Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: KiraKira90    26/09/2010    2 recensioni
Nella notte di Halloween niente è come sembra ...
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

C’è da fare una piccola premessa circa questa storia. In origine era stata composta per il contest indetto sul forum TiL che recentemente ha chiuso i battenti. Il contest chiamato “Una notte incerta” aveva come restrizione l’incipit che il forum forniva, uguale per tutti, e il tema “halloween”. Direi che questo basta per ora, vi lascio alla storia e ci rivediamo nelle note finali con qualche spiegazione in più per chi desidera. ^^

 

Una notte incerta

Incipit:

La luce della luna filtrava appena tra gli assi della finestra sbarrata. Raggomitolata nell'angolo più buio, con le mani che stringevano nervosamente le ginocchia vicino al petto, speravo con tutta me stessa che non mi avrebbe trovata. Il mio respiro, affannato e tremante, si condensava nella stanza per poi sparire dopo pochi secondi. Il mio vestito, spiegazzato e strappato, era ormai sporco e logoro per la fuga. Fu allora quando presi un lembo tra le mani, che sentii dietro di me lo scricchiolio del pavimento. Era lì, in quella stanza, ne ero sicura era lui, ed era venuto per me ...

 

Sentii il suo passo felpato farsi sempre più presente, mentre il fruscio del suo mantello accompagnava la sua eterea figura in quella lenta attesa. Pochi istanti e mi avrebbe trovata, ne ero certa. Pochi istanti che mi parvero infiniti, mentre con la medesima cadenza abbassava ed alzava il piede. Ogni fibra del mio essere mi gridava di fuggire di strisciare furtiva nell’ombra, nascondendomi dietro a qualche mobile, ma le gambe non volevano dargli retta.

In ginocchio sul pavimento impolverato, ansimante e pervasa da brividi che solo lui sapeva spaventosamente darmi, rimanevo immobile, in silenzio. Non avevo intenzione di fare rumore, ma ero certa riuscisse a percepire il battito frenetico del mio cuore ed il mio respiro affaticato dalla corsa. Per quanto avessi tentato lui mi avrebbe inseguita senza sosta, ma io non sarei riuscita a sfuggirgli in eterno ...

La sagoma nera avanzò ancora ed io finii col premermi ancor più al muro. Avrei voluto attraversarlo come un fantasma, ma le mie carni erano fin troppo vive ed il sangue che vi scorreva fin troppo vispo. Doveva trovarlo eccitante il mio corpo, fasciato in quella morbida stoffa rossa, così allusiva ed appariscente.

Le mie mani, i miei fianchi, le mie labbra, il mio collo … mi aveva puntato ed ora non avevo scampo.

Strinsi ancor di più la stoffa fra le mani, quasi con rancore. “Vuoi dargliela vinta così? Vuoi che il gioco finisca?” mi ripetei, raccogliendo la poca dignità che mi restava.

Attesi un altro suo passo e con la schiena ben salda al muro mi alzai. Fu allora che le nuvole mi tradirono, lasciando trapelare molti più raggi di luna. Prepotenti trapassarono il vetro e le sbarre della finestra, illuminando la stanza e chi era al suo interno.

Fui io ad essere svelata per prima …

I capelli spettinati, la cipria esagerata, le labbra rigorosamente dipinte di rosso e le unghie laccate …

Mi mossi ed il mio vestito ondeggiò leggero, mostrando i vari strappi e brandelli che l’ornavano.

Dovevo apparirgli deliziosa.

Poi la luce me lo rivelò, proprio come lo ricordavo …

I capelli neri e liscissimi, le labbra sottili e ghignanti, gli occhi terribili e rossi che solo quella sera possedeva ...

“Credevo di aver perduto la mia dama …” alluse tendendomi la mano pallida e forte.

“Io speravo di sfuggirvi!” ammisi a sproposito, ma non ero più così lucida da soppesare le parole.

Avevo la gola secca mentre lo dicevo, tanto da bruciare. Ero stufa di correre …

“Per mia fortuna non ci siete riuscita!”sorrise, ritraendo la mano e avanzando di ancora qualche passo.

Il suo corpo era una sinfonia di sensazioni per me, il suo odore, la sua sicurezza ed audacia erano un richiamo ad andargli incontro, a smettere di resistere all’impulso.

Sentii pervadermi di quel fuoco che altre volte mi aveva alimentato.

Mi cinse la vita e mi trasse a sé, guardandomi negli occhi. Non voleva fuggissi, ma non lo avrei fatto comunque. Il mio istinto era troppo forte per essere combattuto.

Mi abbandonai a quella stretta, mentre lui si chinava su di me. Mi sfiorò le labbra, un tocco quasi innaturale per me e freddo, ma terribilmente irresistibile. Mi spinsi verso di lui per sentirle interamente sulle mie e me lo concesse. Aveva un sapore magnifico e per un istante placò la mia sete. Le succhiai per alcuni istanti prima di staccarci.

