuke che continuavano a ronzarle in testa. Quell'essere affascinante e insensibile non solo l'aveva respinta: l'aveva umiliata, senza preoccuparsi in alcun modo dei suoi sentimenti, ed era successo tutto così in fretta che non aveva nemmeno la forza di gridare. Si sentiva completamente svuotata di tutto, eccetto la tristezza che scaturìva sotto forma di calde lacrime sul suo volto, e si lasciò cadere sulle ginocchia sotto la pioggia battente...
Passarono alcuni minuti prima che si rendesse conto che, tutto d'un tratto, su di lei aveva smesso di piovere. Alzando gli occhi vide Choji, serio in volto, che reggeva un ombrello.

- Choji ?!?
- Dovresti tornare a casa, è piuttosto umido qua fuori!
- Per favore, Choji, lasciami sola...

L'Akimichi non si mosse. Si limitò ad osservarla, in silenzio, allorché lei si rialzò di scatto, furibonda.

- Sei sordo ? Ti ho detto che voglio rimanere sola, vattene!

Choji rimase lì, fermo come una statua, il viso e gli occhi puntati su di lei. Ino gli si avventò addosso, sferrando deboli pugni sul suo torace possente, senza tuttavìa riuscire a smuoverlo di un millimetro.

- Ti prego - gemette. - Ti prego, vattene...

Malgrado gli occhi le bruciassero, le lacrime continuavano a scorrere lungo le sue guance. Il corpo era scosso dai singhiozzi e, nonostante si vergognasse di mostrarsi così davanti a qualcuno, non poteva farci niente. Sasuke le aveva fatto molto più male di quanto avesse mai potuto immaginare e, ancora di più, le parole di lui sul suo essere una persona vuota e incapace di amare. L'unico suo conforto in quel momento era il silenzio comprensivo di Choji, come se la sua presenza calma e rassicurante le suggerisse in qualche modo di sfogarsi liberamente, senza tenersi dentro nulla di quel dolore straziante. Ad un tratto cominciò addirittura a sorridere: un tempo era lei a consolarlo perché gli altri bambini lo prendevano in giro, adesso invece lui era lì e lei aveva una spalla gentile su cui piangere.

- Ti senti meglio, adesso ? - domandò Choji, vedendola asciugarsi gli occhi arrossati con il dorso della mano.
- Sì Choji, grazie, mi sento meglio ora...
- Qualunque cosa sia successa Ino, io non ho visto e sentito niente, non ti preoccupare!
- Lo so, grazie - il volto di Ino si illuminò nuovamente. - Sei un vero amico...
- Torna a casa adesso - ripeté lui, mettendole in mano l'ombrello. - Ti prenderai un malanno, altrimenti!
- Ma... Dove vai, adesso ?

Choji non rispose. Semplicemente girò le spalle e si allontanò di qualche passo, d'un tratto si fermò sotto quel diluvio senza però voltarsi a guardarla.

- Quello che ha detto Sasuke - esclamò sottovoce. - Non devi dar troppo peso alle sue parole, nemmeno lui sa cosa significa veramente amare dunque, non è certo la persona più adatta per giudicare...

Ino restò in silenzio ad osservare la figura di Choji, che si allontanava pian piano sotto la pioggia battente, e rimase lì finché non scomparve del tutto alla sua vista.

                                                                                                                                         ***

La Lama del Serpente era implacabile. Kabuto la maneggiava con grande destrezza e, malgrado la sua agilità, Ino riusciva a stento ad evitarla.

- Sei brava a schivare i colpi, ragazzina - esclamò Kabuto. - Mi costringi a cambiare tattica!

Applicando in fretta il sigillo runico sul proprio kunai, Ino si preparò a fronteggiare l'attacco. Le lame cozzarono l'una contro l'altra con uno strìdo, tuttavìa la kunoichi mantenne salda la presa con maggiore determinazione.

- Sei ostinata, eh ? Meglio... C'è più gusto!

La lingua di Kabuto guizzò tra i denti, leccandosi le labbra, allo stesso modo di Orochimaru.

- Sei un essere rivoltante...
- E non sai quanto!

