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Autore: SHIERU    14/09/2010    1 recensioni
Il colore cremisi del mio sguardo si specchia in quello cobalto del tuo.
Sembra quasi la prova tangente del nostro essere opposti.
Così tremendamente diversi , eppure inevitabilmente attratti l’uno dall’altra ; legati indissolubilmente dal contratto. (SebastianxCiel)
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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himitsu

               Con un vile bacio ,dolce e caldo...
                 ....colora quest'ultima notte.
                       La luna ci illumina.*

 
E’ mezzanotte passata , il silenzio più totale avvolge questa notte senza stelle.

Solo la luna , tonda e piena , illumina con la sua pallida luce l’oscurità.

Tu stai dormendo , rannicchiato come un bambino , nel tuo enorme letto a baldacchino.

Sembri ancora più piccolo mentre stringi tra le mani le preziose lenzuola di seta.

Sì....Un ragazzino.

Perchè in fondo questo è , il suo bocchan.

Un ragazzino.

E per quanto ti sforzassi di dimostrare il contrario , questo rimanevi.

Un ragazzino impetuoso e capriccioso.

Una bambino dall'infanzia rubata , forse cresciuto troppo in fretta.

E tuttavia......puro e candido.

Un'anima prelibata , che l'oscurità non sarebbe mai riuscita a corrompere.

 

Osservo le ombre che la luce della candela appoggiata sul comodino proietta sul tuo volto , delineandone i contorni.

Le ciglia lunghe , il naso , piccolo e tondeggiante , le gote e infine le labbra , socchiuse e rosee come quelle di una bambola.

Una meravigliosa bambola di porcellana….

-A patto che non apra bocca- penso divertito.

 

Improvvisamente apri gli occhi e mi osservi a tua a volta , ancora mezzo addormentato.

Nella penombra della camera , il tuo occhio destro sembra un luccicante zaffiro , una pietra milioni di volte più splendida di quella incastonata sul tuo anello.

Ora il colore cremisi del mio sguardo si specchia in quello cobalto del tuo.

Sembra quasi la prova tangente del nostro essere opposti.

Così tremendamente diversi , eppure inevitabilmente attratti l’uno dall’altra ; legati indissolubilmente dal contratto.

No…

Forse non solo dal contratto.

 

“Sebastian…”

Pronunci il mio nome con una nota di incertezza , mentre sollevi il capo dal cuscino.

I capelli , lisci e sottili ti ricadono disordinatamente sulla fronte e tu , con la tua piccola mano bianca cerchi di sistemarteli alla meglio , nascondendomi per un secondo il tuo volto.

 

“Vi ho svegliato , bocchan?” domando sorridendo gentilmente.

“Perché sei qui?” mi chiedi ignorando la mia domanda.

Ogni traccia di insicurezza nella tua voce è sparita e mi porgi questa domanda con il tuo abituale tono risoluto e autoritario.

“Mi assicuravo che il vostro sonno non fosse disturbato da incubi…” rispondo senza smettere di sorridere.

“Non dire queste cose disgustose!” esclami arrossendo leggermente.

Sapevo che avresti reagito così.

 “Non è che invece stavi pensando di prenderti ciò che ti spetta prima del previsto? Eh , Sebastian?”

In un secondo avevi già recuperato il tuo autocontrollo e adesso , seduto a gambe incrociate sulla sponda del letto , mi rivolgevi un sorriso beffardo.

Mi incantai un secondo , catturato dalla tua figura esile.

Il mio signorino.

La mia anima.

 

“Sapete benissimo che se venissi meno al contratto , non riuscirei a impadronirmi di voi”

Pronuncio queste parole duramente , assumendo un espressione seria.

Ti vedo stringere i pugni , abbassi il capo , ma non riesci comunque a nascondermi del tutto la tua espressione tormentata.

“Già…il contratto…” mormori rimanendo a testa bassa.

 

Restiamo in silenzio.

Tu che fissi il pavimento con insistenza e io che faccio la stessa cosa con te.

Poi , inaspettatamente allunghi il braccio verso di me e afferri un lembo della mia giacca trascinandomi verso di te.

Usando entrambe le mani mi sfili il guanto bianco dalla mano destra scoprendo il marchio violaceo che è impresso sul dorso.

Con i pollici premi su di esso , esattamente al centro , delicatamente.

 

“Il contratto” bisbigli ancora appoggiando la tua fronte calda sulla mia mano gelida.

Io ti lascio fare , cullato dal tuo tocco gentile.

Sembra un gesto così naturale…essere toccato da te.

Sebbene , questo in realtà, sia un avvenimento più unico che raro.

 

Continuiamo a non dire una parola , immobili , mantenendo questa posizione.

Il tepore del tuo corpo scalda lentamente il mio , o forse sta accadendo il contrario.

Ma non importa.

Così , senza pensieri , senza preoccupazioni…

Solo tu e io.

 

“Bocchan…”

Inizio a parlare ma vengo interrotto da te che , inaspettatamente , scatti in piedi  bloccandomi i polsi.

Mi lanci uno sguardo severo e poi , con tutte le tue forze mi spingi sul letto sedendoti a cavalcioni su di me.

Afferri il tagliacarte dal comodino e me lo punti alla gola.

Naturalmente più che per una tua reale potenza , sono io che , colto di sorpresa , te lo permetto.

