Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: Mimi18    02/10/2010    15 recensioni
I suoi occhi avevano scrutato ogni tribuna – lei – e aveva allontanato da sé tutti i rumori ed i suoni – non c’era.
Era un illuso. Misty non sarebbe più arrivata.
• Cinque momenti per Ash e Misty; cinque momenti per chi ancora ci crede.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino Yamanaka

I wish you were here •

[Ash/Misty: perché noi ci crediamo ancora]

A Hilly e silverfang.

 

 

~ Farawell

Era diventato quasi un rito tra di loro, quello. Si guardavano negli occhi, Misty sorrideva ed Ash arrossiva: era tutto lì, nero contro azzurro, dolore contro desiderio di avventura. E, ancora una volta, un cuore che scoppiava nel petto e sembrava essere l’unico rumore udibile nel raggio di chilometri e chilometri.

«Beh,» Misty aveva sollevato lo sguardo, pronta all’ennesimo colpo, pronta a rispondere le stesse cose da anni, ormai, «ci sentiamo presto. Ti chiamo appena arrivo,» ma lei sapeva che Ash non l’avrebbe fatto.

Cos’era successo a Sinnoh? Oh, aveva incontrato Lucinda ed era stato così preso dagli eventi che proprio non era riuscito a chiamarla. Ed era passato un mese dalla sua partenza quando si era degnato di spiegarle tutto quello. Un mese.

Sorrise mestamente, Misty, sollevando una mano: «Certo, e tieni Brock lontano dai guai,» e non fare sciocchezze, senza di me. Non avrebbe più avuto l’ardore di dirgli quelle parole. Mentre guardava prima il profilo, poi la schiena di Ash, lo capì. Capì che per quanto il cuore le esplodesse nel petto, che per quanto le sue gote si arrossassero...era finita. Quello era un addio.

Era un addio, perché non sarebbe riuscita ad andare avanti ancora senza sapere niente di lui e ad assillare Delia di chiamate.

Era un addio, perché per lei come per Ash, era arrivato il momento di crescere. Con o senza l’altro.

 

 

~ Lies

Misty sollevò gli occhi dallo schermo del computer, per incastonarli in quelli antracite del ragazzo di fronte a sé. Sorrise gentile, mentre quello la salutava con la mano.

In tanti anni che non si vedevano, Tracey non era cambiato di una virgola: aveva sempre quella sua fascia rossa in testa e il volto da bambino, il blocco per i disegni tra le mani e la voglia di fare che poteva ricordarle solamente una persona, su quel pianeta.

«Sei qui per un incontro in palestra?» domandò divertita, mentre Psyduck zampettava da loro; i due lo guardarono inciampare goffamente a terra e, mentre Misty arrossiva e lo aiutava, Tracey scoppiava a ridere e si sedeva su una sedia per non cadere. Proprio come un tempo.

«Non ti sei più fatta sentire,» disse sorseggiando il caffè che lei gli aveva preparato, guardandola negli occhi; li vide vacillare ed adombrarsi, il volto di un altro e non il suo riflesso nelle pupille: ancora una volta. «Sai, il Prof. Oak e Delia vorrebbero tanto rivederti; Delia continua a ripetere che devi essere diventata davvero carinissima,» ammiccò nella sua direzione, strappandole una risata superficiale.

Misty strinse forte la sua tazza verde tra le mani, gettando un’occhiata a Dewgong nella piscina della palestra: «Tu...tu...»

Era come udire un telefono squillare a vuoto; la consapevolezza di quanta intraprendenza avesse perso in quegli ultimi anni, del coraggio che era scemato via nel crescere. E di un desiderio che, invece, non era stata in grado di rinchiudere.

Fu sollevata che l’amico la conoscesse così bene; beh, non che capirla fosse poi così difficile.

«Anche Ash ha chiesto di te,» Tracey sentì lo stomaco contrarsi: lui non era bravo a dire le bugie, «oggi...oggi sarebbe dovuto venire anche lui, sai?»

Incontrò lo sguardo di Misty, pregando che lei non si fosse accorta di quell’incertezza nella sua voce. Tuttavia, il sorriso incrinato che si trovò di fronte ebbe il potere di uccidere ogni sua certezza.

La ragazza si scostò una ciocca di capelli rossi dal viso, prima di parlare: «Magari un giorno della prossima settimana passo a trovarvi.»

Tracey annuì, sorseggiando dell’altro caffè: quanto ancora avrebbe finto che tutto andava bene?

 

 

~ Mistake

Avevano compiuto il grande errore di credere che sarebbero potuti stare l’uno senza l’altra. Ci avevano creduto davvero per tanto, troppo tempo.

Ora, mentre Misty appoggiava il capo alla spalla di Ash e lasciava che le sue dita le accarezzassero i capelli, capì di essere stata una stupida. Non poteva esistere un futuro, per loro, senza le sue urla arrabbiate perché lui abbandonava i vestiti per la casa; non c’era nessuna felicità quando ripensavano al letto freddo, senza i piedi di Misty che cercavano quelli di Ash per riscaldarsi.

Il ragazzo la strinse più forte, capendo quanto fosse stato stupido. Credere davvero che diventare pokémon master fosse il sogno più grande della sua vita, quando Misty non era tra le prime a buttarsi tra le sue braccia per poi baciarlo, per minuti e minuti, desiderando di non doversi mai staccare per dover perdere fiato.