Improvvisamente Ino si sentì sbalzare all'indietro da un braccio simile a una frusta e, mentre era ancora per terra, Kabuto cercò ripetutamente di colpirla. Rotolando su sé stessa, Ino riuscì ad evitare di rimanere infilzata, tuttavìa la lama la ferì al fianco e alla spalla in modo abbastanza grave.

- Touché - sogghignò Kabuto, leccando il sangue sulla spada. - Se ti agiti è più divertente!

Facendo appello alle sue energie residue, Ino concentrò il proprio chakra per fermare entrambe le emorragìe e si rialzò prontamente.

- Fatti avanti, mostro!

Kabuto sorrise, le squame sul volto e il suo occhio scintillarono di un bagliore sinistro, e sollevò l'arma per sferrare il colpo finale. Ino sentì un brivido lungo la spina dorsale non appena vide la punta di metallo sfrecciare contro la sua testa.

- Tecnica dell'Espansione Parziale!

Improvvisamente, con grande sorpresa di Kabuto, due mani gigantesche afferrarono la spada. Ino osservò con occhi sbarrati l'estremità acuminata a un centimetro dal suo volto, Choji era giunto a salvarla appena in tempo.

- Combatti con me, se hai il coraggio, schifosissima vipera!
- Mph - Kabuto non si scompose. - Che cosa pensi di fare tu ? Sei solo un ridicolo ciccione sovrappeso!
- Pugno del Gigante!

L'enorme mano di Choji si abbatté con violenza sul nemico, mancandolo per un soffio, dopodiché il suo corpo recuperò le dimensioni normali. Nel polverone sollevatosi durante lo scontro, Ino cercò invano di scorgere qualcosa. Aveva il respiro affannoso e la vista appannata, ma si sforzò comunque di rimanere cosciente. Anche Choji era concentrato, aspettava la prossima mossa di Kabuto con tutti i sensi all'erta.

- Cucù, eccomi qui!

Choji sollevò il rinforzo dell'avambraccio sopra la testa, la lama fu deviata all'indietro e Kabuto atterrò a circa un metro da lui.

- Hai i riflessi pronti, per essere un ciccione...
- Quando avrò finito con te, le tue ossa saranno buone giusto per farci il pane!

Ancora una volta le mani di Choji divennero due pugni giganteschi che cominciarono a sferrare colpi a destra e a manca. Kabuto schivò agilmente gli attacchi e intanto cercò di ferirlo con le sue Lame di Chakra, procurandogli solo dei tagli superficiali.

- Ino, spostati da lì!

L'avvertimento di Choji riportò Ino alla realtà, tanto era rimasta stupita dalla velocità dell'azione che, quasi si era dimenticata dello scontro. Con un salto evitò l'attacco di Kabuto e recuperò prontamente la guardia. Tuttavìa quell'essere infìdo non poteva distrarsi neanche un istante o quelle mani enormi lo avrebbero stritolato. Ino e Choji attaccarono insieme ma i movimenti del ragazzo erano lenti e, a causa delle ferite, Ino non poteva tenere testa alla velocità di Kabuto. D'un tratto quest'ultimo aprì la bocca e un serpente con le fauci spalancate scaturì fuori dalla sua gola, pronto a conficcare le zanne avvelenate nel collo di Choji.

- Fer... mo do... ve sei!

Tenendolo per le spire, Choji afferrò l'animale che gli si stava avvinghiando addosso, cercando di stritolarlo.Adesso Kabuto era libero di concentrarsi completamente su Ino e stavolta era seriamente intenzionato a trapassarle la gola.
Choji ansimò, il puzzo nauseante di quella creatura gli invadeva le narici e il suo corpo cominciava a scricchiolare sotto quella terribile morsa. Anche Ino si trovava in difficoltà, aveva respinto il primo attacco ma i movimenti di Kabuto erano rapidi e sinuosi, come quelli di un rettile... Ben presto infatti, si ritrovò con la schiena addosso a un albero e Kabuto che incombeva su di lei dall'alto.

- Dì "ciao" al mondo, mocciosa!
- Arrrghhh... No!

