*Bella*
Vuoto. Vuoto. Vuoto.
Non aveva senso vivere. Non aveva più senso da quando Lui,
non riesco neanche a pensare il nome, mi aveva lasciata. E intanto passavano i
giorni, i mesi.. ma lui non c’è. Ed è inutile, lui non c’è, e non ci sarà. Non
lo vedrò mai più. Ed ecco una nuova ondata di dolore.
Me ne stavo lì, rannicchiata su quella stupida sedia della cucina. Stupida sedia, su cui sedeva lui.
Le mie giornate, da quel maledetto 13 Settembre, erano tutte
uguali. Monotone, come era tutta la mia vita d’altronde. Vuota.
Quella maledetta voglia di rivederti, di riabbracciarti e
baciare le tue labbra fredde e dure come il marmo..
Eppure lui era stato molto chiaro. Lui non mi voleva più.
E…Edward non mi voleva più. Che illusa.
Come potevo pensare che un essere tanto… Perfetto volesse passare la vita con
me?
Che stupida.
Io, una stupida che si rifiutava di mangiare e si faceva del male continuamente. Che non parlava con nessuno. Quasi come se avesse perso la parola, per sempre. Eppure non avevo voglia di fare nessuna di queste cose. Non avevo mai fame, e non mangiavo quasi mai, nonostante gli “incoraggiamenti” di Charlie. Non uscivo più. Che senso aveva uscire? Nessuno riusciva a farmi stare meglio. Non dormivo più. Ogni notte, lo stesso incubo. Quel maledetto giorno in cui mi disse: “Non sono la persona giusta per te. Non vado bene. Non ti voglio. “
Ma non mi importava. Niente più mi importava. Sbatté la portiera con forza e disse:
«Bella, come va? Hai visto qualche tua amica?»
«No Papà. Non mi ci sono ancora messa.» Gli avevo promesso
che sarei uscita con qualcuno per svagarmi un po’. Ma non avevo la minima
voglia di farlo.
«La verità è che le
mie amiche non sono disponibili. Mi sono troppo allontanata. Quasi non mi
conoscono più. Non ho nessuno con cui uscire, papà.» continuai. Era la verità,
probabilmente, ma non avevo chiesto a nessuno di uscire.
«Beh, non è un problema. C’è Jacob! E’ tanto che non lo
vedi. » Disse Charlie.
«Lo so papà, ma non si è fatto sentire neanche lui. Non vedo
il motivo perché dovrei farlo io» Risposi secca, e salii in camera mia. Sentii
Charlie sbuffare.
«Vado io!» Disse Charlie.
«Eheheh, Billy mi ha letto nel pensiero. »
A quella frase rabbrividii. «Siamo invitati a cena domani, da lui.» disse Charlie. Oh, Billy. E Jacob. Che Bello. Proprio bello.Quel ragazzo che mi aveva raccontato delle leggende sui.. freddi,
sui vampiri..E Billy, che continuava a farmi raccomandazioni, che mi diceva
sempre che.. Edward non era affidabile, che dovevo stare attenta. Sarà felice
quando saprà che non lo rivedrà mai più. Né lui, né la sua famiglia.
Il giorno seguente, dopo la scuola, tornai a casa..e feci
una doccia, svogliatamente. Non avevo voglia di andare a quella cena, ma volevo
fare felice Charlie per una volta, e così mi preparai, molto lentamente. Non
avevo fretta perché aspettavo che Charlie tornasse da lavoro, quindi avevo
molto tempo.
Quando fui pronta mi distesi sul letto e chiusi gli occhi. Me ne pentii all’istante. Quando chiudevo gli occhi vedevo un’unica immagine, un unico volto. Il suo. Edward.
Stranamente mi addormentai. E non sentii neanche la macchina di Charlie arrivare.
«Ehi Bells.. Ricordi, la cena con Billy? Scusa per averti
svegliata.. »
«No Papà, figurati. Andiamo.. Siamo in ritardo.. » dissi con
voce roca.