Titolo: lunga vita
ai jedi
Personaggi:
vari.
Descrizione:
Dieci modi in cui la fine dei Jedi ha colpito
la comunità galattica.
1. Quando
dicono alla signora Ti che sua figlia è morta si
siede e guarda fuori dalla finestra. Trentadue anni prima, un Umano si
era
affacciato a quella finestra e le aveva detto che aveva bisogno di
parlare con
lei. Le aveva spiegato che lasciandola andare le dava la migliore
opportunità
della sua vita, e che l'Ordine si sarebbe preso cura della sua nuova
sorella. Non
l'hanno fatto. Magdi Ti non ha nemmeno lacrime da versare per quella
figlia che
non ha mai conosciuto. Così si siede e guarda fuori dalla finestra.
Sembra
quasi l'unico modo giusto per ricordare, e andare avanti.
2. Il Maestro
Fisto non avrebbe più mangiato un piatto di
sogliole alla crema d'alghe. Era il suo piatto preferito: non passava
una
visita ad Oceania (Stanchi di tutti i disturbi provocati dall'aria?
Tuffatevi
ad Oceania, il luogo perfetto per ricordare il vostro pianeta natale!)
che non
ordinasse quello. Perdere un cliente fa sempre un po' dispiacere. Forse
è
questo quello che rode di più al gestore dell'Anselm Glee di Coruscant.
3. Ora, non è
che i Jedi si vedessero troppo in città. Dio
solo sa cosa facevano rinchiusi tutto il tempo là dentro - bè anzi, s'è
visto
cosa combinavano. Avevano ragione quelli che non si fidavano, e tutto
il resto,
però ragazzi, in questa sede propongo un brindisi alla memoria. Seri,
ragazzi. Ecco
qui: i ragazzi del bar Antipolis compiangono addolorati la scomparsa di
Aayla
Secura. Il suo accento e i suoi seni non verranno dimenticati. Che ve
ne pare,
eh? Non c'ho ragione?
Questo è
testualmente l'elogio funebre al Cavaliere Jedi
Aayla Secura che fa uno dei ragazzi del bar Antipolis. Il tentativo di
fare
dell'humor non brilla. Le risate timide degli altri si spengono in un
attimo, e
tutto quello che resta è il silenzio. Distolgono lo sguardo e fissano
le
proprie bevute. Non sanno come dovrebbero sentirsi, quindi bevono, e cambiano argomento.
4. Joon Mee e
signora sono in luna di miele a Coruscant
quando arriva la notte del 5:23: passeggiano proprio sotto il Palazzo
Esecutivo
della Repubblica (il quale, checché se ne dica, è un'opera
architettonica ammirevole)
e sognano di trasferirsi al centro della Galassia quando, da qualche
parte là
sopra, viene cadendo il corpo di un uomo. Il suono all'impatto col
cemento è
rivoltante. È a meno di venti metri da loro, e, cielo, gli zampilli di
sangue
sono arrivati fino ai loro piedi, ma Joon potrebbe giurare che, bè,
quella
divisa gli ricorda tanto quella dei Jedi. (Quello che gli manca è il
coraggio
di investigare). La signora Mee ha perso la voce. Sono loro a chiamare
la
polizia.
5. Gli ordini
sono ordini e non si discutono. Quell'ordine
era stato imparato già ai tempi di Kamino. Sparare al generale
Ki-Adi-Mundi
andava fatto. Quando tornano alla base, lì su Mygeeto, i cloni
sorridono: la
guerra è finita.
6. Le ultime
da Coruscant vengono bisbigliate a Sua Grazia
7. Swilla,
quindicenne di Chandrila, si chiude nella sua
camera e rifiuta di uscirne per due giorni. Nessuno sa cosa faccia lì
dentro, e
i genitori provano ad obbligarla ad uscire con le buone, con le cattive
e poi
di nuovo con le buone, ma non c'è verso: la giovane Swilla non ha
intenzione di
uscire finché non avrà fatto ciò che deve fare. Quando finalmente esce,
sua madre
può entrare. È evidente cos'è successo: Anakin Skywalker non ammicca
più dalle
pareti. Sono scomparse le foto olografiche, i ritagli di flimsi con le
sue
ultime avventure, gli zoom esagerati sullo sguardo blu del giovane. Dove sono finiti?, le chiede. La
ragazzina
scoppia a piangere. È che mi dispiace
così tanto, singhiozza.
8. "Niente
più Jedai?" è la reazione
entusiastica di Jabba the Hutt quando viene a sapere della notizia.
Scoppia a
ridere. Giorno felice!, non dovrà più preoccuparsi di quei maghetti. In
un attimo,
la musica ricomincia e l'Umana sta agitando di nuovo il fondoschiena
davanti ai
suoi occhi. È proprio vero: le Umane sono le schiave migliori.
9. Quasi
tutti i maschietti di buona famiglia
attraversavano la fase "voglio essere un Jedi!". Seguivano
innumerevoli acquisti di repliche fasulle di spade laser, abbigliamento
tematico e finte treccine da padawan da attaccare ai capelli. Gli
adulti
guardavano con indulgente simpatia quelle piccole stravaganze
infantili. Ma
quando il piccolo Timmy, su Scipio, corre in soggiorno brandendo la sua
piccola
spada laser, come aveva fatto impunemente centinaia di volte, nonno
Kander
distoglie lo sguardo dall'Holonet (la voce della signorina giornalista
è
agitata, ma Timmy è troppo piccolo per leggere i titoli fitti che
scorrono
sotto), gli da un sonoro ceffone sul sedere e gli dice di pensare a
diventare
un brav'uomo e non un delinquente. Le lacrime inconsapevoli del povero
Timmy
s'uniscono al confuso requiem che vibra nell'intera Galassia.
10. Il Tempio
sta sempre lì, anche se i Jedi non ci sono
più. Nessuno osa entrarci, e a nessuno piace davvero passarci vicino.
Si sa: la
fortezza della corruzione, il covo delle serpi in seno a Coruscant. Se
capita
di passarci vicino, molti guardano con disapprovazione. Alcuni con
curiosità;
non è un caso se dopo qualche tempo rientra nell'itinerario turistico
standard
(la mossa è forse un po' morbosa, ma gli affari sono affari). Altri
però si
mettono a piangere. Può succedere a chiunque: al pendolare, alla
studentessa
col suo ragazzo, alla madre di famiglia, al pilota che guida gli stessi
aerobus
turistici. Non c'è un motivo. Piangono e basta.