Con la sua forza sovrumana, Choji gonfiò i muscoli e mandò in pezzi il corpo del serpente. Dopodiché si lanciò verso Kabuto e lo afferrò saldamente, usando la Tecnica dell'Espansione Parziale.

- Toccala e ti faccio a pezzi!
- Al tuo posto, guarderei meglio...

Con la coda dell'occhio, Choji vide il leggero rivolo di sangue sulla gola di Ino. La spada di Kabuto premeva appena sulla giugulàre, sarebbe bastato un movimento inconsulto perché questi la uccidesse all'istante.

- Non vuoi che la tua amica si faccia male, vero ?

Choji avvampò di rabbia. Le sue mani fremevano dalla voglia di stritolare la testa di quel verme immondo ma... Il rischio di nuocere a Ino era troppo grande.

- Cho... ji - fece Ino con un filo di voce. - Non pensare a me... uccidilo!
- Andiamo, pancione - rise Kabuto. - Perché non ci provi a...

Ma la risata gli morì in gola. Veloce come un fulmine, la lama di una katana gli trapassò il petto da parte a parte, conficcandosi anche nel corpo di Choji. Kabuto osservò incredulo il metallo che gli oltrepassava la carne, mentre il sangue fluìva denso e scuro dalla ferita. Anche Choji rimase sbalordito: all'altra estremità dell'arma infatti vi era Sasuke...

- Hai finito di muovere quella tua lingua lunga - esclamò Sasuke, estraendo la spada.

Kabuto crollò a terra senza un lamento, Choji invece trattenne a stento un gemito di dolore mentre la spada veniva tolta dalla ferita aperta.

- Sa... su... ke - sussurrò. - Che... Diavolo ci fai... qui ?
- Sasuke - Ino non riusciva a credere ai suoi occhi.

Sasuke osservò Choji in silenzio, senza tradire la benché minima emozione, il suo volto era di pietra.

- Non avevo intenzione di uccidere anche te - esclamò. - Da tempo sognavo di sbarazzarmi una volta per tutte di quel viscido serpente, non potevo lasciarmi sfuggire quest'occasione... Semplicemente ti sei trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato!
- Choji - Ino si rese conto improvvisamente di cos'era realmente successo e subito si avvicinò all'amico per aiutarlo.

La spada di Sasuke tracciò una scia veloce nell'aria e si fermò a un palmo dalla sua gola.

- Sasuke... Che significa ?!?
- E' passato molto tempo, Ino - replicò Sasuke in un soffio. - Non sei cambiata affatto... Sei sempre la solita oca - sottolineò, facendo scivolare l'elsa nel palmo della mano e cambiando così impugnatura.
- Che cosa intendi fare ?
- Mph, suppongo che sia troppo difficile da capire per te - replicò lui con una smorfia. - Comunque, proverò a darti un piccolo suggerimento - così dicendo, tirò indietro la spada, fece scattare la punta in avanti e affondò il colpo.

Ino vide la scena come al rallentatore: Sasuke, la spada e... Quel rumore sordo mentre si conficcava nella carne. Nessun dolore, neanche un graffio, e non poteva essere altrimenti visto che il sangue su quello strumento di morte non era il suo.

- Choji!!!

Il volto di Choji e la chioma irsùta di capelli erano chiazzati di rosso, tuttavìa l'Akimichi non vacillò e continuò a serrare il pugno sulla lama che premeva contro il suo addome.

- E' questa la fine che preferisci - mormorò Sasuke. - Lo Sharingan era l'unica cosa viva sul suo volto inespressivo. - Come vuoi, allora!
- No Sasuke, fermati!

Ignorando l'urlo disperato di Ino, Sasuke ritirò la lama con un unico elegante movimento, squarciando il petto di Choji e facendolo cadere riverso sulla schiena.

- Choji, no!!!
- I... no...
- Patetico - commentò Sasuke disgustato. - Mettiamo fine a questa scena, prima che mi venga da vomitare!

Improvvisamente però un insolito bagliore azzurro sopra la sua testa attirò l'attenzione di Sasuke, il quale sollevò subito lo sguardo per capire di che si trattava.