Risi divertita appena ci riguardammo. “Credevo che Dracula mi avrebbe baciato sul collo!” lo provocai com’era mio solito. “Ooooooooh, ora capisco perché ti sei vestita da damina indifesa!” rispose subito.

“Secondo te perché ho tutti questi strappi? Volevo rendere il tutto più veritiero!” sorrisi.

“Allora ti farà piacere sapere che queste lenti a contatto mi stanno uccidendo … tutto per la tua veridicità!” rispose, sbattendo la palpebra ripetutamente.

“Se ti dava così fastidio, potevi andarci con qualcun’altra alla festa in maschera.” Mi staccai offesa, ma ero certa si sarebbe fatto perdonare …

“Nessun’altra sarebbe stata la degna sposa del Conte di Transilvania!” enfatizzò, giocando con mantello e canini fasulli. Non riuscii a contenermi! Dipingere così un vampiro era troppo divertente, una parodia fin troppo irresistibile se non offensiva, decisamente stupida. Sorrisi con sguardo malizioso ...

“Sarebbe stato comprensibile comunque, in fondo non mi conosci così bene come le tue compagne di classe!”

Lo vidi pensarci, mentre io rammentavo quel nostro primo incontro in una sera nebbiosa …

***

C’era una fiera in città ed era stracolma di gente da ogni dove. Adoravo le piccole bancarelle di artigianato, più i manufatti erano antichi più li sentivo … miei.

Fu allora che quel giovane mi rivolse la parola, commentando l’oggetto che stavo osservando. “Splendido anello … è dell’Ottocento?” mi chiese invadente.

“Settecento per l’esattezza!” lo corressi, mentre controllavo si trattasse di quel pezzo che cercavo. Mentre lo compravo, certa del suo valore, mi perseguitò di chiacchiere assurde e poi mi fece la domanda fatidica. Quella che a me non si dovrebbe mai fare …

Mi chiese di uscire: “Ti va di venire a mangiare un boccone con me, adesso?”

Lo guardai male e poi gli risposi distrattamente. “Per tua fortuna ho già mangiato!” esclamai, cercando di levarmelo di torno. Approfittai di un suo attimo di distrazione per dileguarmi …

“Vuoi dire per mia sfortu …” un attimo e puff ero nebbia.

Chi avrebbe mai sospettato lo avrei rivisto e che alla fine lo avrei trovato “appetitoso”. La “fame” fa brutti scherzi …

***

“Tutto di te mi attrae … non riesco a starti lontano …” quelle parole accentuarono la mia voglia di lui. Era così dolce ed ingenuo … Un esserino così fragile ed indifeso …

Mi limitai a sorridere contenendomi, accarezzandogli la guancia. “Torniamo nel salone, a quest’ora tutti i cavalieri avranno acchiappato la loro dama.” Lui annuì. Il gioco doveva essersi concluso.

“Sì, andiamo!” disse voltandosi.

Gli concessi qualche passo di vantaggio … fin troppo facile …

La mia gola era riarsa, bramava terribilmente d’essere dissetata. Mi lasciai pervadere dall’euforia, mentre le mie iridi si riempivano del colore del mio desiderio. Rosso un rosso sangue …

Sorrisi, mentre i canini, improvvisamente zanne, risplendettero.

“Lilith, allora non vieni?” la mia preda si era voltata ignara e tutto quello che ricevette in risposta, fu un’altra domanda …

“Dolcetto o scherzetto?” sibilai affamata, mentre le nuvole ridivenivano mie alleate.

La risposta fu un urlo nelle tenebre, in una notte dove la luna si tinse di rosso …

La preda era diventata cacciatrice …

Una trappola fin troppo semplice!

 

Lo so che non sta bene giocare con il cibo, ma ad Halloween tutto è concesso a noi figli delle tenebre …

Questa è la nostra notte ed anche io volevo le mie caramelle!

 

Note dell’autrice:

L’ho scritta un anno fa quindi siate comprensivi. XD

Comunque nonostante tutto questa storia si è piazzata prima al contest “Una notte incerta.” e poi l’ho riproposta in un altro contest, dove non era necessario comporre una storia inedita.

Lì ha ottenuto il titolo di Best Plot da parte di una dei giudici e Best Pov da entrambe. Inutile dire ne sono rimasta molto sorpresa. O.O

Non so perché la pubblico su EFP a distanza di un anno quasi. La pigrizia è una brutta bestia! U.U

Spero vi sia piaciuta almeno un pochino. ^^

KissKiss KiraKira90

 

 

 

 

 




   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: KiraKira90