SMS ‘ SEMLICI PAROLE ’
<< Tre giorni.
Sono solo tre giorni che ti sei dichiarato e già mi
eviti?!
Non hai neanche voluto sentire la mia risposta, allora
perché l’ hai fatto?!
Mi hai baciata, mi hai detto che mi ami e te ne sei
andato!
Non ti sei più fatto sentire! Non sei venuto neanche a
suola! Si può sapere dove sei finito?! >>
<< Scusami, sono stato molto impegnato, ho avuto il
cellulare scarico e non potevo ricaricarlo >>
<< Bene, avevi il cellulare scarico, ma non potevi
fartelo prestare?! E poi perché sei sparito così?! >>
<< Te l’ ho detto, sono stato impegnato… >>
<< Non intendevo quello e tu lo sai! >>
<< Scusa, non avrei dovuto dirti quelle cose…ero
ubriaco quella sera e ricordo ben poco…avevo litigato con la mia ex ma ora ci
siamo rimessi insieme. Ti prego, scusami, dimentica tutto. Ciao >>
<< Sei un idiota Josh! Non voglio più vederti ne
sentirti! Ti odio! >>
Meglio così.
Preferisco che tu soffra adesso odiandomi, che domani
quando sentirai la notizia.
Scusami se ti ho mentito, ma non avrei avuto il coraggio
di andarmene se la tua risposta fosse stata positiva.
Scusami, Clair, scusami ancora.
***
Il mattino seguente…
***
“Clair! Clair, hai
saputo?!” Nina si avvicina piangendo. Un brivido mi percorre la schiena.
“Cos’è successo?” lei comincia a singhiozzare.
“Josh…”
No…no, non ci credo! Non puoi averlo fatto, non puoi!
-Josh si è suicidato…-
Corro fuori da scuola, corro a casa tua. Trovo i tuoi
genitori fuori casa che parlano con la polizia. Mi avvicino. Tua madre mi vede,
si dirige verso di me, ha gli occhi lucidi.
“Sei Clarissa?” mi domanda prendendomi una mano. Accenno
un sì con la testa, lei mi fa cenno di entrare. Mi fa sedere nel salotto, si
siede accanto a me, continua a tenere la mia mano. Inizia a parlare, mi
racconta di te.
Mi alzo, scappo da casa tua, da tua madre, dalla verità.
Comincio a correre.
-Mio figlio aveva solo un mese di vita- le parole di tua
madre mi ronzano in testa –Ha fatto tutto ciò che gli mancava per essere
felice. Non voleva avere rimpianti-
Continuo a correre.
-Si è dichiarato a te perché ti amava davvero, non c’era
nessun altro nella sua vita-
mi fermo. Sono sul ponte. Quel ponte che hai visto per
ultimo, il ponte da quale ti sei buttato.
Salgo sul cornicione, mi sporgo, guardo giù.
“Eccomi Josh…sono venuta a dirti che ti amo” mi butto.
Sento l’aria sul viso, l’impatto con l’acqua è così forte
che sento come delle lame trafiggermi il corpo. Vedo il tuo viso, sorrido.
Sì…staremo insieme per sempre…
FINE