- Rasengan!

Sasuke evitò il micidiale impatto con un balzo, mentre Ino si tuffò verso Choji per cercare di proteggerlo col proprio corpo. Il Rasengan si scaricò al suolo senza danno: Naruto, Neji e Shikamaru erano arrivati.

- Ma che bella sorpresa, Naruto!
- Sasuke - la voce di Naruto era calma e decisa. - Non ti lascerò andare questa volta!
- Ti conviene arrenderti, Sasuke - lo intimò Neji. - Non costringerci a farti del male!
- Povero me - rispose Sasuke sottovoce. - Sto tremando dalla paura...
- Basta così, Sasuke - gridò Naruto. - E' tempo di finirla ormai!
- Hai ragione Naruto, è proprio tempo di finirla... Seguimi allora!

Subito Sasuke si mise a correre con Naruto alle calcagna.

- Dannazione - imprecò Neji. - Vieni, Shikamaru!

Ma Shikamaru non lo ascoltò nemmeno. La sola vista di Choji ferito fu sufficiente per fargli dimenticare tutto il resto.

- Shikamaru - ripeté Neji. - Muoviti, dobbiamo andare!
- A... Andate avanti voi, io... vi raggiungo!
- Va bene, fai in fretta - rispose Neji, lanciandosi all'iseguimento.

Shikamaru si chinò accanto al corpo sanguinante di Choji. Ino cercava disperatamente di salvarlo ma le ferite erano troppo profonde e lei ormai era a corto di chakra.
Shikamaru deglutì. Lui e Choji erano più che amici, si conoscevano da anni e si volevano bene proprio come due fratelli... Mai avrebbe pensato di separarsi da lui in un modo così ingiusto e crudele.

- Come stai, Choji ?

Choji aprì gli occhi.

- Non... Non preoccuparti per me... Raggiungi Naruto e ferma... Ferma Sasuke!

Shikamaru gli strinse forte la mano, mordendosi il labbro con frustrazione.

- D'accordo - annuì tristemente. - Ino, resta con lui!

Ino rispose con un mesto cenno di assenso, mentre Shikamaru si affrettava a raggiungere i compagni sulle tracce di Sasuke. Ora lei e Choji erano soli e quest'ultimo era pallido in volto come un lenzuolo.

- E' finita, Ino... Vero ? Non... c'è più niente da fare...
- Non... Non dire sciocchezze! Presto ti rimetterai in forze e... Ti offrirò perfino il ramen da Teuchi, contento ?

Ino si sforzò di mostrarsi rassicurante ma sapeva perfettamente che Choji aveva ragione: il polmone destro era lacerato e la milza versava in gravissime condizioni, senza parlare poi delle tante piccole emorragìe interne tra lo stomaco e l'intestino... Di lì a poco Choji sarebbe entrato in coma e le possibilità che si riprendesse erano molto scarse.

- No... Non sei mai stata brava a dire bugie, Ino - esclamò Choji, cercando di sorridere.
- Choji, io...
- Sei sempre stata così, fin da quando eravamo piccoli, dannatamente sincera... Ti ammiro per questo!
- Sul serio ?
- Dici sempre quello che pensi, senza paura, e hai sempre una parola gentile per tutti...

Un attacco di tosse improvviso costrinse Choji a interrompersi. Ino osservò preoccupata il rivolo di sangue all'angolo della bocca, segno che la ferita non si stava ancora rimarginando.

- Cerca... Cerca di non sforzarti, per favore - disse, stringendogli la mano.

Choji sospirò.

- "Come la farfalla si appoggia silenziosa sul fiore, anch'io... Vivo in silenzio di quel profumo!"
- Ma questa è...

Ino rimase a bocca aperta. Le parole appena pronunciate da Choji con un filo di voce le riportarono alla mente un ricordo di alcuni anni prima, all'epoca dell'Accademia Ninja. Una lettera profumata che non recava nessun indizio del mittente, a parte una farfalla rossa disegnata con cura su un angolo della busta... Dunque, la misteriosa farfalla altri non era che Choji.

