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Autore: nuria    12/09/2010    6 recensioni
Dieci modi in cui la fine dei Jedi ha colpito la comunità galattica.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: lunga vita ai jedi

Personaggi: vari.

Descrizione: Dieci modi in cui la fine dei Jedi ha colpito la comunità galattica.

 

 

 

1. Quando dicono alla signora Ti che sua figlia è morta si siede e guarda fuori dalla finestra. Trentadue anni prima, un Umano si era affacciato a quella finestra e le aveva detto che aveva bisogno di parlare con lei. Le aveva spiegato che lasciandola andare le dava la migliore opportunità della sua vita, e che l'Ordine si sarebbe preso cura della sua nuova sorella. Non l'hanno fatto. Magdi Ti non ha nemmeno lacrime da versare per quella figlia che non ha mai conosciuto. Così si siede e guarda fuori dalla finestra. Sembra quasi l'unico modo giusto per ricordare, e andare avanti.

 

2. Il Maestro Fisto non avrebbe più mangiato un piatto di sogliole alla crema d'alghe. Era il suo piatto preferito: non passava una visita ad Oceania (Stanchi di tutti i disturbi provocati dall'aria? Tuffatevi ad Oceania, il luogo perfetto per ricordare il vostro pianeta natale!) che non ordinasse quello. Perdere un cliente fa sempre un po' dispiacere. Forse è questo quello che rode di più al gestore dell'Anselm Glee di Coruscant.

 

3. Ora, non è che i Jedi si vedessero troppo in città. Dio solo sa cosa facevano rinchiusi tutto il tempo là dentro - bè anzi, s'è visto cosa combinavano. Avevano ragione quelli che non si fidavano, e tutto il resto, però ragazzi, in questa sede propongo un brindisi alla memoria. Seri, ragazzi. Ecco qui: i ragazzi del bar Antipolis compiangono addolorati la scomparsa di Aayla Secura. Il suo accento e i suoi seni non verranno dimenticati. Che ve ne pare, eh? Non c'ho ragione?

Questo è testualmente l'elogio funebre al Cavaliere Jedi Aayla Secura che fa uno dei ragazzi del bar Antipolis. Il tentativo di fare dell'humor non brilla. Le risate timide degli altri si spengono in un attimo, e tutto quello che resta è il silenzio. Distolgono lo sguardo e fissano le proprie bevute. Non sanno come dovrebbero sentirsi, quindi bevono, e cambiano argomento.

 

4. Joon Mee e signora sono in luna di miele a Coruscant quando arriva la notte del 5:23: passeggiano proprio sotto il Palazzo Esecutivo della Repubblica (il quale, checché se ne dica, è un'opera architettonica ammirevole) e sognano di trasferirsi al centro della Galassia quando, da qualche parte là sopra, viene cadendo il corpo di un uomo. Il suono all'impatto col cemento è rivoltante. È a meno di venti metri da loro, e, cielo, gli zampilli di sangue sono arrivati fino ai loro piedi, ma Joon potrebbe giurare che, bè, quella divisa gli ricorda tanto quella dei Jedi. (Quello che gli manca è il coraggio di investigare). La signora Mee ha perso la voce. Sono loro a chiamare la polizia.

 

5. Gli ordini sono ordini e non si discutono. Quell'ordine era stato imparato già ai tempi di Kamino. Sparare al generale Ki-Adi-Mundi andava fatto. Quando tornano alla base, lì su Mygeeto, i cloni sorridono: la guerra è finita.

 

6. Le ultime da Coruscant vengono bisbigliate a Sua Grazia la Duchessa Satine di Mandalore mentre intrattiene una seduta diplomatica con ambasciatori venuti dai settori limitrofi. L’etichetta va rispettata: così fa un sorriso, si alza dal trono e si scusa coi presenti. Quando è nella solitudine del vestibolo sviene. Obi-Wan non lo avrebbe più rivisto.

 

7. Swilla, quindicenne di Chandrila, si chiude nella sua camera e rifiuta di uscirne per due giorni. Nessuno sa cosa faccia lì dentro, e i genitori provano ad obbligarla ad uscire con le buone, con le cattive e poi di nuovo con le buone, ma non c'è verso: la giovane Swilla non ha intenzione di uscire finché non avrà fatto ciò che deve fare. Quando finalmente esce, sua madre può entrare. È evidente cos'è successo: Anakin Skywalker non ammicca più dalle pareti. Sono scomparse le foto olografiche, i ritagli di flimsi con le sue ultime avventure, gli zoom esagerati sullo sguardo blu del giovane. Dove sono finiti?, le chiede. La ragazzina scoppia a piangere. È che mi dispiace così tanto, singhiozza.

 

8. "Niente più Jedai?" è la reazione entusiastica di Jabba the Hutt quando viene a sapere della notizia. Scoppia a ridere. Giorno felice!, non dovrà più preoccuparsi di quei maghetti. In un attimo, la musica ricomincia e l'Umana sta agitando di nuovo il fondoschiena davanti ai suoi occhi. È proprio vero: le Umane sono le schiave migliori.

 

9. Quasi tutti i maschietti di buona famiglia attraversavano la fase "voglio essere un Jedi!". Seguivano innumerevoli acquisti di repliche fasulle di spade laser, abbigliamento tematico e finte treccine da padawan da attaccare ai capelli. Gli adulti guardavano con indulgente simpatia quelle piccole stravaganze infantili. Ma quando il piccolo Timmy, su Scipio, corre in soggiorno brandendo la sua piccola spada laser, come aveva fatto impunemente centinaia di volte, nonno Kander distoglie lo sguardo dall'Holonet (la voce della signorina giornalista è agitata, ma Timmy è troppo piccolo per leggere i titoli fitti che scorrono sotto), gli da un sonoro ceffone sul sedere e gli dice di pensare a diventare un brav'uomo e non un delinquente. Le lacrime inconsapevoli del povero Timmy s'uniscono al confuso requiem che vibra nell'intera Galassia.

 

10. Il Tempio sta sempre lì, anche se i Jedi non ci sono più. Nessuno osa entrarci, e a nessuno piace davvero passarci vicino. Si sa: la fortezza della corruzione, il covo delle serpi in seno a Coruscant. Se capita di passarci vicino, molti guardano con disapprovazione. Alcuni con curiosità; non è un caso se dopo qualche tempo rientra nell'itinerario turistico standard (la mossa è forse un po' morbosa, ma gli affari sono affari). Altri però si mettono a piangere. Può succedere a chiunque: al pendolare, alla studentessa col suo ragazzo, alla madre di famiglia, al pilota che guida gli stessi aerobus turistici. Non c'è un motivo. Piangono e basta.

  
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