Chiusero gli occhi simultaneamente, mentre Pikachu si appisolava al loro fianco.

Avevano compiuto un grande errore, eppure sarebbe stato facile porvi rimedio.

 

 

~ Regret

Ash guardò Brock e Lucinda avvicinarsi a lui di corsa, un sorriso luminoso sul volto della giovane e lo sguardo più orgoglioso che avesse mai visto su quello del suo migliore amico.

Si lasciò stringere in un abbraccio soffocante, accettando le pacche sulla schiena e gli arruffamenti di capelli, commuovendosi un po’ di fronte alle lacrime del Prof. Oak e nell’abbraccio di sua madre. Si era lasciato strattonare, picchiare affettuosamente; aveva ascoltato ogni singola congratulazione, mentre Camilla gli diceva di non aver mai incontrato nessuno come lui, prima di allora.

Era andato tutto bene, fino a quando la calca non era sparita. Fino a quando un improvviso vuoto nello stomaco lo aveva fatto sobbalzare: che cos’era?

I suoi occhi avevano scrutato ogni tribuna – lei – e aveva allontanato da sé tutti i rumori ed i suoni – non c’era. La consapevolezza l’aveva colpito come un attacco d’ala dritto in faccia, facendolo crollare a terra, in ginocchio. Pikachu al suo fianco gli poggiò una zampina sui jeans scoloriti, il musetto aperto in un’espressione preoccupata e spaventata.

Quando Ash lo guardò, capì: «Misty non c’è,» disse semplicemente, mentre Pikachu saliva sulla sua spalla di corsa e sfregava la sua fronte contro il mento del ragazzo. Niente, però, in quel momento, poteva sostituire il ricordo ormai sbiadito di un paio d’occhi color acquamarina aperti in un’espressione di gioia, il suo volto riflesso in quelle due pozze d’acqua. Niente poteva sostituire una voce stridula che si congratulava con lui e gli sollevava un braccio di fronte ad un’intera folla nell’Indigo Plateau a Kanto, anni prima.

Mentre una lacrima cadeva dagli occhi, rimpianse quel momento, sperando ancora che lei comparisse dalla platea, scavalcando tutti.

Era un illuso. Misty non sarebbe più arrivata.

 

 

~ Revenge

Misty schizzò fuori in giardino urlante, la gonna a balze che si sollevava ad ogni salto e i capelli che di tanto in tanto le finivano di fronte al viso. Dietro di lei, Ash la rincorreva in costume da bagno ed armato di canna dell’acqua, il volto aperto in un sorriso di sadico divertimento.

Con due ampie falcate la raggiunse, afferrandola per la vita e cadendo a terra quando Misty, in un mero tentativo di fuga, gli diede un calcio in pancia e gli fece perdere l’equilibrio.

Ash tossì un attimo, prima di issarsi a cavalcioni su di lei e bagnarle il petto con la canna: «Allora, ancora nessuna idea su chi potrebbe aver buttato tutti i miei vestiti in piscina?» domandò con malizia pungente, mentre si chinava sulle sue labbra e le mordicchiava audace. Misty si lasciò sfuggire una risatina acuta, iniziando a scalciare e facendo volare acqua da tutte le parti, bagnando così anche Ash.

Avevano i corpi scivolosi, ora, tant’è che quasi Misty riuscì a sfuggire da quella presa. Il problema furono le braccia del ragazzo, saldamente ancorate a terra che le bloccavano i polsi.

«Sai che ti torturerò fino a quando non mi chiederai scusa, vero?»

Dalla sua bocca, Ash scese al collo: la lingua che tracciava una scia umida non distinguibile dall’acqua sul corpo di Misty, mentre questa sospirava piacevolmente colpita da quelle attenzioni.

Aprendo un occhio, riuscì a malapena a stuzzicarlo: «Tu questa la chiami una vendetta, Ketchum?»

Vide il sorriso del ragazzo aprirsi, mentre le sue dita finivano accidentalmente sotto la gonna.

«Uhm,» baciò un suo seno prima di guardarla negli occhi, «chi ha mai parlato di vendetta? Volevo solamente...divertirmi»

E mentre Misty scoppiava a ridere, lasciò che Ash facesse di lei quello che voleva. Tanto, c’erano Pikachu e Azzurril pronti a fermare gli aspiranti avversari della Capopalestra: erano stati addestrati bene.

 

 

 

 

N/a

Finalmente riesco a scrivere anche su di loro. Dio solo sa quanto amo questa coppia: probabilmente, è stata la prima su cui abbia mai cercato FanFiction e immagini. J

Sono molto tristi, ma vado al passo con l’anime: questi due non hanno ancora avuto il lieto fine, ed ormai sono molto scettica sotto questo punto di vista. Ho visto anche qualcosina riguardante la serie Black&White: non c’è più Lucinda. Beh, per lo meno nessuna sarà mai come Misty.

Sul finale Ash e Misty sono cresciuti, quindi non me la sento di dire che sono OOC: ho tentato di immaginarmeli felicemente fidanzati, un po’ più audaci e consapevoli finalmente di non poter stare l’uno senza l’altra. Perché si amano.

La raccolta prende i prompts dal set errori del The One Hundred Prompt Project di BlackIceCrsytal. Ora me ne mancano solo...cinquanta.

Spero possiate lasciarmi qualche commento. *_*

Un bacio.

Mì.

 

   
 
Leggi le 15 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Mimi18