- Avrei dovuto immaginare qualcosa - sorrise lei. - Soprattutto leggendo che paragonavi il colore dei miei capelli al "biondo dorato delle patatine fritte"...
- Non molto romantico, eh!
- No, direi di no - rise, avvicinandosi al suo orecchio. - Ma era comunque molto dolce!

Entrambi tacquero per qualche istante. Ino non sapeva cosa fare, la ferita sul petto non accennava a smettere di sanguinare e il polso di lui era sempre più debole.

- Però non capisco, perché non mi hai mai detto niente ?

Choji incrociò il suo sguardo.

- Cosa mai avrei potuto dire per farti... Dimenticare Sasuke ?

Un'ombra passò sul volto di Ino. Credeva ormai di avere sepolto quel ricordo sotto un mucchio di polvere, invece la sensazione provata allora continuava a bruciarle come una ferita aperta. Solo in quel momento comprese che genere di sofferenza avesse patito Choji in tutti quegli anni.

- Sapevo di non poter competere con Sasuke... Ma non mi importava: volevo starti comunque vicino, come compagno, come amico... Solo starti vicino, nient'altro!
- E ti sei tenuto tutto dentro... Solo per potermi stare accanto, in silenzio ?!?

Calde lacrime cominciarono a scorrere sul volto di Ino. Non erano lacrime di pietà, bensì di affetto, l'affetto che Choji le aveva sempre mostrato e che lei non aveva mai ricambiato... Fino a quel momento.

- Non... Non piangere, Ino - la voce di Choji era ormai ridotta a poco più di un sussurro. - Credimi, se potessi tornare indietro non cambierei... Nulla! Probabilmente anzi, se tutto questo non fosse successo, non avrei mai avuto il coraggio di dirti che ti am...

Non fece neppure in tempo a finire la frase. Il braccio rimase inerte tra le mani di Ino e Choji scivolò dolcemente in un sonno senza sogni... Un sonno dal quale non si sarebbe svegliato mai più.

Nota dell'Autore:

La mia prima Choji/Ino ( un po' triste forse ma, spero, toccante )... Mi era venuta una prima idea guardando l'episodio shippuden: Ino/Shika/Cho VS Kakuzo/Hidan, dopodiché quest'estate ci ho lavorato un po' sopra. Non sarà proprio il massimo e la descrizione degli eventi difetta in diversi punti, rendendo difficile comprendere sia i tempi che i luoghi... Nella prima parte per esempio si ipotizza una "dichiarazione d'amore" di Ino che Sasuke respinge ( ovviamente ) con disprezzo, durante il periodo della prima serie ( i personaggi dunque hanno circa 13 anni ) e Choji forse esce un tantino dal character originale.
La Seconda parte invece contiene, tra l'altro, un finale alternativo della serie ( o almeno un'idea ): Kabuto con le cellule di Orochimaru, Sasuke che elimina anche lui con un attacco a sorpresa e... Ecco il mio trio preferito ( Naruto/Neji/Shikamaru - "Forza, Tecnica e Strategìa" ) che compare giusto in tempo per la battaglia finale. Le ultime battute infine cercano di riassumere in breve il rapporto emotivo della coppia che NON si viene a creare così d'un tratto, bensì è l'epilogo di tutta una serie di avvenimenti che hanno portato alla scoperta di questo ( assolutamente demenziale il particolare della lettera e delle "patatine" XD non ho resistito all'idea di Choji goloso/romantico, secondo me anche piuttosto IC )... La conclusione, per non cadere troppo nel "melodrammatico" ( "Nooo!; Ti prego, non lasciarmi!"; ecc. ), si ferma al Riposo del Guerriero... un classico! - il resto si intuisce da sé - Spero dunque di non aver annoiato, scocciato o deluso nessuno, grazie per aver letto/recensito la storia e... Arrivederci, alla prossima!

DADO

P.S.
Se a qualcuno interessa sapere come andrà a finire lo scontro tra Sasuke e gli ex-amici, cominciate a proporre, suggerire, inventare... Insomma, fatemi sapere ( magari mi suggerite anche un bel titolo per la storia ), mi fate proprio un grosso favore, ciao!

 

   
 
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