-A cosa stai pensando?...Bocchan…-

Non so rispondermi , ma i tuoi occhi lucidi mi trapassano e mi feriscono più della lama che premi contro le vene del mio collo.

 

Non sai nemmeno tu cosa stai facendo , non sai cosa vuoi dimostrare…cosa vuoi ottenere.

In te leggo solo insicurezza e paura.

Forse hai ragione solo per impulso , proprio come un animale che reagisce al pericolo.

 

Già…la tua impulsività…

Questa è una delle cose che mi è sempre piaciuta di te.

Così come l’incredibile fermezza con cui prendi le tue decisioni.

Senza rimorsi o rimpianti.

Una personalità inconsueta , un passato segnato da dolori e sofferenze.

Dalla solitudine.

Tutto questo rende la tua anima rara e speciale.

Mi attira come la fragranza dolciastra del sangue attira un vampiro assetato.

E così , come il nettare scarlatto è indispensabile al dannato , la tua  anima lo è per me.

Unicamente la tua.

 

Appena una minuscola gocciolina rossa appare sulla mia pelle , getti il tagliacarte sul pavimento , come se scottasse.

Anche volendo non riesci a farmi del male…vero?

Anche se sei consapevole del destino che ti aspetta , non puoi farmi del male.

Ormai l’ho capito.

Oltre alla vendetta , c’è un altro desiderio.

Un desiderio che tieni nascosto con premura e attenzione.

E’ come il battito del cuore di un piccolo uccellino ; impaurito , piccolo e fragile.

Ora , per la prima lo posso vedere con chiarezza.

 

“Sc-scusa…io…”

“Io…non volevo”

La tua voce trema leggermente così come tremano le tue braccia sottili , incrociate contro il tuo grembo.

 

Impassibile , passo l’indice sul sangue che ormai si è coagulato e lo infilo in bocca avvertendone il sapore  sulla lingua.

In questo momento desidero divorare la tua anima come non ho mai fatto prima.

La bramo egoisticamente , con tutto me stesso.

Così , il tuo bel viso non verrebbe mai deturpato dai segni del tempo e il tuo corpo non marcirebbe nella terra umida.

Così , potrei tenerti per sempre con me.

 

Con le dita ti sfioro una guancia.

E’ morbida come una pesca.

Adesso che ci penso anche il tuo profumo mi ricorda quello dei piccoli fiori rosa che sbocciano su questa pianta da frutto.

Dolce , sensuale , ma al contempo delicato.

 

“Bocchan , sarebbe il caso che ora tornasse a dormire”

“Domani la aspetta una giornata faticosa” ti sussurro con dolcezza , mentre ti scosto da me , afferrando le tue spalle magre facendo attenzione a non farti male.

Tu non opponi resistenza e ti lasci guidare sotto le coperte , appoggi la testa sul cuscino e i tuoi capelli scuri si spargono su di esso creando un netto contrasto con il bianco del guanciale.

 

Ti vedo indugiare con lo sguardo sulle pieghe del velluto color porpora del baldacchino.

“Come i tuoi occhi”

Questa frase ti sfugge dalla bocca , a bassa voce , quasi fosse un pensiero che per errore si è trasformato in parola.

Ed ecco che ora li stai guardando.

Quegli occhi crudeli.

Gli occhi di un demone , accesi di desiderio per te.

Un desiderio che si mischia a un sentimento sconosciuto , che non dovrebbe appartenermi.

Non dovrebbe , eppure….

Mi travolge.

 

“Sebastian”

Mentre mi chiami ti volti dall’altra parte , volgendomi la schiena.

“Non mi tradire…”

“Non lasciarmi mai” aggiungi , anche se la tua voce è calata ed è ormai poco più di un sussurro.

 

“E’ un ordine”

 

Scandendo bene ogni parola ti raggomitoli su te stesso cosa che , a mio avviso , ti fa somigliare terribilmente a un gattino.

Trattengo una risata pensando a come avresti potuto reagire se mai avessi avuto l’insolenza di fare a voce alta un paragone simile.

 

Mi allontano di qualche passo e prima di uscire dalla tua camera , mi inginocchio appoggiando la mano destra sul cuore.

E sorrido.

 

“Yes , my lord”

 

 

 

 

*Sid – Monochrome kiss (opening Kuroshitsuji)

 

Note :

Dunque…è stato molto difficile per me scrivere questa fanfic , perchè i personaggi di Ciel e Sebastian sono veramente molto complessi (per lo meno , secondo me) e in particolare Sebastian è davvero difficile da capire.

Però ci tenevo tantissimo a scriverla , quindi vi prego di perdonarmi se sono andata un po’ come si suol dire “out charachters” ^^

E’ una one-shot senza troppe pretese ma scritta veramente con il cuore , quindi la dedico a tutti i fan di questa coppia , il maggiordomo nero e il suo signorino <3

 

Ah , ci tengo a fare una precisazione , il desiderio di cui parla Sebastian , è il desiderio di Ciel di essere amato da lui. (Visto che magari non è proprio chiarissimo io lo dico , poi se si era capito tanto meglio! )

E’ innamorato di Sebastian ma è insicuro e i suoi sentimenti lo spaventano , anche perché come dargli torto? “Sebby” è un demone che vuole divorargli l’anima! XD….comunque questo è il mio pensiero personale , voi potete interpretare la fanfic come meglio credete <3

 

Scusate il monologo! …Alla prossima  ! <3

Shieru

  
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